André Téchiné
André Téchiné (Valence-d'Agen, 13 marzo 1943) è un regista e sceneggiatore francese.

Nei suoi film affronta vari temi legati alla moralità e allo sviluppo della società moderna, come l'omosessualità, il divorzio, l'adulterio, la rottura della famiglia, la prostituzione, la criminalità, la tossicodipendenza o l'AIDS.
BiografiaModifica
Trascorre l'infanzia e l'adolescenza nel Sud-ovest della Francia, dove in seguito ambienterà alcuni dei suoi film. Dopo aver lavorato come critico cinematografico per il prestigioso mensile Les Cahiers du cinéma, debutta come regista con Paulina s'en va, commovente ritratto dell'attrice Bulle Ogier. In realtà, Techiné considera come suo esordio vero e proprio Souvenirs d'en France, un lungometraggio influenzato da Bertolt Brecht che gli vale gli elogi di Roland Barthes (il quale apparirà in Les Sœurs Brontë del 1979). Grazie all'appoggio di personalità come Jeanne Moreau, Gérard Depardieu, Isabelle Adjani, Isabelle Huppert, e più tardi Juliette Binoche e Daniel Auteuil, che hanno riconosciuto le sue eccezionali doti di regista, si fa creatore di un cinema molto personale, violentemente anti-naturalista. A partire da l'Hôtel des Amériques del 1981, inizia la sua collaborazione artistica con Catherine Deneuve, che si consacra come una delle sue attrici-simbolo.
Una delle particolarità di Téchiné è di essere perfettamente in grado di rappresentare le inquietudini dei giovani, dimostrando di possedere una piena padronanza del loro modo di esprimersi e di rapportarsi agli altri. Di qui anche la scelta sapiente degli interpreti cui affidare il ruolo di personaggi poco più che ventenni, ad esempio Emmanuelle Béart, Juliette Binoche, Manuel Blanc, Sandrine Bonnaire, Simon de La Brosse, Johan Libéreau, Benoît Magimel, Gaël Morel, Stéphane Rideau, Wadeck Stanczak, Gaspard Ulliel, Lambert Wilson e Malik Zidi.
Alternando le grandi storie romantiche con i racconti più intimisti, spesso in tono autobiografico, affronta argomenti come il rapporto genitori-figli, fra fratelli e fra fratello e sorella, l'omosessualità, la prostituzione, la delinquenza e il rapporto fra il sogno e la morte, cercando di aprire nuovi orizzonti negli spettatori. Il suo stile, ricco di sfumature e tecnicamente innovativo (vedi, ad esempio, l'uso molto personale delle due camere che girano simultaneamente) punta a esprimere dei sentimenti molto appassionati, spesso permeati dalla trasgressione.
Nel 1985 vince il premio per la migliore regia al Festival di Cannes[1] con il film Rendez-vous, sceneggiato insieme a Olivier Assayas. Nel 1995, vince il Premio César per la migliore regia e per la migliore sceneggiatura con L'età acerba che ottiene anche il Premio Louis-Delluc. È stato membro della giuria al Festival di Cannes del 1999.
Dal 18 marzo al 12 aprile 2009 la Cinémathèque Française di Parigi, diretta da Serge Toubiana, ha dedicato a Téchiné una retrospettiva di tutti i suoi film.
CaposcuolaModifica
Tra gli allievi di Téchiné, Gaël Morel e Michel Béna (quest'ultimo prematuramente scomparso).
