Diocesi di Aberdeen
La diocesi di Aberdeen (in latino Dioecesis Aberdonensis) è una sede della Chiesa cattolica in Scozia suffraganea dell'arcidiocesi di Saint Andrews ed Edimburgo. Nel 2022 contava 51.000 battezzati su 818.000 abitanti. È retta dal vescovo Hugh Gilbert, O.S.B.
Diocesi di Aberdeen Dioecesis Aberdonensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Saint Andrews ed Edimburgo | ||
Vescovo | Hugh Gilbert, O.S.B. | ||
Vicario generale | Domenico Angelo Zanre | ||
Vescovi emeriti | Peter Antony Moran | ||
Presbiteri | 39, di cui 29 secolari e 10 regolari 1.307 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 35 uomini, 18 donne | ||
Diaconi | 9 permanenti | ||
Abitanti | 818.000 | ||
Battezzati | 51.000 (6,2% del totale) | ||
Stato | Scozia | ||
Superficie | 30.000 km² | ||
Parrocchie | 33 | ||
Erezione | 4 marzo 1878 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santa Maria Assunta | ||
Indirizzo | 14 Chanonry, Aberdeen AB24 1RP, Scotland, Great Britain | ||
Sito web | www.rcda.scot | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Scozia | |||
Territorio
modificaLa diocesi comprende le seguenti aree nel nord della Scozia: le contee di Aberdeenshire e Moray, le Highlands, e le isole Orcadi e Shetland.
Sede vescovile è la città di Aberdeen, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine.
Il territorio si estende su 30.000 km² ed è suddiviso in 33 parrocchie.
Storia
modificaAntica diocesi di Aberdeen
modificaSecondo la tradizione, la diocesi di Mortlach nel Banffshire sarebbe stata eretta in seguito alla vittoria del re scozzese Malcolm III sui Danesi. Fu lo stesso re ad erigere la diocesi, di cui si conoscono i nomi di soli tre vescovi, vissuti all'incirca nell'XI secolo: Beóán (Beano), Donercius e Cormac. Questa tradizione non è storicamente documentata e da alcuni storici è ritenuta puramente leggendaria.
Nel 1131, durante il regno di Davide I, la sede episcopale fu trasferita dal vescovo Nechtan ad Aberdeen (Old Aberdeen), e fu eretta a cattedrale la chiesa di San Machar, considerato dalla tradizione l'evangelizzatore della regione. La cattedrale fu ricostruita durante l'episcopato di Alexander de Kininmund II (seconda metà del XIV secolo). Secondo Taylor, l'erezione di una diocesi ad Aberdeen farebbe parte della trasformazione della Chiesa scozzese, da Chiesa di carattere celtico-monastico a Chiesa romana, operazione di cui il re Davide I fu uno dei protagonisti.
Fin dalla sua fondazione la diocesi era immediatamente soggetta alla Santa Sede; il 17 agosto 1472 entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Saint Andrews. Era delimitata a nord e ad est dal mare del Nord, e confinava a sud con le diocesi di Saint Andrews, di Brechin e di Dunkeld e ad ovest con la diocesi di Moray.
Nella diocesi esistevano diversi edifici monastici, tra i quali i monasteri benedettini di Aberdeen e di Fyvie, quello cistercense di Deer e quello agostiniano di Monymusk.
Nel 1507 il vescovo William Elphinstone redasse il breviario di Aberdeen e lo fece pubblicare. Si tratta del primo libro stampato in Scozia.
L'ultimo vescovo cattolico di Aberdeen fu William Gordon, deceduto nel 1577; con lui termina la prima fase cattolica della storia della diocesi di Aberdeen rompendo la comunione con la Santa Sede. Il vescovo fu noto per la sua vita licenziosa, avendo avuto otto figli da una donna nubile, Janet Knowles, e mantenuto la sua famiglia con le rendite vescovili.[1] Ostile al calvinismo per i suoi accenti presbiteriani, fu rassicurato nei suoi interessi dai toni episcopalisti del nuovo re Giacomo Stuart, tanto da trovare un accomodamento con la Chiesa di Scozia in questa sua prima fase luterana e mantenersi in carica fino alla morte.[2]
A Gordon succedette David Cunningham, che continuò la serie dei vescovi all'interno della Chiesa episcopale scozzese: la diocesi episcopale di Aberdeen fu ufficialmente soppressa nel diritto scozzese dapprima durante la rivoluzione inglese e poi definitivamente nel 1688 a seguito della Gloriosa rivoluzione, quando tutte le chiese e i suoi beni furono assegnati alla Chiesa presbiteriana che aveva definitivamente abbracciato il calvinismo appoggiando la rivoluzione. La Chiesa episcopale non scomparve comunque del tutto, e continuò ininterrottamente la storia della diocesi fino ad oggi erigendo nuovi templi di culto, e dal 1865 ha il titolo di "diocesi di Aberdeen e delle isole Orcadi".
