Antependium di Teramo modifica

Tra i tesori d’arte custoditi della Cattedrale di San Berardo a Teramo il primo posto spetta al celebre antependium o paliotto d’argento dorato dell’altare maggiore, capolavoro di Nicola da Guardiagrele che, con i collaboratori della sua bottega, vi lavorò per 15 anni, dal 1433 al 1448, come scritto a niello sull’opera stessa.

Fu realizzato per volontà di Giosia d’Acquaviva (feudatario della regina di Napoli Giovanna I) allo scopo di rimpiazzare un altro paliotto d'argento che era di gran valore e veniva esposto nei giorni festivi, rubato nel 1416 nel corso dei disordini che seguirono il matrimonio della regina Giovanna II d'Angiò con Giacomo II di Borbone-La Marche.

E’ costituito da trentacinque lamine d’argento sbalzate e cesellate, fissate in quattro file orizzontali su un supporto di legno di quercia, e raccordate tra loro agli angoli da 22 tessere romboidali che recano raffigurazioni, vivacemente colorate a smalto traslucido, di San Giovanni, della Vergine col Bambino, di Cristo con l'orbe terrestre, di San Paolo e San Pietro, di nove Apostoli e otto Profeti. Questi smalti sono stati collegati alla scuola del "Maestro di San Silvestro all'Aquila".

Sul bordo sono inseriti 26 triangolini con decorazioni floreali in smalto champlevé su fondo blu e verde. Il tutto è racchiuso in una cornice d’argento che, secondo un’iscrizione, risale al ad un restauro del 1734.

La formella centrale è di doppia grandezza, reca un Cristo Redentore ed è affiancata sulla sinistra (di chi guarda) dagli Evangelisti e sulla destra da quattro Dottori della Chiesa, l’ultima scena rappresenta San Francesco che riceve le stimmate mentre le altre narrano la vita di Gesù dall’Annunciazione alla Pentecoste.

Tali e tante sono le citazioni delle formelle della Porta Nord del Battistero di Firenze, che è stato ipotizzato un viaggio di Nicola da Guardiagrele in Toscana, dove avrebbe non solo studiato ma addirittura preso dei calchi dell'opera realizzata tra il 1401 ed il 1424 da Lorenzo Ghiberti. A conferma di questa ipotesi è l'influenza ghibertiana presente di tutta l'opera del guardiese a partire dalla Croce di Guardiagrele del 1431.

Antependium di Teramo
Annunciazione Natività Adorazione dei Magi <br\> (*) San Giovanni Evangelista Presentazione al Tempio (*) Sant'Ambrogio Fuga in Egitto (*) Strage degli innocenti Battesimo di Gesù
Satana tenta Gesù nel deserto <br\> (Persa la figura di Gesù) Resurrezione di Lazzaro Ultima Cena con Cristo e sei apostoli San Matteo Evangelista <br\> (Persa la figura dell'angelo) Redentore benedicente in trono San Gregorio Magno Gli altri sei apostoli dell'Ultima Cena Preghiera nell'orto Bacio di Giuda e S.Pietro che taglia l'orecchio a Malco (*)
Gesù dinanzi a Erode <br\> (Persa la figura di Erode) Flagellazione (*) Gesù dinanzi a Pilato San Luca Evangelista Sant'Agostino Cristo deriso Salita al Calvario Crocifissione(*)
Sepoltura Discesa agli inferi Resurrezione San Marco Evangelista "Noli me tangere" San Girolamo Ascensione Pentecoste San Francesco riceve le stimmate
Formelle non "ghibertiane"
Formelle "ghibertiane"

Le attribuzioni modifica

Per la lunga e compelssa realizzazione Nicola da Guardiagrele si avvalse dell'aiuto della sua bottega, infatti è possibile distinguere alcune delle personalità che contribuirono.

Sono state attribuiti alla mano del maestro:

il Redentore benedicente in trono
su una mensola riccamente decorata, il manto stellato era originariamente smaltato in blu, incisi fittamente sullo sullo sfondo raggi si irradiano dalla figura

tre degli Evangelisti, la Tentazione di Gesù nel deserto, la Preghiera nell'orto, il Cristo deriso, la Crocifissione, l'Ascensione, la Natività, la Presentazione al tempio, la Fuga in Egitto, il Bacio di Giuda e con qualche incertezza, San Gregorio e San Girolamo,.

