Società delle missioni estere di Bethlehem in Svizzera

istituto religioso della Chiesa Cattolica

La Società delle missioni estere di Bethlehem in Svizzera (in latino Societas missionum exterarum de Bethlehem in Helvetia; in tedesco Missionsgesellschaft Bethlehem) è una società clericale vita apostolica di diritto pontificio. I membri della società pospongono al loro nome la sigla S.M.B.[1]

Storia modifica

L'8 aprile 1895 Pierre-Marie Barral (1855-1929), religioso dei missionari del Sacro Cuore di Gesù, ottenuto il sostegno di Leonhard Haas, vescovo di Basilea, aprì presso il castello di Neuhabsburg a Meggen (Lucerna) una scuola apostolica per formare sacerdoti destinati alle missioni (sia popolari che estere) e alla direzione delle parrocchie più abbandonate; la sede del seminario venne presto trasferita a Immensee, sul lago dei Quattro Cantoni, nell'ex albergo Guglielmo Tell.[2]

A causa di alcune difficoltà economiche dell'istituto, il vescovo di Coira inviò a Immensee un visitatore, Pietro Bondolfi (1874-1943), al quale nel 1907 Barral cedette la direzione del seminario. Bondolfi riorganizzò l'opera e la trasformò in una società missionaria, ma il 31 maggio 1913 la Congregazione per i religiosi sciolse la compagnia.[2]

Il seminario per le missioni estere ebbe nuovo sviluppo dopo la fine della prima guerra mondiale e il 30 maggio 1921 papa Benedetto XV emanò il decreto di fondazione della Società delle missioni estere.[2]

I primi membri emisero la loro promessa il 31 luglio 1923 e nel 1924 i primi tre missionari vennero inviati in Cina.[3]

Attività e diffusione modifica

I membri della società si dedicano alle missioni estere.

Sono presenti in Europa (Svizzera, Germania), nelle Americhe (Bolivia, Colombia, Ecuador, El Salvador, Nicaragua, Perù), in Africa (Kenya, Zambia, Zimbabwe) e in Asia (Filippine, Taiwan);[4] la sede generalizia è a Immensee (presso Küssnacht, Svitto).[1]

Al 31 dicembre 2005, la compagnia contava 7 case e 160 membri, 117 dei quali sacerdoti.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1515.
  2. ^ a b c DIP, vol. VIII (1988), coll. 1667-1671, voce a cura di G. Schelbert.
  3. ^ M. Escobar (cur.), op. cit., vol. II (1953), pp. 1591-1601, articolo a cura di L. Bulotti.
  4. ^ Missionsgesellschaft Bethlehem. Weltweit aktiv, su bethlehem-mission.ch. URL consultato il 15-2-2010 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2011).

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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