Società Sportiva Pro Livorno (1919-1922)

società calcistica italiana
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Associazione Sportiva Dilettantistica Pro Livorno 1919 Sorgenti
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Verde, bianco
Dati societari
Città Livorno
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione FIFA
Federazione FIGC
Campionato Eccellenza
Fondazione 1919
Scioglimento1922
Rifondazione1944
Scioglimento1945
Rifondazione1945
Rifondazione2010
Presidente Bandiera dell'Italia Pietro Caruso
Allenatore Bandiera dell'Italia Federico Bandinelli
Stadio Mario Magnozzi
( posti)
Sito web prolivorno1919sorgenti.it
Palmarès
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L'Associazione Sportiva Dilettantistica Pro Livorno 1919 Sorgenti, nota semplicemente come Pro Livorno Sorgenti o storicamente come Società Sportiva Pro Livorno, è una società calcistica con sede a Livorno, in attività dal 1919.[1] Milita in Eccellenza.

Con la rifondazione del Livorno e la sua conseguente ripartenza dall’Eccellenza, nella stagione 2021-2022 la Pro Livorno è stata (per categoria) la principale squadra di Livorno.

Storia modifica

Fondata nel 1919, la compagine bianco-verde partì dalla Terza Categoria Toscana, il più basso livello del calcio italiano dell'epoca.[2] Nella sua prima stagione, quella del 1919-1920, vinse immediatamente il girone A della sezione II della Terza Categoria Toscana, con due punti, venendo quindi promossa nel campionato di Promozione, il secondo livello dell'epoca.[2]

Nella stagione 1920-1921, la Pro Livorno riuscì nell'impresa di vincere il campionato toscano di Promozione, conquistando 11 punti in 6 partite e venendo quindi promossa in Prima Categoria, la massima serie dell'epoca.[2]

Nella stagione 1921-1922 il campionato di Prima Categoria era strutturato in eliminatorie regionali gestite dai Comitati Regionali, le cui vincenti (o campioni regionali) si sarebbero sfidate nelle semifinali nazionali, consistenti in due gironi da tre squadre ciascuno. Le vincenti dei gironi di semifinale si contendevano infine il titolo nazionale (quello che oggi verrebbe definito scudetto, simbolo tuttavia introdotto solo nel 1924) nella finale nazionale. A quel campionato non parteciparono tuttavia le 24 maggiori squadre italiane che per protesta avevano abbandonato la FIGC costituendo una federazione e un campionato indipendente, quello della CCI.

La Pro Livorno riuscì nell'impresa di vincere il campionato toscano con 15 punti, qualificandosi così alle Semifinali nazionali, dove fu inserito nel Girone A: chiuse al terzo e ultimo posto con un solo punto conquistato in quattro gare, non riuscendo quindi a qualificarsi alla finale scudetto.[2] In Coppa Italia la compagine bianco-verde fu eliminata dal Vado che avrebbe poi vinto a sorpresa la competizione.

Quando, nell'estate del 1922, le società che avevano partecipato al campionato CCI raggiunsero un accordo con la FIGC e decisero quindi di rientrare nei ranghi federali, fu stilato un piano di riforma dei campionati. Il Compromesso Colombo, che ammise la Pro Livorno direttamente nella nuova massima serie a 36 squadre, senza costringerla ad affrontare degli spareggi salvezza, questo in virtù della qualificazione alle semifinali nazionali. Tuttavia, a inizio settembre del 1922, in concomitanza con la premiazione dei giocatori bianco-verdi per la vittoria del campionato toscano di Prima Categoria 1921-1922, la Pro Livorno e i concittadini dell'U.S. Livorno, entrambe partecipanti alla massima serie (gli amaranto erano stati inseriti nel girone B, i bianco-verdi nel girone C), decisero di fondersi.[3][4] La nuova società mantenne il nome di Unione Sportiva Livorno.[2]