Antiche parrocchie
modificaLa ricerca storica ha accuratamente ricostruito la lista delle parrocchie dell’antica diocesi alla vigilia della Riforma.[3]
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Antichi ospedali
modificaSebbene molti ospedali dipendessero dai monasteri, quelli all'interno della diocesi di Aberdeen operavano come istituzioni secolari sotto la giurisdizione del vescovo.[99] I benevoli fondatori di questi ospedali imponevano condizioni specifiche al loro altruismo: i destinatari delle cure erano obbligati a offrire preghiere per le anime dei loro patroni, i quali credevano che, di conseguenza, avrebbero ricevuto una riduzione del tempo trascorso in purgatorio.[100] Questi ospedali aderivano a rigidi codici di comportamento e, nonostante fossero di natura laica, seguivano i principi di una regola monastica, spesso quella di Sant'Agostino.[101]
All'interno della diocesi di Aberdeen furono istituiti un totale di undici ospedali. Tra questi, cinque erano situati ad Aberdeen: tre nel borgo ecclesiastico di Old Aberdeen e due nel borgo reale di New Aberdeen nell'area del porto. Questi ospedali avevano vari scopi, in particolare la cura di lebbrosi (3), malati non lebbrosi, malati e poveri, anziani, e medicina generale (uno ciascuno).
Il quarto concilio lateranense del 1215 proibì a chierici e infermieri di praticare la chirurgia se questa includeva il salasso, ma le terapie erboristiche sarebbero state probabilmente disponibili per l'uso dei degenti. Ci sono pochissime prove che i dottori si prendessero cura delle necessità dei detenuti e l'enfasi era più sul benessere dell'anima che su quello del corpo.[102] La maggior parte degli ospedali in Scozia erano piccoli in termini di degenti e solo in una minoranza di casi ospitavano più di 20 letti.[103] L'ultimo ospedale ad essere costruito nella diocesi di Aberdeen fu l'ospizio dedicato a Santa Maria e fondato dal vescovo Gavin Dunbar nel 1532 e aveva spazio solo per 12 anziani.
Antichi monasteri
modificaDurante il tardo Medioevo al vescovo vennero conferiti poteri di visita e correzione sulle case religiose sotto la sua giurisdizione. Nonostante ciò, alcuni ordini monastici cercarono e ottennero l'esenzione dai controlli diocesani, mentre altri si sottomisero al controllo del vescovo. Nella diocesi di Aberdeen, poiché i Cistercensi, i Templari, gli Ospitalieri e tutti gli ordini dei Frati erano esenti, la visita del vescovo si sarebbe applicata solo alle case di Monymusk e Fyvie.[104][105] Il vescovo interagiva con i monasteri anche in altri modi limitati. In genere, i monaci non erano chierici ma laici, quindi affinché una comunità monastica funzionasse, era necessario che il vescovo ordinasse un numero sufficiente di suoi membri agli ordini sacri per provvedere alle sue necessità liturgiche e sacramentali. Solo il vescovo poteva consacrare chiese e cappelle del monastero e benedire gli altari con gli utensili ecclesiastici necessari. Inoltre, poiché molte chiese parrocchiali nella diocesi erano annesse ai monasteri, queste appropriazioni dovevano essere confermate dal vescovo che poi doveva assicurarsi che i monasteri continuassero a fornire un'adeguata provvista di vicariato per la cura delle anime.[106]
Dopo la Riforma
modificaLe missioni cattoliche in Scozia ripresero nel XVII secolo. Il vicariato apostolico del distretto delle Highlands (o degli Altopiani) fu eretto il 23 luglio 1727, ricavandone il territorio dal vicariato apostolico di Scozia (oggi arcidiocesi di Saint Andrews ed Edimburgo), istituito come prefettura apostolica nel 1653.
