Discussione:Omofobia/Archivio01

Ultimo commento: 10 anni fa, lasciato da Airon90 in merito all'argomento Omofobo o omofobico?

Citazione di Calvin Thomas

Manca la fonte da cui è tratta la citazione di Calvin Thomas. Giovanni Dall'Orto - per scrivermi clicca qui 16:13, 31 mar 2006 (CEST)

Fatto. Aggiunta anche una foto presa dalla wiki inglese. Appena ho tempo traduco l'atricolo e lo integro con quanto già scritto, ha circa una quarantina di fonti, quindi mi sembra abbastanza esauriente. --- Emysimo 12:28, 6 ago 2007 (CEST)

Cosa vuol dire?

«In genere gli atti più gravi di violenza contro le persone omosessuali vengono compiuti in nome di credenze religiose, ma sarebbe scorretto identificare la religione con la causa dell'omofobia. Le credenze religiose, specie se di tipo fortemente dogmatico, possono rafforzare l'omofobia, ma l'omofobia in quanto tale è un fenomeno indipendente dalla religione. Non solo si sono avuti, e si hanno, innumerevoli esempi d'ideologie non religiose o addirittura antireligiose che hanno perseguitato ferocemente le minoranze omosessuali (non da ultimo il comunismo dell'Urss e quello della Cina), ma si osserva spesso, anche in Italia, come la condanna religiosa serva solo da pretesto per dare una facciata socialmente accettabile all'omofobia di persone la cui fede religiosa è come minimo dubbia.

In altre parole, l'omofobia è un fenomeno indipendente dalla condanna religiosa: spesso le preesiste e addirittura la sollecita per ottenere una legittimazione "a posteriori" alle proprie idee. In ogni caso la condanna religiosa serve da giustificazione all'omofonbia violenta, le crea un "humus", come l'antisemitismo cristiano creò un ambiente favorevole all'antisemitismo nazista.»

Qualcuno lo sa tradurre in italiano? Paolotacchi 01:36, 25 dic 2007 (CET)

boh, io riassumere con roba tipo l'"omofobia puo' avere radici religiose o ideologiche" --Hal8999 03:31, 25 dic 2007 (CET)
Per ora vuol dire "ricerca originale". --jhc 16:45, 25 dic 2007 (CET)
Sono d'accordo (tra l'altro è mooolto originale). Cancello. Paolotacchi 12:09, 27 dic 2007 (CET)
Io stagliuzzo delle cose che sarebbe meglio non vedere su un enciclopedia...

«L'omofobia consiste quindi nel giustificare, condonare o scusare atti di violenza, discriminazione, marginalizzazione e persecuzione perpetrati in base al solo dato dell'omosessualità.»

Su che basi poi queste frasi non lo sono dette non si sa. Tolgo l'avviso di NPOV e metto in stub, mi pare più sensato (almeno ora). ---Redmi dica 18:07, 3 gen 2008 (CET)

Omofobia e libero pensiero

Ho ripristinato la frase "Il dissenso nei confronti dello stile di vita omosessuale non costituisce omofobia, trattandosi di un'espressione di libero pensiero. L'omofobia consiste quindi nel giustificare, condonare o scusare atti di violenza, discriminazione, marginalizzazione e persecuzione perpetrati in base al solo dato dell'omosessualità." per focalizzare l'attenzione che l'omofobia essendo una fobia è qualcosa di irrazionale, motivare invece logicamente per esempio con prove biologiche il non essere d'accordo con l'adozione omosessuale omogenitoriale, non è omofobia. Quantomeno se si vuole correggere la frase perché soggettivamente (ma non obiettivamente) non vi piace su un enciclopedia, serve fornire una frase che identifichi univocamente il fatto che se uno non condanna i gay ma non è a favore di cose come adozione o matrimonio non è di certo omofobo e non va inserito nel contesto specificato, cosa che allo stato precedente delle cose era certamente equivocabile, con la frase in questione almeno questo è temporaneamente sistemato.

Il tutto è stato necessario per un preoccupante e crescente fenomeno di "dagli all'omofobo" che colpisce anche persone liberali e serenissime.TimesForOmega 15:28, 4 gen 2008 (CEST)

--Aggiungo che, ad oggi, non si hanno ancora studi a lungo termine sull'effetto dei matrimoni omosessuali sulla società, ancor meno (perché ancor di più recente introduzione) l'effetto che hanno le adozioni omogenitoriali sui bambini adottati. Finché esiste il ragionevole dubbio che tali istituzioni non siano socialmente controproducenti, specialmente l'adozione, qualsiasi persona ha il diritto di sollevare obiezioni senza doversi sentire tacciati di "Omofobia".TimesForOmega 22:58, 4 gen 2008 (CEST)

