Teorema di Wiener-Chinčin

(Reindirizzamento da Teorema di Wiener-Khintchine)

Il teorema di WienerChinčin (anche noto come teorema di Wiener–Chinčin e talvolta come teorema di Wiener–Chinčin–Einstein) afferma che la densità spettrale di energia di un segnale coincide con la trasformata di Fourier della funzione di autocorrelazione del segnale stesso.

In formule, si esprime:

dove è la densità spettrale di energia e è la funzione di autocorrelazione. Per segnali di energia, quindi, la densità spettrale di energia si può definire come la trasformata di Fourier dell'autocorrelazione del segnale, che si dimostra essere uguale al modulo dell'ampiezza della trasformata di Fourier del segnale, elevata al quadrato. Per segnali di potenza, invece, si definisce densità spettrale di potenza la trasformata di Fourier dell'autocorrelazione del segnale.

Storia modifica

Norbert Wiener dimostrò questo teorema per il caso di una funzione deterministica nel 1930[1]; Aleksandr Chinčin poi dimostrò un risultato analogo per i processi stocastici stazionari e lo pubblicò nel 1934[2][3]. Albert Einstein aveva già enunciato il principio, senza dimostrazione, in una breve nota di due pagine nel 1914.[4][5]

Wiener–Chinčin per i segnali deterministici di energia modifica

Supposto che la funzione di autocorrelazione   sia Fourier-trasformabile: la trasformata di Fourier dell'autocorrelazione di un segnale deterministico di energia è la densità spettrale di energia (ESD), ossia:

 
Dimostrazione del teorema
 

Per la proprietà della convoluzione si ha che:

 

Wiener–Chinčin per i segnali deterministici di potenza modifica

Supposto che la funzione di autocorrelazione   sia Fourier-trasformabile: la trasformata di Fourier dell'autocorrelazione di un segnale deterministico di potenza è lo spettro (bilatero) di densità di potenza (PSD), cioè:

 
Dimostrazione del teorema

Supposto che si possa considerare:

 

il segnale limitato all'intervallo   avente trasformata di Fourier  . Se x(t) è un segnale di potenza (a potenza finita), allora   è un segnale di energia (a energia finita, poiché limitato in tale intervallo) avente spettro di densità di energia  . È ora possibile definire il periodogramma di   come:

 

Ora sappiamo che la funzione di autocorrelazione di   è legata a quella di   da:

 

E trasformando secondo Fourier:

 

per definizione di spettro di densità di potenza. E ciò dimostra il teorema.[6]

Una simile dimostrazione può essere fatta (più lunga e laboriosa) considerando il generico filtro passa-banda ideale e calcolando lo spettro di potenza di   segnale in uscita a filtro secondo la definizione di  .[7]

Wiener–Chinčin per processi aleatori ergodici modifica

Lo spettro (bilatero) di densità di potenza di un processo ergodico (e quindi anche stazionario) è pari alla trasformata di Fourier della funzione di autocorrelazione del processo. Come conseguenza dell'ergodicità l'autocorrelazione può essere calcolata come momento misto di ordine (1,1).[7] Quindi:

 

Wiener–Chinčin per processi aleatori non stazionari e non ergodici modifica

Supposto che la funzione di autocorrelazione media-temporale di un processo (in generale, non stazionario e non ergodico) a valori complessi

 

sia Fourier-trasformabile, allora lo spettro bilatero di densità di potenza è uguale alla trasformata di Fourier della funzione autocorrelazione media-temporale:

 

dove:

 

e l'operatore   è l'operatore di media-temporale.[8]

Dimostrazione del teorema modifica

È possibile far vedere come considerando la realizzazione limitata nel tempo e di durata   relativa alla  :

 

e la corrispondente trasformata di Fourier  , dalla definizione di spettro bilatero di densità di potenza del processo  [8]:

 

si giunge alla dimostrazione del teorema, ossia che  , supposto che:

 [9].

Note modifica

  1. ^ Wiener, Norbert, Generalized Harmonic Analysis, vol. 55, Acta Mathematica, 1930, pp. 117–258.; vedi P. Masani, Wiener's contribution to Generalized Harmonic Analysis, prediction theory and filter theory, Bulletin of The American Mathematical Society, vol 72 n. 1, 1966
  2. ^ A. Y. Khinchin, Korrelationstheorie der stationaren stochastischen Prozesse, Math. Ann. 109 (1934), 604-615; vedi P. Masani 1966, citato
  3. ^ D.C. Champeney, Power spectra and Wiener's theorems, in A Handbook of Fourier Theorems, Cambridge University Press, 1987, p. p. 102..
    «Wiener's basic theory of 'generalised harmonic analysis' is in no way probabilistic, and the theorems apply to single well defined functions rather than to ensembles of functions [...] A further development of these ideas occurs in the work of A. I. Khintchine (1894–1959) on stationary random processes (or stochastic processes) [...] in contexts in which it is not important to distinguish the two aproaches the theory is often referred to as the Wiener—Khintchine theory.»
  4. ^ A. Einstein, “Méthode pour la détermination de valeurs statistiques d’observations concernant des grandeurs soumises à des fluctuations irrégulières,” Archives des Sciences Physiques et Naturelles, vol. 37, pp. 254–256, 1914; “Eine methode zur statistischen verwertung von beobachtungen scheinbar unregelmassig quasiperiodisch verlaufender vorgänge,” in The collected Papers of Albert Einstein, vol. 4. Princeton, NJ: Princeton Univ. Press, 1996.
  5. ^ Jerison, David; Singer, Isadore Manuel; Stroock, Daniel W., The Legacy of Norbert Wiener: A Centennial Symposium (Proceedings of Symposia in Pure Mathematics)., American Mathematical Society, 1997, p. p. 95.
  6. ^ Alessandro Falaschi, Trasmissione dei Segnali e sistemi di Telecomunicazione, su infocom.uniroma1.it, Infocom - Univ. La Sapienza, Marzo 2014. URL consultato il 12 Gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2015).
  7. ^ a b Roberto Cusani, Teoria dei Segnali, Roma, Edizioni Ingegneria 2000, 1999.
  8. ^ a b Enzo Baccarelli, Nicola Cordeschi, Mauro Biagi, Fondamenti di Comunicazioni, Roma, Esculapio, 2010.
  9. ^ Wei Lu, Namrata Vaswani, The Wiener-Khinchin Theorem for Non-wide Sense stationary Random Processes (PDF), su arxiv.org, Department of Electrical and Computer Engineering, Iowa State University. URL consultato il 30 gennaio 2015.

Collegamenti esterni modifica