CuriositàModifica
- Alla sua uscita sugli schermi italiani nel 1986, Rendez-vous fu accolto da una critica entusiastica ma piuttosto confusa di Alberto Moravia su L'Espresso. Avendo perso il filo della trama, infatti, il grande scrittore fece un resoconto piuttosto arbitrario del film, sottolineandone soprattutto gli aspetti scabrosi.[senza fonte]
FilmografiaModifica
Regista e sceneggiatoreModifica
- Paulina s'en va (1969)
- Michel, l'enfant roi (1972)
- Souvenirs d'en France (1975)
- Barocco (1976)
- Les Sœurs Brontë (1979)
- Hôtel des Amériques (1981)
- La Matiouette, ou l'arrière-pays (1983)
- L'Atelier (1985)
- Rendez-vous (1985)
- Le Lieu du crime (1986)
- Les Innocents (1987)
- Niente baci sulla bocca (J'embrasse pas) (1991)
- Ma saison préférée (1993)
- L'età acerba (Les Roseaux sauvages) (1994)
- Tous les garçons et les filles de leur âge (serie televisiva, episodio "Le Chêne et le roseau", alla base del lungometraggio L'età acerba) (1994)
- Les Voleurs (1996)
- Alice e Martin (Alice et Martin) (1998)
- Lontano (Loin) (2001)
- Anime erranti (Les Égarés) (2003)
- I tempi che cambiano (Les Temps qui changent) (2004)
- I testimoni (Les Témoins) (2007)
- La Fille du RER (2008)
- Gli imperdonabili (Impardonnables) (2011)
- L'Homme qu'on aimait trop (2014)
- Quando hai 17 anni (Quand on a 17 ans) (2016)
- Nos années folles (2017)
- L'Adieu à la nuit (2019)
AttoreModifica
- La Maman et la Putain, regia di Jean Eustache (1973)
- Les Ministères de l'art, regia di Philippe Garrel (1988)
RiconoscimentiModifica
- Festival di Cannes
- 1979 – In competizione per la Palma d'oro con Les Sœurs Brontë
- 1985 – Prix de la mise en scène per Rendez-vous
- 1985 – In competizione per la Palma d'oro con Rendez-vous
- 1986 – In competizione per la Palma d'oro con Le Lieu du crime
- 1993 – In competizione per la Palma d'oro con Ma saison préférée
- 1996 – In competizione per la Palma d'oro con Les Voleurs
- 2003 – In competizione per la Palma d'oro con Anime erranti
- Premio César
- 1977 – Candidatura a miglior film per Barocco
- 1977 – Candidatura a miglior regista per Barocco
- 1986 – Candidatura a miglior sceneggiatura per Rendez-vous
- 1988 – Candidatura a miglior film per Les Innocents
- 1988 – Candidatura a miglior regista per Les Innocents
- 1992 – Candidatura a miglior regista per Niente baci sulla bocca
- 1994 – Candidatura a miglior film per Ma saison préférée
- 1994 – Candidatura a miglior regista per Ma saison préférée
- 1994 – Candidatura a miglior sceneggiatura per Ma saison préférée
- 1995 – Miglior film per L'età acerba
- 1995 – Miglior regista per L'età acerba
- 1995 – Miglior sceneggiatura per L'età acerba
- 1997 – Candidatura a miglior film per Les Voleurs
- 1997 – Candidatura a miglior regista per Les Voleurs
- 2008 – Candidatura a miglior regista per I testimoni
OnorificenzeModifica
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore | |
«50º anniversario del Festival di Cannes.» — 11 maggio 1997[2] |
NoteModifica
- ^ (EN) Awards 1985, su festival-cannes.fr. URL consultato il 23 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2013).
- ^ Déclaration de M. Hervé de Charette, ministre des affaires étrangères et interview à France-Inter, sur le soutien au cinéma français et sur les carrières de MM. Pedro Almodovar, Robert de Niro et André Téchiné, Cannes le 11 mai 1997., su discours.vie-publique.fr. URL consultato il 6 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2016).
BibliografiaModifica
- Alain Philippon, André Téchiné - Cahiers du Cinema Livres, 1988.
- Eric Costeix, André Téchiné: Le Paysage Transfiguré - L'Harmattan, 2008.
- Marshall, Bill, André Téchiné, Manchester University Press, 2007, ISBN 0719058317
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su André Téchiné
Collegamenti esterniModifica
- Opere di André Téchiné, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) André Téchiné, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- André Téchiné, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) André Téchiné, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) André Téchiné, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) André Téchiné / André Téchiné (altra versione), su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN) André Téchiné, su Metacritic, Red Ventures.
- La retrospettiva André Téchiné sul sito della Cinémathèque française, su cinematheque.fr. URL consultato il 5 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2009).
- Presentazione della retrospettiva André Téchiné sul blog di Serge Toubiana, su blog.cinematheque.fr. URL consultato il 5 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).
- Biografia e filmografia sul sito Cinéressources, su cinema.encyclopedie.personnalites.bifi.fr.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 86941868 · ISNI (EN) 0000 0001 2142 4564 · LCCN (EN) n80077980 · GND (DE) 118903462 · BNE (ES) XX1177472 (data) · BNF (FR) cb11926154x (data) · J9U (EN, HE) 987007332462905171 · NDL (EN, JA) 00516538 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80077980 |
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