Unione Progresso e Democrazia

partito politico spagnolo
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Unione, Progresso e Democrazia (in spagnolo: Unión, Progreso y Democracia; abbr. UPyD o UPD) è stato un partito politico spagnolo, creato nel 2007.

Unione, Progresso e Democrazia
(ES) Unión, Progreso y Democracia
PortavoceCristiano Brown
StatoBandiera della Spagna Spagna
SedeMadrid
Fondazione26 settembre 2007
Derivato daPartito Socialista Operaio Spagnolo
Dissoluzione6 dicembre 2020
IdeologiaProgressismo[1][2][3][4]
Socioliberalismo[5][6]
Centralismo[6][7][8]
CollocazioneCentro-sinistra[6][7][9][10][11]
Gruppo parl. europeoALDE
Seggi massimi Congresso
0 / 350
(2016)
Seggi massimi Senato
0 / 264
(2016)
Seggi massimi Europarlamento
1 / 59
(2019)
Iscritti2.233 (2016)
Sito webwww.upyd.es

L'UPyD nasce dalla fuoriuscita di alcuni esponenti politici dal Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), guidati dalla deputata di Madrid Rosa Díez.

Mikel Buesa in una presentazione del partito nel 2007 e Rosa Díez in un'intervista giornalistica nel 2007 hanno spiegato il significato dei tre concetti che compongono il nome del partito: Unione per la sua "difesa incondizionata dell'unità della Spagna come garante dell'uguaglianza degli spagnoli di fronte alla legge". Progresso perché sostengono di essere "un partito progressista di radici socioliberali e rispettoso della libertà individuale". E Democrazia a causa del suo "impegno alla rigenerazione radicale della democrazia".[12][13][14][15] UPyD è stato descritto dai giornali britannici Financial Times e The Economist come un partito di centro.

Storia modifica

Alle elezioni generali del 2008 l'UPyD ottenne l'1,19% dei voti ed un solo seggio. Alle elezioni generali anticipate del 2011, che videro la vittoria dei conservatori del PP, l'UPyD salì al 4,70% ed a 5 seggi (4 eletti nella Comunità di Madrid e uno a Valencia). L'UPyD ha costituito un proprio gruppo parlamentare, composto da 5 deputati, pur non avendo ottenuto il 5% dei voti a livello nazionale, come richiesto dall'art. 23.1 reg. Congreso de los Diputados. Ciò è stato possibile grazie all'adesione al gruppo di Enrique Álvarez-Sostres, deputato del Foro Asturias (FAC), che ha aggiunto lo 0,41% dei voti del suo partito al 4,70% ottenuto dall'UPyD. Successivamente Sostres è passato al gruppo misto, cosicché il gruppo dell'UPyD è formato dai cinque deputati del partito.

Alle europee del 2014 UPyD col 6,5% ha eletto tre eurodeputati. Tuttavia alle elezioni generali del dicembre 2015 il partito con lo 0,61% non ha ottenuto seggi alle Cortes.

Ideologia modifica

L'UPyD si caratterizza per il proprio sostegno al centralismo,[16] ovvero la contrarietà al "nazionalismo" dei partiti autonomisti, in particolare catalani e baschi, e per un approccio socioliberale ai temi etici ed economici.[5][16]

L'UPyD, come l'IU, PP e PSOE, si caratterizza per essere una formazione politica di rilievo nazionale, di stampo centrista. Le altre formazioni politiche minori (CiU, BNG, PNV, etc...) sono tutte espressioni di singoli stati (Catalogna, Paesi Baschi, Galizia, etc...). Ciò ha spinto l'UPyD a chiedere con forza la riforma del sistema elettorale, che pur se proporzionale, a causa delle circoscrizioni elettorale disegnate sulle province spagnole favorisce i partiti maggiori (PP e PSOE) ed i partiti di rilievo localistico, soprattutto nei collegi elettorali più piccoli.[17]

Loghi modifica

Risultati elettorali modifica

Elezione Voti % Seggi
Generali 2008 306 079 1,19
1 / 350
Europee 2009 451 866 2,85
1 / 350
Generali 2011 1 143 225 4,70
5 / 350
Europee 2014 1 022 232 6,51
4 / 54
Generali 2015 155 153 0,62
0 / 350
Generali 2016 50 247 0,21
0 / 350