Si ritiene che la Salita al Calvario, il S.Luca e parti degli altri evangelisti e forse, della Resurrezione di Lazzaro siano opera di un collaboratore di livello artistico molto inferiore.

Una mano ancora diversa viene denuciata da figure più incise ed affilate, come l’Ultima cena o la Strage degli innocenti.

Tra i collaboratori del guardiese spicca, per qualità artistica e raffinatezza tecnica, il cosiddetto " maestro dell'Annunciazione" che sarebbe l'autore del Sant'Ambrogio, del Sant'Agostino, della Flagellazione, dell'Adorazione dei Magi (per quanto attiene alle figure dei Magi e della Madonna con Bambino), probabilmente del San Francesco che riceve le stimmate e, appunto, dell'Annunciazione.

Le formelle modifica

Annunciazione
L'Arcangelo Gabriele, in ginocchio, porge il bambino Gesù alla Madonna che, in piedi sulla destra, si ritrae come spaventata. Sopra di essi una sfera celeste, rappresentata da un semicerchio pieno di stelline dorate su sfondo azzurro, emana raggi, incisi sul fondo. Alla base c’è un'iscrizione con il saluto dell’angelo

«AVE GRATIA PLENA DOMINUS TECUM.»

e l'anno di inizio della lavorazione dell'opera,

«ANNO DOMINI MCCCCXXXIII»

l'anno nel quale il paliotto è stato terminato è riportato nella formella della Deposizione.
Natività
Adorazione dei Magi
San Giovanni Evangelista

«IN PRINCIPIO ERAT VERBUM»

Presentazione al tempio

«QUANDO XRO FO PRESENTATO A LO TEMPLO»

Sant´Ambrogio
Fuga in Egitto
Strage degli innocenti
Battesimo di Gesù nel Giordano
Manca la figura dello Spirito Santo.
Satana tenta Gesù nel deserto

«VADE RETRO SATAN -A-»

É andata perduta l'effige di Gesù che respinge Satana
Resurrezione di Lazzaro
Ultima Cena con Cristo e sei Apostoli ...
San Matteo Evangelista

«LIBER GENERATIONI IESU CHRISTI»

Manca il volto che guarda il Santo.
Redentore benedicente in trono
su una mensola riccamente decorata, il manto stellato era originariamente smaltato in blu, incisi fittamente sullo sullo sfondo raggi si irradiano dalla figura

«EGO SUM LUX MUNDI, VIA, VERITAS ET VITA»

San Gregorio Magno
...gli altri sei Apostoli dell'Ultima Cena
Preghiera nell´orto

«PATER, SI FIERI P. T. A. - M. - C. I.»

Bacio di Giuda
e San Pietro che taglia l´orecchio a Malco
Gesù dinanzi a Erode
Manca la figura di Erode
Flagellazione di Cristo

«QUANDO XRO FO BACTUTO A LA COLONDA»

Gesù dinanzi a Pilato
San Luca Evangelista
Sant´Agostino

«UT ORA Q. EST FACIT C.»

«CUIUS OPERA Q. S. OSE»

Ecce Homo

«PROFITIZIA Q. TE PE.»

Salita al Calvario
Crocifissione
Gesù in croce e due Marie ai piedi, la terza fu trafugata.

«I.N.R.I.»

Deposizione nel sepolcro

«OPUS NICOLAI DE GUARDIA GRELIS. ANNO DOMINI MCCCCXXXXVIII UNDECIME INDECTIONIS M.I.»

Discesa agli inferi
Gesù al limbo dei Santi Padri
Resurrezione
San Marco Evangelista

«INITIUM EVANGELII IESU CHRISTI»

Noli me tangere
San Gerolamo

«EGO SUM TRASLATOR»

Ascensione
Pentecoste
San Francesco riceve le stimmate
e presumibile autoritratto di Nicola da Guardiagrele.