La camomilla di Trionfetti (nome scientifico Cota triumfetti (All.) J.Gay, 1855) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Eurasian grade) e sottotribù Anthemidinae).[1][2]

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Camomilla di Trionfetti
Cota triumfetti
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeEurasian grade
SottotribùAnthemidinae
GenereCota
Specie C. triumfetti
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
GenereCota
Specie C. triumfetti
Nomenclatura binomiale
Cota triumfetti
(All.) J.Gay, 1855

Etimologia

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Il nome del genere (Cota) deriva probabilmente da un nome generico pre-linneiano usato come epiteto per la specie Anthemis cota ("cota" = tazza).[3] L'epiteto specifico (triumfetti) è stato dato in onore del botanico romano G.B.Trionfetti (1658 - 1708).[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Carlo Allioni (1728-1804) e Jacques Étienne Gay (1786-1864) nella pubblicazione " Florae Siculae Synopsis, [exhibens plantas vasculares in Sicilia insulisque adjacentibus huc usque detectas secundum systema Linneanum dipositas]. Neapoli" ( Fl. Sicul. Syn. 2: 867) del 1855.[5]

Descrizione

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Il portamento
 
Le foglie
 
Infiorescenza
 
I fiori

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus erbaceo perenne (raramente annuo). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. L'indumento è formato da peli basifissi (raramente basifissi). Sono specie rizomatose e/o stolonifere; non particolarmente aromatiche.[6][7][8][9][10][11][4]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Quella sotterranea è rizomatosa e parzialmente legnosa. Altezza massima: 3 - 5 dm.

Foglie. Le foglie, aromatiche, lungo il fusto sono disposte in modo alterno, picciolate o sessili. La lamina con forme ovali è di tipo 2-pennatosetta. I segmenti sono patenti ad angolo retto con apici mucronati. La lamina è glabra con margini ialini. Dimensione delle foglie: 2 - 3 x 5 - 7 cm. Lunghezza dei segmenti: 1,5 - 2,5 cm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze comprendono sia capolini solitari che raggruppati in corimbi più o meno densi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale di tipo sia radiato. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo, generalmente non ingrossato, sorregge un involucro, con forme emisferiche, obconiche o ubonate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (possono mancare) e fiori del disco. Le brattee, con lanosità giallastra, intere e ottuse, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 3 a 5). Il ricettacolo, emisferico, è provvisto di pagliette, con forme lanceolate e mucronate, avvolgenti la base dei fiori. Diametro dei capolini: 2 - 3 cm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono femminili, fertili e disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili o neutri;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [12]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme (a volte pelosa), mentre all'apice è ligulata; la ligula, con forme da lanceolate a spatolate, può terminare con alcuni denti; il colore è bianco; dimensione delle ligule: 1,5 - 2 x 6 - 8 mm;
  • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifisso che mediofisso. Il tessuto dell'endotecio non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo (a volte il pappo può mancare). La forma degli acheni è più o meno ob-conica, dorsoventralmente piatta, a sezione rombica con due coste laterali oppure (raramente) una stretta ala e 3 - 10 addizionali coste su ogni faccia. Il pappo è sormontato da un piccolo anello membranoso. Il pericarpo, piuttosto spesso, può contenere delle cellule mucillaginifere, mentre le sacche di resina sono generalmente assenti.

Biologia

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Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[14])

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Sud Europeo.

Distribuzione: in Italia questa specie si trova comunemente ovunque (Alpi comprese). Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia e Svizzera. Sugli altri rilievi collegati alle Alpi è presente nel Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi.[14] L'areale completo di questa specie si estende dal Portogallo all'Iran attraverso l'Europa mediterranea.[2]

Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono i pendii aridi. Il substrato preferito è siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.

Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 1200 m s.l.m.; nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano (oltre a quello planiziale).

Fitosociologia

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Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[14]

Formazione: comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Trifolio-Geranietea sanguinei
Ordine: Origanetalia vulgaris
Alleanza: Geranion sanguinei

Sistematica

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][10]

Filogenesi

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Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Cota (insieme alla sottotribù Anthemidinae) è incluso nel clade Eurasian grade. Nella struttura interna della sottotribù si individuano due cladi. Il genere di questa voce fa parte del clade comprendente i generi Anthemis, Nananthea e Tripleurospermum.[9]

Nella "Flora d'Italia" di Sandro Pignatti le specie italiane di "Cota" sono divise in due gruppi: specie con ciclo biologico annuo e specie con ciclo biologico bienne o perenne. La specie di questa voce appartiene al gruppo perenne.

I caratteri distintivi della specie Cota triumfetti sono:[4]

  • il portamento è erbaceo perenne poco tomentoso;
  • i peduncoli rimangono snelli;
  • i fiori ligulati sono bianchi.

Il numero cromosomico delle specie di questa voce è: 2n = 18.[4]

Variabilità

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La specie di questa voce è variabile. I caratteri soggetti a variabilità sono: il ciclo biologico da perenne può ridursi, specialmente nelle zona più fredde, a annuo; la pelosità e la dimensione dei capolini sono caratteri incostanti; l'assenza dei fiori ligulati è frequente nella subsp.briquetii.[4]

Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[2]

  • Cota triumfetti var. aligulata (Losa) J.Sánchez & Benedí, 2019 - Distribuzione: Spagna.
  • Cota triumfetti subsp. briquetii (Fiori) Brullo, Gangale & Uzunov, 2007 - Distribuzione: Italia
  • Cota triumfetti subsp. triumfetti

Sinonimi

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Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Anacyclus triumfetti (L.) Samp.
  • Anthemis tinctoria var. triumfetti L.
  • Anthemis tinctoria subsp. triumfetti (L.) Briq. & Cavill.
  • Anthemis triumfetti (L.) DC.
  • Chamaemelum triumfettii (L.) All.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 4 settembre 2024.
  3. ^ David Gledhill 2008, p. 123
  4. ^ a b c d e Pignatti 2018, vol.3 pag. 859
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 4 settembre 2024.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517
  9. ^ a b Oberprieler et al. 2022
  10. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 366.
  11. ^ a b Funk & Susanna, pag. 646.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 80
  14. ^ a b c Flora Alpina, Vol. 2 - p. 482
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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