Bernardo d'Albi
Bernardo d'Albi (Bernard d'Albi in francese, Bernat d'Albi in occitano), spesso soprannominato il Cardinale di Rodez, (Saverdun, ... – Avignone, 23 novembre 1350) è stato un cardinale, vescovo cattolico e poeta francese.
Bernardo d'Albi cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | a Saverdun |
Creato cardinale | 18 dicembre 1338 da papa Benedetto XII |
Deceduto | 23 novembre 1350 ad Avignone |
Attività sotto Benedetto XII
modificaBernardo nacque verso la fine del XIII secolo a Saverdun, borgo nella diocesi di Pamiers ai piedi dei Pirenei.[1]
Laureato in diritto canonico, era cameriere pontificio e decano della cattedrale di Beauvais quando il 31 gennaio 1336 fu nominato vescovo di Rodez dal suo conterraneo papa Benedetto XII.[2] Si insediò formalmente nella sua nuova diocesi il successivo 15 agosto.[3] Con uno statuto promulgato il 26 ottobre 1336, Bernardo riservò la metà delle rendite beneficiarie vacanti della diocesi per finanziare i lavori di restauro della cattedrale "...a causa dell'estrema necessità e indigenza della fabbrica della Chiesa di Rodez".[4] Durante il suo episcopato a Rodez, si vide dedicare da Raimondo Acgerii il suo commentario alla Politica di Aristotele.[5] Anche Pietro di Corveheda gli dedicò il suo commentario all'Etica Nicomachea.[6]
Nel 1337, il pontefice inviò Bernardo come legato pontificio in Aragona, Castiglia e Portogallo: la sua missione era porre termine alle ostilità tra Alfonso XI di Castiglia e Alfonso IV del Portogallo (come riportato nelle sue istruzioni scritte datate 16 giugno 1337).[1]
Il 18 dicembre 1338, papa Benedetto XII tenne un concistoro nel quale nominò sette nuovi cardinali, tra i quali anche Bernardo d'Albi, che ricevette il titolo di San Ciriaco alle Terme Diocleziane. Tuttavia Bernardo era ancora in Spagna (da cui avrebbe fatto ritorno ad Avignone solo il 2 agosto 1339)[7] e il papa gli inviò una lettera il giorno successivo per informarlo della sua promozione.[8] Nella stessa occasione, Bernardo fu inoltre sollevato dall'incarico episcopale e il suo successore fu nominato il seguente 27 gennaio.[9]
Il 16 febbraio 1339, il neocardinale ricevette anche i benefici del priorato di Sourzac nella diocesi di Poitiers e del priorato benedettino di Donchery nella diocesi di Reims (una dipendenza dell'abbazia di San Medardo di Soissons). Nei mesi successivi fu inoltre nominato prevosto dell'abbazia di Favières nella diocesi di Soissons, arcidiacono magno della diocesi di Tarragona e infine canonico, prebendario e arcidiacono della diocesi di Saintes. In ciascuna occasione il pontefice dovette concedergli una speciale dispensa che gli permettesse di ricoprire incarichi in diverse diocesi. Bernardo usò le rendite derivanti da questi benefici per mantenere il suo dispendioso stile di vita presso la corte papale, mentre i vari oneri amministrativi furono adempiuti tramite delegati.[10]
Attività sotto Clemente VI
modificaBernardo partecipò al conclave del 1342, nel quale fu eletto papa Clemente VI.[11]
Nel 1343, il nuovo pontefice inviò nuovamente Bernardo in Spagna, stavolta per occuparsi della guerra scoppiata tra Giacomo III di Maiorca e suo cugino Pietro IV d'Aragona.[12]
Nel 1346, Clemente VI entrò in una disputa con Enrico di Virneburgo, arcivescovo di Magonza e principe elettore, che fu messo in stato di accusa: la motivazione ufficiale era il sospetto di mire scismatiche da parte dell'arcivescovo, ma si trattò in realtà di un atto punitivo per il suo supporto a Ludovico il Bavaro, alla quale il pontefice era avverso. Quando a Enrico fu ordinato di presentarsi ad Avignone per essere giudicato e questi si rifiutò, Clemente affidò il caso a Bernardo, incaricandolo di svolgere le dovute indagini e di determinare i fatti; tuttavia il linguaggio utilizzato da Clemente lasciava pochi dubbi sul fatto che si aspettasse una sentenza di colpevolezza. Enrico fu condannato e deposto il 7 aprile 1346.[13] Il successivo 22 aprile, Bernardo e altri undici cardinali presenziarono al giuramento di Carlo di Moravia come imperatore del Sacro Romano Impero.[14][15]
Il 19 Gennaio 1349, Bernardo d'Albi fu promosso a cardinale vescovo, prendendo il posto del cardinale Jean-Raymond de Comminges sulla sede di Porto-Santa Rufina.[16]
Morì il 13 novembre 1350 ad Avignone e fu seppellito nella cattedrale della città, nella stessa cappella in cui giaceva Benedetto XII.[17]
Rapporti con Petrarca
modificaIl cardinale Bernardo fu amico personale e corrispondente di Francesco Petrarca. Si considerava un poeta e sottopose all'aretino i suoi componimenti, ai quali il Petrarca rispose con limitato entusiasmo.[18] In un'occasione, il Petrarca inviò a Bernardo un manoscritto contenente il Commentario all'Eneide di Virgilio di Servio Mario Onorato.[19]
Successione apostolica
modificaLa successione apostolica è:
- Vescovo Giovanni di Meißen (1350)
Note
modifica- ^ a b Baluze I, p. 820.