Note modifica

  1. ^ (EN) Lucía Medina, From recession to long-lasting political crisis? Continuities and changes in Spanish politics in times of crisis and austerity (PDF), in Institut de Ciències Polítiques i Socials (ICPS), 2015, ISSN 1133-8962 (WC · ACNP). URL consultato il 20 luglio 2016.
    «and Union, Progress and Democracy (a progressive party founded in 2007 and strongly characterized by its rejection of the peripheral nationalisms)»
  2. ^ (EN) Edita Miftari, Human Rights do not Recognize Political Ideology! Political Parties and the Human Rights of Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender People (PDF), in Saša Gavrić e Emina Bošnjak (a cura di), Human Rights Series, vol. 34, Sarajevski otvoreni centar, 2015, p. 32, ISBN 978-9958-536-25-0.
    «The center oriented and progressive UPyD»
  3. ^ (EN) Tom Lansford, Political Handbook of the World 2014, CQ Press, 2014, p. 1337, ISBN 978-1-4833-3327-4.
    «Founded in 2007, the UPyD is a liberal, progressive party that advocates expanded federalism, including restoring central control over education and healt care»
  4. ^ (EN) Ignacio Sánchez-Cuenca e Elias Dinas, Voters and Parties in the Spanish Political Space, in South European Society and Politic, Routledge, 2016, p. 144, ISBN 978-1-134-93326-6.
    «Unión Progreso y Democracia (UPyD– a progressive party in favour of the unity of Spain)»
  5. ^ a b (EN) Wolfram Nordsieck, Spain, in Parties and Elections in Europe, 2012. URL consultato il 27 settembre 2015.
  6. ^ a b c (EN) Appendix A3 - Political Parties (PDF), in Copia archiviata, European Social Survey 6, 2012, p. 49. URL consultato il 27 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  7. ^ a b (EN) Rafael Leonisio e Oliver Strijbis, Más allá de la autoubicación: Por qué el nacionalismo predice mejor el comportamiento electoral en el País Vasco (PDF), in Revista Española de Investigaciones Sociológicas (REIS), 2014, p. 56, ISSN 0210-5233 (WC · ACNP). URL consultato il 31 maggio 2015 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2017).
    «UA had disappeared and a centralist and centrist party had emerged: UPyD (Union, Progress and Democracy)»
  8. ^ José Fernández-Albertos, EU election: idea of Europe remains powerful in Spain, in The Conversation, 19 maggio 2014. URL consultato il 31 maggio 2014.
    «and the liberal-reformist and centralist Union Progress and Democracy (UPyD)»
  9. ^ (EN) Financial Times, "Centrist politician woos disenchanted Spaniards", su ft.com, 2008. URL consultato il 6 luglio 2010.
  10. ^ (EN) The Economist, "Mr Savater and Rosa Díez, a former Basque Socialist leader, have set up a new party of the radical centre called Union, Progress and Democracy (UPyD), in an effort to combine social liberalism with a defence of the idea of Spain.", su economist.com, 2010. URL consultato il 6 novembre 2008.
  11. ^ (EN) Francesco Manetto, Could a pair of minority groups spell the end of Spain's two-party system?, in El País, 22 maggio 2013. URL consultato il 31 maggio 2015.
    «And the main beneficiaries of the steady decline in voter support for the Socialist Party (PSOE) and the Popular Party (PP) are the leftist coalition United Left (IU) and the center party Union, Progress and Democracy (UPyD)»
  12. ^ (ES) Unión, Progreso y Democracia, La economía hace aguas por todos los lados, se ha aumentado la presión fiscal en un 2 % del PIB, su upyd.es, 18 dicembre 2007. URL consultato il 14 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2016).
    «Mikel Buesa explicó el significado de la denominación del partido, “Unión porque somos un partido contra la disgregación política de la última legislatura y abogamos por la unión de España sin condiciones, Progreso porque somos un partido progresista de raíz liberal y socialdemócrata y, por otra parte, respetamos la libertad individual y de elección y Democracia porque es el sistema que alberga todas las identidades, podemos ser lo que queramos y lo podemos expresar libremente”»
  13. ^ (ES) Pedro Antonio Navarro, Rosa Díez: "El voto del desencanto nos vendrá desde la izquierda", in El siglo de Europa, n. 754, 17 settembre 2007, ISSN 2254-9234 (WC · ACNP). URL consultato il 14 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2017).
    «Reivindicamos la unión; la unión es más que la unidad, en el sentido de compañeros, pero en el sentido etimológico del término, de acompañar, de trabajar juntos, de compartir. La unión, frente a un momento en que en España, lo que más se lleva –y parece que es lo más progre– es la diversidad. Creo que hay diversas posiciones, diversas historias, diversas culturas, pero tiene que haber una unión en la ley, tenemos que ser todos iguales. Queríamos expresar que la igualdad sólo es posible con la unión, con la unión en lo sustancial. Progreso, no hace falta que lo explique. Es nuestra apuesta; aunque sabemos que el término progreso no es una palabra de la que se deba apropiar nadie, pero nosotros venimos de la izquierda y no renunciamos a ello. Y, si bien es cierto que sabemos que muchas veces, en nombre de la izquierda, se hacen políticas que fomentan la desigualdad, como, por ejemplo, el Estatuto de Autonomía de Cataluña, que por mucho que se haga en nombre de la izquierda, no son políticas de progreso, nosotros reivindicamos las verdaderas políticas de progreso, las plantee quien las plantee, y rechazamos las políticas que tienen efectos reaccionarios, se planteen por quien se planteen. Y Democracia, porque es nuestra apuesta la regeneración democrática»
  14. ^ (ES) RTVE, El día menos pensado - Rosa Díez: "Si fuera Rajoy hace tiempo que estaría negociando condiciones del rescate", su rtve.es, 18 settembre 2012. URL consultato il 14 luglio 2016.
    «Dentro de Unión, Progreso y Democracia coexisten y conviven bien esas dos grandes familias del pensamiento político europeo: el liberalismo político y la socialdemocracia. Si hubiera que buscarle un adjetivo, pero es que no me gustan los adjetivos, pues diría que somos un partido, por las políticas que defendemos y no porque nos definamos así, pues que podríamos decir social liberal»
  15. ^ (ES) Unai Mezcua, UPyD: "El magenta es necesario para crear otros colores, como lo es UPyD para la regeneración de la democracia", in ABC, 18 maggio 2015. URL consultato il 14 luglio 2016.
    «En las directrices que Díez envió a la agencia figuraba una fundamental, según explica Labarthe: "que en el logotipo estuvieran representados los conceptos e ideas que defendemos como Unión, Progreso y Democracia". En 2007, cuando Díez presentó UPyD arropada por Mikel Buesa, Carlos Martínez Gorriarán y Fernando Savater, desde el partido se justificó la elección del nombre porque defendería incondicionalmente la unidad de España, respetaría las libertades individuales y apostaría por una democracia "radical"»
  16. ^ a b (ES) Manifiesto, su upyd.es, Unione, Progresso e Democrazia. URL consultato il 24 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2013).
  17. ^ Programma elettorale UPyD per il 2011, su cadavotovale.es. URL consultato il 21 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2011).

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Collegamenti esterni modifica

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