Stefano Stefani

politico e imprenditore italiano (1938-2024)

Stefano Stefani (Vicenza, 29 settembre 1938Costabissara, 30 aprile 2024[1]) è stato un politico e imprenditore italiano.

Stefano Stefani

Segretario amministrativo federale della Lega Nord
Durata mandato2012 –
2014
PredecessoreFrancesco Belsito
SuccessoreGiulio Centemero

Presidente della 3ª Commissione Affari esteri della Camera dei deputati
Durata mandato22 maggio 2008 –
14 marzo 2013
PredecessoreUmberto Ranieri
SuccessoreFabrizio Cicchitto

Sottosegretario di Stato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
Durata mandato30 dicembre 2004 –
17 maggio 2006
ContitolareRoberto Tortoli
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreAntonio Martusciello
SuccessoreBruno Dettori

Sottosegretario di Stato al Ministero delle attività produttive
Durata mandato12 giugno 2001 –
17 luglio 2003
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreMauro Fabris
SuccessoreRoberto Cota

Presidente federale della Lega Nord
Durata mandato18 maggio 1995 –
22 febbraio 2002
PredecessoreFranco Rocchetta
SuccessoreLuciano Gasperini

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato9 maggio 1996 –
27 aprile 2006

Durata mandato29 aprile 2008 –
14 marzo 2013
LegislaturaXIII, XIV, XVI
Gruppo
parlamentare
Lega Nord Padania
CoalizioneXIV: Casa delle Libertà
XVI: Centro-destra 2008
CircoscrizioneVeneto 1
CollegioXIV: Vicenza
Incarichi parlamentari
XIII Legislatura:

XIV Legislatura:

Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
8 maggio 1996

Durata mandato28 aprile 2006 –
29 aprile 2008
LegislaturaXII, XV
Gruppo
parlamentare
XII: Lega Nord
XV: Lega Nord Padania
CoalizioneXII: Polo delle Libertà
XV: Casa delle Libertà
CircoscrizioneVeneto
CollegioXII: Vicenza
Incarichi parlamentari
XII legislatura:

XV legislatura:

Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLega Nord
Titolo di studioDiploma di Licenza media
ProfessioneImprenditore orafo

Biografia

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Nato il 29 settembre 1938 a Vicenza, ma residente a Costabissara, primo di quattro figli, dopo aver conseguito la licenza media inferiore abbandona la scuola e gli studi per affiancare la madre Lucinda, rimasta vedova giovanissima, nel nascente commercio di oreficeria, che lo porterà a diventare un imprenditore orafo.[2]

Nel 1963 fonda la Stefano Stefani srl, azienda specializzata nell'importazione e l'esportazione di pietre preziose, con particolare attenzione ai mercati indiani e sudamericani.

Successivamente diventa presidente della Sezione Orafi di Confindustria Vicenza.

Inizia a fare politica con la Lega Nord di Umberto Bossi a partire dai primi anni '90, ricoprendo diversi incarichi all'interno del partito come segretario provinciale di Vicenza dal 1992 al 1994, Responsabile esteri, Responsabile media e presidente federale del partito dal 18 maggio 1995 al 22 febbraio 2002, contribuendo in modo determinante alla nascita dei mass media della Lega Nord come La Padania, quotidiano ufficiale del partito, e Radio Padania Libera.[2]

Alle elezioni politiche del 1994 viene candidato al Senato della Repubblica nel collegio maggioritario di Vicenza, sostenuto dalla coalizione di centro-destra Polo delle Libertà in quota leghista, dove viene eletto per la prima volta senatore con il 41,99% dei voti contro i candidati del Patto per l'Italia, in quota Partito Popolare Italiano, Mario Zocche (22,53%), dei Progressisti Antonio Franco Dal Maso (17,13%), di Alleanza Nazionale Tonino Assirelli (8,66%) e la Lega Autonomia Veneta Enzo Trentin (6,36%)[3]. Nella XII legislatura della Repubblica è stato componente della 8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni, in sostituzione del sottosegretario ai trasporti Sergio Cappelli, e della 10ª Commissione Industria, commercio, turismo.[4]

Stefani è stato eletto senatore nella XV Legislatura (2006-08) e deputato nella XIII, XIV e XVI Legislatura (1996-2006 e 2008-13). È stato presidente della III Commissione permanente Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati e si colloca fra i dieci deputati più produttivi per quantità ed efficacia dell'attività svolta.[5]

Ha ricoperto le cariche governative di sottosegretario del Ministero delle Attività produttive durante il governo Berlusconi II[6] e sottosegretario del Ministero dell'Ambiente e del Territorio durante i governi Berlusconi II e Berlusconi III.[7]

In una lettera aperta del 2003 su La Padania, quando era sottosegretario, Stefani definiva i tedeschi “biondi stereotipati dall'orgoglio ipernazionalista” che “invadono rumorosamente le nostre spiagge ma sul loro quotidiano più letto, la Bild (…) non dimenticano di menzionare (…) il numero dei furti d'auto a Rimini o addirittura le ultime statistiche dei morti di mafia in Sicilia”. Stefani si riferiva a Martin Schulz, allora eurodeputato socialista, protagonista di uno scontro con Silvio Berlusconi a Strasburgo, definito “ubriaco di tronfie certezze”, abituato a sentirsi “primo della classe” e ad assumere “atteggiamenti protervi”. La lettera di Stefani causò la cancellazione delle ferie del cancelliere tedesco Gerhard Schroeder in Italia, e la vicenda si concluse con le dimissioni di Stefani da sottosegretario[2]. Stefani venne poi reintegrato come sottosegretario nel dicembre 2004.

