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Contattiamo le università? NAVIGAZIONE


A partire dalla pagina Discussioni utente:Ito De Rolandis è nata l'idea, da parte mia e dell'utente:Ito De Rolandis di contattare le università in modo da sollecitare i professori universitari affinché ci diano una mano con le voci più settoriali. Nell'idea iniziale, si sfrutterebbe l'invio di email e l'università farebbe da tramite iniziale tra wikipedia e i professori in pensione di "università quotate" che diano esplicito consenso a collaborare. Possiamo, se volete, ampliare l'idea a tutte le università, a tutti i professori universitari (non solo quelli in pensione) e anche agli studenti universitari e ai dottorandi.
Ecco qui la bozza iniziale dell'idea:

  • sollecitare via email le università al fine di inviare una lista dei professori in pensione, previa loro autorizzazione.
  • Le università potrebbero quindi ad esempio inviare una email a ciascuno dei professori, con la quale chiedere se sono disposti o no a venire contattati da wikipedia, oppure fare passare un avviso scritto che i professori interessati potranno firmare e completare con la loro email.
  • A questo punto l'università invia la lista dei professori che hanno dato il loro consenso, assieme alla loro email, quindi dei volontari di Wikipedia raccolgono le informazioni e inviano via email delle indicazioni che devono servire ai professori per iscriversi a wikipedia e ad iniziare a utilizzarla.
  • In un primo periodo i professori verranno "seguiti" da alcuni wikipediani più "anziani", che avranno il compito di fare ambientare i nuovi utenti.
  • Ai professori che vorranno, potrà inoltre essere inviata ogni tanto una "newsletter", cioè una email con la quale vengono avvisati delle voci riguardanti il loro campo che avrebbero bisogno di essere attenzionate.

--Aushulz (msg) 01:47, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Citizendium reloaded? --Skyluke 02:33, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
I professori sarebbero equiparati a tutte le altre categorie di utenti, con l'unica differenza che essendo professori in un periodo iniziale sarebbero seguiti da chi ha più esperienza con wikipedia. Questo "trattamento privilegiato" deriva dalla speranza che collaborino colmando le lacune di wikipedia negli ambiti più specialistici (il discorso che ho spesso presentato al Bar dei progetti scientifici semideserti è un esempio evidente). Quindi niente Citzendium, piuttosto lo chiamerei un "periodo di arruolamento di nuovi utenti", che prima o poi secondo me dobbiamo attraversare, per evitare che le conoscenze degli utenti "più anziani" (nel senso iscritti da più tempo) vengano perdute. --Aushulz (msg) 03:08, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Sempre molto perplesso di fronte a questo genere di idee: per due ragioni: primo, perché Wikipedia è già comunque molto (mis)conosciuta nel circuito dei docenti, non ha certo bisogno della nostra pubblicità o del nostro invito. Secondo, perché è nella mentalità dei "professori" italiani il pallino della pubblicazione a pagamento delle loro opere e dei loro testi e difficilmente si riuscirebbe a far loro cambiare idea, specialmente in un progetto dove poi un "banale utente qualsiasi" sarà in grado dimodificare l'opera di uno degli eminenti di cui sopra. Non abbiamo la mentalità dei tedeschi e questo è un grande problema per la cultura libera. Sul fatto poi di coinvolgere anche gli studenti, beh, il sistema migliore resta sempre lo stesso: il passaparola privato fra il wikipediano e quelli fra la sua schiera di amici di cui sa di potersi fidare a lasciarli girare qui e fare buoni contributi. --Roberto Segnali all'Indiano 05:51, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
A mio avviso l'idea di un maggior contatto con il mondo dei docenti universitari, inadatta (almeno se si pensa a modalità istituzionali e non meramente basate sul passa parola) per il progetto principale wikipedia, ha maggiori possibilità per quello che riguarda i così detti progetti minori. Wikisource ospita solo opere già pubblicate a stampa e come tale può essere interessante per i docenti. Si tratta perciò solo di ottenere che i docenti rilascino la loro opera con una licenza compatibile. Dai miei piccoli sondaggi c'è un certo interesse per una maggiore diffusione di articoli già pubblicati su riviste specializzate. Qualche forma per istituzionalizzare la cosa potrebbe essere pensata.
