Ruggiero Maurigi

imprenditore, storico e politico italiano

Giovanni Maurigi, 5º Marchese di Castel Maurigi (scritto anche Castelmaurigi), Barone delle Chiuse (Palermo, 4 agosto 1843Bagni di Lucca, 10 dicembre 1919), è stato un imprenditore, politico e patriota italiano.

Ruggiero Maurigi

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXII, XIII, XIV, XV, XVII, XX, XXI
Gruppo
parlamentare
Sinistra
CollegioTrapani; Siracusa I; Borgo a Mozzano
Sito istituzionale

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato3 marzo 1910 –
LegislaturaXXIII
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessionePossidente

Biografia modifica

Discendente da un'antica famiglia germanica, arrivata in Sicilia al seguito di Federico II di Svevia, era figlio dell'avvocato generale della Cassazione Giuseppe, marchese di Castel Maurigi, e di Rosalia Staiti, dei baroni delle Chiuse.[1] Appena diciassettenne è volontario nell'insurrezione anti-borbonica che porta alla conquista di Palermo da parte dei garibaldini. Arruolatosi come ufficiale nell'esercito meridionale (come Garibaldi chiama i suoi uomini dal 4 giugno 1860), prende parte alle successive tappe della sua spedizione a Reggio Calabria, sull'Aspromonte e alla mancata presa di Roma del 1862, fermata a Mentana. Nella terza guerra d'indipendenza partecipa alla campagna di invasione del Trentino, arrivando al grado di maggiore e guadagnandosi una medaglia d'argento al V.M. per comportamento eroico a Bezzecca, ed è in seguito in prima fila nelle campagne del 1867 e 1868 per la presa di Roma.

Dopo lo scioglimento del Corpo Volontari Italiani torna a Palermo, dove dal 1870 partecipa alla vita politica prima come consigliere comunale e provinciale, quindi deputato alla Camera per sette legislature non consecutive, dal 1874 al 1886 nel collegio di Trapani, poi dal 1891 al 1892 di Siracusa e dal 1897 al 1904 di Borgo a Mozzano.[2] In occasione del cinquantenario della conquista della Sicilia del 1910 viene nominato senatore del Regno.

Fu anche Vicepresidente della Croce Rossa Italiana.

Onorificenze modifica

Civili modifica

Militari modifica

«per avere portato ordini nei punti più pericolosi, animando sotto un fuoco vivissimo una compagnia ad attaccare alla baionetta il nemico, spingendola con l'esempio»
— Bezzecca, 1866

Note modifica

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN89291385 · ISNI (EN0000 0000 6257 9856 · BAV 495/231576 · WorldCat Identities (ENviaf-89291385