Volo Aero Trasporti Italiani 327
Il volo Aero Trasporti Italiani BM 327 era un volo di linea tra Napoli-Capodichino e Brindisi-Casale con scalo all'aeroporto di Bari-Palese, operato dalla compagnia aerea italiana ATI Aero Trasporti Italiani, con un Fokker F27-200, marche I-ATIR (c/n 10301, costruito nel 1966, aveva 17420 ore e 23337 cicli al momento dell'incidente), che il 30 ottobre 1972, alle ore 20.40 CET circa, precipitò su una collina nella campagna tra Corato, Ruvo di Puglia e Poggiorsini, in provincia di Bari, causando 27 vittime: 3 membri dell'equipaggio e 24 passeggeri.[1]
Disastro aereo Alta Murgia ATI 327 | |
---|---|
Resti dei piani di coda del Fokker F27 I-ATIR | |
Tipo di evento | Incidente |
Data | 30 ottobre 1972 |
Ora | 20.40 |
Tipo | Volo controllato contro il suolo causato da errore del pilota |
Luogo | Corato |
Stato | Italia |
Coordinate | 41°00′19.83″N 16°21′33.055″E |
Tipo di aeromobile | Fokker F27 Friendship 200 |
Operatore | ATI Aero Trasporti Italiani |
Numero di registrazione | I-ATIR |
Partenza | Aeroporto di Napoli-Capodichino, Napoli, Italia |
Scalo intermedio | Aeroporto di Bari-Palese, Bari, Italia |
Destinazione | Aeroporto di Brindisi-Casale, Brindisi, Italia |
Occupanti | 27 |
Passeggeri | 24 |
Equipaggio | 3 |
Vittime | 27 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia |
Passeggeri ed equipaggio
modificaTutte le persone a bordo sono morte nell'impatto:[2]
- Equipaggio
- Bruno Cappellini, 32 anni, secondo pilota
- Giuseppe Cardone, 34 anni, comandante
- Antonio Di Bella, 28 anni, ufficiale di rotta
- Membri dell'equipaggio fuori servizio
- Bruno Malevolti, 25 anni
- Mauro Parlapiano, 25 anni
- Passeggeri
- Ugo Attardi, di Milano
- Franco Biraghi, di Milano
- Marino Brugoli, di Molfetta
- Vittorio Capoccello, 34 anni di San Pancrazio Salentino
- Roberto Chiurazzi, di Bari
- Vincenzo Cocozza, di Napoli
- Anna Colazzo, di Lecce
- Pasquale De Santis, di Lecce
- Romano Faraoni, di Bari
- Aimone Franceschini, di Ferrara
- Antonio Gardino, di Roma
- Luigi Iannacci, 30 anni, di Napoli
- Suor Maria Natalina Macchia, di Catania
- Lia Martino Raia, di Napoli
- Giacoma Mazzeo, 24 anni, di Trapani
- Franco Meetti, di Firenze
- Maria Sofia Merico De Santis, di Lecce
- Adolfo Orsini, 40 anni, di Bari
- Donato Palermino, di Bari
- Paolo Peloni, di Livorno
- Giorgio Renga, di Perugia
- Suor Anna Suglia, di Catania
L'incidente
modificaL'aereo era decollato da Napoli alle 20.00, con circa 20 minuti di ritardo sull'orario prestabilito. A bordo, oltre ai tre membri dell'equipaggio, si erano imbarcati 22 passeggeri e 2 tecnici di volo dell'ATI fuori servizio. Il volo era proseguito regolarmente fino a circa 50 km dall'aeroporto di Bari quando il Comandante Cardone comunicò via radio di essere in vista della pista di atterraggio, poi lo schianto.
Le indagini
modificaI tecnici dell'ATI che presero parte alla commissione d'inchiesta, dichiararono che l'aereo aveva "spanciato" sul terreno ad oltre 400 km/h, provocando l'apertura della parte sottostante della fusoliera che, nella scivolata sulla pietraia, si era svuotata di tutto ciò che conteneva.[3]
La comunicazione del pilota in cui affermava che si preparava all'atterraggio a vista (l'aeroporto all'epoca non era infatti dotato delle apparecchiature radar per un controllo del traffico né del sistema di atterraggio strumentale di precisione ILS) e l'altimetro dell'aereo, che fu ritrovato tra i resti indicante 1 450 ft, circa 442 m, l'altezza del luogo dello schianto, fecero ipotizzare un errore dei piloti.[3]
-
Il comandante Giuseppe Cardone
-
Una fase delle indagini
Presunti misteri
modificaLe cause dell'incidente furono oggetto di varie ipotesi, tra le quali anche quella che riconduce il motivo della caduta al malfunzionamento del VOR a bordo dell'aereo per causa della presunta esistenza di forze magnetiche anomale nella zona.[4] Tuttavia le prove eseguite da un gruppo di membri del CICAP e pubblicate su Query, hanno dimostrato l'infondatezza delle ipotesi riguardanti l'esistenza di anomalie particolari nel campo magnetico terrestre nella zona teatro del disastro.[5]
Note
modifica- ^ a b Harro Ranter, ASN Aircraft accident Fokker F-27 Friendship 200 I-ATIR Poggiorsini, su aviation-safety.net. URL consultato il 26 gennaio 2020.
- ^ Livio Zanotti, Forse per un guasto all'altimetro il Fokker è piombato contro una collina ed è esploso (PDF), in La Stampa, Torino, 1º novembre 1972, pp. 1-2. URL consultato il 14 dicembre 2011.
- ^ a b Livio Zanotti, Il pilota aveva comunicato all'aeroporto "Vedo la pista, mi preparo ad atterrare" (PDF), in La Stampa, Torino, 2 novembre 1972, p. 8. URL consultato il 17 dicembre 2011.
- ^ Nicola Curci, Mistero sulla Murgia. Le auto a folle risalgono la pendenza, in La Gazzetta del Mezzogiorno.it, 9 dicembre 2009. URL consultato l'11 gennaio 2023.
- ^ Giuliana Galati; Francesco Sblendorio, Salita in discesa nelle Murge: l’indagine, in Query Online, CICAP, 17 giugno 2010. URL consultato il 13 dicembre 2011.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Folgoretrani, Poggiorsini 30 ottobre 1972 Aereo F27 cade sulla murgia, su youreporter.it, 30 ottobre 2010. URL consultato il 13 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2013).