A causa dell'aumento del numero dei cattolici, il 13 febbraio 1827 papa Leone XII operò una revisione delle circoscrizioni ecclesiastiche cattoliche in Scozia, portando il numero dei vicariati apostolici da due a tre, e con il breve Quanta laetitia istituì il vicariato apostolico del distretto settentrionale con sede ad Aberdeen. A Blair, nei pressi della città, venne istituito il seminario, unico per tutta la Scozia.
Il 17 agosto 1869 la giurisdizione del vicariato apostolico del distretto settentrionale fu estesa alla contea di Caithness e alle isole Orcadi e Shetland, già di pertinenza della prefettura apostolica del Polo Nord.[107]
Il 4 marzo 1878, nel contesto dell'istituzione della nuova gerarchia cattolica scozzese, in forza della bolla Ex supremo Apostolatus di papa Leone XIII fu restaurata la diocesi di Aberdeen, con estensione sul medesimo territorio del precedente vicariato apostolico del distretto settentrionale.
La diocesi è la più estesa della Scozia, coprendone circa un terzo del suo territorio. Essa comprende i territori delle antiche diocesi medievali di Orkney, Caithness, Ross, Moray e Aberdeen.
Cronotassi
modificaSi omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Vescovi di Mortlach
modifica- San Beóán (Beano) † (1015 - 1047 deceduto)
- Donercius † (? - 1098 deceduto)
- Cormac †
- Nechtan † (prima del 1132 - dopo il 1136)
- Edward † (prima del 1157 - 1171 deceduto)
- Matthew † (2 aprile 1172 consacrato - luglio o agosto 1199 deceduto)
- John † (prima del 26 dicembre 1199 - 1207 deceduto)
- Adam de Kald † (29 gennaio 1208 - 1227 deceduto)
- Gilbert de Stirling † (1228 - 1239 deceduto)
- Radulf de Lamblay, O.S.B. † (1239 - 1247 deceduto)
- Peter de Ramsay † (13 maggio 1247 - 1256 deceduto)
- Richard de Potton † (1256 - 1267 deceduto)
- Hugh Benham † (23 luglio 1272 - 1279 deceduto)
- Henry le Chen † (17 giugno 1282 - 1329 deceduto)
- Alexander de Kininmund I † (21 agosto 1329 - 1344 deceduto)
- William de Deyn, O.S.B. † (13 settembre 1344 - 20 agosto 1350 deceduto)
- John de Rait † (19 novembre 1350 - 1355 deceduto)
- Alexander de Kininmund II † (4 dicembre 1355 - 29 luglio 1380 deceduto)
- Adam de Tyninghame † (15 ottobre 1380 - 1390 deceduto)
- Gilbert de Greenlaw † (19 gennaio 1390 - 1422 deceduto)
- Henry de Leighton † (1º aprile 1422 - 1441 deceduto)
- Ingram Lindsay † (28 aprile 1441 - 1457 deceduto)
- Thomas Spence † (21 novembre 1457 - ? deceduto)
- Thomas Vaus † (22 dicembre 1458 - 15 aprile 1480 deceduto)[109]
- Robert Blackadder † (14 luglio 1480 - 19 marzo 1483 nominato vescovo di Glasgow)
- William Elphinstone † (19 marzo 1483 - 25 ottobre 1514 deceduto)[110]
- Alexander Gordon † (6 giugno 1516 - 29 giugno 1518 deceduto)
- Gavin Dunbar † (5 novembre 1518 - 9 marzo 1532 deceduto)[111]
- William Stewart † (13 novembre 1532 - 17 aprile 1545 deceduto)
- William Gordon † (17 maggio 1546 - 6 agosto 1577 deceduto)[112]
Vescovi di Aberdeen dopo il XVII secolo
