Stauros (termine)

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Stauròs è un termine greco (in greco antico: σταυρός?), il cui significato ha subito modifiche nel trascorso dei secoli. La parola greca "stauròs" ha quindi diversi significati in base al contesto anche storico in cui la si trova, da "palo" a "croce".

Greco omerico e classico

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Palizzata di σταυροί
 
Palafitta su σταυροί

Nei testi di Omero e nella letteratura classica greca (secoli VIII-IV prima di Cristo), il termine σταυρός, secondo i principali vocabolari del greco antico[1][2][3] e altre fonti[4][5] significa un palo dritto adoperato o per costruire una palizzata ("σταυροὺς ἐκτὸς ἔλασσε διαμπερὲς ἔνθα καὶ ἔνθα πυκνοὺς καὶ θαμέας" (Pali forti e frequenti vi piantava intorno) – Odissea14.11; cf. Iliade 24.453, La Guerra del Peloponneso (Tucidide) 4.90, Anabasi (Senofonte) 5.2.21) o per formare le fondamenta di una casa situata in un lago (Erodoto 5.16, Guerra del Peloponneso (Tucidide) 7.25).[6][7]

Non significa mai due pezzi di legno posti in croce l'uno ad alcun angolo rispetto all'altro, ma sempre un pezzo semplice, unitario, [8] mai però isolato, essendo sempre adoperato al plurale (σταυροί), mai al singolare,[9] in riferimento ad una serie di tali legni conficcati in posizione verticale in terra per formare una palizzata o per servire come pali di fondazione.[10]

Greco koinè

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Justus Lipsius: De cruce, p. 47
immagine di Giusto Lipsio della crocifissione di Gesù
 
Immagine di ciò che Giusto Lipsio chiama una crux simplex ad affixionem.

La parola σταυρός, che nel greco pre-classico e classico si applicava a dei pali conficcati in terra per difesa o per servire da fondamento ad una costruzione, era usata, nel periodo post-classico, anche per uno strumento di esecuzione.[1][2][3]

Nel greco ellenistico o koinè (κοινὴ ἑλληνική) detto anche alessandrino, comune o greco del Nuovo Testamento (dal secolo III a.C. al secolo III d.C.), la parola σταυρός al singolare è impiegata per indicare uno strumento di esecuzione o di tortura al quale si attaccava la vittima,[9] e viene adoperata nel senso di "croce", per esempio nella Bibliotheca historica 2.18 di Diodoro Siculo (ca. 90 a.C. – ca. 27 a.C.) e nel Vangelo secondo Matteo 27.40.[6][7] e la forma è descritta come quella della lettera T da Luciano di Samosata (ca. 120 – tra il 180 e il 192) nel suo Giudizio delle vocali[6][7] come pure nella Lettera di Barnaba (tra il 70 e il 132).[11]

Paul Wilhelm Schmidt, sulla base dell'affermazione del vescovo Eustazio di Tessalonica (1110 circa – 1194) che nel greco pre-classico di Omero σταυροί (σταυρός al plurale) significava πάντα τὰ ἑστῶτα ξύλα (tutti i legni in posizione eretta), dice che "σταυρός significa ogni palo o tronco d'albero in posizione eretta" e cita il passo dellˊOdissea al quale si riferiva Eustazio e che riguarda la costruzione di una palizzata.[12] Però le (post-omeriche) descrizioni nell'antichità della croce da esecuzione e quelle dei loro contemporanei pagani la presentano unanimemente come composta di due legni e mai come nel testo omerico al quale si riferisce Schmidt.

Greco moderno

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Nel greco moderno, il termine σταυρός significa:

  1. (a) la giuntura di due travi che si tagliano perpendicolarmente, sulla quale fu crocefisso e morto Cristo; per sineddoche, ogni oggetto di tale forma; (b) per sineddoche, il segno della croce, come gesto religioso
  2. (a) figura composta di due linee perpendicolari che si tagliano a vicenda e che formano quattro angoli retti; (b) per sineddoche, figura a croce con disposizione diversa, secondo i casi, delle sue estremità
  3. metaforicamente, le prove sopportate nella vita.[13]

Per esprimere l'idea di "palo" si usa il termine πάσσαλος o (solo se si tratta di un palo appuntito) παλούκι.

  1. ^ a b Liddell e Scott, A Greek-English Lexicon: σταυρός
  2. ^ a b Strong's Concordance, su messie2vie.fr. URL consultato il 18 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2017).
  3. ^ a b Thayer's Greek Lexicon
  4. ^ (DE) Paul Wilhelm Schmidt, Die Geschichte Jesu, Volume 2, Kessinger Publishing, LLC, 2010 [1904], p. 386, ISBN 978-1-166-78351-8.
    «σταυρός heißt jeder aufrechtstehende Pfahl oder Baumstamm, so Eustath. zu Hom. Od. XIV 11: σταυροί = πάντα τὰ ἑστῶτα ξύλα (Nota: La frase in greco di Eustazio significa "stauroi = tutti i legni in posizione eretta")»
  5. ^ Versione spagnola di Lothar Coenen, Erich Beyreuther e Hans Bietenhard (a cura di), Theologisches Begriffslexikon zum Neuen Testament, 1990, vol. 1, p. 358
  6. ^ a b c (EN) Henry Liddell e Robert Scott, σταυρός, in A Greek-English Lexicon, 1940.
  7. ^ a b c (EN) Henry Liddell e Robert Scott, σταυρός, in A Greek-English Lexicon (edizione ridotta), 1819. Per l'edizione italiana v. corrispondenza della Casa Editrice Le Monnier Archiviato il 23 luglio 2011 in Internet Archive.
  8. ^ The Cross and the Crucifixion. - Appendix 162 to the Companion Bible, su levendwater.org. URL consultato il 15 marzo 2016.
  9. ^ a b Gunnar Samuelsson, Crucifixion in Antiquity, Mohr Siebeck 2011, p. 241 ISBN 3-16-152508-6; cfr. gli esempi dati in A Greek-English Lexicon
  10. ^ Testualmente, upright pale or stake, σταυροὺς ἐκτὸς ἔλασσε διαμπερὲς ἔνθα καὶ ἔνθα πυκνοὺς καὶ θαμέας Od.14.11, cf. Il.24.453, Th.4.90, X. An.5.2.21; of piles driven in to serve as a foundation, Hdt.5.16, Th.7.25
  11. ^ Citata in Cesare Marcheselli-Casale, Lettera agli Ebrei, p. 170, nota 212
  12. ^ Vedi P. W. Schmidt nella sua opera Die Geschichte Jesu (La storia di Gesù), p. 386
  13. ^ 1 ΕΚΚΛΗΣ. (α) το σύμπλεγμα δύο δοκών, που τἐμνονται κάθετα, πάνω στο οποίο σταυρώθηκε και θανατώθηκε ο Χριστός· συνέκδ. κάθε αντικείμενο τέτοιου σχήματος ... (β) (συνεκδ.) το σημείο του σταυρού ως λατρευτική κίνηση ... 2. (α) σχήμα που αποτελείται από δύο τεμνόμενες κάθετες γραμμές που σχηματίζουν τέσσερις ορθές γωνίες ... (β) (συνεκδ.) σταυροειδές σχήμα με διαφορετική κατά περίπτωση διάταξη των κεραιών του ... 3. (μτφ) τα βάσανα που υποφέρει κανείς στη ζωή του (Γεωργίου Δ. Μπαμπινιώτη Λεξικὀ για το Σχολείο και το Γραφείου (Κέντρο Λεξικολογίας Ε.Π.Ε., Αθήνα 2004)

Voci correlate

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