Dopo la liberazione di Livorno dai nazifascisti (19 luglio 1944) la Pro Livorno fu rifondata come società polisportiva dall'antifascista Ricciotti Paggini.[1] La casacca, come in precedenza, era biancoverde. All'epoca la storica società U.S. Livorno era rimasta inattiva mentre era stata costituita una nuova società dalla casacca amaranto, l'U.S. Livorno 1944, che ne rivendicava l'eredità.[5] A metà aprile 1945, con il campionato toscano di guerra già cominciato da circa due settimane, la S.S. Pro Livorno assorbì la vecchia U.S. Livorno acquisendone il titolo sportivo di Serie A: la società sorta dalla fusione, in effetti, conservò la denominazione S.S. Pro Livorno e la casacca bianco-verde con la mera aggiunta di uno scudetto amaranto al centro.[6] I biancoverdi della S.S. Pro Livorno e gli amaranto dell'U.S. Livorno 1944 si scontrarono tra loro nelle finali provinciali del campionato toscano di guerra: a prevalere per 4-1 nell'incontro decisivo dell'8 luglio 1945 fu la Pro Livorno che si qualificò così alla finalissima contro la Fiorentina.[7] Furono però i gigliati a conquistare il titolo di campione toscano di guerra imponendosi per 3-1 nell'incontro decisivo del 29 luglio 1945.[8] Nel frattempo, fin da aprile, erano in corso le trattative per una ulteriore fusione con l'U.S. Livorno 1944.[9] Il 5 agosto 1945, in una riunione degli sportivi labronici nella sede del Partito socialista e sotto la presidenza dei dirigenti della Pro Livorno, fu stabilito che la nuova società sorta dalla fusione avrebbe assunto la denominazione U.S. Pro Livorno e gli stessi colori sociali del Livorno (l'amaranto): di fatto, dunque, la società biancoverde venne assorbita nella compagine amaranto che tuttavia mantenne la denominazione Pro Livorno per un anno prima di riprendere la storica denominazione U.S. Livorno.[10]

Seguì una nuova rifondazione della compagine biancoverde della Pro Livorno che ricomparve nella stagione 1947-1948 nel girone O della Serie C gestito dalla Lega Interregionale Centro, allenata da Enrico Carpitelli.[11] Il pessimo piazzamento (penultimo posto) comportò la retrocessione nel campionato regionale di Prima Divisione. La Pro Livorno precipitò così negli ultimi livelli del calcio dilettantistico regionale, e tra la seconda metà degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta militava stabilmente in Seconda Categoria, penultimo livello della piramide calcistica italiana. Nella stagione 1998-1999 la "Pro Livorno 1919" militava in Seconda Categoria, classificandosi al secondo posto e venendo promossa in Prima Categoria. Nel 2010 la Pro Livorno si fuse con il Sorgenti, società polisportiva sorta nel 1974 e fusasi già nel 2002 con l'Atletico Labrone.[1] La nuova società, la "Pro Livorno 1919 Sorgenti", conquistò al termine della stagione 2019-2020 la promozione in Serie D.

