Valtari (album)

album dei Sigur Rós del 2012

Valtari (IPA: [ˈval̥tarɪ]) è il sesto album in studio del gruppo musicale islandese Sigur Rós, pubblicato il 23 maggio 2012 in Giappone e cinque giorni più tardi nel resto del mondo.

Valtari
album in studio
ArtistaSigur Rós
Pubblicazione23 maggio 2012
Durata54:16
Dischi1
Tracce8
GenerePost-rock
Musica d'ambiente
EtichettaParlophone, XL Recordings
ProduttoreSigur Rós, Alex Somers
RegistrazioneStudio Sundlaugin, Mosfellsbær (Islanda)
Sigur Rós - cronologia
Album precedente
(2011)
Album successivo
(2013)

Descrizione modifica

A differenza del precedente Með suð í eyrum við spilum endalaust, uscito quattro anni prima, questo disco si caratterizza per le sonorità maggiormente ambient simili a quelle affrontate dal gruppo con il terzo album ( ) del 2002. Secondo quanto spiegato dal bassista Georg Hólm, l'album contiene molta più elettronica dei precedenti, mentre in altre interviste il gruppo lo ha definito «calmo, introverso» e «una valanga al rallentatore».

Durante le fasi di registrazione, svoltesi presso lo studio di proprietà Sundlaugin, i Sigur Rós si sono avvalsi nuovamente della collaborazione del quartetto d'archi femminile Amiina e, per i brani Dauðalogn e Varðeldur, del coro The Sixteen. La lingua utilizzata è principalmente l'islandese, mentre le ultime tre tracce sono totalmente strumentali, fatto piuttosto inusuale per la band. La traccia Varðeldur è una differente versione di Lúppulagið, contenuta nell'album dal vivo Inni del 2011.

Promozione modifica

Il disco è stato presentato il 23 marzo 2012 sul sito ufficiale[1], assieme a un video per la traccia Ekki múkk realizzato da Ingibjörg Birgisdóttir, sorella del frontman Jón Þór Birgisson. Si tratta di un'animazione della copertina dell'album, e rappresenta una barca fluttuare lentamente nell'aria sopra l'orizzonte. Ad Ingibjörg (che è la bambina il cui viso appare nella copertina del primo album della band, Von), assieme alla sorella Lilja Birgisdóttir, è anche accreditata la creazione della copertina.

Per l'annuale Record Store Day, tenutosi il 21 aprile, è stata pubblicata una speciale edizione in vinile del singolo Ekki múkk contenente anche la b-side Kvistur, disponibile anche come bonus track esclusiva (insieme a Logn) per il pre-ordine dal sito ufficiale. Il 17 maggio, in un evento chiamato Valtari Hour è stato possibile, alle 19:00 di ogni fuso orario, ascoltare in streaming l'intero lavoro. Il brano Dauðalogn è stato impiegato nell'ultima puntata della terza stagione della serie The Vampire Diaries intitolata The Departed.

Dopo l'uscita del disco ha preso il via l'iniziativa Valtari Mystery Film Experiment, dove i . La band ha contattato 12 registi, dando a tutti lo stesso budget limitato e chiedendo di creare semplicemente tutto quello che fosse venuto loro in mente, senza alcun controllo creativo in modo che essi possano esprimersi in piena libertà.[2]

L'elenco dei cortometraggi è il seguente:

  • ég anda, realizzato da Ragnar Kjartansson.
  • varúð, realizzato da Inga Birgisdóttir.
  • fjögur píanó, realizzato da Alma Har'el.
  • rembihnútur, realizzato da Arni e Kinski.
  • ég anda, realizzato da Ramin Bahrani.
  • varúð', realizzato da Ryan McGinley.
  • varðeldur, realizzato da Melika Bass.
  • dauðalogn, realizzato da Henry Jun Wah Lee.
  • seraph (rembihnútur ed ekki múkk), realizzato da Dash Shaw e John Cameron Mitchell.
  • ekki múkk, realizzato da Nick Abrahams.
  • dauðalogn, realizzato di Ruslan Fedotow.
  • fjögur píanó, realizzato da Anafelle Liu.
  • varðeldur, realizzato da Clare Langan.
  • valtari, realizzato da Christian Larson.
  • varúð, realizzato da Björn Flóki.
  • leaning towards solace (dauðalogn e varúð), realizzato da Floria Sigismondi.

