Diaueḫi (nelle fonti assire Daiaeni)[1] era una confederazione tribale attestata tra l'altopiano armeno e i monti del Ponto nell'antica età del ferro.[2][3] Sfortunatamente, non sono state trasmesse fonti primarie autoctone su questa confederazione e tutte le informazioni disponibili sono di provenienza urartea e assira.

Diaueḫi
Dati amministrativi
Dipendente daRegno di Urartu
Politica
Fine760
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAnatolia, Transcaucasia
Evoluzione storica
Preceduto daAzzi-Hayasa
Succeduto daRegno di Colchide
Ora parte diBandiera dell'Armenia Armenia
Bandiera della Georgia Georgia
Bandiera della Turchia Turchia

Localizzazione e organizzazione politica

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L'area anticamente occupata da Etiuni si trovava tra l'Anatolia nordorientale e la Transcaucasia,[3] principalmente lungo il fiume Kura, ma sembra probabile che il suo territorio potrebbe essersi esteso a sud-ovest fino alle sorgenti dell'Eufrate, a ovest sino alla valle del Çoruh[4] e a est fino al lago di Van.[5] Pertanto, insisteva su quella che sarebbe diventata la regione storica del Tayk del successivo regno d'Armenia, oggi inclusa nelle province di Elâzığ, Erzurum e Mush in Turchia e in parte nei territori delle moderne Armenia e Georgia.[5][6] Le fonti urartee tra i principali centri di Diaueḫi menzionano Zua (associato a Zivin Kale), Utuha (identificato con l'odierna Oltu), Šašilu (ricollegato al toponimo georgiano altomedievale Sasire, la moderna Tortum)[6] e Ḫaldiriluḫi, menzionata nelle fonti assire con il toponimo Šešetina (probabilmente corrispondente alla moderna città turca di Şavşat, nota in georgiano come Shavsheti).[7] Zua sembra aver avuto un ruolo prominente in una fase più antica, mentre successivamente sembra essere stato Utuha il centro più rilevante. Nonostante l'interpretazione della struttura politica di Diaueḫi come una confederazione con comuni basi linguistiche e culturali sia ampiamente accettata, l'esatta natura di questa confederazione rimane incerta. Tra i suoi componenti nelle fonti urartee sono elencati:

  • Ardaraki
  • Ašqalaši
  • Baltu
  • Kabili
  • Kada
  • Šaški

Diaueḫi si era probabilmente formato in seguito alla disgregazione della confederazione di Azzi-Hayasa, presente nell'area durante la tarda età del bronzo.[8][9][10] L'attestazione più antica della confederazione risale al XII secolo a.C., quando in seguito al collasso dell'Impero ittita, gli assiri cercarono di affermare la propria egemonia in quella che era stata la sfera influenza della potenza rivale. Infatti, nell'iscrizione di Yonjalu, redatta nel III anno del sovrano assiro Tiglatpileser I viene riportato come quest'ultimo sconfisse in battaglia Sien, re di Diaueḫi, che fu fatto prigioniero e rilasciato soltanto dopo aver accettato la condizione di tributario dell'Impero medio-assiro; tuttavia, la successiva fase di crisi restrinse la sfera d'influenza assira alla sola Alta Mesopotamia.

Nell'845 a.C. Salmanassar III invase Urartu, ottenendo anche la sottomissione di Asia, re di Diaueḫi. Nell'VIII secolo a.C. i sovrani di Urartu condussero numerose campagne nei territori di Diaueḫi ed Etiuni, i quali erano ricchi di rame, argento e oro. In particolare, Menua conquistò Šašilu, Utuha e Zua e costrinse Utuphursi, re di Diaueḫi, a pagare un tributo in oro e argento.[11] Nel 783 a.C. Argishtis, figlio di Menua, sconfisse nuovamente Utuphursi, integrando definitivamente Diaueḫi nel regno di Urartu e ottenendo un tributo comprendente una gran quantità di metalli e capi di bestiame.[12][13] Tuttavia, sembra che le campagne di Argishtis abbiano provocato a una rivolta, nuovamente guidata da Utuphursi, la quale però venne repressa dal sovrano urarteo, che ristabilì il proprio controllo sulla regione.[14] Attorno al 760 a.C., in seguito al collasso del regno di Urartu, Diaueḫi venne conquistato dal regno della Colchide.

Identificazione

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Come altre entità politiche limitrofe come i Mannei ed Etiuni – o Azzi-Hayasa e i Nairi, attestati nella tarda età del bronzo e associati alla cultura Kura-Araxes – la confederazione è stata identificata con popolazioni di lingua hurro-urartea.[15][16][17][18][19][20] In particolare, nelle fonti assire viene affermato come i Daiaeni fossero parte della confederazione dei Nairi.[21][22] Inoltre, Massimo Forlanini ha proposto un collegamento tra il termine Baltu, una delle componenti di Diaueḫi, l'antroponimo Waltahi e la divinità Baltaik, entrambi attestati nel tardo bronzo in di Azzi-Hayasa.[10]

