Ubaldo Baldassini

vescovo cattolico italiano (1084-1160)
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Ubaldo Baldassini (Gubbio, 1084Gubbio, 16 maggio 1160) è stato vescovo di Gubbio nel XII secolo ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Sant'Ubaldo Baldassini
Il santo in un affresco del XVI secolo
 

Vescovo di Gubbio

 
NascitaGubbio, 1084
MorteGubbio, 16 maggio 1160
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione1192
Santuario principaleBasilica di Sant'Ubaldo
Ricorrenza16 maggio
Attributibastone pastorale
Patrono diGubbio, Barchi, Vaiano (frazione di Castiglione in Teverina)

Biografia modifica

(LA)

«Si vis salutem Patriae
Gens Eugubina Praesulem
Ubaldum semper invoca
ipsumque exora ut protegat»

(IT)

«Se desideri il benessere della tua città,
o nobile popolo di Gubbio,
invoca sempre il vescovo Ubaldo
e pregalo perché ti protegga
»

Il capostipite dei Baldassini nacque nel 1002 ed era il bisnonno di Ubaldo; il nonno si chiamava Pace e la nonna Prudenza. Ubaldo aveva una sorella, Sperandia. Non è nota con esattezza la data di nascita di Ubaldo, che si presume essere nel 1084, in quanto il suo biografo Teobaldo afferma che nel 1105 era adolescens, ossia di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Alla morte del padre Rovaldo, il giovane Ubaldo fu affidato allo zio, anch'egli Ubaldo, che lo avviò alla vita religiosa. I suoi biografi descrivono la sua disponibilità all'amicizia societate delectabilis, la sua benevolenza paciens super omnes. Non sono noti miracoli da lui compiuti durante la fanciullezza e la gioventù.[1]

Studiò dai canonici di San Secondo e poi a San Mariano, ove non si trovò bene, a causa della corruzione del clero (concubinaggio) e tornò a vivere nel primo luogo. Fu ordinato sacerdote nel 1114, poi nominato canonico della cattedrale eugubina, ristabilendovi la disciplina ecclesiastica. Dopo l'incendio del 1125, si adoperò per la ricostruzione del duomo e dell'ospedale di Gubbio.

 
L'urna con il corpo incorrotto del santo

Fu uomo mite, ma determinato. Rifiutò il vescovado di Perugia, ma il papa Onorio II gli attribuì quello di Gubbio (1129). Come vescovo, a differenza di altri, evitava le pompe cerimoniose e i ricchi paramenti, era parco in tutte le cose e non facilitò i suoi parenti affidando loro cariche e vantaggi. Perdonò tutti i torti che subì, fresco di nomina, dagli eugubini, non abituati a un ecclesiastico un po' sui generis. Aiutò la cittadinanza durante l'assedio a Gubbio voluto da undici città rivali (Perugia, Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera Umbra, Cagli, Città di Castello e i feudatari di Coccorano, Fossato, Val Marcola) e trattò personalmente con Federico Barbarossa per evitare la distruzione da parte delle sue truppe (1155).[2]

Ubaldo venne colpito da una malattia insolita e repellente che, da analisi condotte sulla mummia del santo nel 2017, si è accertata essere il pemfigoide bolloso:[3] il corpo si ricoprì di pustole dolorose che emettevano in continuazione un liquido sieroso, biancastro e maleodorante. In quello stato celebrò la sua ultima messa nella Pasqua del 1160 senza sottrarsi, fino alla fine, ai suoi doveri vescovili. Domenica 15 maggio chiese l'estrema unzione e morì all'alba del 16 maggio 1160. A causa del grande afflusso di fedeli,[4] i funerali furono celebrati soltanto il quarto giorno dopo la morte.

Il culto modifica

«O lume della fede
della Chiesa splendore
sostegno d'ogni cuore
Ubaldo Santo»

Canonizzato nel 1192 dal papa Celestino III, il suo corpo riposa sul colle Ingino, nella chiesa a lui dedicata.

Patrono di Gubbio, è festeggiato il 16 maggio. In suo onore si svolge la celebre Festa dei ceri, che viene celebrata il 15 maggio.

Sant'Ubaldo è particolarmente venerato e festeggiato (singolarmente con una manifestazione che prevede il rogo finale di tre pini, come tre sono i "ceri" che corrono in suo onore a Gubbio) anche nella città francese di Thann, in Alsazia, nella cui collegiata di Sant'Ubaldo, gotica, è custodita una reliquia del santo[5].

A Pisa la festa di sant'Ubaldo si svolge lungo il viale delle Piagge nel fine settimana successivo al 15 maggio ed è caratterizzata dalla vendita di piante e fiori.

Chiese, monasteri, altari, dipinti e statue in onore del santo modifica

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Note modifica

  1. ^ Mariucci, p. 19
  2. ^ Fanucci, p. 41
  3. ^ Redazione ANSA, Svelata la malattia che stroncò S. Ubaldo patrono di Gubbio, in ANSA, 5 giugno 2017. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  4. ^ Mariucci, p. 155
  5. ^ Sito istituzionale del comune di Thann Archiviato il 22 novembre 2008 in Internet Archive.
  6. ^ Parrocchie a Velo d'Astico, su velo-dastico.corriere.it.

Bibliografia modifica

  • Don Filippo Maria Certani o Cerretani, Canonico Regolare Lateranense, Idea del buon vivere, Azioni più considerabili di S. Ubaldo, Canonico Regolare Lateranense, e Vescovo di Gubbio, nella stamperia Archiepiscopale, Milano 1666.
  • Angelo M. Fanucci, Ubaldo Baldassini novecento anni dopo, tipografia S. Girolamo, Gubbio 1986.
  • Francesco Mariucci, L'arca vecchia di Sant'Ubaldo. Memoria e rappresentazione di un corpo santo, EFG, Gubbio 2014.
  • Angelo M. Fanucci, S. Ubaldo, il suo vero volto, 2007.
  • Alessio Bologna, Sant'Ubaldo vescovo ed esorcista. Alle origini del culto pisano nella chiesa micaelica degli Scalzi, Staffoli (Pisa), Carmignani Editrice 2019 (libro vincitore del Premio Letterario S. Ubaldo, Sezione Saggistica, edizione 2021).
  • Alessio Bologna, 'Ti esorcizzo nel nome di sant'Ubaldo'. L'arte di scacciare gli spiriti maligni nel manuale Baculus daemonum di Carlo Olivieri (1618), Gubbio, EFG 2022 ("Quaderni Ubaldiani", 19).
  • Mostra Demoni, esorcisti, inquisitori. Il Baculus daemonum nel quadro del corpus bibliografico eugubino (secoli V-XVII), a cura di Alessio Bologna, Gubbio, Biblioteca Comunale Sperelliana, 10 dicembre 2022-31 gennaio 2023.

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