Wikibook sta pensando a particolari forme flaggate per attirare il mondo dei docenti
Secondo me, se riusciamo a catturare qualche docente universitario per wikisource o per wikibooks avremo anche un utente esperto in più per wikipedia.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 08:19, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
No, nel modo più totale e assoluto, se un professore dice una ca**ata (e ne dicono tante) non ho nessuna voglia di litigare per sei mesi per fargli capire che, se infili un dito nell'acqua a 100°C, ti scotti o dover cancellare a raffica le sue teorie (che, in wikipedia sono "ricerche originali") non ancora pubblicate. Questo non toglie che, se un professore universitario vuole venire come utente su wikipedia può scrivere sugli argomenti di cui parla a lezione come il ragazzino di sedici anni che scrive sulla sqaudra del cuore, basta che non pretenda un trattamento particolare (abbiamo avuto un caso Essajai - spero che la grafia sia corretta - e sono già due di troppo) - --Klaudio (parla) 09:14, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Klaudio ha perfettamente ragione, anche i professoroni sbagliano. E poi si corre il rischio di considerare gli altri come utenti di serie B quando invece è fondamentale che tutti siano sullo stesso piano. --Buggia 09:24, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
(conflittato) Perplesso non tanto per una partecipazione "a chiamata", quanto per il rapporto che diverse persone potrebbero avere con la modalità di sviluppo del progetto. Quanto sarebbero disposti a collaborare e operare "in team" con persone meno qualificate? Credo che il modo migliore per un ingresso in Wikipedia sia l'adozione spontanea ai principi su cui si basa il progetto. Su Wikipedia ci sono già ricercatori e/o professori che scrivono, se lo fanno è perché credono in questo progetto e lo condividono. Non sono tanti, anzi sono pochi, però preferisco rinforzi in termini di qualità più che di quantità. Meglio qualche contenuto in meno se la contropartita dovesse essere un incremento esponenziale dei conflitti --Furriadroxiu (msg) 09:25, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Anch'io ci vedo piu' rischi che potenziali benefici. --Gerardo 09:28, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Traducete questo: Professors Should Embrace Wikipedia e fatelo conoscere in ambiente universitario, se volete. Scritto da un docente universitario e mi sembra che risponda a molte perplessita', incluso a come far sì che un docente non scriva cag**e e contemporaneamente offre motivazioni ai docenti per contribuire validamente all'enciclopedia.--Bramfab Discorriamo 10:17, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Essjay non è un professore universitario, millantava di avere un dottorato. Il trattamento particolare gli veniva dato (anche da Jimbo!) senza bisogno che lui lo chiedesse. Klaudio, immagino tu abbia avuto delle pessime esperienze all'università, oppure non mi spiego tanta acrimonia. 147.122.5.189 (msg) 10:30, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Non so che professori universitari conosciate voi, ma una buona fetta di quelli che conosco io non sanno aprire una email. E senza un copyright grande come una casa e il prestigio di una edizione cartacea per una grande casa editrice non muovono nemmeno la penna.
Certo, molto dipende dall'età e dal ramo di studi.
Però qui su WP già ci sono ricercatori e professori, almeno quei pochi che hanno questo hobby. Chiamarne altri mi pare una simpatica maniera per perdere tempo.
