Partito Nazionalista Basco

partito politico spagnolo e francese

Il Partito Nazionalista Basco (in spagnolo: Partido Nacionalista Vasco - PNV; in basco: Euzko Alderdi Jeltzalea - EAJ) è un partito politico spagnolo e francese.

Partito Nazionalista Basco
Euzko Alderdi Jeltzalea (EAJ)
Partido Nacionalista Vasco (PNV)
Parti Nationaliste Basque (PNB)
PresidenteAndoni Ortuzar
StatoSpagna Spagna
Francia Francia
SedeSabin Etxea,
Ibáñez de Bilbao, 16
Bilbao
Fondazione31 luglio 1895
IdeologiaNazionalismo basco[1]
Socialdemocrazia[2]
Cristianesimo democratico[3]
CollocazioneCentro[1]
Centro-destra[4][5][6]
Centro-sinistra[6]
Partito europeoPartito Democratico Europeo
Gruppo parl. europeoRenew Europe
Seggi Congresso
6 / 350
Seggi Senato
10 / 266
Seggi Europarlamento
1 / 59
Seggi Parlamento basco
31 / 75
Organizzazione giovanileEuzko Gaztedi Indarra
Iscritti32.000
Sito webwww.eaj-pnv.eu
Sabin Etxea, sede del partito
Discorso del lehendakari Ibarretxe durante l'Alderdi Eguna (Giorno del Partito Nazionalista Basco) del 2007

Il Partito Nazionalista Basco è il principale partito politico dei Paesi Baschi. È un partito autonomista di ispirazione democratico-cristiana. Ha quindi lungamente fatto parte del Partito Popolare Europeo, ma nel 2004 ne è uscito per fondare il Partito Democratico Europeo. Oggi, di conseguenza, il partito si definisce un partito pluralista, umanista e democratico; legato alla filosofia del personalismo cristiano, ha posizioni progressiste sui diritti civili[7] e socialdemocratiche moderate sui diritti sociali[8].

Il primo secolo di storiaModifica

L'Euzko Alderdi Jeltzalea (letteralmente, partito basco per Dio e le antiche leggi) è presente nelle sette storiche province basche: le tre dei Paesi Baschi e la Navarra in Spagna e le tre dell'Iparralde, Labourd, Soule e Bassa Navarra nella parte occidentale del dipartimento Pyrénées-Atlantiques, in Francia (dove la sigla è EAJ-PNB e la sede è a Bayonne). Il partito ha sezioni anche nei paesi di forte emigrazione basca: Cile, Argentina, Uruguay, Venezuela, Messico, Stati Uniti. Il movimento giovanile si chiama Euzko Gaztedi Indarra (gioventù basca).

Il partito è stato fondato nel 1895, con posizioni cattoliche conservatrici e fortemente autonomiste da Sabino Arana Goiri, suo presidente fino al 1903 e creatore anche della bandiera basca, l'Ikurriña, e del nome della patria, Euskadi. Nel 1921, il partito si divise in Comunión Nacionalista Vasca, moderati, e Aberri, indipendentisti. Nel 1930 i due movimenti, dopo il governo di Miguel Primo de Rivera, si riunirono assumendo il nome originario di Partido Nacionalista Vasco. Dal partito, però si staccò la Acción Nacionalista Vasca, partito di indole terrorista, che assunse posizioni non-confessionali e moderatamente di sinistra e che si alleò con i movimenti di ispirazione socialista e repubblicana.

José Antonio Aguirre sviluppò l'anima sociale del partito, trasformandolo in un partito centrista, e di conseguenza si schierò contro il franchismo durante la guerra civile spagnola e dopo di essa. Primo presidente (Lehendakari) di un governo basco autonomo dal 7 ottobre 1936, l'occupazione di Bilbao da parte delle truppe franchiste il 19 giugno 1937 lo costrinse alla fuga in Catalogna e di lì nel gennaio 1939 all'esilio in Francia dove morì.

