Aleramo del Monferrato
Aleramo (Sezzadio, 904 – Grazzano Badoglio, 991), figlio di Guglielmo I del Monferrato, fu il primo marchese del Monferrato e il fondatore della dinastia degli Aleramici.
Aleramo del Monferrato | |
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Marchese del Monferrato | |
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In carica | 967 – 991 |
Predecessore | Titolo creato |
Successore | Ottone I |
Nascita | Sezzadio, 904 |
Morte | Grazzano Badoglio, 991 |
Luogo di sepoltura | Abbazia di Grazzano, Grazzano Badoglio |
Dinastia | Aleramici |
Padre | Guglielmo I del Monferrato |
Madre | ? |
Consorte | Nome sconosciuto Gerberga d'Ivrea |
Figli | Di primo letto: Guglielmo Anselmo Ottone |
BiografiaModifica
GiovinezzaModifica
Le notizie biografiche su Aleramo sono molto scarse[1]. Fu figlio di Guglielmo I del Monferrato ed è menzionato per la prima volta nei documenti quando ricevette nel 933 un feudo nei pressi di Vercelli da Ugo I, re d'Italia. Nel 955 fu investito di alcune terre dell'attuale provincia di Alessandria.
Marchese del MonferratoModifica
Nel 958 fu nominato Marchese da Berengario II, re d'Italia e marchese d'Ivrea, la cui figlia Gerberga era diventata la seconda moglie di Aleramo. Tre anni dopo, però, Aleramo si schierò con il re dei Franchi Orientali Ottone I, che gli concedeva ulteriori terre nelle Langhe e dal Tanaro, dall'Orba e dal Mar Ligure.
Dopo che l'Italia entrò sotto il controllo diretto di Ottone nel 962, i titoli di Aleramo furono confermati il 21 marzo 967 da questo sovrano, ora imperatore e re d'Italia oltre che re dei Franchi Orientali.
Morte e sepolturaModifica
Il marchese Aleramo morì, presumibilmente, prima del 991.
La tradizione - non suffragata da prove documentali - sostiene che Aleramo sia stato sepolto nell'Abbazia di Grazzano, da lui fondata in precedenza, nell'attuale comune di Grazzano Badoglio (già Grazzano Monferrato).
SuccessioneModifica
I discendenti di Aleramo applicarono la legge salica, secondo cui la terra non entra nei beni ereditari delle figlie femmine, ma solo dei maschi. La proprietà della terra, inoltre, non doveva essere frazionata ma gestita consortilmente dai discendenti maschi, che portavano tutti il titolo di "marchese". Tuttavia, dato che i beni allodiali potevano essere suddivisi, ebbe luogo un radicamento dei discendenti del secondo figlio di Aleramo (Anselmo) nelle terre aleramiche dell'alessandrino, delle Langhe e della Liguria e un radicamento dei discendenti del terzo figlio (Ottone) nelle terre monferrine.
Solo due secoli circa dopo la morte di Aleramo vi fu un vero frazionamento che assegnò esclusivamente ai discendenti di Ottone le terre monferrine e a Bonifacio del Vasto, unico erede di Anselmo, le altre terre.
LeggendaModifica
La leggenda, riportata dal domenicano Iacopo da Acqui, nato nel 1334, e resa immortale dalla versione del poeta e scrittore italiano Giosuè Carducci contenuta nel volume Cavalleria e Umanesimo, narra che il marchese Aleramo sia nato presso Acqui Terme, più precisamente nell'Abbazia di Santa Giustina a Sezzadio, durante il pellegrinaggio dei nobili genitori tedeschi. Rimasto orfano dei suoi genitori, il bel Aleramo venne ingaggiato nell'esercito imperiale ed entrò alla corte dell'Imperatore Ottone I, ove conobbe Adelasia o Alasia, figlia dell'Imperatore, e tra i due nacque un tenero sentimento.
Incapaci di riferire la cosa a sua maestà temendo un rifiuto al matrimonio, i due innamorati scapparono nelle terre natali di Aleramo. Nella fuga usarono lei un cavallo bianco e lui uno rosso (da qui lo stemma bianco e rosso degli Aleramici: d'argento, al capo di rosso). Aleramo non riuscì a vivere senza combattere per difendere la pace. Quando l'imperatore Ottone I venne a conoscenza della cosa, volle incontrare il coraggioso giovane e perdonò i due amanti. Ad Aleramo concesse allora, in un impeto di generosità, tante terre quante egli fosse riuscito a percorrerne cavalcando senza sosta. Il territorio che egli percorse è il Monferrato: tale nome deriva da mun (mattone) e da frà (ferrare), ovvero dai mattoni utilizzati per ferrare i tre cavalli che Aleramo cavalcò.
Esistono però diverse varianti della leggenda, come quella che vuole Aleramo ottenere il territorio che fosse riuscito a cavalcare in tre giorni e tre notti, e che il nome Monferrato deriva dall'aver usato un mattone (mòn) come martello per ferrare il cavallo che aveva perso un ferro (fér) durante la corsa.
Altri fanno risalire il nome Monferrato ai numerosi castelli in mattoni fortificati che sono presenti in quella regione geografica. In questo caso il dono del territorio viene fatto risalire non al suo amore con la figlia di Ottone I, ma al valore dimostrato nella liberazione della Liguria occidentale e del basso Piemonte dai cosiddetti Saraceni.
DiscendenzaModifica
Dal matrimonio con la prima moglie, il cui nome è ignoto, nacquero tre figli:
- Guglielmo II degli Aleramici (... – 961), figlio primogenito, morì prima del padre e quindi non regnò mai sul marchesato del Monferrato;
- Anselmo degli Aleramici (... – ...), secondogenito; da lui discendono gli Aleramici di Savona, tra cui i Del Vasto. Egli risulta marchese nel 983, probabilmente succeduto al padre.
- Ottone I degli Aleramici (... – 991), terzogenito; dal 969 venne affiancato al padre al governo del marchesato e divenne effettivamente marchese regnante solo dopo la morte di quest'ultimo, ma non poté reggerli a lungo per una morte improvvisa;
Dal matrimonio con la seconda moglie Gerberga, figlia di Berengario II, re d'Italia e marchese d'Ivrea, non ci fu discendenza.
NoteModifica
- ^ Per approfondire la questione della sua ascendenza, si veda Francesco Cognasso, Ricerche sulle origini aleramiche, "Atti dell'Accademia delle scienze di Torino", 2., 92 (1957-1958), pp. 33–62.
BibliografiaModifica
- Rinaldo Merlone, Prosopografia aleramica, BSBS, anno LXXXI 1983, secondo semestre.
- G.B. Moriondo, Monumenta Aquensia, I, Torino 1789, coll. 289-294
- Raoul Molinari (a cura di), La Marca Aleramica. Storia di una regione mancata, Umberto Soletti Editore, Baldissero d'Alba, 2008.
- Giancarlo Patrucco, Sulle tracce di Aleramo. Dalla Borgogna al Monferrato, Circolo Culturale "I Marchesi del Monferrato", Alessandria 2013, ISBN 978-88-97103-05-9
- Francesco Cognasso, ALERAMO, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 2, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
- Arturo Segre, ALERAMICI, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aleramo del Monferrato
Collegamenti esterniModifica
- Aleràmici, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, su marchesimonferrato.com.
- Scheda sul comune di Grazzano Badoglio, su comune.grazzanobadoglio.at.it.
- monografia in formato. pdf