Infine: quello che conta non è certo il titolo che si possiede, ma cosa si fa qui. Non siamo mica nella vita reale eh! --Tonii (msg) 11:15, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Sono perplesso. Professori che conosco manderebbero i loro dottorandi o peggio loro studenti del primo anno magari poco interessati su Wikipedia a portare avanti le loro tesi, non si scomoderebbero certo in prima persona, con la promessa di un paio di crediti in sostituzione di una tesina. Timori. Però non sono contrario in assoluto alla possibilità di dire alle scuole di darsi da fare, e sicuramente anche un ragazzo delle superiori può contribuire anche se nessuno gliel'ha mai detto. Patafisik (msg) 11:22, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
@Bramfab In ogni caso l'ambiente accademico italiano ha una tradizione e un approccio alla cultura diverso da quello anglosassone, IMHO il paragone non è completamente fattibile: il pragmatismo che c'è nel mondo anglosassone da noi è ancora in via di sviluppo. E, come diceva qualcuno sopra, da noi il nome sulle pubblicazioni a volte attira di più dell'aumento generale della conoscenza (libera). Patafisik (msg) 11:39, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Se qualcuno vuole provare a buttare il sasso nello stagno male non farà, se semplicemente riuscisse a smuovere lo 0.1-0.05% del variegato mondo accademico sarà tanto di guadagnato con qualche nuovo buon contributore. E' vero che in gran parte i docenti sono come quelli descritti da Patafisik, ma chi ha provato a navigare fra le pagine personali dei docenti nei siti universitari italiani, ogni tanto ha la ventura di imbattersi in qualche pagina in cui e' evidente una apertura alla comunicazione web ed e' li che bussando si possono ottenere risultati. In ogni caso i grandi cambiamenti sono sempre frutto di minoranze, la stessa "nostra" wikipedia e' il risultato del contributo di una minimissima frazione della popolazione in grado di usare un Pc e di collegarsi alla rete, eppure Wikipedia sta modificando, direttamente o indirettamente, la fruizione della cultura e la gestione del sapere di tutta la popolazione.--Bramfab Discorriamo 12:04, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Riassumendo: c'è una proposta di mail collettiva o almeno preimpostata verso le università, o altra forma d comunicazione volta a coinvolgere il settore del sapere più prestigioso; in alternativa mi pare di aver capito si lascerebbe al buon senso dei wikipediani di stimolare i loro conoscenti di fiducia a scrivere di ciò che meglio conoscono. Ho perso altre proposte leggendo in fretta? La seconda, anche se credo che tutti già la mettano in atto, sarebbe comunque possibile svilupparla, magari con linee guida comuni. Patafisik (msg) 12:23, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
no. e comunque è affare da wikimedia italia --Gregorovius (Dite pure) 13:12, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Quoto Gregorovius. --Roberto Segnali all'Indiano 15:07, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Fortemente contrario alla proposta, per i motivi già espressi. E poi non è che il mondo accademico sia così assente, su Wikipedia; solo, chi somma le due qualifiche (accademico e wikipediano) spesso non lo dà a vedere, rettamente interpretando lo spirito del progetto.--CastaÑa 15:30, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Solo per confermare il mio no. Sarebbero diversi i motivi, molti dei quali già illustrati. --Leoman3000 16:03, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

(rientro) Quoto Gregorovius anch'io. Patafisik (msg) 17:24, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Lasciamo perdere, vah! Wikipedia è già conosciuta e se un professore vuole collaborare alla propagazione gratuita del sapere, sa benissimo dove trovarci e come fare; il rischio degli inviti invece è quello di vederci assaltati da studenti universitari completamente a digiuno delle regole di wikipedia, che prendono wikipedia come un compitino da fare a casa per ottenere il voto più alto, ma a quali rischi? pagine non formattate, stile da compito o da tesi e non rispetto della neutralità, magari pure pagine di persone che non rispettano gli attuali criteri di enciclopedicità, oppure ancora peggio professori in cerca di pubblicità che iniziano a farsi pagine su loro stessi perché trovano un'onta che il tal collega sia presente e loro no, o ancora peggio professoroni che vogliono usare queste pagine per sostenere le loro idee private (come se gli svitati ci mancassero già). Lasciam perdere, per carità! PersOnLine 19:07, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Visto il livello delle università italiane ne farei volentieri a meno.--RdocB (msg) 22:26, 4 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Trovo alcuni interventi in questa discussione estremamente miopi. Conosco molti professori che mettono materiale didattico vario a disposizione degli studenti dedicando alla cosa molto tempo, e non bisogna sottovalutare l'attenzione degli accademici verso la possibilità di depositare le proprie pubblicazioni anche in un archivio libero sottratto al potere degli editori.
