Tebaldi-Zari
Il Tebaldi-Zari o caccia TZ fu un aereo da caccia monomotore, monoposto e biplano sviluppato in Italia tra la fine degli anni dieci e l'inizio degli anni venti del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.
Tebaldi-Zari | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia |
Equipaggio | 1 (pilota) |
Costruttore | Breda |
Data primo volo | 1919 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 7,80 m |
Apertura alare | 9,00 m |
Altezza | 2,00 m |
Superficie alare | 22,00 m² |
Peso carico | 825 kg |
Peso max al decollo | 1 100 kg |
Propulsione | |
Motore | 1 Hispano-Suiza HS 42 otto cilindri raffreddato a liquido |
Potenza | 300 hp (224 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 225 km/h |
Autonomia | 3 h |
Note | dati relativi alla versione motorizzata Hispano-Suiza HS 42 |
i dati sono estratti da: The Complete Book of Fighters[1] | |
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Venne portato in volo per la prima volta nel 1919; in epoca successiva la Breda acquisì i diritti di proprietà e sviluppo del velivolo e del suo progetto ridenominandolo Breda Tebaldi-Zari[2][3]
Storia del progetto
modificaIl velivolo fu progettato dall'ingegner Alessandro Tebaldi che lavorò all'Isotta Fraschini dal 1914 al 1922;[4] venne costruito nelle Officine dei fratelli Zari e per questo motivo comunemente chiamato Tebaldi-Zari. La ditta dei Fratelli Zari di Bovisio-Mombello fu scelta perché era stata antesignana in Italia per la lavorazione meccanica del legno e possedeva attrezzature ed esperienza per la costruzione di un progetto come il Tebaldi-Zari.
Il prototipo, equipaggiato con un motore Isotta Fraschini V6 da 190 CV[5], venne portato in volo per la prima volta nel 1919, tuttavia presentato ad una commissione esaminatrice del Regio Esercito non ottenne parere favorevole e il suo sviluppo venne interrotto.
Il progetto suscitò comunque l'interesse della Breda che ne acquistò i diritti di produzione. Successivamente, migliorato in alcuni dettagli, tra cui la sostituzione del motore con un più potente motore V8 Hispano-Suiza HS 42 da 300 hp (224 kW), partecipò ad un concorso nel 1923 per la produzione di un aereo da caccia per la neocostituita Regia Aeronautica, ma anche in questo caso venne scartato.[3]
Tecnica
modificaNote
modifica- ^ Green e Swanborough 1994, p. 568.
- ^ Rivista aeronautica 1972.
- ^ a b (EN) Planes Episode 13: Spaghetti General, su kplanes.tumblr.com.
- ^ Tebaldi Zari E Breda BT, su milistoria.it. URL consultato il 26 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ Green e Swanborough 1994, p. 567.
Bibliografia
modifica- (EN) William Green, Gordon Swanborough, The Complete Book of Fighters, 1st Edition, New York, Smithmark Publishing, 1994, ISBN 0-8317-3939-8.
- (EN) Bill Gunston, World Encyclopaedia of Aircraft Manufacturers: From the Pioneers to the Present Day, Naval Institute Press, 1993, ISBN 978-1-55750-939-0.
- (EN) Massimo Ferrari, Le ali del ventennio: l'aviazione italiana dal 1923 al 1945 : bilanci storiografici e prospettive di giudizio, FrancoAngeli, 2005, pp. 22-, ISBN 978-88-464-7038-6.
- (DE) Heinz J. Nowarra, Die Entwicklung der Flugzeuge 1914-18, München, Lehmanns, 1959, ISBN non esistente.
- Alessandro Tebaldi, TEBALDI ZARI e BREDA BT, Milano, GAE Giorgio Apostolo Editore.
Pubblicazioni
modifica- The Aeroplane, Temple Press, 1919.
- Rivista aeronautica, Ministero dell'aeronautica, 1972, http://books.google.com/books?id=CqEpAQAAIAAJ .
- Plane Facts: Missing Fighter? The first successful Yak, Sesqui to biplane, in AIR International, Volume 27, Issue 2, 1984.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tebaldi-Zari
Collegamenti esterni
modifica- (RU, EN) Tebaldi-Zari (Breda) fighter, su Their Flying Machines, http://flyingmachines.ru/. URL consultato il 27 luglio 2015.
- Ray Hutchison, Tebaldi Zari Slide Show Free Flight Kingman Az. n.1, su YouTube.
- Ray Hutchison, Tebaldi Zari Breda Ff Free Flight Kingman Az. n.2, su YouTube.