Tra il 1937 ed il 1975, il Partito Nazionalista Basco aderisce al "Fronte Popolare" un'alleanza di partiti socialisti, repubblicani e "borghesi" liberali. Scopo della partecipazione a quest'alleanza era l'assicurare alla Spagna la nascita della Repubblica ed assicurare ai Paesi Baschi uno Statuto autonomista. Negli anni cinquanta, il partito ha assistito all'abbandono di molti esponenti del movimento giovanile Euzko Gaztedi, che sono entrati a far parte dell'ETA. Tra il 1975 ed il 1977, molti esponenti del PNV furono costretti ad andare in esilio a causa della dittatura franchista. Dopo il ritorno del paese alla democrazia, il PNV ha di fatto partecipato a tutti i governi della regione basca, da solo dal 1980 fino al 1986 (con Carlos Garaikoetxea come secondo Lehendakari dopo Aguirre), e poi più volte sostenuto i governi nazionali, in particolare a guida socialista. Nel 1986, il partito ha subito la scissione della corrente più socialdemocratica Eusko Alkartasuna (Solidarietà Basca), che si è costituita in partito autonomo, pur mantenendo un'allenanza costante con l'EAJ-PNV.

Gli anni DuemilaModifica

Nel 2004 il partito ha abbandonato il Partito Popolare Europeo ed ha aderito al Partito Democratico Europeo; la scelta è dipesa dall'adesione del Partito Popolare spagnolo (centro-destra) e di Forza Italia al PPE e dalla conseguente deriva conservatrice dello stesso. Ha quindi fondato il Partito Democratico Europeo assieme, fra gli altri, alla UDF e alla Margherita.

Nel 2007 l'EAJ-PNV ha formato un governo di coalizione con Eusko Alkartasuna (EA) ed Ezker Batua Berdeak, analogo basco di Izquierda Unida, in un particolare tripartito federalista, esprimendo il lehendakari Ibarretxe. Questi promosse una riforma statutaria che riconoscesse il diritto dei baschi a decidere del proprio futuro, senza trovare supporto nelle Corti Generali.

Dopo tre anni di governo del PSE-EE in Euskadi, nel 2012 il PNV ha recuperato la guida del governo. Il nuovo lehendakari, Iñigo Urkullu, ha vinto anche nelle elezioni del 2016; al governo col PSE-EE, ha presentato nel 2019 una nuova proposta, più temperata, di riforma dello Statuto.[9]

Inoltre, la coalizione Nafarroa Bai, di cui l'EAJ-PNV fa parte con altri gruppi nazionalisti baschi di centro e di sinistra, è al governo con il Partito Socialista Navarro e Podemos nella comunità forale di Navarra/Nafarroa (grazie all'astensione di Euskal Herria Bildu; al jeltzale Unai Hualde è stata riservata la presidenza del Parlamento di Navarra.[10]

Nel dicembre 2019 Pedro Sánchez e Andoni Ortuzar (presidente dell'EBB) firmano un patto che impegna il governo spagnolo, sostenuto esternamente dal PNV, a riconoscere l'identità nazionale basca attraverso riforme istituzionali, a realizzare trasferimenti di competenze ai Paesi Baschi e ad adeguare la Costituzione del 1978 alla realtà plurinazionale dello Stato spagnolo.[11]

La direzione nazionale (Euskadi Buru Batzar o EBB) del partito, che ha sede a Bilbao, dopo il ritorno alla democrazia in Spagna è stata presieduta da:

Organizzazione giovanileModifica

Euzko Gaztedi Indarra-EGI (in basco significa Associazione della gioventù basca) è l'ala giovanile del Partito Nazionalista Basco. Secondo lo statuto l'associazione si definisce come un'organizzazione basca, democratica, pluralista, partecipativa, con aspirazioni indipendentiste e umaniste in un quadro di rispetto per l'identità dei popoli e dei diritti umani.

Ci sono altre associazioni legati alla EGI come:

  • Lurgorri Ikasle Elkartea, associazione studentesca
  • Gogorregi Konpartsa per l'organizzazione di festività a Bilbao
  • Gaztetxoak, gruppo ricreativo.
  • Ausartu Euskaraz, associazione culturale per la promozione della lingua basca