Il movimento Wikimedia dovrebbe incentivare i passi che si stanno facendo verso un'università aperta, di cui OpenCourseWare negli Stati uniti è un esempio, senza contare le molte esperienze di archivi universitari aperti nel mondo (su cui sembra che l'Europa investirà molto in futuro), o la Dichiarazione di Messina della nostra CRUI.
Chiaramente non tutto questo materiale va messo nei nostri progetti, anzi, solo una minima parte, ma restano comunque molte iniziative in corso e molte altre che si possono sviluppare per incentivare la collaborazione colle scuole e le università, che hanno il compito di insegnare agli studenti come usare Wikipedia e i progetti Wikimedia, e li possono utilmente sfruttare, con beneficio di tutti noi, per diffondere il sapere anche attraverso piccole cose come i compiti a casa sui progetti Wikimedia, che hanno spesso prodotto materiale molto interessante perché, come dice Tullio De Mauro, il problema di un tema è che è del tutto fittizio, si può anche fingere che il destinatario sia un giornale ma in realtà resta sempre il professore, mentre nei nostri progetti gli studenti possono fare qualcosa di "vero", e lo apprezzano, facendo un lavoro migliore del solito.
Piú in generale, da anni cerchiamo di far capire che Wikipedia non è solo una cosa da informatici; la flessione della collaborazione mostra che abbiamo raschiato il fondo del barile, e probabilmente è necessario diversificare le categorie dei contributori eliminando le barriere tecniche e non solo che impediscono la partecipazione di persone che vorrebbero e potrebbero benissimo collaborare alla condivisione della propria conoscenza. Questo è uno degli scopi della Wikipedia Usability Initiative, infatti.
Concludo dicendo che forse non è pensabile che molti professori si mettano a modificare in massa le voci di Wikipedia o si buttino nella stesura collaborativa di libri di testo e dispense, e da questo punto di vista sono piú proficue azioni mirate come quelli intraprese da Mizar, che ciascuno potrebbe riprodurre coi propri contatti, e che si inseriscono in un ampio spettro di iniziative in cui possiamo e dobbiamo coinvolgere le istituzioni scolastiche e culturali, ciascuno partendo dal proprio piccolo, visto che molti di noi sono studenti. I tempi sono maturi. --Nemo 23:38, 4 giu 2009 (CEST) P.s.: <informazione pubblicitaria> Ovviamente molto di tutto ciò è compito di Wikimedia Italia, cui vi invito ad associarvi. </informazione pubblicitaria> Alle comunità spetta certamente il dovere di non mordere gli utenti e di mostrarsi ricettive.[rispondi]

Leggo e apprezzo le intelligenti considerazioni di Nemo (al solito, potrei dire). Dirò subito che non sono favorevole a diramare inviti negli Atenei italiani per chiamare a raccolta i docenti di ogni ruolo affinché partecipino alla nostra impresa. Ma - e qui, con dispiacere, debbo proprio dirlo - mi meraviglia moltissimo la vena anti-accademica di alcuni interventi. Quando si comincia a dire che l'Università fa schifo, che vi si commettono soperchierie concorsuali e che ci sono poltroni e pancioni che rubano di fatto uno stipendio al povero Brunetta, che si impancano immotivatamente a geni dell'umanità, si sta molto, ma molto (ho già detto molto?) vicino alla ineffabile Gelmini.
Non so quanti facciano parte dell'Onda, ma direi pochini, visto che la loro (giusta) battaglia non è quella di bruciare vivi i professori e disperderne poi le ceneri al vento ma di migliorare i meccanismi di studio e di ricerca, oltre a garantire uno straccio di futuro a maree di giovani, ignorati dalla politica di lor Signori. Cos'è questo qualunquismo d'accatto? Sia chiaro: le cose che non vanno nelle Università ci sono eccome! Ma in Italia non esistono isole felici. Dovreste vedere nelle fantastiche Università statunitensi, nella litigiosissima Francia, nel Regno Unito o in Germania come vanno le cose. Si commettono schifezze concorsuali? Ma certo. Esattamente come 100 anni fa. Come all'epoca in cui, secondo alcuni, "si stava meglio". Anche all'epoca di Gentile, insomma. Vi sono casi degni di denuncia alla Procura della Repubblica. Sicuramente! Come però fra i medici, gli avvocati, i commercialisti, i commercianti, i giornalisti, i macellai, i chimici, gli sportivi, gli attori, gli scrittori, gli editori, i sacerdoti, i pittori, le veline e i menestrelli. Ho detto già dei politici?
