Tipologia testuale

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La ricerca sulla tipologia testuale persegue l'obiettivo di classificare i testi in base a tratti specifici. I tipi di testo (o tipi testuali) rappresentano forme specifiche di organizzazione del discorso umano. La riflessione sui tipi di testo risale ai retori e ai grammatici greci e romani e fu mantenuta dagli Umanisti. La classificazione tradizionale si basa su un'analisi funzionale dei testi e recupera le categorie del discorso della retorica classica.[1]

I tipi testuali hanno carattere universale e vanno distinti in tal senso dai generi letterari, che sono peculiari di specifiche società e tradizioni, e che variano anche all'interno di una singola cultura.[1]

Criteri per la determinazione del tipo di testo

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Per la determinazione della tipologia di un testo si può far riferimento a fattori sia interni che esterni. Le classificazioni hanno cioè luogo secondo la forma e l'uso di un testo. In particolare, le variabili extralinguistiche considerate sono lo scopo dell'emittente, il tipo di destinatario e il contesto comunicativo. Tali variabili influenzano o determinano le caratteristiche linguistiche del testo (in particolare, la scelta del lessico, della sintassi, delle forme verbali).

I fattori interni (immanenti rispetto al testo) di un tipo testuale, da un lato sono caratteristiche strutturali che si mostrano nella costruzione, nella conduzione tematica e nel collegamento ad altri testi, e dall'altro lato sono fenomeni grammaticali, lessicali e stilistici. Esempi per questo sono la divisione in paragrafi, i riferimenti incrociati o la costruzione del periodo.

Fattori esterni al testo sono quelli che ne determinano la nascita, l'utilizzo e lo scopo. Tra questi è da considerare anche la situazione comunicativa nella quale un testo viene usato e la sua ricezione. Per questo, un'inserzione sul giornale avrà effetti diversi di un necrologio, anche se entrambi utilizzano lo stesso canale comunicativo per trasmettere un'informazione.

Tipologie testuali

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Tipologia funzionale

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Quella per funzioni è la prima classificazione dei tipi testuali. Si basa sui differenti tipi di discorso individuati dalla retorica classica: la narrazione, la descrizione, l'esposizione e l'argomentazione.[1] La più conosciuta tipologia funzionale è quella di Egon Werlich[2]. Oltre a considerare la funzione del testo, cioè l'intento dell'autore, questa categorizzazione rinvia alla capacità cognitiva corrispondente, in quanto questa permette di comprendere uno specifico testo.[1]

Nella tipologia di Werlich, i tipi di testo sono:[1][3]

Nella tipologia di De Beaugrande e Dressler, i tipi di testo sono:[4]

  • Descrittivo
  • Narrativo e argomentativo
  • Letterario e poetico
  • Scientifico e didattico

Tipologia interpretativa

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La tipologia delineata da Francesco Sabatini[5][6] si concentra sulla forma che l'autore sceglie in vista di un particolare tipo di destinatario. I tipi di testo sono allora diversi nella misura in cui lasciano maggiore o minore libertà interpretativa al lettore. Tale libertà può essere minima, poca o molta[1]:

  • la libertà interpretativa è minima (o nulla) quando l'autore stimola nel lettore una interpretazione quanto più aderente possibile alla propria, attraverso l'utilizzo di concetti assai precisi: il discorso è quindi molto vincolante per il lettore; è il caso dei testi scientifici, dei testi giuridici normativi e dei testi tecnici;
  • la libertà interpretativa è poca quando l'autore si propone come divulgatore per un pubblico non informato e quindi non pretende una interpretazione strettamente identica alla propria: il discorso è mediamente vincolante per il lettore; è il caso dei testi espositivi, dei testi divulgativi, dei testi informativi;
  • la libertà interpretativa è molta quando l'autore lascia trasparire il proprio io, stimolando nel lettore di ricorrere per l'interpretazione alla propria esperienza: il discorso è poco vincolante per il lettore; è il caso dei testi letterari in poesia e in prosa.

I tre tipi fondamentali di testi individuati sulla base di questa determinazione sono caratterizzati in base a specifici parametri[1]:

Interessi di ricerca

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La categorizzazione di testi in tipi è parte della storia della lingua e della letteratura come studio sulla nascita di testi, sulle loro forme storiche e sugli influssi linguistici, sociali ecc... Un ulteriore interesse della ricerca testuale deriva dalla sociologia scientifica, come collegamento dei tipi di testo ai mezzi comunicativi come al loro utilizzo e diffusione.

  1. ^ a b c d e f g Letizia Lala, testo, tipi di, in Enciclopedia dell'italiano, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010-2011. URL consultato il 4 luglio 2020.
  2. ^ A text grammar of English, Heidelberg, Quelle & Meyer, 1982 [1976], pp. 39-41, citato in Lala, testo, tipi di, Enciclopedia dell'Italiano, Treccani.
  3. ^ Renkema-Schubert, pp. 70-72.
  4. ^ De Beaugrande-Dressler, Capitolo IX: Intertextuality.
  5. ^ La comunicazione e gli usi della lingua. Pratica dei testi, analisi logica, storia della lingua. Scuole secondarie superiori, Torino, Loescher, 1990 (1ª ed. La comunicazione e gli usi della lingua. Pratica, analisi e storia della lingua italiana. Scuole secondarie superiori, 1984), citato in Lala, testo, tipi di, Enciclopedia dell'Italiano, Treccani.
  6. ^ “Rigidità-esplicitezza” vs “elasticità-implicitezza”: possibili parametri massimi per una tipologia dei testi, in Linguistica testuale comparativa. In memoriam Maria-Elisabeth Conte. Atti del Congresso interannuale della Società di Linguistica Italiana (Copenaghen, 5-7 febbraio 1998), 1999, a cura di G. Skytte & F. Sabatini, Copenhagen, Museum Tusculanum Press, pp. 141-172, citato in Lala, testo, tipi di, Enciclopedia dell'Italiano, Treccani.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Matthias Aumüller, Text Types, su lhn.uni-hamburg.de.