Tesserete

frazione del comune svizzero di Capriasca

Tesserete (in dialetto ticinese Tesarè[senza fonte]) è una frazione di 1 156 abitanti del comune svizzero di Capriasca, nel Canton Ticino (distretto di Lugano).

Tesserete
frazione
Tesserete – Stemma
Tesserete – Veduta
Tesserete – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLugano
ComuneCapriasca
Territorio
Coordinate46°03′59″N 8°58′02″E / 46.066389°N 8.967222°E46.066389; 8.967222 (Tesserete)
Altitudine518 m s.l.m.
Superficie3,04 km²
Abitanti1 159 (2023)
Densità381,25 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale6950
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5226
TargaTI
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Tesserete
Tesserete

Geografia fisica modifica

Storia modifica

L'area risulta essere stata colonizzata già durante l'Età del ferro, come hanno dimostrato ritrovamenti di alcune sepolture con corredo rinvenute nei pressi della chiesa parrocchiale, oltre a steli funerarie con iscrizioni in alfabeto etrusco settentrionale e sepolture di epoca romana[1].

La prima documentazione storica dell'esistenza del borgo di Tesserete, sebbene di dubbia autenticità, risale all'anno 1078, quando il paese viene citato nel testamento della contessa Grassa, nobildonna milanese proprietaria di queste terre, che con quell'atto consegnò parte dei propri terreni e dei diritti sui pascoli alpini locali agli abitanti[1] per farsi perdonare del delitto compiuto dai suoi figli che avevano ucciso a tradimento il prevosto della chiesa di Santo Stefano per delle contese insorte. La stessa contessa volle essere sepolta a Tesserete, proprio accanto alla canonica, dove ancora oggi si trova la sua tomba[senza fonte].

 
Motrice sulla ferrovia Lugano-Tesserete

Nel 1844 l'abitato, seppur piccolo, venne dotato di una scuola di disegno, e dall'anno successivo di un asilo infantile. Nel 1852 si insediò in paese una scuola maggiore e dal 1909 venne completata la ferrovia Lugano-Tesserete (dismessa nel 1967) che portò ad un ingrandimento dell'insediamento, che nel 1934 venne dotato anche di una casa di riposo. Nel 1976 a Tesserete fu aggregato il comune soppresso di Campestro con la frazione di Odogno. Nel 1982 il borgo è stato dotato di una scuola media[1].

 
Il territorio del comune di Tesserete prima degli accorpamenti comunali del 2001

Già comune autonomo che si estendeva per 3,04 km², il 15[senza fonte] ottobre 2001 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Cagiallo, Lopagno, Roveredo, Sala Capriasca e Vaglio per formare il comune di Capriasca, del quale Tesserete è capoluogo.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
La chiesa prepositurale di Santo Stefano

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella (con Campestro dal 1976)[1]:

Abitanti censiti[2]

Cultura modifica

La località è nota in tutta la Svizzera italiana per il suo carnevale Or Penagin, tra i più importanti e grandi carnevali del Canton Ticino[senza fonte].

Amministrazione modifica

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.

Note modifica

  1. ^ a b c d e Maurizio Cattaneo, Alberto Gandolla, Tesserete, in Dizionario storico della Svizzera, 12 marzo 2014. URL consultato il 17 ottobre 2017.
  2. ^ Dizionario storico della Svizzera.

Bibliografia modifica

  • Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 279-282.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 40, 45, 253, 283, 508, 568-571.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 290-292.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 7, 10, 14, 27, 38, 40, 125, 149, 288, 328, 405, 407, 434, 447.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 292, 371, 375, 376, 377, 378.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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