È tristemente banale rimarcare come ogni categoria abbia le sue mele marce. Nessuno fa eccezione e può chiamarsi fuori, a meno di essere santi (e votati al martirio). Ma cos'è questo livore per il sapere? Ma pensate davvero che sapremmo qualcosa di decente se non ci fossero le scuole e le Università? Staremmo a starnazzare, credetemi, rotolandoci nella più crassa ignoranza. Io, ad esempio, sono stato molto influenzato da un paio di professori al liceo e da più di un paio all'Università e a loro devo molto, non solo in termini di nozioni e di metodologia, ma di esercizio critico della ragione (vabbè, sono paroloni, e quindi la smetto qui). La critica è cosa buona, giusta e costruttiva, ma l'insofferenza per l'Università la trovo davvero infantile e un bel po' venata d'irrazionalismo, oltre che indizio talora di banalissima invidia.
Detto questo ripeto di essere contrario a diramare inviti. Nelle Università si conosce WP. Magari male ma chi non è del tutto ottuso (e sa usare le mail, come la maggioranza dei docenti di meno di 70 anni) s'imbatte in WP grazie ai suoi allievi che, spesso, copiano scioccamente le nostre pagine, così che anche il meno intelligente dei docenti si accorge che si è attinto a una medesima fonte e s'informa.
Chi vuole già partecipa, chi non sa ancora lo saprà presto. Un esempio, prima di finire la mia solita sparata logorroica? Quando mi sono accostato a WP c'era davvero molto poco sulla cultura islamica. Ci ho lavorato parecchio e intendo lavorarci ancora di più in futuro. Ma oggi, quando cerco su Google - che so? - qualcosa sull'Islam, scritto in italiano, mi ritrovo spesso tra i piedi concetti che so benissimo aver elaborato e scritto io. Magari sono modificati un po', ma le mie frasi le riconosco bene e sapere che corrono su WP, Wapedia e una miriadi di altri siti che ci copiano, mi riconsola. Rispetto a pochissimi anni fa le scemenze sull'Islam sono diminuite. Certo, se ci raggiungesse qualche professore di Islamistica, sarebbe anche meglio. Ma non crediate che nell'Università contino sempre i soldi. Molto più spesso conta la vanità. Vedere la propria firma (e questo è certo un freno per l'Accademia) ripaga anche più dei sonanti euro. Da noi non ci sono firme esplicite. Ma sono spesso crittate. E questo talvolta è sufficiente. E se non lo è, a noi deve importare poco e nulla. --Cloj 00:13, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Dopo un cero a Cloj non posso che metter tre sottolineature per marcare la sua difesa del mondo accademico italiano, ci sono professori universitari che passano la pausa pranzo a spiegare trasformate di Fourier le equazioni differenziali di Bernoulli. Ad alcuni manca solo la pantofola di porpora come l'imperatore dei Romani, altri ricordano dopo mesi una domanda di uno studente fra centinaia. Ogni generalizzazione nel campo dell'istruzione è un'idiozia ad esser buoni, una falsità ad esser cattivi.