Risultati elettoraliModifica

Elezione Voti % Seggi
Generali 1979 296.597 1,65
7 / 350
Generali 1982 395.656 1,88
8 / 350
Generali 1986 309.610 1,53
6 / 350
Europee 1987 a 226.570 1,18
0 / 60
Europee 1989 Nella Coalizione Nazionalista
1 / 64
Generali 1989 254.681 1,24
5 / 350
Generali 1993 291.448 1,24
5 / 350
Europee 1994 Nella Coalizione Nazionalista
1 / 64
Generali 1996 318.951 1,27
5 / 350
Europee 1999 Nella Coalizione Nazionalista
1 / 64
Generali 2000 353.953 1,53
7 / 350
Generali 2004 420.980 1,63
7 / 350
Europee 2004 In Galeusca - Popoli d'Europa
1 / 54
Generali 2008 306.128 1,19
6 / 350
Europee 2009 Nella Coalizione per l'Europa
1 / 50
Generali 2011 324.317 1,33
5 / 350
Europee 2014 Nella Coalizione per l'Europa
1 / 54
Generali 2015 302.316 1,20
6 / 350
Generali 2016 287.014 1,19
5 / 350
Generali 2019 (Apr.) 395.884 1,51
6 / 350
Europee 2019 Nella Coalizione per un'Europa Solidale
1 / 54
Generali 2019 (Nov.) 377.423 1,57
7 / 350
a Nella Coalizione Europeista

NoteModifica

  1. ^ a b (EN) European Social Survey, Appendix A3. Political parties, ESS6-2012, edition 2.0 (PDF), su europeansocialsurvey.org, 2012, p. 50. URL consultato il 17 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  2. ^ La reforma fiscal pone fin a la etapa liberal del PNV que abraza con fuerza la socialdemocracia
  3. ^ Santiago de Pablo, José Luis de la Granja, Coro Rubio Pobes, Breve historia de Euskadi: De los fueros a la autonomía, 2011, pp. 209.
    «Como consecuencia de ello, en septiembre de 1986 los partidarios de Garaikoetxea creaban Eusko Alkartasuna (EA), que se definió como un partido socialdemócrata, frente al democristiano PNV, e independentista, frente a la tradicional ambigüedad del PNV sobre su meta final»
  4. ^ Jorge Riezu, José Antonio Portero Molina, Conocimiento y realidad: estudios en homenaje a Jorge Riezu Martínez, 2004, pp. 443.
    «De hecho la alta fragmentación de la oferta nacionalista en la comunidad autónoma ha imposibilitado las mayorías absolutas, de modo que el PNV, de centro-derecha, nunca ha gobernado en solitario sino en coalición»
  5. ^ (ES) Rosa Mari Roig I Berenguer, Los efectos del sistema electoral europeo en España: los partidos políticos de ámbito no estatal, su icps.cat, Instituto de Ciencias Políticas y Sociales (ICPS).
    «Además, hay que contar con las formaciones políticas de ámbito no estatal, dominantes en el centro derecha en algunas comunidades autónomas, como CiU en Cataluña y el PNV en el País Vasco»
  6. ^ a b (EN) Eduardo Ruiz Vieytez, A New Political Status for the Basque Country? (PDF), su ecmi.de, Journal on Ethnopolitics and Minority Issues in Europe JEMIE. URL consultato l'8 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2014).
    «PNV is a pro- (Basque) sovereignty political party founded in 1895 and representing a wide political spectrum from centre-right to centre-left»
  7. ^ (ES) EAJ-PNV, EAJ-PNV - Iturrate: “La lucha por los derechos de las personas LGBT nos debe implicar a todos. Una respuesta integral es fundamental para evitar cualquier discriminación”, su Euzkadi Buru Batzarra. URL consultato il 31 gennaio 2020.
  8. ^ La reforma fiscal pone fin a la etapa liberal del PNV que abraza con fuerza la socialdemocracia. El Correo, su web.archive.org, 3 maggio 2015. URL consultato il 31 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2015).
  9. ^ (ES) Pedro Gorospe, El nuevo estatuto entra al Parlamento vasco con la oposición del PP y la “frustración” de Bildu, in El País, 2 dicembre 2019. URL consultato il 31 gennaio 2020.
  10. ^ (ES) Unai Hualde (Geroa Bai), elegido presidente del Parlamento navarro, su La Vanguardia, 19 giugno 2019. URL consultato il 31 gennaio 2020.
  11. ^ (ES) Pedro Gorospe e José Marcos, El acuerdo de PSOE y PNV incluye trasferencias de competencias a Navarra, in El País, 30 dicembre 2019. URL consultato il 31 gennaio 2020.

Voci correlateModifica

Altri progettiModifica

Collegamenti esterniModifica

  • (EUESFREN) Sito ufficiale, su eaj-pnv.eu.
  • EAJ-PNV Ordizia, su eajpnv-ordizia.org. URL consultato il 18 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2009).
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