Ulrica Eleonora di Danimarca

regina consorte di Svezia

Ulrica Eleonora di Danimarca (Copenaghen, 11 settembre 1656Solna, 26 luglio 1693) fu regina consorte di Svezia come consorte di re Carlo XI di Svezia.

Ulrica Eleonora di Danimarca
Ritratto di Ulrica Eleonora di Danimarca del 1677
Regina consorte di Svezia
In carica6 maggio 1680 –
26 luglio 1693
PredecessoreEdvige Eleonora di Holstein-Gottorp
SuccessoreFederico d'Assia-Kassel
NascitaCopenaghen, 11 settembre 1656
MortePalazzo di Karlberg, Solna, 26 luglio 1693
Casa realeOldenburg per nascita
Wittelsbach per matrimonio
PadreFederico III di Danimarca
MadreSofia Amelia di Brunswick e Lüneburg
ConsorteCarlo XI di Svezia
FigliEdvige Sofia
Carlo
Ulrica Eleonora
ReligioneLuteranesimo

Il nome Ulrike è una versione danese del nome; in svedese è chiamata Ulrika Eleonora den äldre, (che in italiano significa Ulrika Eleonora la Maggiore), per distinguerla da sua figlia, la futura regina regnante.

Infanzia e famiglia modifica

 
Ulrika, in qualità di principessa di Danimarca, ritratta da Pierre Signac

Ulrica era la figlia di re Federico III di Danimarca e di sua moglie, la regina Sofia Amelia di Brunswick e Lüneburg. Nel 1675 fu promessa a re Carlo XI di Svezia. Durante la guerra di Scania tra Danimarca e Svezia nel 1675–1679 fu incoraggiata a rompere il fidanzamento e fu considerata come possibile consorte per l'imperatore del Sacro Romano Impero, Leopoldo I, ma rifiutò di fare ciò. Si guadagnò una reputazione di lealtà dal suo futuro Paese esibendo gentilezza verso i prigionieri svedesi durante la guerra del 1675-79: impegnò i suoi gioielli, persino il suo anello di fidanzamento, per prendersi cura dei prigionieri di guerra svedesi.

Sposò Carlo il 6 maggio 1680. Ebbero sette figli, di cui solo tre raggiunsero l'età adulta;

Vita da regina modifica

 
Ulrike Eleonora ritratta da David Klöcker Ehrenstrahl
 
La bara di Ulrica Eleonora nella Riddarholmskyrkan

Ulrica Eleonora fu descritta come bella e gentile e fu accolta con entusiasmo a Stoccolma e in Svezia, soprattutto perché era vista come una speranza per la pace tra i due paesi di Svezia e Danimarca. Secondo una leggenda, suo marito non le fu mai infedele, cosa inusuale per un re in questo periodo; quando egli morì, disse a sua madre che non era più stato felice da quando sua moglie era morta. Tuttavia, di lui fu anche detto che fosse freddo e incapace di dimostrarle l'amore che provava per lei. Soprattutto, era sempre sotto la forte influenza di sua madre, Edvige Eleonora di Holstein-Gottorp, che non aveva mai ceduto la posizione di regina a sua nuora. Mentre la sfiducia persistente tra la Danimarca e la Svezia causata dalla guerra di Scania rimaneva, Edvige Eleonora e il governo di Svezia non furono mai ricettivi all'idea del figlio di sposare una principessa danese. Forse per far loro piacere e mostrare che lei non aveva alcuna influenza su di lui, il re si riferiva sempre ad Ulrica Eleonora come "mia moglie" e chiamava sua madre "la regina". Consci di ciò, gli ambasciatori stranieri visitavano sempre Edvige Eleonora per prima, e poi Ulrica Eleonora, quando rendevano i loro omaggi alla famiglia reale.

Messa in ombra dalla suocera, Ulrica Eleonora non fu mai felice o a suo agio a corte. La sua vita privata e familiare con il re ed i suoi figli, d'altro canto, si diceva fosse molto felice. I suoi momenti più piacevoli giunsero quando suo cognato e sua sorella, il duca e la duchessa di Holstein-Gottorp, le fecero visita, e apprezzò anche i giorni in cui lei, suo marito e i figli visitarono il Palazzo di Karlberg, più semplice, moderno e rurale, che suo marito utilizzò come luogo di relax. A Karlberg godette di una vita semplice, lontana dalla corte, e sviluppò un interesse per la pittura. Si interessò anche al teatro e alla danza e interpretò le opere con le dame di corte. Tra le nobili che partecipavano alle sue esibizioni amatoriali c'era la famosa Aurora von Königsmarck con sua sorella Amalia Wilhelmina Königsmarck. Tra le sue dame di compagnia note si contano le sorelle De la Gardie, la cantante Ebba Maria e la poetessa Johanna Eleonora.