Il 25 maggio è stato distribuito il primo video per la traccia Ég anda, opera dell'artista islandese Ragnar Kjartansson,[3] rappresentante per l'Islanda alla Biennale di Venezia del 2009. Il video mostra in modo surreale vari metodi di soccorso in caso di soffocamento (ég anda significa "io respiro") e si discosta notevolmente dallo stile tradizionale dei video della band. Il 6 giugno è stato pubblicato il video per Varúð, realizzato ancora una volta da Ingibjörg Birgisdóttir.[4] L'artista ha dichiarato di aver realizzato il video a partire da una cartolina del Parco di Þingvellir rappresentante il fiume Öxará. Sulle formazioni rocciose circostanti compaiono delle sagome che lanciano segnali d'aiuto con delle torce: in realtà si tratta della regista stessa che, dopo essersi ripetutamente filmata mentre saliva su una cassa, ha poi trasposto la sua immagine sulla cartolina. Anche stavolta il senso del video è connesso al titolo della canzone: varúð infatti significa "cautela" o "pericolo".[5] Il terzo video della serie, per Fjögur píanó, è stato pubblicato il 18 giugno, diretto da Alma Har'el.[6] In esso fa la sua apparizione l'attore Shia LaBeouf.

Tracce modifica

  1. Ég anda – 6:15
  2. Ekki múkk – 7:45
  3. Varúð – 6:37
  4. Rembihnútur – 5:05
  5. Dauðalogn – 6:37
  6. Varðeldur – 6:08
  7. Valtari – 8:09
  8. Fjögur píanó – 7:50

Formazione modifica

Gruppo
Altri musicisti
  • Amiinastrumenti ad arco (eccetto traccia 3)
    • María Huld Markan Sigfusdottir
    • Edda Rún Ólafsdóttir
    • Sólrún Sumarliðadóttir
    • Hildur Ársælsdóttir
  • Daníel Bjarnason – arrangiamento strumenti ad arco (traccia 3)
  • Una Sveinbjarnsdóttir – strumenti ad arco (traccia 3)
  • Pálina Árnadóttir – strumenti ad arco (traccia 3)
  • Þorunn Ósk Marinósdóttir – strumenti ad arco (traccia 3)
  • Margrét Árnadóttir – strumenti ad arco (traccia 3)
  • Borgar Magnason – strumenti ad arco (traccia 3)
  • Hólmfriður Benedíktsdóttir – coro (traccia 3)
  • Hildur F. Hávarðsdóttir – coro (traccia 3)
  • Björg Garðursdóttir – coro (traccia 3)
  • Salka Þ. Svanvítardóttir – coro (traccia 3)
  • Sóley M. Odle – coro (traccia 3)
  • Sóluzig M. Gunnarsdóttir – coro (traccia 3)
  • Brinhildur Melot – coro (traccia 3)
  • Hera Eiríksdóttir – coro (traccia 3)
  • The Sixteen – cori (tracce 5 e 6)
Produzione

Classifiche modifica

Classifica (2012-13) Posizione
massima
Australia[7] 14
Austria[7] 39
Belgio (Fiandre)[7] 4
Belgio (Vallonia)[7] 17
Danimarca[7] 21
Finlandia[7] 21
Francia[7] 29
Germania[7] 23
Irlanda[8] 1
Italia[7] 7
Norvegia[7] 12
Nuova Zelanda[7] 34
Paesi Bassi[7] 18
Portogallo[7] 12
Regno Unito[9] 8
Spagna[7] 21
Svezia[7] 31
Svizzera[7] 15

Note modifica

Collegamenti esterni modifica

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