Crithagra xantholaema

specie di uccello

Il canarino di Salvadori (Crithagra xantholaema (Salvadori, 1896)) è un uccello passeriforme della famiglia Fringillidae[2].

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Canarino di Salvadori
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Fringillidae
Sottofamiglia Carduelinae
Tribù Carduelini
Genere Crithagra
Specie C. xantholaema
Nomenclatura binomiale
Crithagra xantholaema
(Salvadori, 1896)
Sinonimi

Serinus xantholaemus
Serinus xantholaema

Etimologia modifica

Il nome scientifico della specie, xantholaema, deriva dall'unione delle parole greche ξανθος (xanthos, "giallo") e λαιμος (laimos, "gola"), col significato di "dalla gola gialla", in riferimento alla livrea di questi uccelli.

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Misura 11 cm di lunghezza, per un peso di 11-12 g[3].

Aspetto modifica

Si tratta di uccelletti dall'aspetto slanciato, muniti di becco conico, testa arrotondata, ali appuntite e coda dalla punta lievemente forcuta.
Il piumaggio è di colore grigio su tutto il corpo, più chiaro su testa, petto e fianchi, più scuro su dorso e ali, e quasi tendente al nero su coda, remiganti e mustacchio: ventre e sottocoda, così come il sopracciglio, sono di colore grigio-biancastro, mentre il codione, la gola e la parte superiore del petto, come intuibile sia dal nome comune che dal nome scientifico, sono di colore giallo zolfo, con le due parti anatomiche separate da una banda trasversale nera che va da una spalla all'altra. Il dimorfismo sessuale consiste nella minore estensione del giallo pettorale delle femmine (spesso limitato alla sola gola). Ambedue i sessi presentano becco e zampe di color carnicino, mentre gli occhi sono di colore bruno-scuro.

Biologia modifica

Si tratta di uccelli diurni, che vivono da soli, in coppie o in gruppetti e passano la maggior parte della giornata al suolo o fra l'erba alta alla ricerca di cibo.

Alimentazione modifica

I canarini di Salvadori sono uccelli granivori, la cui dieta si basa sui semi delle piante erbacee, tuttavia essi si nutrono anche di foglioline, germogli, piccoli fiori, bacche e (specialmente durante il periodo degli amori, quando il fabbisogno energetico è incrementato) anche di piccoli insetti.

Riproduzione modifica

La stagione riproduttiva di questi uccelli spazia verosimilmente da settembre a dicembre[3]: non si conosce nient'altro circa le abitudini riproduttive di questi uccelli, sebbene si ritenga che esse non si discostino significativamente, per modalità e tempistiche, da quanto osservabile fra le specie congeneri ed in generale fra i fringillidi.

Distribuzione e habitat modifica

Si tratta di una specie endemica dell'Etiopia, dove popola la porzione orientale e sud-orientale dell'Oromia.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree secche e semidesertiche con presenza di vegetazione arbustiva o arborea isolata e di fonti permanenti d'acqua dolce (come gli uadi).

Sistematica modifica

La specie è stata di volta in volta considerata conspecifica del canarino golanera o del canarino golagialla, anche in virtù della problematica collocazione tassonomica delle popolazioni del Fantallè, dalle caratteristiche morfologiche intermedie fra quest'ultima e il canarino di Salvadori[3]: teorie più recenti vedrebbero invece questa specie come un ibrido fra beccasemi groppagialla e canarino panciabianca o canarino del Mozambico, o come una mutazione del canarino di Reichenow[3].

La specie è monotipica[2].

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Crithagra xantholaema, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 aprile 2017.
  3. ^ a b c d (EN) Salvadori’s Seedeater (Crithagra xantholaema), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 19 aprile 2017.

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