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{{Comune spagnolo  <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune_spagnolo -->
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Santa Cruz de la Palma è un comune spagnolo di 17.128 abitanti[1] situato nella comunità autonoma delle Canarie. Sebbene faccia parte della provincia di Santa Cruz de Tenerife è anche il capoluogo dell'isola di La Palma. Sul suo territorio si trova il Santuario di Nostra Signora della Neve, patrona dell'isola di La Palma.

Degli oltre 17.000 abitanti, circa 15.000 sono residenti in città, mentre i restanti abitano i quartieri periferici. Il nucleo urbano comincia al livello del mare, ma il territorio del comune si estende fino a oltre i 1800 m di altezza.

Santa Cruz de la Palma ha dato i natali a Manolo Blahnik, noto stilista nel settore delle calzature.

Geografia modifica

Santa Cruz si trova sul versante orientale dell'isola di La Palma, all'interno del bordo della Caldereta (antica caldera vulcanica), limitata a sud dal Risco de la Concepción (in italiano Rupe dell'Immacolata Concezione) e a nord dal Barranco Seco (una fiumara molto profonda). Parte della città e il porto sono ubicati sopra un'antica colata lavica della Caldereta che, al frantumarsi della sezione nord-est della parete, è arrivata velocemente al mare e si è raffreddata bruscamente formando uno strato basaltico. Il territorio comunale si estende poco oltre i 43 km², con 4,03 km di costa.

Confina a nord con il municipio di Puntallana, a sud con Breña Alta, a ovest con El Paso e ad est con l'Oceano Atlantico. Nonostante la città sorga sul mare, il suo territorio sale molto rapidamente verso l'interno, sia a causa delle pareti scoscese della Caldereta, che del versante orientale della Caldera de Taburiente.

Le principali zone in cui è suddivisa Santa Cruz sono:

  • il centro, dove si trovano i quartieri più piccoli chiamati La Luz, San Telmo, San Sebastián, El Puente, Benahoare, La Alameda, La Calle Real, El Pilar e El Marquito;
  • la periferia che comprende i quartieri Calsinas, Velhoco, Las Nieves, La Dehesa, La Encarnación, El Planto, El Carmen e Mirca (presso quest'ultimo si trova la discarica dell'isola, nell'attesa della costruzione di un complesso ambientale a Villa de Mazo.

L'estrema vicinanza fra i monti e il mare conferisce alla città un discreto dislivello superato con scalinate e tratti in pendenza. Lo stadio, situato a circa un chilometro dal mare, si trova già a 70 m di altezza[2] e i quartieri periferici raggiungono quote anche più elevate.

La Palma gode durante tutto l'anno di un clima mite anche se normalmente il cielo è coperto di nubi a causa dell'influenza dei venti alisei che soffiano sull'Oceano Atlantico.

Storia modifica

 
Vista di Santa Cruz de La Palma attorno al 1890. Sullo sfondo è visibile la parete della Caldereta.

Santa Cruz fu fondata il 3 maggio 1493 con il nome di Villa de Apurón dall'adelantado Alonso Fernández de Lugo, su una spiaggia situata all'interno di una baia, che costituiva di per se un porto naturale, e in vicinanza dello sbocco del torrente dove si trovava la caverna dell'antico capo del regno dei Tedote (la attuale Cueva de Carías, al nord della città); la città rimase, assieme al resto dell'isola, sotto il potere di Juan Fernández de Lugo Señorino, nipote del conquistador.

Santa Cruz divenne ben presto capitale dell'isola: la scelta del luogo fu dovuta alle sue caratteristiche, protetto dai venti e adatto all'approdo delle navi, che ne fanno un porto ideale. L'esistenza della chiesa principale di El Salvador si attesta a partire dal 1512.

 
Scorcio del Castillo de Santa Catalina.

La città crebbe rapidamente grazie al suo porto, l'ultimo sulla rotta per l'America, e grazie all'esportazione della canna da zucchero prodotta sull'isola. Tuttavia la sua prosperità la espose all'attenzione dei pirati che la attaccarono a più riprese. Il peggiore di questi attacchi avvenne nel 1553 quando Santa Cruz fu saccheggiata e distrutta dal pirata François Le Clerc più conosciuto col nome di Jamba de Bois, in spagnolo Pata de Palo (ovvero letteralmente Gamba di Legno). La città fu poi ricostruita e fortificata. Delle antiche fortificazioni rimangono soltanto il Castillo de Santa Catalina sul mare e il Castillo de Santa Cruz del Barrio, recentemente ristrutturato, situato a nord dell'imboccatura del Barranco de Las Nieves, di cui si conservano i resti delle mura e della porta.

Fu in Santa Cruz che nel 1558, su decisione di del re Filippo II, venne creato il primo Tribunale delle Indie: tutte le imbarcazioni spagnole che volevano commerciare con le colonie americane dovevano registrarsi a questo tribunale. Sempre nello stesso periodo, Filippo II concesse alla città il titolo di Muy Noble y Leal.

Santa Cruz de La Palma fu anche la prima città spagnola ad avere un sindaco eletto democraticamente: nel 1773 si celebrarono in tutta la Spagna le prime elezioni a suffragio popolare, a seguito di un processo contro i governatori perpetui della città intentato dai commercianti Dionisio O'Daly, di origine irlandese, e Anselmo Pérez de Brito, che ottennero una sentenza favorevole dalla Corona di Castiglia[3]. Inizialmente il sindaco risiedeva nell'edificio oggi conosciuto come Cueva de Carías, come confermato da una placca posta all'entrata dell'attuale municipio.