- ^ Duchesne, p. 486, sostiene che fu re Filippo IV di Valois (1328-1350) a far sì che ottenesse l'episcopato e anche il cardinalato, e che Bernardo fosse stato in precedenza un consigliere di Filippo V (1316-1322) e di Carlo IV (1322-1328).
- ^ (FR) L. Charles Paul Bosc, Mémoires pour servir à l'histoire du Rouergue, 3ª ed., Rodez, E. Carrère, 1905, p. 277.
- ^ (FR) Louis Bion de Marlavagne, Histoire de la Cathédrale de Rodez: avec pièces justificatives, Parigi, Didron, 1875, p. 38.
- ^ (EN) Roberto Lambertini, Raimundus Acgerii's Commentary on Aristotle's "Politics": Some Notes, in Vivarium, vol. 40, n. 1, 2002, p. 36, JSTOR 41975530.
- ^ (FR) Bénédicte Sère, De la vérité en amitié. Une phénoménologie médiévale du sentiment dans les commentairesde l'Éthique à Nicomaque (XIII e - XV e siècle), in Revue historique, vol. 307, n. 636, 2005, p. 799, JSTOR 40957652.
- ^ Vidal, p. 431.
- ^ Eubel, p. 17 e n. 12.
- ^ Eubel, p. 427.
- ^ Vidal, pp. 138-139; nn. 6614, 6616-6619.
- ^ J. P. Adams, Sede Vacante 1342, su csun.edu.
- ^ (FR) Juan de Ferreras, Histoire generale d'Espagne, traduzione di Vaquette d'Hermilly, vol. 5, Parigi, 1751, pp. 199-200.
- ^ Baronio, p. 377, § 12-18.
- ^ Baluze I, p. 821.
- ^ Baronio, p. 375, § 19.
- ^ Eubel, p. 37.
- ^ (FR) L. Duhamel, Le tombeau de Benoît XII à la métropole d'Avignon, Caen, Delesques, 1888, pp. 4-5.
- ^ (FR) Frédéric Fuzet, Pétrarque: ses voyages, ses amis, son repentir, Isola di Sant'Onorato, Typographie des Moines de Lérins, 1874, p. 119.
- ^ Baluze I, p. 822.
Bibliografia
modifica- (LA) Étienne Baluze, Vitae paparum Avenionensium, vol. 1, Parigi, Franciscus Muguet, 1693, pp. 820-822.
- (LA) Étienne Baluze, Vitae paparum Avenionensium, vol. 2, Parigi, Franciscus Muguet, 1693.
- (FR) Cesare Baronio, Annales Ecclesiastici, vol. 25, ed. A. Theiner, Bar-le-Duc, 1872 [1607].
- (FR) François Duchesne, Histoire De Tous Les Cardinaux François De Naissance, vol. 1, Parigi, 1660, pp. 465-470.
- (FR) François Duchesne, Preuves de l'Histoire De Tous Les Cardinaux François De Naissance, Parigi, 1660, pp. 311-322.
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia catholica medii aevi, vol. 1, Münster, Libreria Regensbergiana, 1898.
- (DE) Ralf Lützelschwab, Flectat cardinales ad velle suum? Clemens VI. und sein Kardinalskolleg: Ein Beitrag zur kurialen Politik in der Mitte des 14. Jahrhunderts, Berlino, De Gruyter, 2007, pp. 471-472, ISBN 978-3-486-84130-5.
- (EN) Yves Renouard, The Avignon papacy, 1305-1403, Hamden, Connecticut, USA, Archon Books, 1970, ISBN 978-0-208-01156-5.
- (EN) Joëlle Rollo-Koster, Avignon and Its Papacy, 1309–1417: Popes, Institutions, and Society, New York-Londra, Rowman & Littlefield Publishers, 2015, ISBN 978-1-4422-1534-4.
- (FR) Vaquette d'Hermilly, Histoire du royaume de Majorque avec ses annexes, pour servir à l'Histoire de France, et à celle d'Espagne de Dom Jean de Ferreras, Maastricht, Jean-Edme Dufour & Philippe Roux, 1777, pp. 250-251.
- (FR) J. M. Vidal, Benoît XII: Lettres communes, vol. 2, Parigi, Fontemoing, 1906.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Bernardo di Albi, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) David M. Cheney, Bernardo d'Albi, in Catholic Hierarchy.