Personalmente sono contrario a dei meccanismi interni rigidi far conoscere wikipedia sì, ma creare dei corridoi per alcune persone no, diventando sempre più credibili attireremo sempre più contributori, una percentuale di essi verrà dal mondo accademico, chi è "adatto" riuscirà a contribuire, chi rientra nella casistica negativa sopra proposta se ne andrà sua sponte, sbattendo la porta o meno, oppure...gli strumenti ci sono ;) --Vito (msg) 01:50, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Chi ha una mentalità libera non esita già a mettere a disposizione di tutti le proprie conoscenze; tuttavia diversi preferiscono dedicarsi a pubblicazioni a pagamento che rendono IMO ben poco, sia economicamente che moralmente. La citazione della mia userpage dice tutto. Spesso ho sollecitato a contribuire a Wikipedia, e la maggior parte ha risposto con il tono di sufficienza che ben conosciamo in cui era incluso il disprezzo che il mondo accademico ha per l'enciclopedia libera. Devo menzionare un (il?) professore di fisica che quando non aveva tempo di approfondire un argomento se ne usciva con "cercatelo su Wikipedia che troverete di più". Per cui, sono favorevole ad un'iniziativa pubblica, decisamente deve partire da Wikimedia Italia e non deve essere rivolta a singoli ma all'intero ambito universitario. --« Gliu » 03:10, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Non si può fare di tutta l'erba un fascio, ho conosciuto docenti universitari di tutti i tipi, come sempre ci ricordiamo meglio chi ci ha fatto una brutta impressione rispetto a chi ci ha fatto una buona impressione. Idealmente il concetto stesso dell'istruire dovrebbe essere affiancato al diffondere della conoscenza, quella vera senza POV o ricerche personali e quindi ogni docente con la D maiuscola dovrebbe amare wikipedia, qualcuno di loro lo ama sul serio e lo ritroviamo qui su wikipedia in forma veramente anonima nel pieno rispetto delle regole e quelle persone meritano tutta la nostra stima, come chiunque collabora serenamente al progetto "wikipedia". Nelle università che ho "visitato" gira tantissimo il nome di wikipedia e ne sono lieto. La strada più corretta sarebbe un altra, non richiedere la collaborazione subito, ma prima far capire cosa sia wikipedia e cosa potrebbe essere, dialogare serenamente con il mondo "accademico" così si comprende chi potrebbe essere veramente utile al progetto e al contempo diffondere il concetto base di wikipedia. Vero che molti di loro pensano soprattutto alla fama e ai soldi, ma forse proprio grazie al loro "pensiero" si potrebbe arrivare a chiedere più facilmente un riconoscimento ufficiale da parte delle istituzioni (io prima o poi lo vedo questo grande passo in avanti), ma le regole di wikipedia basilari qui ricordate (tutti siamo uguali e i titoli non contano) all'interno del progetto non dovranno mai e ripeto mai essere tradite.--AnjaManix (msg) 10:01, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Io la farei più semplice. Si scrive un modulo base di mail da inviare alle università chiedendo di girarla ai professori. In questa si spiega brevemente cos'è wikipedia e che l'obiettivo principale è il diffondersi libero del sapere, che wikipedia è fatta di volontari e non c'è alcuna ricompensa in denaro, ma è gratificante. Si chiarisce inoltre che un professore non ha più peso di un semplice utente registrato ignoto e che se ci si trova in disaccordo la soluzione è discutere sul merito. In caso, si può anche scrivere che se uno non è molto pratico gli viene fornito un aiuto da utenti più esperti.
Penso che una roba simile sia utile a cercare nuovi contributori esperti chiarendo però le differenze tra noi e citizendium. Nulla di ufficiale, solo un metodo per far conoscere di più wikipedia. --Ripe (msg) 14:21, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Quella di mettere subito le carte in tavole è sicuramente la via migliore da seguire per evitare spiacevoli conseguenze ai malintesi. Ciò non toglie che resto sempre perplesso. A mio parere è un'iniziativa più adatta a Wikimedia Italia: in fatto di PR è più indicata di un'anonima Wikipedia anche nel presentare le finalità di Wikipedia e "preparare" il potenziale contributore. --Furriadroxiu (msg) 15:08, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Quoto Giancarlo. Sarebbe molto meglio Wikimedia Italia. Ma non voglio fare il bastian contrario. So d'altra parte per certo che alcuni docenti (e non solo quelli più giovani) sono favorevoli (magari perché hanno fatto carriera) e che già lavorano o lavoricchiano occasionalmente. Gli altri (i più, devo riconoscere), malati di "accademite", non ci sarà argomento per convincerli del contrario. Vorrà dire che scopiazzeremo con accortezza i loro lavori. Nel senso - sia chiaro - che ci ispireremo ad essi. Come è giusto che sia. --Cloj 16:23, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]
In questa discussione molti hanno ripetuto che è roba da "Wikimedia Italia". Potreste allora fare presente a Wikimedia Italia questa discussione, in modo che se vogliono possano utilizzarla ai loro scopi? Grazie anticipatamente. --Aushulz (msg) 16:34, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]
@ Cloy: nell'ambito tematico di cui mi occupo su WP mi è capitato di incrociarmi con alcuni utenti che hanno partecipato attivamente o saltuariamente o occasionalmente e si è trattato di utenti che operano all'università ed è stata una collaborazione proficua. Nella mia sfera personale è stata doppiamente proficua perché ho avuto l'occasione di migliorare, attraverso la collaborazione su WP, di approfondire le mie conoscenze. Non un'avversione nei confronti del mondo accademico, anzi, sono il primo a sostenere la partecipazione di esponenti del mondo accademico ad un progetto come Wikimedia è basilare per dare alla realizzazione del progetto un'impronta di affidabilità e rigore. Ciò che spesso ci manca non è tanto la reperibilità delle informazioni, ma la padronanza del linguaggio tecnico-scientifico, una visione organica dell'ambito tematico e la conoscenza approfondita dei contenuti specifici. Lo noto spesso ritoccando voci di entomologia scritte da "profani" ed è capitato che altri siano intervenuti nelle voci da me scritte o ritoccate migliorandone ulteriormente l'esposizione sotto l'aspetto del linguaggio tecnico o dell'approfondimento. Io ho una cultura scolastico-universitaria rielaborata, sono ad un livello intermedio, perciò posso dare solo un contributo parziale. Contributo che però può sommarsi sinergicamente a quello di altri utenti. La popolazione dei Wikipediani è per fortuna eterogenea e la forza di un progetto condiviso che ha i presupposti su cui si basa Wikipedia sta proprio nel numero e nell'eterogeneità dei suoi utenti. Non fai il bastian contrario, credo che la tua idea sia un po' quella di tutti noi.
@ Aushulz: non c'è bisogno di far presente a Wikimedia Italia questa discussione. A prescindere dal fatto che la maggior parte di noi fa formalmente parte di Wikimedia Italia, i "Wikimediani" attivi sono anche wikipediani attivi e alcuni di essi sono anche intervenuti in questa discussione. Iniziative come quella che proponi rientrano nell'attività istituzionale di Wikimedia Italia, che altro non è se non il trait d'union fra Wikipedia e il "resto del mondo". I contatti con l'esterno sono il suo pane quotidiano --Furriadroxiu (msg) 18:38, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Confermo. Comunque, visto che sono anch'io iscritto a Wikimedia Italia non mancherò di attirare l'attenzione dei nostri amici. Sempaiiii! Ci sei? --Cloj 19:56, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Per carità, ne ha già abbastanza di lavoro. Un membro del direttivo che partecipa alla discussione (invece di lavorare) è fin troppo. :-p
Ricapitolando, gli ultimi interventi mi rincuorano molto (grazie, Cloj), ma ribadisco che azioni propagandistiche a pioggia non credo che possano avere grande effetto. Possiamo anche metterci a spedire uno dei nostri ultimi, meravigliosi pieghevoli sui progetti Wikimedia a ogni professore d'Italia al modico costo di 1500 € di stampe, ma credo che sarebbero solo cestinati come le lettere di qualsiasi ONLUS lacrimevole.
Credo che ci si debba "lavorare" un professore alla volta; se ciascuno di noi dedicasse alla cosa un quarto d'ora per ogni professore con cui ha qualche contatto, allora si potrebbe ottenere qualche risultato. Per farlo non serve essere soci di Wikimedia Italia, però magari all'interno dell'associazione potremmo coordinarci e scambiare esperienze piú facilmente (io ci provo sempre, nella nostra wikina c'è già un po' di materiale e altro circola nella nostra lista). --Nemo 23:09, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Come potrei non quotarti, caro Nemo? Sotto dunque con tutti i parrucconi :-)) che conosciamo. --Cloj 12:30, 6 giu 2009 (CEST)[rispondi]
A prescindere dal fatto che una proposta come quella oggetto della presente discussione è basilarmente contraria allo spirito dell'enciclopedia (tutti i contributori sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri), sono contrario alla cooptazione per titolo accademico: anche perché sarebbe lavoro in più per gestire controversie e contributi. Torno a dire che Wikipedia non è fonte primaria, quindi si deve basare su quanto si trova in giro liberamente divulgato. Smettiamo di pensare che Wiki debba esser una centrale di "formazione" del sapere. Wikipedia deve solo farsi collettore di un sapere già noto, sparso e pubblicato altrove. SERGIUS (CATUS NIGER) 09:53, 11 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Sì. Vabbè! Ma siamo concreti e rendiamoci conto che se porteremo un po' di gente competente (accademici, professionisti, esperti consolidati), che - siamo intesi - non devono fare ricerche originali, avremo contributori che eleveranno per forza il livello di WP. Ma che ti credi, Gattonero, che già non ci siano fra noi? E che su en WP non siano ben più numerosi che da noi? Cos'è questa affermazione di principio che non dobbiamo ricercare una miglior qualità? Abbiamo timore che ci vengano dati i voti? O lezioni di alterigia culturale? Ovvio che non accettiamo alcuna forma di presunzione, da "signori si nasce e io lo nacqui", di albagia, superbia e "zitto tu che sei bestia". Ma non siamo mica dei pupetti che dobbiamo temere di perdere un giocattolino che riteniamo debba essere di nostra specifica proprietà, o che dobbiamo temere una perdita d'identità se Rubbia volesse putacaso partecipare ad elevare senza orpelli d'accompagnamento il tono di certi (già buoni) lemmi di fisica, o la Ronchey andasse ad aiutare Alexandre a migliorare certe tematiche (già buone) di storia bizantina. Siamo abbastanza adulti e vaccinati per sapere cos'è WP e cosa deve seguitare ad essere. Temo che sottopelle serpeggi talora una inquietante vena anti-accademica che - parlo senza riferirmi a Blackcat, sia chiaro - non è in genere una marca di qualità intellettuale. --Cloj 21:54, 11 giu 2009 (CEST)[rispondi]
@Cloj Non necessariamente l'anti-accademismo coincide con l'essere contrari al coinvolgimento attivo e strutturato delle università, oggetto di questa discussione. Si può non provare il primo pur sollevando dubbi sul secondo. Probabilmente, almeno questo è il mio caso, alcuni di noi provano una grande stima per le università, solo che non era questo l'oggetto del dibattito, per cui non hanno ritenuto necessario premetterlo, forse sbagliando. Credo che in pochi non sosterrebbero che gli accademici che generosamente scrivono su Wikipedia siano dei pilastri della cultura capaci di dare credibilità a tutto il progetto. Così come chi si applica nel proprio settore con passione e metodo riesce a ottenere buoni risultati anche senza la laurea. Questo per molti è sottinteso. Sarebbe difficilmente credibile chi lavora per un'enciclopedia rifacendosi a fonti autorevoli (spesso frutto del lavoro di accademici) per poi attaccarle dal basso. Almeno su questo credo ci sia stato un fraintendimento. Tra l'altro, credo che i futuri Rubbia ed Eco che ora hanno 18 anni, o 20, stiano collaborando al progetto. Patafisik (msg) 23:11, 11 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Sono d'accordo in pieno con te. La mia frase si riferiva a qualcuno, non a tutti. --Cloj 08:48, 12 giu 2009 (CEST)[rispondi]
I futuri Eco e Rubbia passano il tempo a studiare, non a scrivere su wikipedia. --89.96.212.131 (msg) 16:03, 12 giu 2009 (CEST)[rispondi]
Giusto. Ma solo in linea di massima. Fidati! Qualcuno di loro ci bazzica già dalle nostre parti. Ad esempio dell'Università dell'Aquila (la parte sfollata a Pineto). Perché, come già detto, un loro apprezzato docente ha redatto un Wikibook di esercizi di fisica. --Cloj 16:44, 12 giu 2009 (CEST)[rispondi]
@89.96.212.131: Ti ho risposto sulla pagina utente anonima da cui hai scritto, di modo da non portare tutto il dibattito fuori argomento. Patafisik (msg) 19:00, 12 giu 2009 (CEST)[rispondi]