modifica- Alexander John Grant † (16 settembre 1727 - 19 settembre 1727 deceduto)
- Hugh MacDonald † (12 febbraio 1731 - 12 marzo 1773 deceduto)
- John MacDonald † (12 marzo 1773 succeduto - 9 maggio 1779 deceduto)
- Alexander MacDonald † (30 settembre 1779 - 9 settembre 1791 deceduto)
- John Chisholm † (8 novembre 1791 - 8 luglio 1814 deceduto)
- Aeneas Chisholm † (8 luglio 1814 succeduto - 31 luglio 1818 deceduto)
- Ranald MacDonald, C.SS.R. † (27 agosto 1819 - 13 febbraio 1827 nominato vicario apostolico del distretto occidentale)
- James Kyle † (13 febbraio 1827 - 23 febbraio 1869 deceduto)
- John MacDonald † (23 febbraio 1869 succeduto - 4 febbraio 1889 deceduto)
- Colin Grant † (16 luglio 1889 - 26 settembre 1889 deceduto)
- Hugh McDonald † (14 agosto 1890 - 29 maggio 1898 deceduto)
- Aeneas Chisholm † (7 gennaio 1899 - 13 gennaio 1918 deceduto)
- George Henry Bennett † (18 giugno 1918 - 25 dicembre 1946 deceduto)
- John Alexander Matheson † (2 agosto 1947 - 5 luglio 1950 deceduto)
- Francis Raymond Walsh, M.Afr. † (20 giugno 1951 - 22 luglio 1963 dimesso[113])
- Michael Foylan † (8 dicembre 1964 - 28 maggio 1976 deceduto)
- Mario Joseph Conti † (28 febbraio 1977 - 15 gennaio 2002 nominato arcivescovo di Glasgow)
- Peter Antony Moran (13 ottobre 2003 - 4 giugno 2011 ritirato)
- Hugh Gilbert, O.S.B., dal 4 giugno 2011
Statistiche
modificaLa diocesi nel 2022 su una popolazione di 818.000 persone contava 51.000 battezzati, corrispondenti al 6,2% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 13.500 | 620.000 | 2,2 | 72 | 48 | 24 | 187 | 43 | 82 | 40 | |
1959 | 13.000 | 640.910 | 2,0 | 76 | 43 | 33 | 171 | 270 | 96 | 43 | |
1970 | 11.405 | 609.273 | 1,9 | 75 | 36 | 39 | 152 | 61 | 92 | 41 | |
1980 | 15.000 | 660.000 | 2,3 | 80 | 46 | 34 | 187 | 58 | 66 | 39 | |
1988 | 15.000 | 607.000 | 2,5 | 59 | 29 | 30 | 254 | 2 | 48 | 53 | 39 |
1999 | 17.650 | 700.000 | 2,5 | 46 | 25 | 21 | 383 | 7 | 40 | 30 | 39 |
2000 | 16.252 | 700.000 | 2,3 | 46 | 27 | 19 | 353 | 7 | 33 | 28 | 39 |
2001 | 16.000 | 700.000 | 2,3 | 44 | 27 | 17 | 363 | 10 | 38 | 27 | 41 |
2002 | 15.760 | 700.000 | 2,3 | 45 | 28 | 17 | 350 | 11 | 33 | 27 | 39 |
2003 | 14.469 | 700.000 | 2,1 | 46 | 29 | 17 | 314 | 13 | 33 | 27 | 41 |
2004 | 11.173 | 700.000 | 1,6 | 48 | 31 | 17 | 232 | 13 | 33 | 27 | 41 |
2006 | 20.000 | 700.000 | 2,9 | 44 | 31 | 13 | 454 | 12 | 26 | 26 | 41 |
2011 | 18.378 | 723.000 | 2,5 | 43 | 31 | 12 | 427 | 11 | 23 | 19 | 43 |
2012 | 18.500 | 728.000 | 2,5 | 48 | 30 | 18 | 385 | 11 | 32 | 17 | 43 |
2015 | 50.000 | 741.600 | 6,7 | 52 | 34 | 18 | 961 | 11 | 43 | 17 | 42 |
2018 | 50.400 | 806.600 | 6,2 | 48 | 33 | 15 | 1.050 | 11 | 40 | 10 | 41 |
2020 | 50.750 | 811.430 | 6,2 | 43 | 32 | 11 | 1.180 | 9 | 36 | 17 | 43 |
2022 | 51.000 | 818.000 | 6,2 | 39 | 29 | 10 | 1.307 | 9 | 35 | 18 | 33 |
Note
modifica- ^ Macfarlane, "Gordon, William (d. 1577)"
- ^ Keith, Historical Catalogue, p. 122; Macfarlane, "Gordon, William (d. 1577)"; Watt, Fasti Ecclesiae, p. 4.
