Austroliabum H.Rob. & Brettell, 1974 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

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Austroliabum
Immagine di Austroliabum mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Liabeae
Sottotribù Paranepheliinae
Genere Austroliabum
H.Rob. & Brettell, 1974
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Liabeae
Genere Austroliabum
Specie
(Vedi testo)

Descrizione modifica

L'habitus delle piante di questo genere varia da erbaceo (annuale o perenne) a subarbustivo (l'altezza massima è di 1,5 metri). I fusti possono essere bianco-tomentoso, irsuti, lanosi e ghiandolosi; sono in parte ramificati e in parte no; in alcuni casi è presente del latice bianco.[3][4][5][6][7][8]

Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto (nei rami superiori possono essere alternate); sono picciolate con o senza ali. Alla base delle foglie possono essere presenti delle pseudostipole o dei dischi nodali (le guaine sono assenti). La lamina delle foglie è intera: strettamente o largamente ovata o triangolare; la base è tronca, cordata o cuneata; gli apici sono acuti o attenuati; i margini sono subinteri, dentati o seghettati (possono essere mucronati). Le venature sono actinodrome-trinervate. La superficie può essere liscia oppure irsuta; le facce possono avare della pubescenza bianco-aracnoidea o lanosa. La consistenza in genere è fogliacea oppure carnosa.

L'infiorescenza è formata da capolini di tipo radiato eterogamo. I capolini, pochi o molti, possono essere raccolti in formazioni corimbose oppure raramente sono singoli (monocefali) con peduncoli densamente bianco-tomentosi o lanosi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (corto o lungo) sorregge un involucro a forma campanulata composto da 45 - 70 squame (o brattee) disposte in 4 - 6 serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi molto più numerosi. Le brattee hanno delle forme ovate o strettamente ovate, la consistenza è coriacea, la superficie è bianco-tomentosa. Il ricettacolo, alveolato, da piatto a leggermente convesso, è nudo (senza pagliette).

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi da 25 a 50 su una serie) sono di solito femminili (senza staminoidi) e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi da 40 a 65) sono in genere ermafroditi.

*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio hanno delle forme da lineari a ellittico-oblunghe (a volte sono ben sviluppate) e terminano con tre denti, sono colorate di giallo o giallo-aranciato, sono pubescenti per tricomi ghiandolari; le gole dei fiori del disco sono ampie fin dalla base, mentre i lobi sono 5 profondi, allungati e strettamente ovati con tricomi ghiandolari sulla superficie esterna, il colore è giallo o leggermente arancio.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere, gialle, sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[10] Le antere possono avere delle code ovate o piatte. Il polline è ricoperto da spine in modo uniforme. Il polline è sferico, e tricolporato, echinato.
  • Gineceo: lo stilo è filiforme, mentre gli stigmi dello stilo sono due, brevi e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi in genere sono corti e filiformi ed hanno la superficie stigmatica (papille) interna. La parte superiore dello stilo può essere pelosa (quella basale è glabra).[11] I nettari sono disciformi (non lobati).

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio varia da obovoide a obconico con 8 - 10 coste. Il pappo, a due serie, è formato da setole barbate all'interno e squame all'esterno.

Biologia modifica

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat modifica

La distribuzione delle piante di questo genere è relativa all'Argentina del nord. L'habitat è montano (ma non le Ande) con climi da temperati a semiaridi.[8]

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]

Filogenesi modifica

Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante.[15] Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae.[6][7]

Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù:[6]

  • nei fusti è frequente la presenza di lattice;
  • le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose;
  • il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine;
  • le corolle del disco sono profondamente lobate;
  • le basi delle antere sono calcarate;
  • le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo;
  • il polline è spinoso e sferico.

Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Paranepheliinae H. Rob., 1983, una delle quattro sottotribù di Labieae. La sottotribù si trova nel "core" della tribù, e insieme alla sottotribù Munnoziinae formano un "gruppo fratello" (entrambe le sottotribù sono state le ultime a divergere).[7] Il genere Austroliabum è derivato recentemente dal genere Microliabum. Quest'ultimo dalle analisi del DNA di tipo filogenetico non risultava monofiletico. In particolare un gruppo di specie di Microliabum (definito Microliabum subgenus Austroliabum m (H.Rob. & Brettell) H.Rob) si trovava a formare un "gruppo fratello" con la copia di generi Paranephelius e Pseudonoseris, mentre un altro gruppo (il nucleo centrale del genere definito Microliabum subgenus Microliabum) formava un altro "gruppo fratello" con il genere Stephenbeckia. Il primo gruppo quindi è stato segregato a formare il nuovo genere Austroliabum H.Rob. & Brettell.[8]

Le specie di questo genere sono individuate dai seguenti caratteri:[8]

  • le brattee dell'involucro aumentano gradualmente in lunghezza;
  • il pappo interno è persistente.

Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 14.[8]

Elenco delle specie modifica

Per questo genere sono assegnate le seguenti 3 specie:[2]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 25 agosto 2021.
  3. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  4. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  5. ^ Judd 2007, pag.517.
  6. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 178.
  7. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 419.
  8. ^ a b c d e Gutierrez et al. 2019.
  9. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  10. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  11. ^ Judd 2007, pag. 523.
  12. ^ Judd 2007, pag. 520.
  13. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  14. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  15. ^ Susanna et al. 2020.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Generi di Asteraceae

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