Per società civile, generalmente, si intende l'insieme dei cittadini che operano fuori dal contesto istituzionale.[1]

Evoluzione storica del concetto modifica

Il rapporto tra società e Stato modifica

Sul piano filosofico la distinzione tra i concetti di società e di Stato e tra le relative problematiche avviene solo in tarda età. In epoca classica viene considerato soltanto il problema del rapporto tra l'individuo e la collettività.

Nel Settecento Rousseau considera come un contratto sociale l'unione politica tra individui [2]

La svolta di Hegel modifica

Con Hegel avviene la svolta ideologica della distinzione tra società e Stato, tra società civile e società politica. Il filosofo tedesco subordina il concetto di società a quello di Stato e nel processo dialettico considera la società civile momento intermedio con la conseguenza che dalla "immediatezza naturale" dell'aggregazione familiare si giunge alla "consapevolezza" dello Stato[3]. Per Hegel lo Stato è insomma una fase autonoma sia rispetto all'organizzazione familiare che alla società civile e agli interessi di ogni individuo. Lo Stato, per Hegel, pur con i suoi limiti e difetti, si trova a un livello superiore e assicura la libertà etica (Stato etico). La società civile è l'organizzazione finalizzata a soddisfare i bisogni dei singoli e in essa si raggiunge un equilibrio armonico[4].

La concezione di Marx modifica

La distinzione e opposizione dialettica tra società civile e Stato nella dottrina di Marx sfocia nella concezione politica della lotta di classe. In tale ottica viene concepito uno Stato le cui esigenze coincidono con quelle della società. Il marxismo diviene scienza critica della società[5]. Con il ribaltamento di quella che Marx chiama società borghese e l'abolizione della proprietà privata attraverso la rivoluzione comunista, avviene l'emancipazione dell'individuo[6] all'interno della classe del proletariato.

Nel positivismo modifica

La sociologia come scienza, con l'avvento della concezione positivistica di Auguste Comte, fa assumere ai problemi della vita sociale una forma indipendente[3]. La nuova scienza sociologica, a differenza del marxismo, diviene scienza positiva e le due discipline per molti decenni hanno reagito con accuse reciproche molto pesanti: il marxismo definito dalla sociologia fanatismo politico razionalizzato e la sociologia accusata dal marxismo di ideologia borghese[7].

Progresso e civiltà modifica

Si può ritenere la società civile sinonimo di società evoluta aperta al progresso a condizione di non porre dei limiti storici e geografici al suo significato. In caso contrario si cadrebbe nell'errore di creare un sinonimo tra società civile e società contemporanea. Con la conseguenza di escludere arbitrariamente dal concetto di società civile epoche storiche che hanno segnato importanti conquiste di civiltà. Questa considerazione chiama in causa il relativismo. Lo sviluppo nel tempo del concetto di progresso ha dovuto fare i conti con le diverse concezioni del progresso umano visto di volta in volta con parametri diversi:

Società civile e democrazia modifica

Il concetto di società civile trascende la politica e il riconoscimento dei diritti da parte delle istituzioni. C'è una differenza tra progresso scientifico e tecnico e progresso morale. La società civile, come la democrazia, più che aggregazione di popolo e di sudditi, è aggregazione di cittadini, aggregazione di uomini[9]. Riguarda il progresso scientifico ma la consapevolezza e il riconoscimento sociale di diritti fondamentali che Kant definisce diritti innati. A cominciare dal diritto alla libertà[10]. Per Kant, a differenza di Hegel, società civile e politica, società civile e Stato sono un tutt'uno inscindibile come momento successivo e superiore che supera la barbarie affidandosi all'autorità e alla legge[11][12].

Note modifica

  1. ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/societa-civile_%28Dizionario-di-Storia%29/
  2. ^ ib. Dizionario Enciclopedico Italiano, Vol. XI, Voce Società p. 392-393
  3. ^ a b ibid. Dizionario Enciclopedico Italiano, Vol. XI, Voce Società, p. 393
  4. ^ Sommario di storia della filosofia, Vol. terzo, La filosofia contemporanea, Dal Pra M., La Nuova Italia, 1ª edizione 1964, 19^ rist. 1988, pp. 61-63-65 ss.
  5. ^ Enciclopedia Europea Garzanti, Vol. X, Voce Sociologia, p. 675
  6. ^ ibid. Sommario di storia della filosofia, Vol. terzo, La filosofia contemporanea, Dal Pra M., La Nuova Italia, 1ª ediz. 1964, 19^ rist. 1988, pp. 129-130
  7. ^ ib. Enciclopedia Europea Garzanti, Vol. X, Voce Sociologia, p. 675
  8. ^ a b c d Dizionario enciclopedico italiano, Vol. IX, Voce Progresso. Filosofia, p. 827
  9. ^ L'età dei diritti, Bobbio N., Einaudi, 2005
  10. ^ ibid. L'età dei diritti, Bobbio N., Einaudi, 2005
  11. ^ Stato di diritto e società civile, Kant I., Merker N. (a cura di), Editori Riuniti, 1982
  12. ^ Tra Kant e Hegel: Per una riaffermazione dell'antico concetto di società civile, Marini G., Teoria, 1990

Bibliografia modifica

  • Norberto Bobbio, Stato, governo, società, Einaudi, 2006
  • Dizionario Enciclopedico Italiano. Istituto della Enciclopedia Italiana, Voll. III, XI, Voci Civile, Società
  • Mario Dal Pra, Sommario di storia della filosofia, Vol. terzo, La filosofia contemporanea, La Nuova Italia, 1ª edizione 1964, 19^ rist., 1988
  • Norberto Bobbio, L'età dei diritti, Einaudi, 2005, Prima edizione, 1990
  • Enciclopedia Europea Garzanti, Vol. X, Voci Società, Sociologia
  • Immanuel Kant, Stato di diritto e società civile, Merker N. (a cura di), Editori Riuniti, 1982
  • G. Marini, Tra Kant e Hegel: Per una riaffermazione dell'antico concetto di società civile, Teoria, 1990

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