Alle elezioni amministrative del 2003 si è candidato a sindaco di Vicenza, sostenuto solo dalla Lega Nord, che non aveva stretto un patto con la Casa delle Libertà. Al primo turno Stefani raccoglie il 9,63% dei voti, arrivando terzo e non accedendo al ballottaggio, per cui si apparenta al secondo turno col sindaco uscente Enrico Hüllweck.

Il 5 aprile 2012 il consiglio federale della Lega Nord lo nomina nuovo tesoriere del partito subentrando al dimissionario Francesco Belsito coinvolto in una inchiesta su presunti fondi neri al partito che hanno portato anche le dimissioni di Umberto Bossi da segretario federale. Stefani è affiancato da un nuovo comitato amministrativo di tesoreria composta da Roberto Simonetti e Silvana Comaroli, che sostituiranno i senatori Roberto Castelli e Piergiorgio Stiffoni, membri del comitato durante la gestione Belsito. Il consiglio ha deliberato inoltre che il comitato amministrativo sottoponga immediatamente ad una società di revisione contabile esterna la certificazione della situazione patrimoniale della Lega Nord.[8] Stefani è anche presidente della Lega Nord Estero.

Vita privata

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Grande appassionato di sci, ha ricoperto dal 1978 al 1992 la carica di presidente della Commissione Nazionale Sci della FIE.[9]

Inchieste giudiziarie

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Stefani è stato coinvolto nelle inchieste giudiziarie sul fallimento del villaggio turistico "Skipper" ad Umago, della Credieuronord, e nel caso dei finanziamenti pubblici a Il Giornale d'Italia.

Nel caso del villaggio Skipper, Stefani fu raggiunto da un avviso di garanzia della procura di Padova nel luglio 2004 per bancarotta fraudolenta (poi passata a bancarotta semplice) riguardo al fallimento della società "Ceit", intermediaria nell'investimento.[10] Stefani fu assolto nel dicembre 2011 "per non aver commesso il fatto",[11] dopo aver risarcito 500.000 euro ad una banca carinziana.[12]

Nel 2000 Stefani, assieme a Maurizio Balocchi, tesoriere della Lega prima di Belsito, sono i due sottosegretari che siedono nel CDA della banca Credieuronord, sostenuta da Bossi e finanziata tramite 3.000 sottoscrizioni nelle sezioni leghiste. A seguito del fallimento, rilevato da Bankitalia nel 2003, la banca "padana" viene rilevata dalla Banca Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani. Il Carroccio offre come pegno la storica sede di via Bellerio, la scuola leghista di Varese e il prato di Pontida, per evitare la bancarotta e la perdita dei risparmi dei sottoscrittori. Stefani, assieme agli altri membri del CDA, viene colpito da una sanzione amministrativa di circa 7.000 euro comminata dal Ministero dell'Economia di Giulio Tremonti.[12]

Nel 2007 la procura di Roma mette Stefani sotto indagini per concorso in truffa ai danni dello Stato e riciclaggio nella vicenda dei finanziamenti pubblici a Il Giornale d’Italia, usato per rastrellare 14 milioni di contributi all'editoria di partito. Stefani era accusato di aver intascato una parte dei fondi ottenuti da Massimo Bassoli, immobiliarista ed ex direttore-editore del quotidiano, in cambio del “patrocinio” prestato o promesso dalla Lega. Bassoli versò alla Lega 117.000 euro, contabilizzati in bilancio; le intercettazioni di Bassoli non poterono essere utilizzate in indagine secondo la legge Boato, e la posizione di Stefani venne archiviata.[12]

Onorificenze

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È stato nominato Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana nel 1978, con decreto del presidente della Repubblica Sandro Pertini, mentre nel 1987 viene nominato Cavaliere ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga.[senza fonte]

  1. ^ Lega in lutto: morto l'ex senatore Stefano Stefani, aveva 85 anni, in Il Gazzettino, 30 aprile 2024.
  2. ^ a b c Chi è Stefano Stefani, su Il Post, 5 aprile 2012. URL consultato il 7 marzo 2023.
  3. ^ Archivio storico elezioni: Collegio elettorale di Vicenza, su elezionistorico.interno.gov.it.
  4. ^ senato.it - Scheda di attività di Stefano STEFANI - XII Legislatura, su www.senato.it. URL consultato il 9 marzo 2023.
  5. ^ Openpolis, Indice di produttività parlamentare, su indice.openpolis.it. URL consultato l'11 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2012).
  6. ^ Scheda personale di Stefano Stefani, su legxiv.camera.it, Camera dei deputati. URL consultato il 6 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2016).
  7. ^ III Governo Berlusconi (23.04.2005 - 17.05.2006), su governo.it, Sito ufficiale della Presidenza del Consiglio dei ministri. URL consultato il 30 marzo 2012.
  8. ^ Lega, Bossi lascia, nominati Maroni-Calderoli-Dal Lago, Stefani tesoriere, in Reuters, 5 aprile 2012. URL consultato il 6 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2012).
  9. ^ Biografia Archiviato il 27 febbraio 2010 in Internet Archive. su Leganord.org
  10. ^ Lettera43, su lettera43.it. URL consultato il 7 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2012).
  11. ^ Messaggero Veneto
  12. ^ a b c Il Fatto Quotidiano, 7 aprile 2012

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