Tommaso Maria Sciacca

pittore italiano
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Tommaso Maria Sciacca (Mazara del Vallo, 1734Lendinara, 2 maggio 1795) è stato un pittore italiano.

Biografia modifica

In un primo tempo allievo di Gaspare Serenari a Palermo e in seguito di Agostino Masucci a Roma dove poi perfezionò i suoi studi dietro i sublimi esemplari che adornano quella gran Metropoli delle belle arti[1]. Lavorò oltre che in Sicilia e a Roma anche nel Veneto. La sua opera si riconduce alla tradizione decorativa barocca. A Roma fu compagno e amico di Mariano Rossi, con lui progredì nella pittura ma visse povero. Nella Capitale fu anche aiuto bottega di Antonio Cavallucci, perseguitato dall'avversa fortuna non poté mai per mezzo dell'arte sua sollevarsi dalla miseria, ed una delle sue maggiori fortune fu l'essersi indotto il Cavallucci a prevalersene nel suo studio per abbozzare[2]. Fu un uomo di esemplare costume e religiosissimo, e perciò molto amato dal Cavallucci. Oltre alla pittura, era profondo nella matematica, e di questa scienza formavasi un sollievo nelle tristi sue circostanze[2]. Si fece notare, nonostante la sua grande modestia, per il gusto del colorito, armonioso, e morbido e soprattutto per la composizione[3]. A Roma conobbe l'abate Antonio Maria Griffi, Generale dell'ordine degli Olivetani, di Lendinara. L'abate gli commissionò alcune opere per il suo gabinetto e lo fece conoscere ai lendinaresi che, apprezzandolo, gli commissionarono altre opere[1]. Proprio a Lendinara il 2 maggio 1795, mentre stava completando il bozzetto del catino della crociera del Duomo, assalito da improvviso malanno dovette in pochi dì cedere al comune destino[1].

Lo stile modifica

Tommaso Maria Sciacca in vita ebbe bastante merito per ottenere buon nome nell'arte colle opere proprie[2], nel solco della tradizione decorativa barocca italiana. È stato definito un pittore non molto corretto nel disegno, ma valoroso nel colorito che componeva le sue opere con uno stile piuttosto macchinoso, ma con grazia; le sue pitture avevano sempre buon partito di chiaro-scuro ed un vivace gusto ed accordo di tinte[2].

L'unico tra i siciliani del suo secolo e tra i pochissimi non veneziani a cogliere l'importanza e la fecondità della lezione formale di Sebastiano Ricci, di quel suo rendere l'immagine con i soli mezzi della luminosità più solare, ma anche più nervosamente dinamica[4].

Soprattutto nelle opere mazaresi, Tommaso Sciacca ha immesso il lievito della vibrante luminosità[4] tipico del Ricci. Un lievito che molto probabilmente nell'esperienza romana non ha saputo proporre, per timidezza culturale, come alternativa al gusto classicheggiante dominante nella Capitale. Riesce a farlo solamente nel Veneto, nella terra del Tiepolo, verso la fine della propria carriera.

In vita, comunque, lo Sciacca godette di riputazione nel comporre, nell'arte del chiaro-scuro, nell'armonia e nel tinteggiare, in guisacché era anche consultato da' buoni artisti per queste parti in cui veniva riguardato come maestro[5].

Opere modifica

 
Affreschi della chiesa di San Francesco Saverio di Palermo

Elenco delle opere di Tommaso Sciacca e luogo di conservazione:

Note modifica

  1. ^ a b c Pietro Brandolese, Del genio de’ Lendinaresi per la pittura e di alcune pregevoli pitture di Lendinara, Stamperia del seminario, Padova, 1795;, su books.google.it.
  2. ^ a b c d Gherardo De Rossi. Vita di Antonio Cavallucci da Sermoneta Pittore, nota pag.31, Venezia 1796, su books.google.it.
  3. ^ Giornale delle Belle Arti, su google.it, Roma, 1786, p. 18.
  4. ^ a b Giuseppe Basile, Un pittore siciliano del Settecento: Tommaso Mario Sciacca, De Luca, Roma, 1968.
  5. ^ Giornale di scienze, letteratura ed arti per la Sicilia, Volume 6, pagina 125, su books.google.it.
  6. ^ Presentazione Chiesa San Francesco Saverio, su comunitasansaverio.it. URL consultato il 21 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2010).
  7. ^ Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola, su palazzospinola.beniculturali.it.
  8. ^ Giacomo Cuttone, Tommaso Maria Sciacca, “fatto pittor dalla natura”, su istitutoeuroarabo.it.
  9. ^ Giacomo Cuttone, Riscoprire l’artista settecentesco mazarese Tommaso Maria Sciacca, la vita, lo stile e le opere, su tele8tv.it.
  10. ^ Itinerario istruttivo di Roma, su google.it, 1791.
  11. ^ Olivier Michel, UN ESEMPIO D'ECLETTISMO: LA DECORAZIONE DI PALAZZO RUSPOLI NEL 1782 (PDF), su biblioarti.beniculturali.it.
  12. ^ Chiesa di San Biagio, Comune di San Gregorio da Sassola, su comune.sangregoriodasassola.rm.it.
  13. ^ Francesco Beltrami, Il Forestiere, su google.it, 1791, p. 77.
  14. ^ Pala dell'altare di San Francesco, su beweb.chiesacattolica.it.
  15. ^ Parrocchia di Santa Dorotea, Petrykozy, Polonia, su parafiapetrykozy.com.
  16. ^ Antonio Cappellini, Rovigo nella storia e nell'arte (PDF), su asa.archiviostudiadriatici.it, 1934, p. 100.
  17. ^ Parrocchia San Bartolomeo Apostolo in Rovigo, su sanbortolo.parrocchie.it.
  18. ^ Francesco Bartoli, Le Pitture Sculture ed Architetture della città di Rovigo (PDF), su libsysdigi.library.illinois.edu, Pietro Savioni, Venezia, 1793, pp. 41 e seg.
  19. ^ a b Catalogo Generale dei Beni Culturali, su catalogo.beniculturali.it.

Bibliografia modifica

  • Pietro Brandolese, Del genio de' Lendinaresi per la pittura e di alcune pregevoli pitture di Lendinara, Padova, Stamperia del seminario, 1795.
  • Gaetano Bongiovanni, Sciacca Tommaso Maria, in Dizionario enciclopedico dei pensatori e dei teologi di Sicilia dalle origini al sec. XVIII, a cura di F. Armetta, vol. 10, Caltanissetta - Roma, 2018, pp. 4338-4340.

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