Sono perfettamente d'accordo. Toglierei anche la "citazione necessaria" dalla frase in oggetto. E' una definizione, non penso che ci voglia una citazione per una definizione, altrimenti anche la definizione di Milano come "capoluogo lombardo" avrebbe bisogno di un'apposita citazione :-). Ah, fra parentesi, caro TimesForOmega, è il 2008 :-P --Tagt The Spellcaster 01:23, 5 gen 2008 (CET)
non sono d'accordo, non si può giocare con le definizioni soltanto perché ci fa comodo, e si vuoi utilizzare wikipedia come mezzo per veicolare le proprie idee; tutto l'artico è un senza fonti e citazione necessaria, se no portate delle fonti a riguardo il dubbio rimane su tutto e non soltanto su quello che fa comodo! quel ragionevole dubbio è figlio del pregiudizio, proprio come viene definito nella prima definizione, quindi tutte quelle cose che non vogliono far ricadere nell'omofobia, ci rientrano a piene; senza contare fra l'altro un'altra cosa, il termini omofobia ha un significato clinico, ma ne ha anche assunto un altro sociale, così come quando si usa il termini islamofobia per indicare l'intolleranza verso gli islasmici, quini nel senso comune del termine nell'omofobia ci sta anche ogni forma di pregiudizio e intolleranza verso l'omosessualità e tutto ciò che essa socialmente comporta. 82.50.97.92
Leggo cose incredibili, in questa discussione. Evidentemente, in materia di omosessualità le idee della Binetti rispecchiano perfettamente il pensiero comune. Qualsiasi persona minimamente esperta di psicologia sa benissimo che l'omofobia non è una fobia, ma appunto l'espressione acuta di un modo di pensare, di un atteggiamento mentale e culturale. Certamente ci sono anche omofobi che hanno un vero e proprio atteggiamento fobico, una paura del diverso che affonda radicalmente nell'inconscio. Ma l'omofobia non può essere ridotta a un fenomeno da lettino dello psicanalista. E' un fenomeno sociale e culturale. Poi leggo addirittura che finchè non si dimostrerà che l'omosessualità non fa male alla società, sono legittime le "obiezioni" contro gli omosessuali...e non bisogna nemmeno parlare di omofobia! Roba da matti. E chi si preoccupa invece di dimostrare che l'eterosessualità fa bene? Siamo ancora a questo punto, qui, dove dovremmo occuparci di fare cultura e invece dimostriamo così palesemente la nostra arretratezza mentale? --Antiedipo 22:10, 5 gen 2008 (CET)
Ah, be', anch'io leggo cose incredibili. Per esempio, modifiche insensate alla voce. Mi dici che c'entra il fatto che uno si dichiari eterosessuale con l'omofobia? E' la *critica* allo stile di vita omosessuale che non è omofobia, mentre lo è l'uso della violenza, in qualsiasi forma, nei confronti di persone omosessuali a cagione della loro omosessualità. Fra l'altro, l'arretratezza mentale la dimostra chi chiede "chi si preoccupa invece di dimostrare che l'eterosessualità fa bene".--Tagt The Spellcaster 17:40, 6 gen 2008 (CET)
La stessa concezione di "stile di vita omosessuale" è una invenzione omofoba. Non esiste uno "stile di vita omo" distinguibile da uno "stile di vita etero". Lasciamo perdere le offese gratuite. --Antiedipo 22:05, 6 gen 2008 (CET)
Quale sarebbe l'offesa gratuita? "Arretratezza mentale"? Ho solo ripreso un termine usato da te. Se lo uso io diventa un'offesa gratuita?--Tagt The Spellcaster 22:38, 14 gen 2008 (CET)
Antiedipo, le sue opinioni sono assolutamente inconcepibili. Pur volendo portare il suo sostegno alla controparte omofila deve avere l'onestà intellettuale di ammettere che gli studi sui figli di coppie omosessuali sono ancora allo stato embrionale, e stanno anche avendo risultati controproducenti per la stessa istituzione dell'adozione omosessuale. Si sta parlando di bimbi, se non ha rispetto per i suoi coetanei abbia almeno rispetto per loro. Comunque a titolo informativo ho rimosso la frase "Pensare che esistano "comportamenti dei gay" o uno "stile di vita dei gay" è di per sé omofobo, non si può generalizzare." perché tale è un'opinione personale e non dovrebbe campeggiare in tale contesto.TimesForOmega 03:02, 11 gen 2008 (CEST)
  • Vedete di trovare una soluzione e risolvere l'edit war che alcuni utenti (specialmente anonimi) stanno facendo, anche perché sono pure io dubbioso sul fatto che criticare uno stile di vita per il solo fatto che qualcuno sia omosessuale sia una forma di omofobia o__O' Insomma giustificare una critica dicendo "ma è gay", non mi pare una forma molto argomentata ma più che altro un pregiudizio senza alcun fondamento. Ciao!:)--DrugoNOT 13:06, 12 gen 2008 (CET)
Io inserirei la frase "Esprimere semplice dissenso o dubbi sulle opinioni politiche che legittimano diritti richiesti dagli omosessuali (ad esempio l'adozione) è solo forma di libero pensiero e non rappresenta Omofobia.", che penso non possa essere contestata neanche dal più integralista degli omofili. TimesForOmega 20:32, 12 gen 2008 (CEST)
Ma non è anche questa una tua opinione personale? :-))) Guarda che il problema è proprio questo, ognuno ha una sua propria idea su questo argomento, è come se ognuno avesse una sua propria "definizione" di omofobia. Quello che dici va benissimo -- ma anche quello che c'è scritto adesso nella voce va bene, basta che ci aggiungi un link a una fonte, non importa quale, basta che sia autorevole; anche il sito del Vaticano o una articolo su La Padania vanno bene, basta che una fonte ci sia: in questo modo quando il lettore va a leggere le fonti (dopo aver letto il paragrafo) capisce qualcosa di più su come e dove è tratto il paragrafo-stesso, e di conseguenza "filtrerà" le informazioni che ha appena letto. Purtroppo questo che c'è da affrontare è un argomento molto "complesso" in quando, come ho detto, ognuno ha delle idee personali sulle sfumature del significato di "omofobia". Ad esempio, gli integralisti omosessuali così come gli integralisti cattolici, avranno sicuramente opinioni opposte, ma quale delle due è quella "giusta"? Visto che non si sa', e che per affermare qualcosa bisogna spiegarlo&dimostrarlo, per ora rimangono tutte solo opinioni uguali... da un estremo all'altro, compresi tutti i livelli intermedi. Io la mia opinione personale la ho, ma non posso auto-citarmi come fonte. Al massimo si può dire "[la fonte] XXXX pensa che l'omofobia sia solo .... mentre [la fonte] ZZZZZ dice che comprende anche....", però sarebbe più simile a una ricerca originale che a altro... Non so' boh...-___- per me anche gli omosessuali dovrebbero avere totalmente gli stessi diritti degli eterosessuali, insomma per me sarebbe meglio essere come la Svezia piuttosto che come l'Iran. Chi non la pensa come me, avrà le sue ragioni, io le considero sbagliate, ma rimangono sempre opinioni...(e per come le vedo io, sono opinioni che discriminano quindi omofobe!, per chi le pensa invece sono solo "opinioni innocenti")-- Visto, che l'argomento è ben difficile da trattare? ^___^ Ciao!:)--DrugoNOT 22:48, 12 gen 2008 (CET)
Senza cattiveria, ma da come vengo attaccato e mi danno del troll, direi di lasciare perdere. C'è la definizione anglofona di Omofobia che va bene, io ho proposto un riadattamento basato su quello, la gente invece mi dà addosso. Facciano. Mi sono appena iscritto e non perdo il mio tempo a litigare con persone faziose.TimesForOmega 23:11, 12 gen 2008 (CEST)
La frase in questione non è nemmeno un'opinione, è soltano espressione di un pregiudizio. Qualcuno mi sa spiegare il senso di "stile di vita omosessuale"? Quale sarebbe, visto che ogni omosessuale, essendo un individuo a sé stante, ha un personalissimo ed unico stile di vita? Esattamente come un eterosessuale... Visto e considerato che ci sono eterosessuali con famiglie felici e altri con famiglie distrutte e che vanno a prostitute, altri ancora senza famiglia, qualcuno mi saprebbe spiegare qual'è lo "stile di vita eterosessuale"? Andare a mignotte? Mettere su famiglia? Cornificare la moglie, esserle fedele? Quale? Giusto per farvi rendere conto che questa frase non ha alcun senso.Fable80 02:50, 14 gen 2008 (CEST)
Link che contengono notizie sullo "stile di vita omosessuale" possono essere questo oppure questo o anche questo ma anche questo. Del resto una googlata veloce fornisce 1200 risultati per "stile di vita omosessuale" tra virgolette, mi chiedo con che coraggio si stabilisca che questa sia un'invenzione. Inoltre, last but not least, esistono membri della comunità GLBT che ascoltano solo musica di cantanti/gruppi omosessuali, che leggono solo libri di autori omosessuali, eccetera. Questo si chiama stile di vita omosessuale. Per me, potete continuare a chiudere gli occhi e vincere le vostre edit war, non ho più 16 anni, ma lo Stile di vita omosessuale esiste, punto. Ora rimetterete la voce? Ne dubito. TimesForOmega 12:08, 14 gen 2008 (CEST)
Sento un gran rumore di unghie che raspano sugli specchi. E' evidente che 1200 risultati su google non significano nulla. Lo stile di vita omosessuale....lo stile di vita eterosessuale...lo stile di vita transessuale...lo stile di vita dei neri e lo stile di vita dei bianchi...ma ci rendiamo conto?--Antiedipo 12:48, 14 gen 2008 (CET)
Ehy TimesForOmega! Con le fonti che hai portato(alla fine c'è davvero il link al sito del Vaticano!...lol) qualcosa si può davvero scrivere, se non in questa voce almeno su quella delle unioni civili...(un po' come, in realtà, è già scritto qua, boh). Non saprei in che forma (cioè come scriverlo in italiano), ma credo che il seguente concetto sia corretto e sostenuto da fonti: un esempio di cultura omofoba basata sul pregiudizio sociale e paura irrazionale è presente nella religione cattolica. ("irrazionale" l'ho messo perché nelle pagina c'è proprio scritto che infondo è Dio che è contro gli omosessuali, il che ovviamente è irrazionale... tra l'altro non pensavo che la parola di Dio, definito come "buono", o comunque di una religione definita "buona", fosse così carica di disprezzo e puro odio immotivato contro altre PERSONE). Comunque sia, che si fa? La voce attualmente dice parlando delle caratteristiche dell'omofobia: "Intesa nel senso di "paura fobica e irrazionale", l'omofobia non è legata a una credenza politica o a un livello culturale, ma piuttosto al livello di equilibrio del singolo individuo" si potrebbe modificare con "Intesa nel senso di "paura fobica e irrazionale", l'omofobia non è legata a una credenza politica o a un livello culturale, ma piuttosto al livello di equilibrio del singolo individuo o a credenze religiose link fonte". ?? Ciao!:)--DrugoNOT 16:07, 14 gen 2008 (CET)
PS: non vorrei sbagliare, ma mi sembra proprio che invece sia la cultura o la religione una delle fonti di omofobia (ossia causa di un basso livello culturale...), non a caso gli islamici iraniani, non impiccano i gay!? o__O Se non è "omofobia culturale" questa...--DrugoNOT 16:10, 14 gen 2008 (CET)
A parte il fatto che non metterei al primo posto la parola "pregiudizio" per l'omofobia, trovo ora la voce abbastanza corretta. E' comunque evidente a prescindere da quanto dica Antiedipo che esista uno stile di vita omosessuale da non confondersi con quello etero che non esiste, del resto quando si parla di omosessuali si parla di una minima percentuale della popolazione, e comunque sia il fatto che esistano Squadre sportive tutte composte da gay (vietate agli etero, il contrario non esiste), locali rinomatamente gay (mentre non esistono locali rinomatamente etero), associazioni gay (non esistono associazioni basate sul solo fatto di essere eterosessuali)... che esistano persone stesse che ascoltano musica solo composta da gay o libri solo scritti da gay, depone totalmente a sfavore della sua tesi. 1200 risultati su google poi non sarebbero da scartare così a priori. Capirei 50, ma 1200... le unghie che raspano sugli specchi li tenga per lei, Antiedipo, nessuno l'ha apostrofata così ma forse lei ha scambiato wikipedia per un forum.TimesForOmega 13:41, 15 gen 2008 (CET)
Si sbaglia, TimesForOmega; scambia un suo pregiudizio, cioè l'esistenza di un presunto "stile di vita omosessuale", con la realtà. Conosco molti omosessuali e hanno tutti uno stile di vita differente, com'è ovvio che sia in quanto individui con una propria storia, mentalità, classe sociale, lavoro che varia; se la pensa diversamente è per semplice ignoranza, non in senso offensivo, ma nel vero significato della parola: ignora la realtà dell'omosessualità, che è una tendenza sessuale e basta, non accomuna le persone che la posseggono in nulla. Gli omosessuali non sono le macchiette che lei pensa, sono persone complete che differiscono totalmente l'una dall'altra; ogni individuo è unico e irripetibile, vale tanto per l'eterosessuale quanto per l'omosessuale. Ci sono gay che vanno tutte le sere in locali per omosessuali e altri che non ci sono mai andati e mai ci andranno; allo stesso modo tra gli eterosessuali ci sono discotecari incalliti e altri che frequentano solo la chiesa... Si potrebbe definire "stile di vita eterosessuale" andare tutte le domeniche allo stadio, visto che il calcio sembra essere una passione molto diffusa tra gli eterosessuali maschi? Ma non sarebbe un po' limitante? Ci sono gay che lo rivelano a tutti e altri che ne parlano solo in famiglia o nemmeno lì... Il discorso è così banale e scontato che sembra assurdo doverlo affrontare ancora oggi, ma in fin dei conti siamo in Italia, non c'è da stupirsi...Fable80 01:29, 27 gen 2008 (CEST)

