Torre dell'Orologio (Ruvo di Puglia)

torre di Ruvo di Puglia

la torre dell'Orologio è un edificio pubblico di Ruvo di Puglia. Esso è di pubblica utilità in quanto scandisce il passare del tempo ogni quarto d'ora con i rintocchi delle campane, inoltre sul suo basamento è stata murata una importante epigrafe che ricorda la grandezza della romana Rubi.

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Veduta panoramica di Ruvo dalla cima della Torre
Torre dell'Orologio
La torre dell'Orologio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRuvo di Puglia
IndirizzoPiazza Menotti Garibaldi
Coordinate41°06′57.78″N 16°29′06.4″E / 41.11605°N 16.485111°E41.11605; 16.485111
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Usopunto panoramico

La torre e l'epigrafe modifica

La torre fu costruita nel 1604 e poi restaurata nel 1870 quando fu impiantato l'orologio pubblico sulla sommità del bastione[1]. L'edificio ha pianta quadrangolare ed è rivestito da un bugnato liscio ripartito in quattro ordini dalle cornice. Gli scalini sono circa un centinaio e in cima alla torre sono presenti due campane che tuttora risuonano ogni quarto d'ora. Le campane della torre sono due e ognuna pesa tra i 4 e i 6 quintali; sulla campana destra è presente l'incisione più antica dello stemma di Ruvo. Sul basamento della torre è stata murata nel 1793 una lapide in onore dell'imperatore Gordiano III, a sempiterno ricordo della potenza e dell'importanza di Ruvo in epoca romana. Tuttavia la lapide è composta da due epigrafi, quella superiore risale al 239 mentre quella inferiore fu dettata dall'epigrafista ruvese, Michele Boccumini, ed illustra l'epigrafe romana[2].

Di seguito il testo italiano delle epigrafi:

 
Le due campane
(LA)

«IMP CAE
M ANTONI
GORDI
ANO PIO
FEL AVG
PONT MAX
TRIB P II
COS PROC
DECVRIONES
ET AVGVST
EX AERE COL
LATO»

(IT)

«All'imperatore Cesare
Marco Antonino
Gordiano
Pio,
felice Augusto,
pontefice massimo,
tribunicia potestà II
console, proconsole,
i Decurioni
e gli Augustali
a spese comuni.»

 
L'epigrafe di Gordiano III
(LA)

«LAPIS
GORDIANI III MEMORIAE
OB MERITA ERECTVS
TEMPORIS INIVRIA PARIETINIS OBRVTVS
NVPERRIMEQVE EFFOSSVS
ECCE INCOLVMIS IN APRICVM REDIT
AVTONOMIAE PRIMVM IVRE
DECVRIONVM INDE ATQVE AVGVSTALIVM
CONLEGIO
CAESARVM DENIQVE BENEFICIIS
HANC FLORENTEM RUBORUM VRBEM DITATAM
SAT RETEGIT
RVBESTINI CIVES
AD DIVTVRNVM PATRIAE SPLENDOREM
LOCO HOC SPECTATISSIMO
EXPONI EVNDEM DECREVERE
R.A.S. clɔ lɔ cc xclll»

(IT)

«La lapide
in onore di Gordiano III,
fatta per i suoi benefici,
coperta di rottami per l'ingiuria del tempo,
e da poco disotterrata,
ecco incolume rivede la luce.
Essa ci fa abbastanza conoscere
che questa fiorente città di Ruvo fu dotata
dapprima del privilegio dell'autonomia,
indi del collegio dei Decurioni e degli Augustali,
infine dei benefici dei Cesari.
I Cittadini ruvestini
ad eterno splendore della patria
decretarono che la medesima fosse esposta
in questo luogo alla vista di tutti.
R.S.A. 1793»

La lapide era stata ritrovata nel suddetto anno, durante gli scavi nel sottano di proprietà del canonico don Giacomo Ursi, nei pressi di Largo Annunziata[4]. Si suppone dunque che la lapide fosse alla base di una statua eretta in onore di Gordiano III e fosse ubicata proprio in Largo Annunziata, dove trovava posto il foro romano dell'antica Rubi[5]. Questa epigrafe testimonia l'esistenza nella Ruvo romana del collegio degli Augustali, oltre alla presenza dei Decurioni, il che avalla l'ipotesi di un'antica città popolosa e florida[4].

Note modifica

  1. ^ PUG Ruvo di Puglia: Sistema territoriale locale (PDF) [collegamento interrotto], su comune.ruvodipugliaweb.it, 2010.
  2. ^ F. Jatta, pag. 19.
  3. ^ a b F. Jatta, pag. 20.
  4. ^ a b F. Jatta, pag. 21.
  5. ^ Sulle orme di... Caius Oratus, su itctannoia.it, 2010.

Bibliografia modifica

  • Filippo Jatta, Sintesi storica della città di Ruvo, Ruvo di Puglia, Speranza & de Rosellis, 1930.

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