Ulrica Eleonora cercò una volta di esercitare una certa influenza politica sul suo consorte. Durante la "Grande Reversione" alla corona di contee, baronie e grandi signorie (la maggior parte delle quali riccamente cedute dalla regina Cristina), tentò di parlare per conto del popolo, le cui proprietà erano state confiscate dal governo, ma il re le disse semplicemente che la ragione per cui l'aveva sposata non era che lui voleva i suoi consigli politici. In seguito, aiutò le persone più povere le cui proprietà erano state confiscate, compensandole economicamente, in segreto e attingendo dal proprio patrimonio. Fu molto nota per la sua grande attività di carità: fondò un gran numero di orfanotrofi, case per poveri, case di lavoro, case per vedove, scuole per insegnare ai poveri le professioni e altre istituzioni; sotto questo aspetto, esercitò una certa influenza politica nella società. Il suo progetto migliore fu la Drottninghuset ("La casa della regina"), una casa per vedove povere a Stoccolma (1686), e la scuola di arazzo a Karlberg, dove le ragazze povere venivano istruite nella produzione degli arazzi da tre nobildonne nubili finlandesi. Grazie a pensioni regolari, sempre attinte dal suo stesso patrimonio, Ulrica Eleonora sostenne un gran numero di persone, quali soldati invalidi con le rispettive consorti e persone convertitesi dall'ebraismo, dall'islam e dal cattolicesimo al protestantesimo (in particolare donne).

Morte modifica

Nel 1690, suo marito la nominò come possibile reggente nel caso fosse morto durante la minore età di suo figlio. La sua salute, tuttavia, declinò a causa dei parti frequenti; morì tre anni dopo, dopo aver trascorso l'inverno 1692–1693 a letto. Solo dopo la sua morte suo marito si riferì a lei come regina.

C'è una vecchia leggenda sulla sua morte. La leggenda afferma che, mentre la regina stava morendo al Palazzo di Karlberg, la sua dama di compagnia prediletta, la contessa Maria Elisabeth Stenbock, giaceva inferma a Stoccolma. Nella notte in cui la regina morì, la contessa Stenbock visitò Karlberg e fu ammessa da sola nella stanza contenente le spoglie della regina. L'ufficiale di guardia, guardando nel buco della serratura, vide la contessa e la regina parlare alla finestra della stanza. Fu così sconvolto dalla vista che iniziò a tossire sangue. La contessa, così come la carrozza con cui era arrivata, se ne andò un attimo dopo. Quando la questione venne analizzata, fu chiarito che la contessa quel giorno era a letto, gravemente malata e non aveva lasciato la città. L'ufficiale morì per lo shock ricevuto dalla visione e la contessa morì settimane più tardi. Il re diede ordine che il caso non venisse menzionato ulteriormente.

Antenati modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico I di Danimarca Cristiano I di Danimarca  
 
Dorotea di Brandeburgo  
Cristiano III di Danimarca  
Anna del Brandeburgo Giovanni I di Brandeburgo  
 
Margherita di Turingia  
Federico III di Danimarca  
Magnus I di Sassonia-Lauenburg Giovanni V di Sassonia-Lauenburg  
 
Dorotea di Hohenzollern  
Dorotea di Sassonia-Lauenburg  
Caterina di Braunschweig-Lüneburg Enrico IV di Brunswick-Lüneburg  
 
Caterina di Pomerania-Wolgast  
Ulrica Eleonora di Danimarca  
Alberto VII di Meclemburgo-Güstrow Magnus II di Meclemburgo-Schwerin  
 
Sofia di Pomerania-Wolgast  
Ulrico III di Meclemburgo-Güstrow  
Anna di Brandeburgo Gioacchino I di Brandeburgo  
 
Elisabetta di Danimarca  
Sofia di Meclemburgo-Güstrow  
Federico I di Danimarca Cristiano I di Danimarca  
 
Dorotea di Brandeburgo  
Elisabetta di Danimarca  
Sofia di Pomerania Boghislao X di Pomerania  
 
Anna Jagellona  
 

Note modifica

  • Herman Lindqvist (2006). Historien om alla Sveriges drottningar (in svedese). Norstedts Förlag. ISBN 91-1-301524-9. (In svedese)
  • Lindqvist, Herman. Storhet och fall. Sweden: Bokförlaget Pan, 2000 (1997). Vol 4 of Historien om Sverige. 10 vols. 1992–2002. ISBN 91-7263-092-2. (In svedese)
  • "Ulrika Eleonora". vol 13 of Bra böckers lexikon. (ed. Jan-Öjvind Swahn). 25 vols.Bokförlaget Bra Böcker AB, 1986. (In svedese)
  • https://runeberg.org/sqvinnor/0427.html (In svedese)
  • Carl Grimberg: Svenska Folkets underbara öden IV. 1660-1707 (The wonderful destinys of the Swedish people) (In svedese)

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