Quartieri Spagnoli
Quartieri Spagnoli | |
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Entrata nei quartieri Spagnoli provenendo da via Toledo | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città | ![]() |
Circoscrizione | Municipalità I Municipalità II |
Quartiere | San Ferdinando |
Altri quartieri | Avvocata Montecalvario |
Superficie | 0,8 km² |
Abitanti | 14 000 ab. |
Densità | 17 500 ab./km² |
Coordinate: 40°50′27″N 14°14′47″E / 40.840833°N 14.246389°E
I quartieri spagnoli sorgono nella parte storica della città di Napoli, costituiti, a loro volta, dai quartieri San Ferdinando, Avvocata e Montecalvario.
StoriaModifica
I quartieri sorgono intorno al XVI secolo al fine di accogliere le guarnigioni militari spagnole destinate alla repressione di eventuali rivolte della popolazione napoletana, oppure come dimora temporanea per coloro che passavano da Napoli in direzione di altri luoghi di conflitto. Fin dall'epoca della loro nascita, i quartieri spagnoli presentarono fenomeni di criminalità e soprattutto prostituzione, legata alla continua ricerca di "divertimento" da parte dei soldati spagnoli. Nonostante l'emanazione, da parte del viceré di Napoli, don Pedro de Toledo, di alcune apposite leggi tese a debellare il fenomeno, il quartiere rimase nel tempo sempre un'area di grandi difficoltà sociali della città partenopea.
Più di recente la zona ha cominciato a conoscere una riabilitazione dal punto di vista turistico. Grazie alla particolare conformazione urbanistica, ai nuovi negozi e punti di ristorazione, ai piccoli mercati di pesce e ortofrutticoli che vi stazionano all'interno, all'apertura della nuova stazione metropolitana e, in generale, al folklore che la zona conserva, i Quartieri Spagnoli sono non di rado punto ricercato dalle foto di curiosi e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Inoltre, la zona ha cominciato ad accogliere negli ultimi anni un significativo numero di studenti universitari, italiani e stranieri, che ivi prendono in affitto appartamenti o singole stanze, grazie anche alla vicinanza con alcune sedi delle Università Napoletane.
Nonostante la nomea che il quartiere si porta dietro, esso costituisce comunque un nucleo di rilevanza storico artistica di prim'ordine della città di Napoli, che offre anche diversi spunti della cultura popolare e dello stile di vita napoletano, come, per esempio, la presenza di piccole botteghe artigianali, oppure dei "bassi napoletani", o, ancora, di piccoli e bui vicoli caratterizzati da alte scalinate e dai panni stesi ad asciugare tra i palazzi. Tra i principali monumenti d'interesse del quartiere, vi sono:
- Chiesa dell'Immacolata Concezione e Purificazione di Maria de' nobili in Montecalvario
- Chiesa di San Carlo alle Mortelle
- Chiesa di San Mattia (Napoli)
- Chiesa di Santa Maria della Concezione a Montecalvario
- Chiesa di Santa Maria della Lettera
- Chiesa di Santa Maria della Mercede a Montecalvario
- Chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe
- Chiesa di Sant'Anna di Palazzo
- Chiesa di Santa Maria del Rosario a Portamedina
- Chiesa di Santa Maria della Concordia
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Toledo
- Complesso di Santa Maria dello Splendore
- Chiesa di Santa Maria Ognibene
- Chiesa di Santa Maria ad Ogni bene dei Sette Dolori
- Chiesa di Santa Teresella degli Spagnoli
- Chiesa della Trinità dei Pellegrini
- Chiesa di Santa Maria Materdomini
- Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli
- Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo
- Chiesa di Santa Maria della Speranza
- Chiesa di Santa Maria Maddalena delle Convertite Spagnole
- Chiesa della Congregazione dei 63 sacerdoti
- Oratorio della Confraternita del Santissimo Crocifisso ai Sette Dolori
- Oratorio della Confraternita dei Bianchi dei Santi Francesco e Matteo alla Scala Santa
- Palazzo Cammarota (una delle residenze napoletane di Giacomo Leopardi)
- Palazzo Della Posta (via Pasquale Scura n.8)
- Palazzo di Magnocavallo
- Palazzo in via Speranzella 123
- Palazzo Anastasio (via Nuova Santa Maria Ognibene n.61)
- Palazzo Cattaneo-Barberini (via San Mattia 63)
- Palazzo Cedronio
- Palazzo Gagliani (via Pasquale Scura n.66)
- Palazzo Galluppi (vico Pasquale Galluppi n.6)
- Palazzo Imperiali-D'Afflitto (vico d'Afflitto n.16)
- Palazzo in via Pasquale Scura n.13
- Palazzo in vico Lungo Gelso n.129
- Palazzo Majorana
- Palazzo Marinelli (Piazzetta Marinelli n.3)
- Palazzo Petrone (via Pignasecca n.15)
- Palazzo Positano (via Pasquale Scura n.72)
- Palazzo Ruffo di Baranello (via Cedronio n.23)
- Scavi di Sant'Anna di Palazzo
- Villa Adriana (Napoli)
I quartieri spagnoli oggiModifica
Nel settembre del 2012 è stata aperta, in prossimità dei Quartieri Spagnoli, la stazione Toledo della Linea 1 della metropolitana di Napoli. Durante gli scavi per la realizzazione della seconda uscita della stazione, in piazza Montecalvario, sono state rinvenute tracce di insediamenti abitativi dell'Età del ferro del 1500 a.C. circa[la datazione lascia pensare all'età del bronzo]. In piazzetta Santa Maria degli Angeli, invece, sono stati ritrovati reperti della Napoli medievale. Nei quartieri vivono circa 14.000 persone per un totale di 4.000 famiglie dislocate su una superficie di circa 800.000 metri quadrati. A causa della particolare conformazione del suolo, nei quartieri storici della città avvengono non di rado cedimenti del terreno. Nella notte a cavallo tra il 22 e il 23 settembre 2009, in vico San Carlo, probabilmente a causa delle forti piogge, si è verificato il crollo del manto stradale, che ha dato luogo a una voragine di quasi 20 metri di lunghezza. Ciò ha provocato l'immediata evacuazione di alcuni edifici e la chiusura della chiesa di San Carlo alle Mortelle.[1]
Galleria d'immaginiModifica
Via Pasquale Scura, strada dei Quartieri Spagnoli da cui comincia Spaccanapoli
NoteModifica
- ^ Voragine ai quartieri spagnoli sgomberati sei palazzi a Napoli, in repubblica.it, 23 settembre 2009. URL consultato il 7 luglio 2011.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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