Shibataea clade è una denominazione provvisoria per una sottotribù di piante spermatofita monocotiledone di bambù appartenente alla famiglia Poaceae (ordine delle Poales).[1][2][3]

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Shibataea clade
Shibataea kumasaca
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidae
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Bambusoideae
Tribù Arundinarieae
Sottotribù Shibataea clade
(nome provvisorio)
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi

Etimologia modifica

La denominazione provvisoria del clade deriva dal suo genere più importante Shibataea Makino, 1912 il cui nome è stato dato in onore del botanico giapponese Keita Shibata (1878-1949).[4]

Descrizione modifica

 
Il portamento
Shibataea kumasaca
 
Le foglie
Shibataea kumasaca
 
Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Il portamento delle specie di questa sottotribù è arbustivo con culmi (pluricespitosi) eretti, arrampicanti o pendenti. In Pseudosasa le piante sono alte da 0,5 a 13 metri con 6 cm di spessore; in Shibataea sono alte meno di un metro. Le radici in genere sono del tipo fascicolato derivate da rizomi sottili. Gli internodi sono affusolati, a volte scanalati; i nodi sono prominenti (gonfiati). In Ferrocalamus è presente un anello di peli bianchi sotto i nodi. Sempre in Ferrocalamus è presente un ramo per nodo nella parte basale, mentre più in alto i rami possono essere da 3 a 5. In Gelidocalamus le ramificazioni arrivano fino a 20 rametti per nodo.[1][5][6][7][8][9][10][11][12][13]
  • Le foglie lungo il culmo sono alterne e distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le guaine sono persistenti con o senza padiglioni auricolari (se presenti sono piccoli); sono coriacee alla base, mentre all'apice sono sottili e fimbriate; in genere sono più corte degli internodi. Le ligule sono brevi, arcuate, troncate o involute. Le lamine delle foglie sono erette o riflesse, piccole e larghe con contorni che variano da lanceolati a conici. Le venature sono parallelinervie (quelle trasversali sono visibili e distinte).
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, a portamento flesso, sono per lo più ramificate ed hanno la forma di una grande pannocchia aperta. Le spighette sono molto numerose e sottili. In Gelidocalamus sono colorate di verde chiaro.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, con uno snello pedicello, sono formate da 3 a 10 fiori (fino a 30 in Pseudosasa) sottesi da due brattee chiamate glume (inferiore e superiore). Le spighette possono terminare all'apice con un fiore sterile. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. Le glume sono ottuse. I lemmi hanno una consistenza coriacea con molte vene longitudinali e alcune trasversali (poco visibili); a volte sono compresse lateralmente. La palea è più lunga del lemma; è formata da due falde e l'apice è smarginato. La rachilla è articolata in modo che ogni fiore cade separatamente. In Shibataea sono presenti delle pseudo-spighette fascicolate sottese da tre bratee spatolate con 2 - 7 fiori, dei quali solamente 1 o 2 inferiori sono fertili.
  • I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[5]
  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da tre lodicule, delle squame, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali).
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, ovoidali o subglobosi, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo, carnoso e succulento, è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è provvisto di epiblasto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono. La fessura scutellare è assente.

Riproduzione modifica

  • Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento –dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat modifica

La distribuzione delle specie di questo gruppo è prevalentemente cinese con habitat caldo-temperati.

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[8]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il gruppo di questa voce è descritto all'interno della sottofamiglia Bambusoideae (tribù Arundinarieae).[1][5]

Filogenesi modifica

La conoscenza filogenetica della tribù Arundinarieae è ancora in via di completamento. Per il momento i botanici (provvisoriamente) dividono la tribù in 12 cladi. Al gruppo di questa voce è assegnato il quarto clade (Clade IV).[1] La posizione filogenetica del clade Shibataea non è ancora ben definita; in tutti i casi sembra essere collegato (forse come "gruppo fratello") al VI clade, formato a sua volta da due subcladi ("Sino Japanese" e "Japan-North American").[2][14]

Il clade Shibataea è monofiletico e potrebbe rappresentare una Shibataeinae (ex sottotribù polifiletica delle Arundinarieae) ricircoscritta.[1] I generi Ferrocalamus e Shibataea sono monofiletici e ben circoscritti. Il genere Gelidocalamus, alle analisi molecolari, si presenta polifiletico con alcune entità collegate probabilmente ad un altro genere polifiletico Indocalamus. Da alcune recenti ricerche risulta che le specie di Pseudosasa e Sasa formano un gruppo monofiletico che sarà probabilmente riconosciuto come un nuovo genere. Attualmente il genere Pseudosasa come è tradizionalmente circoscritto risulta polifiletico; in altre ricerche questo genere (o alcune sue specie) è incluso nel VI clade.[1][2][3] Il clade Shibataea si stima che si sia formato attorno ai 4 - 5 milioni di anni fa (il primo valore è calcolato con procedure di calibrazione sul DNA; il secondo dato è ricavato dalle analisi dei fossili).[15]

Il clade non ha sinapomorfie evidenti; mentre sono presenti delle sinapomorfie per i suoi singoli generi:[1]

  • Ferrocalamus: sotto i nodi sono presenti dei peli bianchi; il pericarpo del cariosside è carnoso.
  • Gelidocalamus: è presente una sola foglia per ramo.
  • Shibataea: le foglie hanno delle guaine strette, simili a piccioli e in proseguimento dei rametti; le ligule sono lunghe e involute; le foglie terminali di ciascun rametto sono prive della guaina.

Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo in prevalenza ha il valore di 2n = 48.[10]

Il cladogramma seguente mostra l'attuale conoscenza filogenetica (provvisoria) di questo gruppo:[2]


Gelidocalamus

Indocalamus

Ferrocalamus

Shibateae

Sasa

Composizione del clade modifica

Il clade si compone di 6 generi e circa 40 specie:[1][2][16][17]

Genere Specie Distribuzione
Ferrocalamus
J.R. Xue & Keng f., 1982
2 Cina
Gelidocalamus
T.H.Wen, 1982
9 Cina
Indocalamus
Nakai, 1925
? (2) Cina
Pseudosasa
Makino ex Nakai, 1925 (3)
19 Cina, Giappone, Taiwan e Corea.
Sasa
Makino ex Nakai, 1901
? (1) Cina, Giappone e Corea.
Shibataea
Makino ex Nakai, 1933
7 Cina e Giappone.
  • Nota 1: sono incluse solamente alcune specie (Sasa guangxiensis, Sasa longiligulata e altre) collegate con il genere Pseudosasa.[1][2]
  • Nota 2: sono incluse solamente alcune specie (Indocalamus pseudosinicum e altre) collegate con il genere Gelidocalamus.[1][2]
  • Nota 3: in altre ricerche questo genere (o alcune sue specie) è incluso nel VI clade.[2][3]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j Kellogg 2015, pag. 161.
  2. ^ a b c d e f g h Zhang et al. 2016, pag. 122.
  3. ^ a b c PeerJ 2018, pag. 14.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 352.
  5. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  6. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  7. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  9. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  10. ^ a b eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 24 agosto 2018.
  11. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 24 agosto 2018.
  12. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 24 agosto 2018.
  13. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org, p. Shibataea. URL consultato il 24 agosto 2018.
  14. ^ PeerJ 2018.
  15. ^ Zhang et al. 2016, pag. 124.
  16. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 agosto 2018.
  17. ^ The Plant List, http://www.theplantlist.org/1.1/browse/A. URL consultato il 22 agosto 2018.

Bibliografia modifica

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