Hai ragione, per ora la metto qui (casomai saltasse fuori qualche fonte diversa da un blog). Per i commenti utilizza questa pagina, non la voce. Ciao --jhc 03:07, 14 gen 2008 (CET)
Sezione eliminata dalla voce:

{{P|opinione personale e contestabile (...e causa di edit war); parlane nella pag. di discussione per avere un consenso prima di cancellare l'avviso POV|psicologia|gennaio 2008|sezione=Il semplice dissenso nei confronti dello stile di vita omosessuale, quando non si manifesti elevati in forma violenta, ''non costituisce'' in quanto tale omofobia, trattandosi di una semplice espressione di un libero pensiero; può tuttavia scadere nell'omofobia nel momento in cui giustifichi, condoni o scusi atti di discriminazione, marginalizzazione, persecuzione e violenza perpetrati in base al solo dato dell'omosessualità e in assenza di altri motivi.|[[Utente:Drugonot|DrugoNOT]] 12:57, 12 gen 2008 (CET)}}
PS: sistemata la sezione eliminata dalla voce, perché da com'era citata prima sembrava che fossi stato io a scriverlo il testo POV, mentre ho fatto solo la segnalazione ^__^! Ciao!:)--DrugoNOT 15:05, 14 gen 2008 (CET)

Scusate, ma chiaritemi ora una cosa. La critica all'omosessualità sarebbe legittima perché non ci sono ricerche abbastanza approfondite su omosessualità, effetto a lungo termine della coppia omosessuale nella società, effetto delle adozioni? In base a questo ragionamento bisognerebbe impedire qualsiasi relazione tra persone perché non se ne può prevedere l'effetto a lungo termine, qualsiasi adozione o atto procreativo perché non sappiamo cosa quella famiglia potrebbe fare a quel bambino esattamente? Questo mi pare un atteggiamento irrazionale, che viene applicato solamente alle persone omosessuali, a priori e senza dimostrazione di una negatività della questione, si proibisce! In questo caso le critiche all'omosessualità proprio non sono argomentate né sostenute da alcun dato e quindi sono completamente irrazionali! Inutile affermare l'anormalità dell'omosessualità quando questa è presente in natura, è un fenomeno minoritario ma esistente, presente nella storia e che non ha mai dato problemi se non agli omosessuali stessi. 12:32, 27 dic 2008 (CEST)

Judith Butler

Leggo che le citazioni di Calvin Thomas sono in associazione con Judith Butler. Ma leggo che i libri li ha scritti Calvin Thomas. Si potrebbe chiarire il nesso?--Tagt The Spellcaster 17:42, 6 gen 2008 (CET)

Non avendo ricevuto chiarimenti, elimino l'associazione con Judith Butler.--Tagt The Spellcaster 22:39, 14 gen 2008 (CET)

Troppa carne al fuoco

La definizione iniziale dice "Con il termine omofobia si indica il pregiudizio individuale o sociale, la paura irrazionale o l'odio violento nei confronti delle persone omosessuali, o le azioni che da esso derivano o che ad esso sono riconducibili.". Non è possibile che la stessa parola indichi contemporaneamente un pregiudizio (qualcosa di leggero), la paura irrazionale (una sorta di forma di malattia psichiatrica) e l'odio violento (una cosa grave) tutte e tre insieme. E' fondamentalmente sbagliato. E' vero che è un neologismo, ma per esempio nella voce Xenofobia, qualcosa di molto correlato, viene scritto esplicitamente che "TALVOLTA" è un pregiudizio. Se mi permettete toglierei la fonte sul pregiudizio e terrei solo l'odio violento e la paura irrazionale. Se nessuno argomenta contro, entro una settimana revisionerei.TimesForOmega 20:41, 12 gen 2008 (CEST)

Ma anche no. --jhc 20:51, 12 gen 2008 (CET)
Assolutamente impossibile prendere un riferimento di parte per una discussione su una voce enciclopedica! Per favore jhc citi solamente fonti obiettive. Continuo a dire che la voce del pregiudizio va spostata e l'intestazione va resa molto simile alla voce Xenofobia rappresentando la medesima cosa, per l'omofobia con i gay e per la xenofobia con gli stranieri. Se qualcuno ha da dissentire lo dica, ma senza portare link ad argomenti totalmente parziali e non neutrali. TimesForOmega 21:04, 12 gen 2008 (CEST)
Certo; prima di dare ultimatum ripassiamo i fondamentali. 1) Le fonti possono essere di parte (purché autorevoli), le voci no. 2) E dato che siamo tutti sotto le stesse regole sei pregato di portare tu i riferimenti necessari a provare che la tua eventuale modifica sia fondata. Grazie --jhc 21:22, 12 gen 2008 (CET) p.s. ti prego di indicarmi quale sarebbe un esempio di fonte obiettiva o non di parte, per questo o qualsiasi altro argomento.
1) Chi ha stabilito che la fonte di cui tu citi sia "autorevole"? 2) La mia una ricerca originale? Sto semplicemente suggerendo di uniformare Omofobia a Xenofobia. Se vuoi argomentare, fallo in modo serio, la prossima volta, grazie. TimesForOmega 22:03, 12 gen 2008 (CEST)
A me pare che la risposta di jhc sia molto seria e la tua invece solo una maniera di non rispondere. Cmq, le regole di Wikipedia sono abbastanza chiare, nell'identificare le fonti attendibili e le ricerche originali. Non resta che leggersi le regole.--Antiedipo 22:08, 12 gen 2008 (CET)
(confl.)Stai giocando? A giudicare dai tuoi contributi direi che ti sei (re?)iscritto solo per trollare. Se hai intenzione di andare avanti così ci sono migliaia (milioni?) di forum pronti a raccogliere le tue opinioni. Qui c'è spazio solo per i fatti. --jhc 22:11, 12 gen 2008 (CET) p.s. Per la cronaca: tu - chiunque tu sia - non sei una fonte autorevole, né una fonte.
Qui sto perdendo il mio tempo e sto discutendo con bambini. Tenetevi la vostra personalissima definizione di omofobia, quando qualcuno mi rimanderà a quella di wikipedia dirò di andare a seguire questa fonte che è strutturata meglio, più seria, ed infatti gestita da utenti anglofoni che notoriamente stanno avanti a noi anche in questa situazione... stranamente infatti in questa fonte la voce pregiudizio viene spostata alla seconda frase, nel "può anche significare", come avevo suggerito io... Mi sono iscritto da poco perché per anni non ho sentito il bisogno e modificavo via IP. Chi sta trollando siete voi, ma non perdo tempo con chi è convinto delle proprie idee sbagliate. TimesForOmega 23:08, 12 gen 2008 (CEST)
Il fatto che sia appunto la wikipedia in lingua inglese, non la rende già di per se una fonte valida, secondo termini richiesti: si tratterebbe, infatti, di utilizzare un'altra wikipedia come una fonte primaria, e per di più su di un aspetto controverso. Inoltre omofobia non è un termine tecnico, né clinico, cioè non è definito oggettivamente da nessuna parte, per cui lo stesso termine potrebbe avere in italiano e in inglese delle accezioni o delle sfumature effettivamente diverse all'interno del proprio ambiente linguistico, ecco perché quello che va bene sull'una potrebbe non andare ugualmente bene su un'altra; senza contare in fine che nulla attesta che gli anglofoni abbiano ragione. Mirak

Trovare motivazione

Tolgo "trovare motivazione" dall'elenco delle definizioni di omofobia, perché non molto sensato. Se scusare o giustificare atti di violenza nei confronti degli omosessuali è omofobia, così non è per il semplice "trovare motivazioni". Posso spiegare, o trovare una motivazione, per un atto di omofobia; il che non significa che lo giustifichi o lo approvi. Anche quando condanno un atto di omofobia posso "trovare la motivazione", e ritenere che questa sia sbagliata.--Tagt The Spellcaster 22:46, 14 gen 2008 (CET)