Cronistoria modifica

Cronistoria della Pro Livorno
  • 1919: Fondazione della Società Sportiva Pro Livorno, seconda squadra cittadina.
  • 1919-20: 1ª nel girone A della sezione II della Terza Categoria Toscana. Promossa in Promozione Toscana.
  • 1920-21: 1ª in Promozione Toscana. Promossa in Prima Categoria.
  • 1921-22: 1ª in Prima Categoria Toscana FIGC. Campione di Toscana. 3º nel girone A della semifinale nazionale.
  • 1922: Si fonde con l'Unione Sportiva Livorno, che mantiene la propria denominazione.
  • 1945: la rifondata compagine bianco-verde della Pro Livorno raggiunge la finale del campionato toscano di guerra dove viene eliminata dalla Fiorentina per poi venire di nuovo riassorbita dal Livorno (anche se viene rifondata subito dopo).
  • 1947-1948: 15ª nel girone O della Serie C gestito dalla Lega Interregionale Centro. Retrocessa in Prima Divisione.
  • 1965-1966: 11ª nel girone F della Seconda Categoria Toscana.[12]
  • 1966-1967: 8ª nel girone B della Seconda Categoria Toscana.[13]
  • 1970-1971: 6ª nel girone C della Seconda Categoria Toscana.[14]
  • 1971-1972: 11ª nel girone C della Seconda Categoria Toscana.[15]
  • 1998-1999: 2ª nel girone E della Seconda Categoria Toscana. Promossa in Prima Categoria.[16]
  • 2010: Si fonde con il Sorgenti diventando il "Pro Livorno 1919 Sorgenti".
  • 2010-2011: 3ª nel Girone A dell'Eccellenza Toscana.
  • 2011-2012: 13ª nel Girone A dell'Eccellenza Toscana.
  • 2012-2013: 9ª nel Girone A dell'Eccellenza Toscana.
  • 2013-2014: 9ª nel Girone A dell'Eccellenza Toscana.
  • 2014-2015: 16ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana. Retrocesso in Promozione Toscana
  • 2015-2016: 4ª nel girone C della Promozione Toscana.
  • 2016-2017: 4ª nel girone C della Promozione Toscana.
  • 2017-2018: 1ª nel girone C della Promozione Toscana. Promossa in Eccellenza Toscana.
  • 2018-2019: 4ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana.
  • 2019-2020: 1ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana. Promossa in Serie D.
  • 2020-2021: 7ª nel girone D della Serie D.
  • 2021-2022: 18ª nel girone E della Serie D. Retrocessa in Eccellenza Toscana.
  • 2022-2023: 11ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana.

Colori e simbolo modifica

I colori della Pro Livorno erano il bianco e il verde, gli stessi colori della SPES Livorno (squadra che nel 1915 si era fusa con la Virtus Juventusque per costituire l'Unione Sportiva Livorno).[2]

I colori rimasero gli stessi fino alla fusione con l'U.S. Livorno avvenuta nel 1922.[2] La nuova società risultante dalla fusione mantenne il nome dell'Unione Sportiva Livorno, ma i suoi colori erano una "fusione" tra quelli dell'US Livorno e quelli della Pro Livorno. Se infatti da un lato la maglia della nuova squadra risultante dalla fusione conservava i colori amaranto del Livorno, dall'altro presentava una striscia orizzontale verde-bianco-verde che richiamava i colori sociali della Pro Livorno.[2]

Note modifica

  1. ^ a b c Storia della Pro Livorno.
  2. ^ a b c d e f g h RSSSF.
  3. ^ Il Telegrafo del 4 settembre 1922.
  4. ^ La Stampa del 5 settembre 1922.
  5. ^ Quel mercoledì 25 fra fame e macerie i livornesi si rimisero in piedi, in Il Tirreno, 25 aprile 2020. URL consultato il 31 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2022).
  6. ^ La fusione Pro Livorno-U.S. Livorno, in Il telegrafo, 21 aprile 1945, p. 2.
  7. ^ Il Telegrafo del 10 luglio 1945.
  8. ^ Il Telegrafo del 31 luglio 1945.
  9. ^ Assemblea dei soci della Pro Livorno, in Il telegrafo, 1º maggio 1945, p. 3.
  10. ^ L'assemblea degli sportivi livornesi, in Il telegrafo, 7 agosto 1945, p. 2.
  11. ^ Il Telegrafo del 5 gennaio 1948.
  12. ^ Il Telegrafo del 30 maggio 1966.
  13. ^ Il Telegrafo del 5 giugno 1967.
  14. ^ Il Telegrafo del 17 maggio 1971.
  15. ^ Il Telegrafo dell'8 maggio 1971.
  16. ^ Carlo Fontanelli, Annogol 2000, GEO Edizioni, p. 255.

Bibliografia modifica

  • Mario Di Luca, Il calcio a Livorno - 1905-1922 il pionierismo, Fornacette di Calcinaia (PI), Mariposa Editrice, dicembre 2000, pp. 73-87.
  • Carlo Fontanelli, Simona Carboncini, I colori del calcio, Empoli, GEO Edizioni, 2000, ISBN non esistente.

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