Kemal Monteno

cantautore e paroliere bosniaco

Kemal Monteno (Sarajevo, 17 settembre 1948Zagabria, 21 gennaio 2015) è stato un cantautore e paroliere jugoslavo, dal 1992 bosniaco, di origine italiana.

Kemal Monteno
NazionalitàBandiera della Jugoslavia Jugoslavia
(Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina)
GenereFolk
Pop
Periodo di attività musicale1966 – 2015
Kemal Monteno, Malmö, 2010

Biografia modifica

Il padre, Osvaldo Monteno, era un soldato dell'esercito di occupazione italiano in Jugoslavia, originario di Monfalcone, che nel 1945 prese in seconda moglie la sarajevese Bahrija, bosniaco-musulmana.[1] La coppia, dopo la guerra, trovò impiego presso lo stadio del Koševo a Sarajevo.[2][3] Osvaldo cantava al figlio canzoni italiane, mentre la madre lo introduceva alla cultura della sevdalinka bosniaca.[4]

Kemal Monteno inizia la sua lunga e talentuosa carriera a partire dal 1967, con la partecipazione al festival "Vaš šlager sezone"[5]. Da allora divenne il beniamino del pubblico dei Festival di Sarajevo, dove riceve il primo premio come performer, autore di musica e testo. Per "Šlager sezone" compose alcune delle sue più belle canzoni. Verso la fine degli anni 70, pubblica le sue canzoni più belle " Sarajevo, ljubavi moja"[6] del 1976, e "Zemljo moja"[7], del 1977, dedicate rispettivamente alla sua città e alla sua nazione.

Lo stile musicale modifica

È un cantautore romantico-lirico, caratterizzato da una particolare espressione musicale, nella quale si combinano le sevdalinke bosniache, con lo charme mediterraneo, tipico della canzone italiana. I suoi testi rappresentano una sincera confessione di un poeta, che ha provato sulla sua pelle la vita, il dolore e le gioie dell'amore. A modo loro, questi stili, si fondono in una musica dai toni chiari e semplici.

L'amore al centro modifica

Anche se il motivo principale, l'amore, si ripete dalle sue prime composizioni, il cantautore non ama ripetersi, variando abilmente in mille diversi modi. Intrise di uno stile melodico, libero dalla tradizione balcanica, le sue liriche si trasformano nel canto mediterraneo, ed ancora, a volte nella canzone malinconica, soprattutto quella ispirata al Festival di San Remo. Kemal Monteno crea un'espressione musicale unica, che non ha eguali su tutto il territorio della ex Jugoslavia. Le sue canzoni sono inno eterno all' amore, anche quando i versi dicono che è tutto finito.

La collaborazione modifica

Nel corso della sua più che ricca carriera di cantautore, Monteno ha creato non solo una sua etichetta musicale, ma le sue canzoni hanno contribuito anche al successo dei suoi colleghi cantanti ed amici. Nel corso di queste collaborazioni con musicisti locali, quali Arsen Dedić, Zdravko Čolić, Oliver Dragojević, Tereza Kesovija, Gabi Novak, Mahir Paloš, Neda Ukraden, Ismeta Krvavac, Dražen Žerić, Paula Jusić e altri, Monteno non ha mai guardato al suo tornaconto personale, ma semplicemente alla relazione con i suoi amici ed il suo entourage, carattere tipico di un uomo modesto e nobile come era.

Il decesso modifica

Sottoposto ad un trapianto di rene nel novembre 2014, è deceduto nel settembre 2015 all'età di 67 anni per polmonite e setticemia determinate da complicazioni a seguito del trapianto stesso[8]

Note modifica

  1. ^ Naša je Juga za mene bila najlepša zemlja, su blic.rs, Blic, 11 novembre 2007. URL consultato il 14 dicembre 2014.
  2. ^ Majka mi je prala dresove za FK Sarajevo, a stari je bio oružar i izdavao je kopačke i lopte, su blic.rs, Blic, 27 febbraio 2014. URL consultato il 14 dicembre 2014.
  3. ^ Muškarci više plaču od žena, ali krišom!, su svet.rs, Svet, 28 febbraio 2014. URL consultato il 14 dicembre 2014.
  4. ^ Kemal Monteno, kompozitor i pevač : Naša je Juga za mene bila najlepša zemlja, su ekapija.com, Ekapija, 11 novembre 2007. URL consultato il 14 dicembre 2014.
  5. ^ Tra.Ser.:"I successi della stagione"
  6. ^ Trad.Ser.:"Sarajevo, amore mio".
  7. ^ Trad.Ser.:"O mia terra".
  8. ^ Kemal Monteno preminuo nakon teške bolesti (ba) Ekskluziva.ba

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN95103750 · ISNI (EN0000 0000 6622 2010 · Europeana agent/base/77914 · LCCN (ENno2006038717 · NSK (HR000050788 · WorldCat Identities (ENlccn-no2006038717