Spostamento

Ho spostato la frase "L'omofobia consiste nel giustificare, condonare o scusare atti di violenza..." in alto, nella sezione iniziale, perché ha l'aspetto di una vera e propria definizione, quindi mi sembra più opportuno metterla subito all'inizio, fra le definizioni. Mi sembra però che il tutto sia un tantino ridondante. Forse si riesce a condensare.--Tagt The Spellcaster 23:40, 14 gen 2008 (CET)

Non ritengo sia necessario "condensare", la pagina mi sembra già fin troppo corta di per sé. Andrebbe, al contrario, aggiunto altro. Fable80

Intendevo condensare la definizione, che, in quanto tale, dovrebbe essere breve. Per il resto, chi ha da aggiungere (che sia NPOV) aggiunga.--Tagt The Spellcaster 02:14, 16 gen 2008 (CET)

Fonti

Ho aggiunto un paio di riferimenti. Secondo me è una delle voci con maggiore bibliografia,si potrebbe togliere l'avviso, no? --Dedda71 19:54, 22 feb 2008 (CET)

non riesco a trovare però uno dei riferimenti she servirebbe per il rapporto tra omofobia e autoritarismo: Greg Herek (1984) Lo trovate accennato qui: http://www.boy-toy.org/forum/viewtopic.php?t=97&start=10 qualcuno trova il riferimento esatto? --Dedda71 20:59, 22 feb 2008 (CET)

Trovato! --Dedda71 12:07, 23 feb 2008 (CET)

cambiamenti

Ho letto la discussione ed infatti devo dire che ci sono due visioni contrapposte su ciò che è e non è omofobia, bazzico per forum è trovato molto spesso questa disparità di considerare il fenomeno più o meno esteso a quelle che in fondo sono manifestazione del pensiero, quindi siccome è impossibile trovare una definizione unica, dato che esiste, ho sintetizzato le due "correnti" principali nell'inizio e quello che mi sembra in fondo debba fare l'incipit dell'articolo. 82.50.100.93 (msg)

Scusa, ma mi sembrava un po' eccessivo scrivere "nonostante l'apparenza non è assolutamente un termine specialistico della branca medica e non ha quindi un significato...": troppi disclaimer per quello che comunque è un fenomeno piuttosto ben conosciuto e studiato, e IMHO troppo ridondante per un incipit. Vedi cosa te ne sembra. --Dedda71 (msg) 16:18, 21 mag 2008 (CEST)
sì, hai ragione, non era una forma elegante per un inizia, ma, purtroppo, molti dizionari hanno il vizio di dare una definizione lapidaria di omofobia come "paura irrazionale degli omosessuali", cioè di vera è propria fobia, come fosse un termine tecnico, che invece non è; ed è per questo che molti erroneamente considerano errata l'accezione estensiva ( diffusa nel mondo LGBT), perché proprio indotti a pensare a un'origine medica del termine, che invece non trova alcun riscontro nella medicina ufficiale. Se proprio non ci si vuole mettere quell'avviso, almeno una nota, per salvare molti dall'ignoranza indotta, è necessaria, così si chiarisce che il significato del termine non è in realtà consolidato, ma ancora in evoluzione.

modifiche annullate

Annullo le modifiche fatte da un IP: contronatura è una pagina di disambiguazione tra tre film, e quindi il link non è adeguato, è da rimuovere. L'omofobia non credo che possa essere definita anche attraverso i pensieri... --Dedda71 (msg) 01:00, 25 giu 2008 (CEST)

Uso improprio del termine nel linguaggio politico

Se l'omofobia viene definita come una paura e un'avversione irrazionale, come mai sulla stessa wikipedia si usa questo termine per definire l'opposizione a Pacs e a Dico, anche questa viene argomentata da un punto di vista logico-concettuale? Vedere per credere la voce Improvvisamente l'inverno scorso Saluti--147.162.182.40 (msg) 10:40, 8 set 2008 (CEST)

ma infatti la definizione di paura e un'avversione irrazionale è totalmente errata, perché sarebbe una definizione accettabile se l'omofobia fosse realmente una fobia inteso in senso clinico, quando in realtà è un fenomeno culturale e sociale.Mirak (msg)

Modifiche e integrazioni

  • Ho provveduto a riformulare in modo maggiormente sintetico la definizione iniziale, eccessivamente ridondante anche se nell'intento di un giusto atteggiamento prudenziale (significato specifico... definizione univoca... generalmente...).
  • Mancava la prospettiva psicopatologica, che però appare fondamentale nella stessa radice etimologica del termine (-fobia). In realtà, l'omofobia è oggi un settore indagato dal punto di vista clinico ed è necessario che ciò venga precisato nella voce. L'omofobia, infatti, sta producendo una vasta bibliografia di studi sperimentali in ambito psichiatrico e psicologico (scale di omofobia, questionari, ricerche etc.) che indagano sul costrutto da un punto di vista dei disturbi d'anisa.
  • Non so se le note sintetiche che ho inserito siano sufficienti, forse andrebbe pensata una sezione della voce in cui spiegare come i significati di omofobia come pregiudizio e quello di omofobia come disturbo d'ansia spesso si sovrapongano creando confusione. Andrebbe valutata la proposta di Lingiardi di inserire l'omofobia come una variante del sessismo (discriminazione in base all'orientamento sessuale). Ma, ormai, il termine ha vita propria per cui sarebbe lodevole ma inutile.
  • Ho inserito lo STUB perché le altre sezioni vanno ancora precisate e riformulate.
  • Ho inserito nella bibliografia il libro di Lingiardi (del quale va trovato l'ISBN) e presto aggiungerò le altre fonti bibliografiche in lingua italiana che ho consultato.
  • E' necessario integrare la voce con le ricerche e gli strumenti di valutazione dell'omofobia attualmente in uso, soprattutto in area anglosassone. --ChristianGiordano (msg) 17:44, 11 ott 2008 (CEST)

Tripartizione del significato di omofobia

Giustamente mi è stato fatto notare che la distinzione in tre diverse accezioni del termine omofobia potrebbe sembrare arbitraria. In realtà mi sembra la sintesi delle diverse definizioni, dell'utilizzo quotidiano (significato d'uso) e dell'utilizzo del costrutto in ambito scientifico. Se anche si rileggono i diversi inteventi in questa discussione si vedrà che sono riconducibili tutti a queste tre aree. Se comunque si trovasse qualche definizione di omofobia che non rientra nelle tre macrocategorie che ho indicato, si può tranquillamente aggiungere. Non è nello spirito di wikipedia essere gelosi della propria sintesi.

La difficoltà nella creazione della voce penso sia dovuta principalmente a due problemi:

  • l'accezione semantica di omofobia gioca su due binari, quello medico/psichiatrico che grazie al suffisso nosografico (-fobia) richiama la claustrofobia, l'aracnofobia etc. cioè rimanda implicitamente ad una costellazione di significati di tipo psicopatologico; e il binario del sessismo, che viene presentato esplicitamente e fa riferimento ad un vissuto di discriminazione e di ingiustizia.
  • L'omofobia ad oggi non è una etichetta diagnostica. Se lo fosse sarebbe una fobia specifica (fobia per ovvie ragioni, specifica perché non può essere considerata una fobia sociale). Nel caso in cui la letteratura in merito diventasse imponente potrebbe anche avere un'etichetta propria nel prossimo DSM, ma credo sia prematuro. Gli studi in questa direzione comunque sono parecchi, dai pioneristici esperimenti in biofeedback con cui si testava le reazione psicofisica di gruppi di omofobi, indifferenti e favorevoli di fronte a scene di sesso tra uomini, alle recenti standardizzazioni di scale di omofobia.

Di tutto questo è necessario tenere conto nella creazione della voce. Sarebbe più corretto chiamare "sessismo" la discriminazione e "fobia" la patologia d'ansia ma, dice giustamente Lingiardi in Citizen gay, non è più pensabile separare i due significati, non con un intervento "dall'alto". Nell'uso comune è entrata l'omofobia con tutti e tre i significati, e giusti o sbagliati che siano si devono registrare.

