Lepista caespitosa
Lepista caespitosa (Bres.) Singer, Lilloa 22: 192 (1951)
Lepista caespitosa | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Phylum | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Ordine | Agaricales |
Famiglia | Tricholomataceae |
Genere | Lepista |
Specie | L. caespitosa |
Nomenclatura binomiale | |
Lepista caespitosa (Bres.) Singer, 1951 |
Lepista caespitosa Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | |
Imenio | |
Lamelle | |
Sporata | |
Velo | |
Carne | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
La Lepista caespitosa è un fungo cespitoso autunnale abbastanza comune.
Vi sono pareri discordanti circa le qualità organolettiche di questa specie, in quanto da giovane possiede un sapore farinaceo molto gradevole che diventa mediocre oppure piuttosto sgradevole non appena il fungo inizia a crescere e svilupparsi; l'odore diventa progressivamente di farina rancida, penetrante, facilmente percepibile anche a distanza di svariati metri.
Per tale motivo si raccomanda di non raccogliere esemplari troppo vecchi in quanto anche pochi carpofori potrebbero pregiudicare il sapore di un misto di funghi.
Molto comune e fedele ai luoghi di crescita. I cespi ed i carpofori a volte possono raggiungere dimensioni enormi.
Cappello
modificaDiametro da 5 cm fino a 25, occasionalmente anche oltre; dapprima piano, poi convesso, infine depresso.
Di colore bianco-sporco oppure bruno chiaro, margine sinuoso ed occasionalmente un po' involuto.
Lamelle
modificaMolto fitte, adnate, fragili; facilmente asportabili dal cappello, come per tutte le Lepista.
Gambo
modificaDi colore bianco oppure bianco sporco, fibrilloso, cilindrico, a volte ricurvo. Spesso collegato alla base ad altri gambi in quanto la specie in questione cresce quasi sempre a cespi.
Carne
modificaFragile ma di meno negli esemplari più giovani; negli esemplari più grandi o vetusti a volte può anche sbriciolarsi.
- Odore: di farina fresca negli esemplari giovani, mentre è di farina rancida in quelli cresciuti; più sgradevole in quelli molto vecchi.
- Sapore: di farina fresca, grato negli esemplari giovani; molto mediocre oppure pessimo (dolciastro ed amarognolo) in quelli troppo cresciuti o vecchi, non di rado addirittura nauseante, ripugnante.
La Lepista caespitosa var. pepata possiede un caratteristico retrogusto pepato che si attenua dopo prolungata cottura oppure prebollitura.
Spore
modificaEllissoidali, verrucose. Rosate in massa.
Habitat
modificaTarda estate - autunno; specie saprofita, cresce su prati e pascoli ricchi di humus oppure su fogliame marcescente. In gruppi a volte molto numerosi, quasi sempre cespitoso; a volte forma i cosiddetti "cerchi delle streghe".
Commestibilità
modificaFungo commestibile avente qualità organolettiche fortemente variabili a seconda dell'età:
- Ottima da giovanissimo e buona da giovane.
- Mediocre quando è cresciuto e pertanto vivamente sconsigliato.
- Pessima quando è vecchio, da considerarsi non più edule.
Non è necessaria la prebollitura, anche se alcuni la raccomandano per una migliore resa gastronomica.
Etimologia
modificaDal latino caespitosa = "attinente ai cespi", per la sua propensione a crescere quasi sempre raccolta in cespi.
Nomi comuni
modifica- Farinello
Specie simili
modifica- Di rado viene confusa con Lepista nebularis, specialmente gli esemplari più vecchi.
- Può essere scambiata con alcune specie del genere Lyophyllum per via della crescita cespitosa.
- Può essere inoltre confusa con esemplari senescenti di Leucopaxillus gentianeus.
Sinonimi e binomi obsoleti
modifica- Clitocybe fasciculata Bigelow & A.H. Sm.
- Rhodopaxillus caespitosus (Bres.) Singer
- Tricholoma panaeolum f. caespitosum (Bres.) Sacc., Fung. trident. 2: 48, tab. 153 (1881)
- Tricholoma panaeolum var. caespitosum Bres., Fung. trident.: 48 (1898)
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