André Téchiné

regista francese
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André Téchiné (Valence-d'Agen, 13 marzo 1943) è un regista e sceneggiatore francese.

André Téchiné nel 2008 al festival del cinema americano di Deauville

Nei suoi film affronta vari temi legati alla moralità e allo sviluppo della società moderna, come l'omosessualità, il divorzio, l'adulterio, la rottura della famiglia, la prostituzione, la criminalità, la tossicodipendenza o l'AIDS.

Biografia modifica

Trascorre l'infanzia e l'adolescenza nel Sud-ovest della Francia, dove in seguito ambienterà alcuni dei suoi film.

Dopo aver lavorato come critico cinematografico per il prestigioso mensile Cahiers du cinéma, debutta nel 1969 come regista con Paulina s'en va, con Bulle Ogier. In realtà, Techiné considera come suo esordio vero e proprio Souvenirs d'en France del 1975, un lungometraggio influenzato da Bertolt Brecht che gli vale gli elogi di Roland Barthes (il quale apparirà in Les Sœurs Brontë del 1979). Grazie all'appoggio di personalità come Jeanne Moreau, Gérard Depardieu, Isabelle Adjani, Isabelle Huppert, e più tardi Juliette Binoche e Daniel Auteuil, che hanno riconosciuto le sue doti di regista, si fa creatore di un cinema molto personale, violentemente anti-naturalista. A partire da l'Hôtel des Amériques del 1981 inizia la sua collaborazione artistica con Catherine Deneuve, che si consacra come una delle sue attrici-simbolo.

Una delle particolarità di Téchiné è di rappresentare le inquietudini dei giovani. Di qui anche la scelta degli interpreti cui affidare il ruolo di personaggi poco più che ventenni, ad esempio Emmanuelle Béart, Juliette Binoche, Manuel Blanc, Sandrine Bonnaire, Simon de La Brosse, Johan Libéreau, Benoît Magimel, Gaël Morel, Stéphane Rideau, Wadeck Stanczak, Gaspard Ulliel, Lambert Wilson e Malik Zidi.

Alternando grandi storie romantiche con racconti più intimisti, spesso in tono autobiografico, affronta argomenti come il rapporto genitori-figli, tra fratelli e tra fratello e sorella, l'omosessualità, la prostituzione, la delinquenza e il rapporto fra il sogno e la morte, cercando di aprire nuovi orizzonti negli spettatori. Il suo stile, ricco di sfumature e tecnicamente innovativo (vedi, ad esempio, l'uso molto personale delle due camere che girano simultaneamente) punta a esprimere dei sentimenti molto appassionati, spesso permeati dalla trasgressione.

Nel 1985 vince il premio per la migliore regia al Festival di Cannes[1] con il film Rendez-vous, sceneggiato insieme a Olivier Assayas. Nel 1995 vince il Premio César per la migliore regia e per la migliore sceneggiatura con L'età acerba che ottiene anche il Premio Louis-Delluc. È stato membro della giuria al Festival di Cannes del 1999.

Filmografia modifica

Regista e sceneggiatore modifica

Attore modifica

Riconoscimenti modifica

  • Premio César
    • 1977 – Candidatura a miglior film per Barocco
    • 1977 – Candidatura a miglior regista per Barocco
    • 1986 – Candidatura a miglior sceneggiatura per Rendez-vous
    • 1988 – Candidatura a miglior film per Les Innocents
    • 1988 – Candidatura a miglior regista per Les Innocents
    • 1992 – Candidatura a miglior regista per Niente baci sulla bocca
    • 1994 – Candidatura a miglior film per Ma saison préférée
    • 1994 – Candidatura a miglior regista per Ma saison préférée
    • 1994 – Candidatura a miglior sceneggiatura per Ma saison préférée
    • 1995 – Miglior film per L'età acerba
    • 1995 – Miglior regista per L'età acerba
    • 1995 – Miglior sceneggiatura per L'età acerba
    • 1997 – Candidatura a miglior film per Les Voleurs
    • 1997 – Candidatura a miglior regista per Les Voleurs
    • 2008 – Candidatura a miglior regista per I testimoni

Onorificenze modifica

«50º anniversario del Festival di Cannes.»
— 11 maggio 1997[2]

Note modifica

  1. ^ (EN) Awards 1985, su festival-cannes.fr. URL consultato il 23 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2013).
  2. ^ Déclaration de M. Hervé de Charette, ministre des affaires étrangères et interview à France-Inter, sur le soutien au cinéma français et sur les carrières de MM. Pedro Almodovar, Robert de Niro et André Téchiné, Cannes le 11 mai 1997., su discours.vie-publique.fr. URL consultato il 6 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2016).

Bibliografia modifica

  • Alain Philippon, André Téchiné - Cahiers du Cinema Livres, 1988.
  • Eric Costeix, André Téchiné: Le Paysage Transfiguré - L'Harmattan, 2008.
  • Marshall, Bill, André Téchiné, Manchester University Press, 2007, ISBN 0719058317

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Collegamenti esterni modifica

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