Bisogna anche tener conto del fatto che il termine omofobia è diventato un cestino semantico dei rifiuti nel quale gettare tutte le opinioni divergenti. In pratica, viene bollato come omofobo qualsiasi punto di vista che non collimi con la cultura gay (mi si passi il termine). E ciò fa leva proprio sul suffisso psicopatologico richiamato dal termine omofobia, indicando in modo implicito che chi è avverso alle iniziative di persone omosessuali per qualsiasi ragione (anche legittima) è un malato. Una ricerca sulla dimensione genetica dell'omosessualità è omofoba, l'osteggiare l'adozione alle coppie gay è sintomo di omofobia, criticare atteggiamenti sguaiati nei mezzi pubblici o in strada da parte d gay è omofobo...
Questo uso terroristico del termine omofobia (che ricorda tristemente l'uso di nevrotico nella psicoanalisi delle origini, con cui bollarono Jung, Adler e chiunque si discostasse dalla religione psicoanalitica, così come ricorda le scomuniche cattoliche) non è corretto dal punto di vista linguistico, è ovvio. Ma c'è. E per evitare che venga utilizzato in modo improprio e strumentale, si deve descrivere in modo chiaro, dettagliato e accurato il costrutto dell'omofobia. Diffondere conoscenza, questo è quello che possiamo fare su wiki. Poi ognuno è libero di essere idiota ed ottuso nel modo che più gli piace. --ChristianGiordano (msg) 14:45, 12 ott 2008 (CEST)

La tripartizione della definizione di omofobia mi pare in sé una buona idea, ma avrei qualcosa da eccepire sul modo in cui è stata gestita. La parte sull'"omofobia pregiudiziale" mi pare fortemente POV: La prospettiva pregiudiziale, in ultima analisi, si sovrappone in gran parte al libero pensiero e tende a patologizzare tutte le opinioni che risultano sfavorevoli all'omosessualità. Non rientra in questa accezione la conversione in agito violento o persecutorio nei confronti delle persone omosessuali.
A parte il tono tragicamente POV (si sovrappone al libero pensiero, patologizzare tutte le opinioni), con il semplice fatto di aggiungere che questo tipo di visione dell'omofobia non si estende alle "vere azioni persecutorie" mi pare che si voglia presentare una concezione di omofobia "buona" e una "cattiva". Non vedo infatti come chi giudica le opinioni anti-gay omofobiche, non possa giudicare anche gli atti di violenza verso i gay tali. BlueWolf (msg) 00:00, 3 feb 2009 (CET)
Ciao BlueWolf! Se qualche sezione può essere scritta in modo più chiaro ed esaustivo, modifica le parti che ritieni migliorabili. Questo è lo spirito di wikipedia. Ciò che, credo, sia utile mantenere è la distinzione tra pregiudizio e discriminazione. Ulteriori precisazioni sono state fatte qui sopra. Se posso collaborare ad una definizione più accurata, sono a disposizione.--Christian (msg) 04:41, 17 feb 2009 (CET)
Scusate, ma mi devo essere persa qualche pezzo: questa tripartizione è una ricerca originale o vi sono delle fonti? --Dedda71 (msg) 18:22, 17 feb 2009 (CET)
La sistemazione dei contenuti non può che essere originale, altrimenti sarebbe una copia, e quindi un copyviol. I contenuti sono ripresi dalle fonti citate, in particolare Lingiardi. Dovendo descrivere il significato di omofobia, sono stati inclusi i significati in uso. Se ce ne sono altri, verranno aggiunti e si avrà una quadripartizione, una pentapartizione o quello che sia. Il modo in cui viene suddiviso il contenuto ha solo un fine didascalico, cioè illustrativo.--Christian (msg) 00:38, 18 feb 2009 (CET)

Occorre allora indicare meglio, con delle note, da dove è presa la tripartizione. --Dedda71 (msg) 11:48, 18 feb 2009 (CET)

Citazioni aggiunte. A mio avviso, resta da migliorare la sezione relativa alle caratteristiche, che penso sarebbe più funzionale integrare nella parte precedente della quale è una ridondanza. In secondo luogo, sarebbe da riformulare la sezione "La paura di venire considerati omosessuali" che di fatto riporta solo due citazioni di Calvin Thomas; si potrebbero riassumere alcune delle ricerche più recenti riguardo a questa dimensione, ad esempio. Va sicuramente amplicata la sezione relativa all'omofobia interiorizzata, sulla quale la letteratura abbonda (per alcune indicazioni bibliografiche si può vedere Lingiardi, sia il manuale di psicopatologia che il recente Citizen gay, in inglese comunque ci sono numerose ricerche al riguardo e alcune scale di valutazione psicodiagnostica di questo tratto).--Christian (msg) 03:37, 9 mar 2009 (CET)

Stub

Secondo me si potrebbe togliere il template:s, se lo fate potete segnalarlo qua? Grazie --Limonadis (msg) 12:41, 18 mag 2009 (CEST)

  Fatto --Dedda71 (msg) 12:44, 18 mag 2009 (CEST)

link esterno

A mio parere qui ci sono dati interessanti: Omofobia è emergenza nell’Unione Europea: rapporto dell’Agenzia per i diritti Fondamentali (FRA). "L’ITALIA RISULTA PER NUMERO DI ABITANTI, IL PAESE CON IL PIÙ ALTO TASSO DI OMOFOBIA SIA SOCIALE CHE POLITICA E ISTITUZIONALE.Il 31 marzo 2009 uno studio reso noto dall’Agenzia per i diritti Fondamentali (FRA) dell’Unione Europea ha evidenziato che il problema dell’omofobia, sta danneggiando la salute e la carriera di quasi 4 milioni di persone in tutta Europa.(........)". La pagina è bloccata, non posso inserire. Buon lavoro, -- Rhockher 22:25, 11 giu 2009 (CEST)

  Fatto --Dedda71 (msg) 13:46, 14 giu 2009 (CEST)

errore ortografia da correggere: confrotni

--Eumeme (msg) 03:19, 27 giu 2009 (CEST) (non so che altro fare visto il blocco)

Alcune note a valle del primo monitoraggio di qualità

La pagina è protetta quindi per alcune delle modifiche minori (quelle puramente editoriali) non mi è possibile intervenire. Segnalo quindi qui le cose eventualmente da fare per chi può intervenire sulla voce:

Errori di battuta/ortografia
in generale, uso ripetuto della virgola prima delle congiunzioni (in teoria non ci andrebbe)
paragrafo "Caratteristiche", secondo capoverso, la frase inizia con "n questo secondo senso" invece che "In questo secondo senso"
paragrafo "Caratteristiche", ultimo capoverso, il periodo "L'omofobia consiste nel giustificare, condonare o scusare atti di violenza, ma anche nel caso di discriminazioni" risulta un po' ostico alla lettura per via di quel "nel caso", che IMVHO o va tolto o va in qualche modo staccato dal resto della frase, per esempio messo tra parentesi, trattini o virgole.
Note
da un punto di vista grafico complessivo, posizionandole su due colonne, tramite {{references|2}}, dovrebbe risultare in un "alleggerimento" della pagina (però sarebbe da fare una prova per esserne sicuri)
Struttura
IMHO, se si posizionasse il paragrafo "Etimologia" prima del paragrafo "Le tre principali definizioni del termine omofobia" la lettura complessiva della voce risulterebbe meglio contestualizzata, a tutto vantaggio di una miglior comprensione delle definizioni stesse.

Ovviamente queste sono solo proposte e pareri personalissimi :) --L736Edimmi 18:22, 15 lug 2009 (CEST)

collegamento esterno non chiuso

Nella sezione "Caratteristiche", questo collegamento non è chiuso (quadra finale mancante): [http://unviveremigliore.forumattivo.com/psicologia-f11/omofobia-la-discriminazione-dell-omosessuale-prima-giornata-nazionale-di-studio-t56.htm "Dimensioni dell'omofobia e minority stress". --Marcol-it (msg) 15:46, 16 lug 2009 (CEST)

E se completassimo la voce con una sezione "Legislazione"?

Rileggendo la voce, IMO manca un'informazione fondamentale a complemento, ossia che in alcune nazioni i comportamenti e gli atteggiamenti omofobici sono riconosciuti come espressione di intolleranza/discriminazione se non apertamente di razzismo e di conseguenza vengono scoraggiati/sanzionati anche a livello legislativo. Mi viene in mente il caso della Francia, dove c'è una legge molto esplicita in tal senso, ma probabilmente ci sono anche altre nazioni dove questo è previsto e poi nazioni come (guarda caso) l'Italia dove la legislazione è ambigua o carente se non assente. Proporrei quindi di inserire una nuova sezione del tipo "Legislazione" o qualcosa di analogo in cui riportare in modo succinto tali informazioni (ovviamente documentate), rimandando poi per l'approfondimento alla voce Omosessualità e leggi antidiscriminatorie - che andrebbe comunque citata tra le voci correlate, IMO, indipendentemente dall'aggiunta di tale sezione, in quanto direttamente pertinente all'argomento.--L736Edimmi 11:51, 17 lug 2009 (CEST)

Mi pare un'ottima idea. Vuoi che provo a bloccare la voce? --Dedda71 (msg) 14:32, 17 lug 2009 (CEST)
Sperando che non ne approfitti il solito troll omofobo... --L736Edimmi 14:56, 17 lug 2009 (CEST)
  Fatto--L736Edimmi 15:53, 17 lug 2009 (CEST)
Ottimo lavoro! :) --Dedda71 (msg) 23:39, 17 lug 2009 (CEST)

Omofobo o omofobico?

Quale è corretto dei due, e se sono entrambi corretti, come vanno usati (uno come sostantivo, l'altro come aggettivo, entrambi come sostantivo, eccetera)? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.17.171.139 (discussioni · contributi) 23:12, 17 ago 2009 (CEST).

Rispondo: Omofobo è un sostantivo (es: Antonio è omofobo), omofobico è un aggettivo (es: alcune voci di Wikipedia sono omofobiche). La giusta analogia è omofobo=spaventato, omofobico=spaventoso. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 82.56.122.150 (discussioni · contributi) 03:42, 5 ago 2013 (CEST).
Quando si scrive su Wikipedia o si risponde in talk per fare affermazioni (come in questo caso) si aggiungono le fonti per comprovare quanto detto. Chi mi assicura che ciò che hai scritto è corretto? :)
Qui c'è una pagina dell'Accademia della Crusca a riguardo. --★ → Airon 90 09:17, 5 ago 2013 (CEST)

Elimino una frase

Ovvero: " La prospettiva pregiudiziale, in ultima analisi, si sovrappone in gran parte al libero pensiero e tende a patologizzare tutte le opinioni che risultano sfavorevoli all'omosessualità".Motivo: le "opinioni che risultano sfavorevoli all'omosessualità" non significa niente, come non significa niente ad esempio "opinioni sfavorevoli all'eterosessualità". in entrambi i casi si dovrebbe parlare di discriminazione. E non si parli di "libero pensiero" perchè ogni discriminazione potrebbe considerarsi quindi espressione di "libero pensiero". -- Rhockher 11:31, 19 set 2009 (CEST)

Lexicon

Non si capisce la citazione del Lexicon: è a supporto di quale frase o concetto? Si può trovare in rete qualcosa? Chi lo ha inserito potrebbe spiegare? io però ho trovato questo: "Il Vaticano negli ultimi anni attacca in modo sistematico i diritti riproduttivi delle donne, l’autodeterminazione di lesbiche, gay e trans, si oppone fermamente a una legislazione che riconosca le coppie fra persone dello stesso sesso. Queste tematiche - di cui Joseph Ratzinger già da molto prima di essere eletto papa - hanno trovato una sistematizzazione definitiva nel Lexicon vaticano – oltre ottocento pagine redatte da vari autori di area integralista cattolica su progetto del Pontificio consiglio per la famiglia, con l’intenzione di far chiarezza sui "Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche", come suona il sottotitolo. Questo Lexicon, pubblicato nel 2003 dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, è significativamente curato dal cardinale di origine colombiana Alfonso Lopez Trujillo, famoso per le sue radicali e parallele battaglie contro la teologia della liberazione e contro i diritti riproduttivi delle donne in America Latina. I 78 termini che compongono il Lexicon mirano ad ‘indirizzare’ le scelte politiche delle istituzioni nazionali e internazionali e sono facilmente sintetizzabili in: ridefinizione della morale sessuale, antifemminismo e attacco contro tutte le forme di riconoscimento dei diritti civili delle persone omosessuali.(...)" (consultabile qui, + altre info -con denuncia da parte AGEDO- qui)-- Rhockher 13:43, 19 set 2009 (CEST)

Tripartizione (!?)

Ho fatto delle modifiche. Motivo: la tripartizione come è (tuttora) descritta sembra universalmente riconosciuta, invece per quel che ho capito io è una proposta di differenziazione dell'uso del termine, ad opera di uno studioso italiano (che a me sta pure simpatico, ma la sua definizione non si può considerare la definizione enciclopedica mentre è enciclopedico citarla). A mio parere la definizione corretta è -banalmente- quella istituzionale usata dal Parlamento Europeo nella risoluzione sull'omofobia in Europa del 18-01-2006 (più "fonte autorevole" di così?! Ma noi non la citiamo nella voce, bensì in una nota!!!!ARGHHHH!!!!): "L'omofobia può essere definita come una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo". Il resto sono proposte di modelli descrittivi che risultano poco esplicativi tirati fuori dal testo da cui sono tratti senza una contestualizzazione. Non so se V.Lingiardi apprezzerà come il suo pensiero è riportato in questa voce....mah!Io cambierei tutta la sezione, contestualizzerei (l'omofobia "pregiudiziale" non si capisce da dove vien fuori, non c'è una fonte consultabile che usa questo termine? La tripartizione è solo del "nostro " o è una ricerca originale derivata dalle letture fatte? Non si capisce, giuro!). Per ora "aggiusto" così, ma non mi convince affatto! Espliciterei che approfondendo l'uso che si fa del termine alcuni autori (Lingiardi V., Polito S., ....) propongono una differenziazione ed una interpretazione dell'uso del termine.... etc....-- Rhockher 10:53, 21 set 2009 (CEST)

Omofobia implica anti eterofobia?

grazie.. per aver eliminato il mio intervento alla discussione. no comment.--93.147.133.35 (msg) 04:15, 25 set 2009 (CEST) Questo il motivo per cui è stato cancellato l'intervento:

-- Rhockher 10:47, 26 set 2009 (CEST)

Omofobia: definizione morale e sociopatogenesi in L'amore forte

Ciao a tutti, nella voce omofobia ho trovato al momento 3 accezioni (pregiudiziale, discriminatoria e psicopatologica). Ne propongo una quarta. Nel libro L'amore forte (Editori Riuniti, 2008), ho trattato l'accezione morale di omofobia, sulla scorta del moralismo tradizionale di tipo cattolico.L’omofobia si configura per lo piú come un disordine morale oggettivo, nel senso che non deriverebbe da una volontà deliberata a fare del male, ma da una avversione piú o meno radicata a comprendere e liberarsi dall’ignoranza che è causa dell’omofobia stessa. In questo senso, l’omofobia come disordine morale oggettivo si distingue da ideologie omofobiche di tipo nazista in cui vi è una volontà deliberata a violare diritti umani e libertà fondamentali, attraverso, in particolare, il ricorso alla violenza. (Regis F., L'Amore forte, Roma, Editori Riuniti Univ. Press, 2008, p. 16). Sulle cause e sulle ipotesi sociopatogenetiche dell'omofobia ho scritto: L’omofobia è connessa a una rappresentazione cognitiva deviante derivata da socializzazione e interiorizzazione da ambienti culturali omofobici. La sociopatogenesi dell’omofobia sarebbe da ricondursi a dinamiche psico-sociali e storico-culturali tipiche di contesti culturali a bassa intensità di conoscenza, nei quali le diversità non sono percepite come un’opportunità da includere nel progresso coevolutivo ma come una minaccia all’omologazione del sistema sociale. Le minoranze sessuali sarebbero percepite come una minaccia nei confronti della quale adottare misure discriminatorie e sanzionatorie. Questa forma di oppressione trova giustificazione in costruzioni teoriche che chiamiamo teorie del disordine morale. (ivi, p. 16). Chiederei cortesemente la citazione del libro in bibliografia:Regis F., L'Amore forte, Roma, Editori Riuniti Univ. Press, 2008, p. 16.Grazie per i vostri commenti.

E' assurdo moltiplicare all'infinito le pseudodefinizioni di omofobia a seconda di come la definisce questo o quello studioso senza autorevolezza. (forse hai ragione, ma, in generale, non credo sia necessario un diploma in LGBT studies alla Columbia per scrivere un saggio sulle cause dell'omofobia --Fabio78b (msg) 21:06, 29 set 2009 (CEST))
All'inizio c'erano soltanto due definizioni: una in senso "stretto", che quella data solitamente da chi critica l'omosessualità, che considerano l'omofobia solo gli atti violenti o discriminatori contro gli omosessuali; e quella in senso "allargato", che è quella solitamente data dagli omosessuali, che considerano omofobia a vario genere anche le critiche, i luoghi comuni o la non sopportazione dell'omosessualità e degli omosessuali. Secondo me sarebbe meglio tornare a questa bipartizione, piuttosto che alla tripartizione attuale o a quelle proposte, perché aveva il vantaggio di non privilegiare la visione personale di un particolare autore e di non innescare, come sta accadendo adesso, la rincorsa a che ne mette di più. Mirak (msg) 14:44, 26 set 2009 (CEST)

Io sarei per le definizioni istituzionali, tutto il resto (e per me chi più ne ha più ne metta!!!) si può scrivere come approfondimento e opinioni di autori/trici, studiose/i, professionisti/e etc... che si occupano del tema...Ah! Pare che ci sia ancora una distinzione individuata dal programma Grundtvig della Commissione Europea ovvero tra "Omofobia volontaria e involontaria".-- Rhockher 18:54, 27 set 2009 (CEST)

Il problema è che l'omofobia, come la xenofobia, non ha una reale definizione, anzi forse non è neppure definibile con certezza, poiché non è un tema proprio di alcuna disciplina in particolare. Quindi cercarne una definizione assoluta è impossibile. Inoltre che vuol dire definizioni istituzionali? Quali istituzioni? l'Unione europea? una qualche associazioni di psicologi e psichiatri anche se l'omofobia non è una vera fobia nel senso medico del termine? Penso che il modo migliore sia innanzitutto quello di chiarire che l'omofobia non ha una definizione unica e univoco, ma che essa dipende dal gruppo che la definisce e dalle sue idee, per esempio: per un credente cattolico praticante definire l'omosessualità una malattia o un disturbo non è omofobia, per un omosessuale tale concezione invece la è; per alcuni togliere il saluto a un conoscente che scopri omosessuale non è discriminazione a fondo omofobico, e quindi omofobia, per un omosessuale invece tale comportamento è un esempio di omofobia. Come vedi se anche ci attenessimo alle definizioni "istituzionali" non coglieremmo la realtà del fenomeno, semmai dovrebbero essere le definizioni istituzionale inserite in un paragrafo. Mirak (msg)
non sono d'accordo con l'affermazione "per un credente cattolico praticante definire l'omosessualità una malattia o un disturbo non è omofobia". La dottrina cattolica non definisce nè potrebbe definire l'omosessualità una malattia nè un disturbo. La dottrina vigente si limita a definire l'omosessualità in termini etico-morali. Questa è la ragione per cui proponevo una speculare definizione di omofobia come disordine etico-morale. --Fabio78b (msg) 23:17, 27 set 2009 (CEST)

Beh, bisogna stare attent*: se qualcuno che si professa antirazzista mi dice che gli immigrati rubano il lavoro e le donne agli italiani, io dubito del suo antirazzismo, penso che ella o egli è vittima di pregiudizi razzisti ;). Sapete com'è: siamo tutti antirazzisti, antisessisti, e tutti abbiamo pacchi di amici gay e lesbiche,per non parlare della ragazza trans che incontriamo sulla via, ma loro sono loro e noi siamo noi, eh! In questo senso ci vengono in aiuto le definizioni di fonti autorevoli, così posso sperare di riconoscere un comportamento razzista, sessista, omofobico, transfobico, etc...ad esempio in questo caso posso citare la Risoluzione del Parlamento europeo sull'omofobia in Europa del 2006 che nel punto "A" recita come già detto: "L'omofobia può essere definita come una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo". Per la credente praticante cattolica o della "xy" setta/religione, beh suo malgrado dovrà far pace con il fatto che da qualche anno l'omosessualità non è considerata malattia nè dall' Organizzazione mondiale della sanità nè nel DSM', e che non può dire che è una malattia, come non può dire che il sole gira intorno alla terra...altrimenti -si- può essere definita quanto meno ignorante. Ci sono dei progressi nelle scienze di cui -sic- bisogna prendere atto: la terra e l'uomo non sono il centro dell'universo e l'omosessualità non è una malattia. Credo che ci sia poco da discutere, la definizione di omofobia citata sopra non è del diffusissimo giornaletto lesbico di quartiere e non mi pare che il parlamento europeo pululi di rappresentanti omosessuali ...o no???!!!! Ah e per inciso togliere il saluto a tutte le persone con la pelle nera (o "abbronzata" come dice Silvio e non solo) lo considero un comportamento razzista. ;)-- Rhockher 21:47, 27 set 2009 (CEST)

@Fabio78b la Chiesa nella sua infinita ipocrisia potrà anche non definire l'omosessualità direttamente un disturbo, ma un "disordine morale", fatto sta, però, che in quella definizioni molti credenti ci leggono (e riportano) "disturbo" o anche "malattia". Ma cerchiamo di non concentrarci sul dito.
@Rhockher le istituzioni europee elaborano le definizioni strumentalmente a quanto serve loro per poter legiferare, ma di per sé non hanno alcuna autorità né competenza per definire oggettivamente che cosa sia o non sia l'omofobia. Senza contare che tirare in ballo la paura o l'irrazionale avversione, vuol dire tutto e niente, prendi qualsiasi persone che mediamente potrebbe essere definita omofoba e sarà pronta a giurarti che lei non ha alcuna paura dell'omosessualità e che la sua avversione si basa sul "logiche razionali". Quindi è inutile tentare di ingabbiare il concetto di omofobia in una definizione, quando non è possibile farlo; meglio cercare di indicare in concreto quali sono a grandi linee le interpretazioni della gente, che sono poi quelle che effettivamente si incontrano nel circuito comunicativo.Mirak (msg) 00:07, 28 set 2009 (CEST)
Come si fa a "cercare di indicare in concreto quali sono a grandi linee le interpretazioni della gente"? Meglio invece, come correttamente è stato fatto nella voce, affidarsi a fonti istituzionali e autorevoli. --Dedda71 (msg) 01:17, 28 set 2009 (CEST)

Fobia

In riferimento a questo intervento, ci terrei a precisare che:

  1. il termine fobia è inserito proprio con l'intervento che vorrebbe chiarire che l'omofobia non dovrebbe essere letta in tal senso;
  2. l'analogia con la xenofobia prevede che esista una componente dell'omofobia cui può essere associata proprio la lettura che si vuole precisare come scorretta; cioè il verificarsi, in taluni casi, di un'intensa ansia che si manifesta in seguito all'esposizione "all'oggetto della fobia, sia nella vita reale che nella vita immaginaria o in video..". (da xenofobia).

Infine, inserire qualla frase nell'incipit non ha senso, soprattutto perché fornisce un'assicurazione che non è condivisa in toto nell'ambito della comunità scientifica. --Harlock81 (msg) 18:56, 20 giu 2010 (CEST)

Intravedo i primi sintomi di una edit war. Quindi provo ad intervenire: ok il metodo dell'anonimo è certamente sbagliato, ma siamo poi così sicuri che sia sbagliato cercare di differenziare "omofobia" da "agorafobia"? Cioè, è così sbagliato dire che nel caso dell'omofobia non siamo dinnanzi ad una (lieve) malattia mentale ma invece ad una discriminazione tutta politica e sociale? --KS«...» 20:37, 20 giu 2010 (CEST)
Qua c'è la lista della fobie, dove l'omofobia è indicata tra le Prejudices and discrimination e non tra le Psychological conditions. Specificare è doveroso, perché non si tratta di malattia (e poi sarebbe troppo comodo dare all'omofobo la scusante dElla malattia), ma di un pregiudizio. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.51.8.167 (discussioni · contributi) 23:06, 20 giu 2010 (CEST).
Bè la wikipedia inglese non è una fonte ammessa...comunque se proprio vogliamo tenere la cosa non credo che vada messa nell'incipit che, a quanto ne so io, dovrebbe contenere solo una summa della voce.--Etrusko XXV (msg) 23:16, 20 giu 2010 (CEST)
Ecco quindi occorre trovare una frase corretta che renda l'idea di quanto ha detto Harlock81: non disagio psicologico ma pregiudizio e discriminazione, ovvero una fobia in senso "lato", e trovare anche qualche fonte a supporto. Tuttavia credo che questa precisazione vada messa all'inizio della voce, per evitare che il lettore possa pensare che stiamo trattando di una patologia, cioè di una paura immotivata, come quella per i ragni (aracnofobia), quando invece l'argomento è ben diverso. KS«...» 23:24, 20 giu 2010 (CEST)
Personalmente, anch'io trovo che l'omofobia presenti caratteristiche sociali e culturali prevalenti, rispetto al disagio che può provare il singolo nel trovarsi di fronte ad una persona omosessuale. D'altra parte, il riferimento ad aspetti che la accomunano anche ad una fobia è stato più volte evidenziato. Riporto tre fonti:
  1. 17 maggio, Giornata contro l'omofobia, su arcigay.it, 05-05-2010. URL consultato il 21-06-2010.
  2. Contro l'omofobia: la prima campagna istituzionale, su pariopportunita.gov.it, Dipartimento per le Pari Opportunità, Presidenza del Consiglio dei Ministri. URL consultato il 21-06-2010.
  3. Francesca de Giorgio, Omofobia, su bullismoomofobico.it, Bullismo omofobico.it. URL consultato il 21-06-2010., che fa riferimento ad un articolo di Luca Pietrantoni, psicologo sociale che si occupa del pregiudizio antiomosessuale e che è uno dei principali esperti in materia in Italia.
Voglio dire, al di là delle mie opinioni, non possiamo non tener conto del fatto che sia comunque abbastanza diffusa la considerazione proposta da alcuni e condivisa da altri che l'omofobia possa essere interpretata anche come una vera e propria fobia. Stando così le cose, l'intervento in esame, che lo si condivida o meno, è scorretto. --Harlock81 (msg) 03:05, 21 giu 2010 (CEST)
A me non pare che le fonti da te citate affermino che l'omofobia presenta queste caratteristiche. En.wiki parla a proposito di omofobia di un utilizzo non clinico della parola fobia e pertanto la distingue dalle forme classiche. Più tardi proverò a cercare qualche fonte. --KS«...» 09:21, 21 giu 2010 (CEST)
Primo capoverso del primo riferimento: "ansia, disgusto, avversione, paura e disagio".
Terzo capoverso del secondo: "avversione immotivata e irrazionale alle persone omosessuali. Come tutte le fobie, l’omofobia è una paura patologica."
Dal terzo: "Essa può manifestarsi in modi molto diversi tra loro [...] In seguito all’omofobia, ad esempio, alcuni eterosessuali, raccontano di sentirsi a disagio in presenza delle persone gay o lesbiche, altri si mettono a ridere quando le incontrano per strada. Altri ancora dicono di essere disgustati dai loro comportamenti, arrabbiati o indignati."
Dove wikipedia recita alla voce fobia: "Il termine fobia [...] è un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto,ma che non rappresenta un reale pericolo per la persona". "la più moderna psicoterapia cognitivo-comportamentale sostiene che il disturbo derivi da un cattivo apprendimento che può avvenire per condizionamento classico (Preparedness Theory di Seligman) o per apprendimento sociale (Bandura)". Posso sbagliare, ma non mi sembra sia scorretto affermare che l'omofobia è letta anche come una vera e propria fobia. --Harlock81 (msg) 10:40, 21 giu 2010 (CEST)
Ho letto ora il riferimento alla voce en:phobia. Ok, perfetto, però esso è in contraddizione con en:List of phobias citata ieri, dove la xenofobia è indicata come una condizione psicologica, mentre nella voce principale se ne indica un utiliuzzo non clinico. Sto cercando anch'io altre fonti. --Harlock81 (msg) 10:45, 21 giu 2010 (CEST)
Si tratta sempre, se va bene, di interpretazioni personali di singoli studiosi, non si tratta dell'interpretazione ufficiale della medicina. Trovami tu un manuale di psichiatria che parli dell'omofobia come se fosse una comune fobia, non c'è, semplicemente non esiste! esistono solo dei lavori non scientifici e non specialistici dove studiosi, di cui poi bisognerebbe appurare le credenziali, che accomunano le due cose, le fobie vere e proprie e le cosiddette "fobie" sociali, solo per alcuni tratti simili che i fenomeni presentano. Volete reinventare voi le categorie mediche, facendo una ricerca originale, o attenervi a quanto detto ufficialmente dalla scienza? --151.51.8.167 (msg) 10:58, 21 giu 2010 (CEST)

