Walter Cerrini

generale italiano

Walter Cerrini (Perugia, 30 agosto 1899Aosta, 9 luglio 1971) è stato un generale italiano.

Walter Cerrini
NascitaPerugia, 30 agosto 1899
MorteAosta, 9 luglio 1971
Luogo di sepolturaCimitero di Aosta
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
Esercito Italiano
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Polizia dell'Africa Italiana
Anni di servizio19161953
GradoTenente Generale
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
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Biografia

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Walter Cerrini nacque a Perugia nel 1899, figlio di Arnaldo e Giuseppina Pampaglini. Nel 1916 si arruolò volontario e partecipò alla prima guerra mondiale, nel Corpo dei bersaglieri, nel 3º Reggimento di stanza a Milano. Alla fine del conflitto riuscì a raggiungere il grado di tenente.

Dopo la Grande guerra, prese parte alla campagna di Libia e poi alla guerra di Spagna con mansione di osservatore aereo.

Nel 1938 passò alla Polizia Africa Italiana (PAI), ove rimase sino al 1945. Prese parte alla seconda guerra mondiale per due soli anni, prima nella PAI poi partecipando alla guerra di liberazione. Raggiunto il grado di Maggiore, rimase in servizio anche dopo la proclamazione della repubblica e nel 1948 venne incaricato dalla segreteria particolare del primo ministro (era allora Alcide De Gasperi) di stendere un rapporto sulla situazione dell'Eritrea.

Richiamato in patria dopo la fine dell'amministrazione fiduciaria dell'Eritrea all'Italia, divenne comandante di un Battaglione Mobile di Pubblica Sicurezza e poi ispettore dei reparti mobili e celeri d'Italia.

Morì ad Aosta il 9 luglio 1971, venendo sepolto nel cimitero della città.

Onorificenze

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«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
«In occasione di rivolta dell’11º Reggimento Bersaglieri preso all’improvviso da facinorosi civili entrati in caserma mentre egli dormiva, e rinchiuso in prigione in modo da rendere nulla la sua attività, si liberava più volte malgrado gli insulti e le minacce. Disperato per l‘aberrazione dei suoi bersaglieri si gettò davanti alla mitragliatrice che i ribelli avevano collocato al portone, chiedendo che sparassero su di lui, se volevano una vittima, purché rientrassero in sé»
— Ancona, 26 giugno 1920
«Comandante della compagnia di destra di un gruppo di manovra, con mossa celerissima preveniva l’avversario su una favorevole posizione e lo fronteggiava, sebbene inferiore di numero, sino all’arrivo di altri reparti. Per due volte conduceva la compagnia all’assalto con slancio degno della più alta ammirazione, ricordando ai propri ascari, superbi per valore, le glorie del Battaglione. Già distintosi in altro combattimento precedente»
— Hars Sciaaden, 16 giugno 1926
«Capo di una banda indigena, in una giornata di aspri combattimenti, in cui il nemico con impeto irruente premeva contro le nostre posizioni, portava ripetute volte i suoi gregari al contrattacco e, infondendo loro slancio e vigore, li teneva sulle posizioni conquistate. Avuto l’ordine di ripiegare sulle posizioni di partenza, eseguiva con perizia la difficile operazione, contendendo con valore la baldanza del soverchiante nemico, infliggendogli gravi perdite e catturandogli armi e prigionieri.»
— Amba Bohora, 31 marzo 1936
— Cieli di Spagna 1938/1939
«Comandante Interinale di Compagnia, guidava con entusiasmo i propri ascari contro difficili posizioni ostinatamente tenute dai ribelli, vi giungeva tra i primi, e dopo un feroce coro a corpo batteva la massa ribelle, catturando una carovana idrica e ingente bottino di armi e munizioni.»
— Garet El Adesi, 5 settembre 1927
«Pur consapevole dei gravi pericoli cui si esponeva, partecipava volontariamente ad una arrischiata spedizione aerea nel cuore di una vasta regione non ancora occupata. Con entusiasmo, si prodigava, dipoi, per la costruzione di una banda regolare che veniva subito impiegata in operazioni di grande polizia coloniale.»
— Lekemti, 14 ottobre 1936
«Comandante di una banda irregolare da poco costituita, con brillante manovra la guidava all’attacco di forti nuclei di ribelli appostati su posizioni dominanti. Sempre presente ove maggiore era il pericolo, dava esempio di calma, sprezzo del pericolo e cosciente ardire.»
— Ciara, 30 novembre 1936
Medaglia d'Argento ai Veterani e Reduci, Guardia d'Onore alle Tombe dei Re


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