All'inizio della rivolta militare del 1936 che sfocerà nella Guerra civile spagnola, l'isola di La Palma resisterà al golpe e manterrà la legalità repubblicana fino al 25 luglio, quando arrivò a Santa Cruz la nave cannoniera Canalejas. Questo episodio viene ricordato con il nome di Settimana Rossa.

Dopo la transizione democratica del 1975, alle prime elezioni municipali libere del 1979 venne eletto un sindaco del Partito Comunista di Spagna (PCE).

Monumenti e luoghi di interesse modifica

Santa Cruz possiede un ricco patrimonio artistico di stile rinascimentale, barocco e neoclassicismo, che è raggruppato quasi totalmente in alcune vie e piazze del centro storico.

Architetture religiose modifica

Chiesa El Salvador [4][5] modifica

Fu ultimata nel 1497, ma acquisì la sua forma attuale solo nella seconda metà del secolo seguente. Ad oggi presenta una pianta basilicale a tre navate con copertura in legno di stile mudéjar, ricca di decorazioni con motivi tradizionali, come la stella ad 8 punte che risale al periodo dei Mori in Spagna. Nella cappella laterale chiamata Capilla de Animas è presente una pregevole incisione del XVI secolo intitolata Cristo de los Mulatos e raffigurante la crocifissione.

La cornice della porta principale, del 1585, la cui forma è ispirata ad un arco di trionfo romano, rappresenta allegoricamente il trionfo di Cristo e della sua Chiesa ed è l'esemplare più significativo di arte rinascimentale presente sull'Arcipelago.

La torre, di aspetto militaresco, fu costruita in seguito all'attacco dei francesi del 1553 con materiale portato da La Gomera; l'elemento più significativo è la finestra decorata che si apre su Piazza di Spagna. Al suo interno si trova la sacrestia coperta da una volta a crociera di stile gotico.

  • Santuario di Nostra Signora della Neve
  • Convento di San Francesco

Architetture civili modifica

  • Piazza di Spagna
  • Fontana
  • Municipio
  • Castillo de Santa Catalina
  • Teatro Chico
  • Teatro Circo di Marte
  • I balconi

Ogni cinque anni si celebrano le feste lustrali della Discesa della Virgen de las Nieves in onore della patrona dell'isola.

Economia modifica

Il porto della città è l'unico porto per merci e persone di tutta l'isola di La Palma e mantiene collegamenti regolari con i porti di Cadice (nella Spagna continentale), Los Cristianos (Tenerife), Santa Cruz de Tenerife, Las Palmas de Gran Canaria e Arrecife (Lanzarote).

Nonostante gli ostacoli che l'orografia complessa dell'isola comporta, le vie di comunicazione con le restanti città dell'isola sono abbastanza buone, soprattutto dopo le maggiori arterie realizzate nelle ultime decadi: non dobbiamo dimenticare che, benché la popolazione di Santa Cruz sia inferiore a quella di Los Llanos de Aridane, il commercio fa dell'economia della città la più prospera dell'isola, essendo essa la via di entrata delle importazioni, così come il porto di uscita per i prodotti esportati da tutta l'isola. Passato il Muelle (porto) comincia la zona commerciale della città, formata da due vie parallele alla linea della costa: l'Avenida Maritima, più prossima al mare, e la Calle Real, di cui il primo tratto è stato in seguito chiamato calle O'Daly in onore del mercante irlandese che diede inizio al progresso democratico dell'isola.

Santa Cruz è collegata agevolmente con l'aeroporto di Mazo attraverso una strada a due corsie per senso di marcia la cui corsia ovest (quella in direzione dell'aeroporto) attraversa la parete della Caldereta con un tunnel di quasi 500 m.

Popolazione modifica

Nonostante sia il capoluogo de La Palma, la città più popolosa dell'isola è Los Llanos de Aridane, situata sulla costa occidentale. Infatti la crisi dell'economia agraria (crisi di cui l'isola ha sofferto a lungo nel corso della sua storia), insieme ad una limitata possibilità di espansione territoriale, hanno causato una progressiva stagnazione della popolazione di Santa Cruz: se nel 1900 gli abitanti erano circa 7.000, diventano soltanto 17.000 nel secolo successivo. Per contro, i comuni limitrofi di Breña Alta e Breña Baja, che dispongono di più spazio, sono diventati delle città dormitorio con un aumento vertiginoso della popolazione, risalente alla prima decade del XXI secolo.

Evoluzione nel tempo del numero degli abitanti censiti[6][7]

 
Panoramica di Santa Cruz de La Palma dal mare

Note modifica

  1. ^ (ES) Cifras de población referidas al 01/01/2010 Real Decreto 1612/2010, de 7 de diciembre, su ine.es, Istituto Nazionale di Statistica spagnolo. URL consultato il 15 agosto 2011.
  2. ^ (EN) Autori vari, Mill Route (PR LP 2.2), in Imanol Goicoechea López (a cura di), Footpath Network of La Palma, Gráficas Sabater, 2005 [1999], p. 124, ISBN 84-87664-48-2.
  3. ^ BOE numero 292 del 7 dicembre 2005.
  4. ^ (ES) Parroquia de El Salvador, su santacruzdelapalma.es, Sito ufficiale del comune di Santa Cruz. URL consultato il 15 agosto 2011.
  5. ^ Miles Roddis,  p. 262
  6. ^ Popolazione de facto (1860), Popolazione residente (1842 e dal 1877)
  7. ^ INE (Instituto Nacional de Estadística - Istituto Nazionale di Statistica spagnolo)

Bibliografia modifica

  • Miles Roddis, Damien Simonis, Santa Cruz de La Palma, in Isole Canarie, 1a italiana, Lonely Planet, 2001, ISBN 88-7063-542-2.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica