Acamilofenina
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Acamilofenina | |
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Nome IUPAC | |
3-methylbutyl 2-(2-diethylaminoethylamino)-2-phenylacetate | |
Nomi alternativi | |
Novospasmin, Sintespasmil, Belosin, Camylopin, Navadyl, Spasmocan, Adopon | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C19H32N2O2 |
Massa molecolare (u) | 320.47 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-202-0 |
Codice ATC | A03 |
PubChem | 5902 |
SMILES | CCN(CC)CCNC(C1=CC=CC=C1)C(=O)OCCC(C)C |
Indicazioni di sicurezza | |
Acamilofenina è una molecola dotata di attività antagonista verso i recettori di tipo muscarinico, e pertanto esercita un'azione parasimpaticolitica. Come farmaco trova indicazione nel trattamento degli stati spastici, specialmente dell'apparato digerente, dipendenti da ipertono vagale.
Usi cliniciModifica
Acamilofenina viene utilizzata nel trattamento della sindrome del colon irritabile e di altri disturbi dell'intestino.[1] È utile nel trattamento del dolore addominale, particolarmente se legato a spasmo della muscolatura liscia. Viene inoltre utilizzata per la cura degli spasmi dell'apparato urogenitale e del tratto genitale femminile (dismenorrea).
Effetti collaterali ed indesideratiModifica
Acamilofenina anche a dosi terapeutiche può causare senso di secchezza delle fauci, disturbi dell'accomodazione visiva, nausea, vomito, costipazione, cardiopalmo e disturbi mentali fino a vere e proprie forme di psicosi.
ControindicazioniModifica
Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo. Similmente ad altre sostanze ad azione antagonista muscarinica, acamilofenina è controindicata nei soggetti affetti da ipertrofia prostatica, glaucoma, tendenza alla ritenzione urinaria ed ileo paralitico.
Dosi terapeuticheModifica
Il dosaggio raccomandato negli adulti è pari a 25 mg, tre volte al giorno.
InterazioniModifica
Gravidanza ed allattamentoModifica
Studi clinici sperimentali hanno evidenziato la possibilità di danno fetale a seguito dell'assunzione di Acamilofenina in donne gravide. Il farmaco viene secreto nel latte materno ed è stato documentato un rischio significativo per il neonato, pertanto acamilofenina è controindicata nelle donne che allattano al seno.
NoteModifica
- ^ R. Dubey, R. Dubey; P. Omrey; SP. Vyas; SK. Jain, Development and characterization of colon specific drug delivery system bearing 5-ASA and Camylofine dihydrochloride for the treatment of ulcerative colitis., in J Drug Target, vol. 18, n. 8, settembre 2010, pp. 589-601, DOI:10.3109/10611860903572933, PMID 20088681.