Trichanthemis
Trichanthemis Regel & Schmalh., 1877 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Asian-southern African grade) e sottotribù Handeliinae.[1][2][3]
Etimologia
modificaIl nome del genere deriva da una parola greca "trixoj-anqoj" che significa "fiori pelosi".[4][5]
Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Eduard August von Regel (1815-1892) e Johannes Theodor Schmalhausen (1849-1894) nella pubblicazione Trudy Imperatorskago S.-Peterburgskago Botaniceskago Sada. Acta Horti Petropolitani. St. Petersburg (Trudy Imp. S.-Peterburgsk. Bot. Sada 5: 617) del 1877.[6]
Descrizione
modificaPortamento. Le specie di questo genere sono perenni, con habitus sia erbaceo che di tipo subarbustivo. L'indumento è formato da lunghi peli basifissi.[7][8][9][3][10][11]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.
Foglie. Le foglie sono disposte in modo alternato. La lamina all'apice è trifida o del tipo 1-2-pennatosetta.
Infiorescenza. Le sinflorescenze comprendono capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale di tipo sia radiato che discoide, normalmente con fiori eterogami (raramente omogami). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro, con forme emisferiche oppure ob-coniche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, a consistenza erbacea (scariose sui margini chiari o scuri), sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 3 a 5). Il ricettacolo, da sparsamente a densamente peloso, è emisferico e privo di pagliette a protezione della base dei fiori.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono femminili fertili disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili;
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
- Corolla: le corolla, più o meno pelose, sono ligulate (quelle del raggio) o tubolari terminanti con 5 lobi (quelle centrali). I colori sono bianco, rosa o violetto per i fiori periferici, e giallo per quelli centrali.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi (con collari larghi/snelli); gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre non polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo (a volte il pappo può mancare). La forma degli acheni è ob-conica con sezione trasversale circolare. I fianchi sono percorsi da 5 - 8 coste longitudinali. Il pappo è formato da una coroncina apicale con 5 - 10 setole simili a scaglie con forme da ovate a lineari-ellittiche. Il pericarpo, densamente peloso può avere oppure no delle cellule mucillaginifere (le sacche resinose sono sempre assenti).
Biologia
modificaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaLe specie di questo genere sono distribuite in Asia centrale-occidentale (Afghanistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan).[2]
Sistematica
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1 535 generi[13], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][10]
Filogenesi
modificaIl gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Trichanthemis (insieme alla sottotribù Handeliinae) è incluso nel clade Asian-southern African grade.[3].
Storicamente nella struttura interna della sottotribù si individuano due gruppi principali: (1) "Handelia Group" e (2) Cancrinia Group; il genere di questa voce fa parte del Cancrinia Group.[10] In questo gruppo sono state individuate alcune sinapomorfie: habitus compatto, portamento scaposo e brattee involucrali con margini marrone scuro.[11]
I caratteri distintivi del genere sono:[10]
- il portamento di queste specie è erbaceo perenne o subarbustivo;
- gli acheni sono densamente pelosi;
- l'apice degli acheni possiede un corona di 4 - 12 scaglie.
Elenco delle specie
modificaQuesto genere ha 6 specie:[2]
- Trichanthemis afghanica Podlech
- Trichanthemis aurea Krasch.
- Trichanthemis glabriflora Novopokr. & Sidorenko
- Trichanthemis karataviensis Regel & Schmalh.
- Trichanthemis paradoxus (C.Winkl.) Tzvelev
- Trichanthemis radiata Krasch. & Vved.
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 agosto 2024.
- ^ a b c Oberprieler et al. 2022.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 19 agosto 2024.
- ^ David Gledhill 2008, p. 385.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 19 agosto 2024.
- ^ Pignatti 1982, vol. 3, p. 1.
- ^ a b Strasburger 2007, p. 860.
- ^ a b Judd 2007, p. 517.
- ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 361.
- ^ a b c Funk & Susanna, p. 644.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Judd 2007, p. 520.
- ^ Strasburger 2007, p. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Christoph Oberprieler; Alisha Töpfer; Marco Dorfner; Miriam Stock; Robert Vogt, An updated subtribal classification of Compositae tribe Anthemideae based on extended phylogenetic reconstructions, in Willdenowia, vol. 52, n. 1, 2022, pp. 117-149.
- David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikispecies contiene informazioni su Trichanthemis
Collegamenti esterni
modifica- Trichanthemis Royal Botanic Gardens KEW - Database