- ^ Dowden, Medieval Church, pp. 114–7
- ^ Canmore website
- ^ a b c d e f Cowan, (1967) Parishes, p. 2
- ^ Cowan & Easson, Religious Houses, pp. 214–5
- ^ Fraser, Historical Aberdeen, pp. 82–87
- ^ Cowan & Easson, Religious Houses, p. 169
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 15
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 13
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 44
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 143
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 143, 164
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 6
- ^ thesis (2016)
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 14
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 40 – 41
- ^ Cowan & Eason, Religious Houses, p. 218
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 46
- ^ Historic Environment Scotland, Statement of Significance, pp. 1–2
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 68
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 68–9
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 72
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 87–8
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 111
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 169
- ^ Cowan & Easson, Religious Houses, p. 189
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 202
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 203
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 17
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 39
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 40
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 61–2
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 65
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 70
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 71
- ^ Cowan & Easson, Religious Houses, pp. 67–8
- ^ a b c Cowan, (1967) Parishes, p. 90
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 136–7
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 139
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 146
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 164
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 164–5
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 168
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 183–4
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 195
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 10
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 21
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 42
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 44
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 45
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 48
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 56
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 66
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 69
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 87
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 93
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 115
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 113
- ^ Statement of Significance – Historic Environment Scotland: Kinkell Church
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 116
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 130
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 137
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 149–150
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 160–1
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 166–7
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 169
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 183
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 202
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 3
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 4
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 5
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 9
- ^ Statement of Significance – Historic Environment Scotland: Auchindoir Church
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 18
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 24
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 34
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 31
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 32
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 36
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 38
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 58
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 67
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp74-5. 67
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 76
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 77
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 91
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 100
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 110
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 110–11
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 111
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 140
- ^ a b Cowan, (1967) Parishes, p. 147
- ^ Cowan, (1967) Parishes, pp. 150–1
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 152
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 199
- ^ Cowan, (1967) Parishes, p. 201
- ^ Cowan & Easson, Religious Houses, pp. 162–194
- ^ Roberts, Investigation of Medieval Hospitals, p. 22
- ^ Huggon, Archaeology of the Medieval Hospitals, p. 15
- ^ Roberts, Medieval Hospitals, pp. 19–20, 72–3
- ^ Roberts, Medieval Hospitals, p. 79
- ^ Friar, Cathedrals & Abbeys, p. 399
- ^ Rowlands, The Friars – A History, pp. 22, 30, 43, 92–3
- ^ Sweet, Benedictines and Bishops, pp. 565–75
- ^ (LA) Breve Ecclesiae universae, in Raffaele De Martinis, Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima, vol. VI/2, Romae, 1894, p. 30 (in particolare il § 1, nº IV).
- ^ Deceduto ad Avignone prima di potersi recare nella sua sede.
- ^ Secondo John Dowden (op. cit., p. 125), i due vescovi di nome Thomas riportati da Eubel nella sua Hierarchia Catholica sarebbero in realtà un solo e medesimo vescovo.
- ^ Fondatore dell'università di Aberdeen.
- ^ Il 20 maggio 1529 George Learmond fu nominato vescovo coadiutore con diritto di successione; morì però prima di Dunbar.
- ^ Mantenne la carica anche dopo che nel 1560 il parlamento scozzese decretò la riforma protestante nel paese.
- ^ Il 12 settembre 1963 fu nominato vescovo titolare di Birta.
Bibliografia
modifica- (FR) A. Taylor, v. Aberdeen, in Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. I, Paris, 1909, coll. 108-109
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 235
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, p. 65; vol. 2, p. 77; vol. 3, p. 91
- (EN) Robert Keith, An Historical Catalogue of the Scottish Bishops, down to the Year 1688, Edinburgh 1824, pp. 101–130 e 559-564
- (EN) John Dowden, The bishops of Scotland: being notes on the lives of all the bishops, under each of the sees, prior to the reformation, Glasgow, 1912, pp. 97–143
- (LA) Breve Quanta laetitia, in Bullarium pontificium Sacrae congregationis de propaganda fide, tomo V, Romae 1841, p. 22 (testo del breve in italiano)
- (LA) Bolla Ex supremo Apostolatus, AAS 11 (1878), p. 5
- (EN, LA) Cosmo Innes, Registrum Episcopatus Aberdonensis, vol. I, vol. II, Edimburgo, 1845
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a diocesi di Aberdeen
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su diocesi di Aberdeen
Collegamenti esterni
modifica- Annuario pontificio del 2023 e precedenti, in (EN) David Cheney, Diocesi di Aberdeen, su Catholic-Hierarchy.org.
- (EN) David Cheney, Antica diocesi di Aberdeen, su Catholic-Hierarchy.org.
- (EN) Sito ufficiale della diocesi
- (EN) Diocesi di Aberdeen, su GCatholic.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 117146822028607380556 |
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