Urraca Gómez

contessa consorte di Castiglia

Urraca di Saldaña (Urraca anche in spagnolo, in asturiano, in aragonese, in portoghese, in galiziano e in catalano e Urraka in basco; seconda metà del secolo X1038) fu Contessa consorte di Castiglia, dal 995 al 1017.

Urraca
Contessa consorte di Castiglia
In carica995 - 1025
PredecessoreAva di Ribagorza
SuccessoreSancha I di León
Nome completoUrraca Gómez
Nascitaseconda metà del secolo X
Morte1038
Luogo di sepolturaMonastero benedettino di San Salvador a Oña
PadreGómez Diaz
MadreMuniadomna Fernández
ConsorteSancho Garcés
FigliFernando Sánchez
Munia di Castiglia
Trígrida di Castiglia
Sancha Sánchez
García Sánchez
ReligioneCattolicesimo

Origine

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Urraca, come riporta URRACA. UN NOMBRE EGREGIOEN LA ONOMÁSTICA ALTOMEDIEVAL., era figlia di Gómez Diaz, conte di Saldaña, della famiglia dei Banu Gómez, e della zia di Sancho, Muniadomna Fernández di Castiglia, figlia di Fernan Gonzales[1].
Gómez Diaz sempre secondo URRACA. UN NOMBRE EGREGIOEN LA ONOMÁSTICA ALTOMEDIEVAL., era figlio di Diego Muñoz de Saldaña, conde de Saldaña e della di lui moglie, Trígrida[1].

Biografia

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Nel 994, Urraca era stata data in moglie al cugino, Sancho Garcés[1], che, come ci viene confermato dal documento n° VII del Cartulario del infantado de Covarrubias, inerente la fondazione del monastero, era figlio del conte di Castiglia, García Fernández e di Ava di Ribagorza[2]. Più o meno in quel periodo, l' hajib di al-Andalus, Almanzor, avrva appoggiato una rivolta di Sancho Garcés contro il padre, il conte Garcia, come riportano gli Annales Complutense[3].
Da quel momento la Castiglia fu divisa in due parti, una governata da Garcia e l'altra da Sancho, che aveva l'appoggio della madre, Ava, come riporta la Gran Enciclopèdia Catalana[4].

il suocero, Garcia, morì prigioniero a Cordova, nell'estate del 995, come riportano gli Annales Complutense[5]; mentre il Chronicon Burgense riporta che fu catturato, dopo essere stato ferito in riva al Duero e che morì durante il trasferimento a Cordova ed infine fu inumato nel Monastero di San Pedro de Cardeña[6].
La contea fu ereditata, assieme al titolo di conte, da suo figlio, il ribelle, Sancho Garcés[6].

Fondò assieme al marito il Monastero benedettino di San Salvador a Oña, nel 1011, dov'è ancor oggi tumulata.

Suo marito, Sancho Garcés, morì prematuramente, nel 1017, come riporta la Cronaca Burgense[6], probabilmente in battaglia, come riporta la Recherches sur l'histoire et la littérature de l'Espagne pendant le moyen age, tome premier[7].
Dopo la morte di Sancho Garcés, la contea fu ereditata, assieme al titolo di conte, da suo figlio, García Sánchez, di circa sette anni, come riporta la Historia y ficción en la épica medieval castellana[8].
Durante la minore età del figlio, García Sánchez, la reggenza fu esercitata da diversi nobili castigliani e da Urraca Gómez, come riporta il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia[9], che dal 1025, anno in cui García raggiunse la maggior età, si ritirò nel monastero di Covarrubias[10], dove, secondo gli Anales Toledanos I, nel corso del 1038, fu uccisa dalle truppe musulmane[11].

Urraca a Sancho diede cinque figli[12]:

Bibliografia

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Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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