Ipotesi alternative

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Sebbene la lingua o le lingue parlate nella confederazione Etiuni siano del tutto sconosciute, si è a lungo tentato di collegare questa entità politica ai processi di etnogenesi dei popoli circonvicini, proponendo identificazioni con popolazioni parlanti lingue iraniche,[23] lingue armeniache[24][25][26] o lingue cartveliche.[3][27][28][29][30][31][32][33][34] Una primissima ipotesi venne elaborata dall'archeologo Archibald Sayce, il quale propose la tesi evemerista che Diaueḫi potesse significare "popolo di Diau(s)", da un ipotetico eponimo Diaus.[35] Ronald Grigor Suny ha sostenuto che Diaueḫi (in georgiano დიაოხი?, Diaokhi) sia il miglior candidato per l'Urheimat del proto-cartvelico e che, pertanto, i suoi parlanti sarebbero stati dei proto-georgiani.[36] Robert Hewsen ha smentito l'ipotesi che in Diaueḫi fosse parlato un idioma imparentato a qualsiasi moderna lingua parlata nel Caucaso e insieme a Nicholas Adontz ha proposto per i proto-georgiani una migrazione dalla Transcaucasia centrale verso nord, dove fondarono il regno di Colchide che in età classica entrarono in contatto con coloni e mercenari greci, tra cui Senofonte.[5] Sono state proposte anche identificazioni con popolazioni menzionate nelle fonti greche come Bizeri, Calibi, Drili, Fasiani, Gugari, Eniochi, Macroni, Misimiani, Mossineci, Sannoi, Taochi, Tibareni e Zudreti, la cui identificazione è complicata dalla vaghezza e imprecisione delle stesse fonti antiche.

  1. ^ Levan Gordzeiani.
  2. ^ Henri J. M. Claessen, Peter Skalnik e Walter de Gruyter, The Early State, Mouton Publishers, 1º gennaio 1978, p. 259. URL consultato il 27 giugno 2014.
  3. ^ a b c Sagona 2005.
  4. ^ Levan Gordeziani.
  5. ^ a b c Robert Hewsen. Armenia: A Historical Atlas. University of Chicago Press. 2001.
  6. ^ a b G. L. Kavtaradze. An Attempt to Interpret Some Anatolian and Caucasian Ethnonyms of the Classical Sources, p. 80f.
  7. ^ Donald Rayfield, Edge of Empires: A History of Georgia, pp. 17.
  8. ^ Armen Petrosyan (2007). "Towards the Origins of the Armenian People: The Problem of Identification of the Proto-Armenians: A Critical Review (in English)". Journal for the Society of Armenian Studies. pp. 30-34 e 49-53
  9. ^ Levan Gordzeiani.
  10. ^ a b Massimo Forlanini. The Ancient Land of “Northern” Kummaḫa and Aripša: “Inside the Sea”. Places and Spaces in Hittite Anatolia I: Hatti and the East Proceedings of an International Workshop on Hittite Historical Geography in Istanbul, 25th–26th October 2013. Türk Eskiçağ Bilimleri Enstitüsü. p. 8. https://www.academia.edu/44937753/The_Ancient_Land_of_Northern_Kummaha_and_Aripsa_inside_the_Sea_
  11. ^ R.D. Barnett. "Urartu." The Cambridge Ancient History. eds. Stanley Arthur Cook, Martin Percival Charlesworth, John Bagnell Bury, John Bernard Bury. Cambridge University Press. 1982 edition.
  12. ^ Trevor R. Bryce, The Kingdom of the Hittites, Oxford University Press, 1999, pp. 158-163, ISBN 9780199240104.
  13. ^ Ali Çiftçi, The Socio-Economic Organisation of the Urartian Kingdom, Brill, 2017, pp. 123–125, ISBN 9789004347588.
  14. ^ Trevor Bryce.
  15. ^ I. M. Diakonoff. The Pre-History of the Armenian People (revised, trans. Lori Jennings). Caravan Books, New York (1984)
  16. ^ Б. А. Арутюнян, hpj.asj-oa.am, 1998, http://hpj.asj-oa.am/4905/1/1998-1-2%28233%29.pdf. URL consultato il 4 settembre 2012.
  17. ^ М. А. Агларов, Дагестан в эпоху великого переселения народов: этногенетические исследования, Институт истории, археологии и этнографии Дагестанского научного центра РАН, pp. 191.
  18. ^ М. С. Капица, Л. Б. Алаев e К. З. Ашрафян, История Востока: Восток в древности, vol. 1, 1997, pp. 530.
  19. ^ А. В. Седов, История древнего Востока, Восточная литература, 2004, pp. 872, ISBN 5020183881.
  20. ^ И. М. Дьяконов, Предыстория армянского народа: История Арм. нагорья с 1500 по 500 г. до н. э. Хурриты, лувийцы, протоармяне, АН Арм. ССР, 1968, pp. 120.
  21. ^ The Armenians — Page 27 by Elizabeth Redgate, A. E. (Anne Elizabeth) Redgate Grayson, IL, 1976 (pp. 12-13)
  22. ^ James Henry Breasted, ed.
  23. ^ Giulio Palumbi.
  24. ^ Hrach Martirosyan (2014).
  25. ^ A.V. Dumikyan (2016).
  26. ^ Armen Petrosyan (September 1, 2010).
  27. ^ Georgia.
  28. ^ Phoenix: The Peoples of the Hills: Ancient Ararat and Caucasus by Charles Burney, David Marshall Lang, Phoenix Press; New Ed edition (December 31, 2001)
  29. ^ Prince Mikasa no Miya Takahito: Essays on Ancient Anatolia in the Second Millennium B.C. p141
  30. ^ C. Burney, Die Bergvölker Vorderasiens, Essen 1975, 274
  31. ^ R. G. Suny.
  32. ^ DOI:10.2307/j.ctt1x76d2x.6, ISBN 978-0-9994613-2-7, http://dx.doi.org/10.2307/j.ctt1x76d2x.6.
  33. ^ Ahuja, M.R. and Jain, S.M. (2015) Genetic Diversity and Erosion in Plants: Indicators and Prevention.
  34. ^ Burford, T. (2018) Georgia p.14
  35. ^ A.H. Sayce.
  36. ^ Ronald Grigor Suny, The Making of the Georgian Nation, Indiana University Press, 1º January 1994, p. 6, ISBN 978-0-253-20915-3.

Bibliografia

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