Torreyochloinae Soreng & Davis, 2003 è una sottotribù di piante spermatofite monocotiledoni appartenente alla famiglia delle Poacee (ex Graminaceae) e sottofamiglia Pooideae.[1][2]

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Torreyochloinae
Amphibromus nervosus
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidae
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Aveneae
Sottotribù Torreyochloinae
Soreng & Davis, 2003
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi

Etimologia modifica

Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Torreyochloa G.L. Church, 1949 il cui nome è stato dato in onore di John Torrey (1796-1873) botanico, chimico e fisico americano.[3]

Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici contemporanei Robert John Soreng (1952-) e Jerrold I. Davis (1952-) nella pubblicazione "Contributions from the United States National Herbarium. Smithsonian Institution"[4] (Contr. U.S. Natl. Herb. 48: 721 - Oct. 2003) del 2003.[5]

Descrizione modifica

 
Il portamento
Amphibromus nervosus
 
Infiorescenza
Amphibromus nervosus
 
La spighetta
Amphibromus nervosus
 
Il fiore
Amphibromus nervosus
 
Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Il portamento delle specie di questo gruppo in genere è cespuglioso con forme biologiche tipo emicriptofita cespitosa (H caesp) e cicli biologici annuali o perenni con habitat acquatico o semi-acquatico. In Torreyochloa le piante sono rizomatose; in Amphibromus sono anche stolonifere. I culmi, eretti o genicolati e ascendenti, sono cavi a sezione più o meno rotonda; sono alti al massimo 50 cm. In queste piante non sono presenti i micropeli.[1][6][7][8][9][10]>[11]
  • Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.
  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto e in genere è priva di auricole.
  • Ligula: la ligula è membranosa e a volte cigliata.
  • Lamina: la lamina ha delle forme generalmente lineari.
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, in genere sono ramificate e sono formate da alcune spighette ed hanno la forma di una pannocchia aperta. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Le infiorescenze in Amphibromus sono cleistogamiche (sono chiuse dalle guaine delle foglie inferiori).
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, pedicellate e compresse lateralmente con forme da oblunghe a ovate, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 2 a 10 fiori con estensione della rachilla (per lo più glabre). Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla sopra le glume. Lunghezza delle spighette: 6 mm.
  • Glume: le glume, persistenti, sono più corte dei fiori e sono più o meno glabre; gli apici sono acuti o ottusi; le venature sono da 1 a 3.
  • Palea: la palea è un profillo con due venature; può essere cigliata.
  • Lemma: il lemma a volte è pubescente; la superficie ha 7 - 9 venature longitudinali prominenti, parallele e non convergenti all'apice; l'apice può essere da troncato a acuto e frastagliato (in Amphibromus termna con 2 / 4 denti o lobi).
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[6]
*, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate.
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è puntiforme ed è lungo 1/3 o 1/2 del frutto. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.

Riproduzione modifica

Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat modifica

La distribuzione delle specie di questo gruppo è cosmopolita (esclusa l'Europa e l'Africa).

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questa tribù (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[9]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, la sottotribù Torreyochloinae è posizionata all'interno della sottofamiglia Pooideae.[1][6]

Filogenesi modifica

La sottotribù Torreyochloinae, più precisamente, è descritta all'interno della tribù Avenae Dumort., 1824 e quindi della supertribù Poodae L. Liu, 1980. La tribù Avenae (formata da diverse sottotribù suddivise in diverse supersottotribù) è l'ultimo nodo della sottofamiglia Pooideae ad essersi evoluto (gli altri precedenti sono la tribù Brachyelytreae, e le supertribù Nardodae, Melicodae, Stipodae e Triticodae). All'interno della tribù, la sottotribù Torreyochloinae appartiene al gruppo con le sequenze dei plastidi di tipo "Aveneae" (definito "Poeae chloroplast groups 1 "[12]) e dalle analisi filogenetiche risulta "gruppo fratello" al resto della tribù.[1] In alcuni studi le Torreyochloinae con la sottotribù Phalaridinae risultano formare un "gruppo fratello" in posizione "basale".[2] La sottotribù in base agli ultimi studi risulta monofiletica (non è altrettanto sicuro per i suoi generi).[13][14]

Le seguenti sono sinapomorfie relative a tutta la sottofamiglie (Pooideae):[1]

  • la fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli;
  • le spighette sono compresse lateralmente;
  • i margini embrionali della foglia non si sovrappongono;
  • l'embrione è privo della fessura scutellare.

Le sinapomorfie relative alla tribù sono:[1]

Non sono presenti invece sinapomorfie specifiche per la sottotribù di questa voce.

Caratteri distintivi dei due generi:[13]

  • Amphibromus: le infiorescenze sono del tipo a pannocchia e terminali; le spighette sono compresse lateralmente con 2 - 10 fiori fertili; le glume hanno delle forme arrotondate e leggermente incurvate; i lemmi terminano in due a quattro denti.
  • Torreychloa: le infiorescenze sono terminali e del tipo a pannocchia; le spighette hanno delle forme da compresse lateralmente a affusolate con 2 - 8 fiori; le glume sono arrotondati e leggermente incurvate; i lemmi sono percorsi da cinque a sette nervature prominenti e scabre.

Il numero cromosomico delle specie di questa sottotribù è 2n = 14 per Torreyochloa e 2n = 42 per Amphibromus.

Generi della tribù modifica

La tribù si compone di 2 generi e 16 specie:[1]

Genere Specie Distribuzione e habitat
Amphibromus
Nees, 1843
12 Australia, Nuova Zelanda e Sud America.
Torreyochloa
G. L. Church, 1952
4 Nord America e Asia (nord-est).

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g Kellogg 2015, pag. 230.
  2. ^ a b Soreng et al. 2017, pag.284.
  3. ^ Etymo Grasses, pag. 292.
  4. ^ BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 16 luglio 2019.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 16 luglio 2019.
  6. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  7. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  8. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  9. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  10. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  11. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org. URL consultato il 16 luglio 2019.
  12. ^ PeerJ 2018, pag. 22.
  13. ^ a b Saarela et al.2017.
  14. ^ Tkach et al. 2019.

Bibliografia modifica

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