(rientro per praticità) Proseguendo nell'analisi delle fonti: vorrei far presente, prima di tutto, la considerazione di Vittorio Lingiardi che sarebbe più opportuno parlare di omonegatività, più che di omofobia. Non ho avuto modo di leggere Citizen gay, per impegni personali, ce l'ho qui davanti ad ogni modo. A pag. 127 c'è la definizione di omofobia nel glossario, che si articola in tre proposizioni. Riporto integralmente la prima:

«disagio, svalutazione e avversione, su base psicologico-individuale e/o ideologico-collettiva, nei confronti delle persone omosessuali e dell'omosessualità stessa.»

La definizione prosegue indicando come omofobia inoltre quell'insieme di conoscenze stereotipiche che costituiscono il fondamento delle discriminazioni e l'uso di termini offensivi.

Secondo la teoria funzionalistica dell'omofobia, questa svolge tre funzioni per il soggetto eterosessuale che ne è portatore:

  • funzione sociale: l'espressione di atteggiamenti omofobi aumenta l'autostima del soggetto e favorisce l'integrazione nel gruppo sociale;
  • funzione di espressione di valori: omofobia è anche quell'insieme di stereotipi - come detto - che stabiliscono un insieme di valori condiviso, pensiamo alla retorica sulla "naturalità" del comportamento omosessuale o a quella sulla famiglia;
  • funzione egodifensiva, da cui deriverebbe il manifestarsi di un disagio personale rispetto alle atipicità di genere, e che consentirebbe di reprimere quegli aspetti del comportamento che non incontrerebbero l'approvazione sociale.

Sto rielaborando degli appunti in mio possesso, individuando dove possibile dei riferimenti web. Ai primi due punti ci sono riferimenti in questo articolo:

Stefano Carta, Carta, Maria Giovanna, Struttura della personalità ed atteggiamenti nei confronti dell'omosessualità, in Psychofenia : Ricerca ed Analisi Psicologica, IV, n. 6, 2001, pp. 11-28. URL consultato il 21-06-2010.

Al terzo, in quest'altro (notate, ma non prestate attenzione al sito web - l'articolo è scritto da un professore dell'Università di Bologna, che ho già citato, come uno dei principali ricercatori con Margherita Graglia ed altri in Italia su questo argomento. I loro nomi non dovrebbero esservi nuovi se vi è capitato di informarvi su queste tematiche), in particolare la sezione 6: Le emozioni personali sono una difesa?

Luca Pietrantoni, Gli atteggiamenti psicosociali verso l'omosessualità, in Credere Oggi, n. 2, 2000, p. 7.

Infine, mi è venuto in mente solo ora ma mi sembra abbasyanza indicativo, esiste ovviamente il trattamento psicoanalitico dell'omofobia interiorizzata, il che dovrebbe, se non tutto il resto, chiudere la questione. --Harlock81 (msg) 11:36, 21 giu 2010 (CEST)

Se qualcuno avesse un DSM potremmo facilmente chiudere la questione. Faccio notare che in diversi siti (esempio1 esempio2 esempio3), sono riportate due tipologie di "fobia" intesa come malattia o disordine mentale: fobia sociale e fobia specifica.
Sicuramente nel nostro caso non siamo all'interno della fobia specifica. Secondo il DSM esistono 5 tipi di fobia specifica:
1. Tipo Animali. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene provocata da animali o insetti. Questo sottotipo esordisce generalmente nell’infanzia.
2. Tipo Ambiente Naturale. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene provocata da elementi dell’ambiente naturale, come temporali, altezze, acqua. Questo sottotipo esordisce generalmente nell’infanzia.
3. Tipo Sangue-Iniezioni-Ferite. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene provocata dalla vista del sangue o di una ferita o dal ricevere un’iniezione o altre procedure mediche invasive. Questo sottotipo ha un’elevata familiarità ed è spesso caratterizzato da un’imponente risposta vasovagale.
4. Tipo Situazionale. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene provocata da una situazione specifica, come trasporti pubblici, tunnel, ponti, ascensori, aeroplani, volare, guidare o luoghi chiusi. Questo sottotipo ha una distribuzione dell’età di esordio bimodale, con un picco nell’infanzia e un altro picco verso i 25 anni. Sembra simile al disturbo da attacchi di panico con agorafobia per la distribuzione tra i sessi, la concentrazione familiare e l’età di esordio.
5. Altro tipo. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene scatenata da altri stimoli. Questi stimoli possono includere: la paura o l’evitamento di situazioni che potrebbero portare a soffocare, vomitare o contrarre una malattia; la fobia dello “spazio” (cioè l’individuo ha timore di cadere giù se è lontano da muri o altri mezzi di supporto fisico); e il timore nei bambini dei rumori forti o dei personaggi in maschera.
Resta da capire se nel caso dell'omofobia si possa parlare di fobia sociale. Anche qui, mi pare difficile sostenerlo. Infatti, "la fobia sociale, invece, viene definita dal DSM-IV-TR come una paura marcata e persistente relativa alle situazioni sociali o prestazionali che possono creare imbarazzo per il soggetto. L'individuo con fobia sociale generalmente tende ad evitare il contatto con la la situazione sociale o prestazionale temuta e, se viene esposto ad essa, reagisce molto spesso con una risposta ansiosa immediata (APA, 2001)."
In generale, da tutti i siti si ricava nettamente la sensazione che si stia parlando veramente di tutt'altro, rispetto all'omofobia. --KS«...» 15:36, 21 giu 2010 (CEST)
DSM IV TR: 40.2 Fobia specifica. Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue)". L'ho copiato da qui, comunque uguale al DSM che ho sottomano, fino al punto G. Le specificazioni sono già state riportate. Secondo me siamo nel caso di fobia specifica di altro tipo. Ciò che manca poi è il grado di compromissione e la valutazione multiassiale.--AlessioF 22:35, 21 giu 2010 (CEST)
Onestamente, non capisco perchè continuare nella edit-war e non discutere delle modifiche e cercare una versione condivisa. Quanto detto poco sopra dall'utente Alessio Facchin è piuttosto chiaro: l'omofobia non esiste nel manuale che ricomprende tutte le patologie mentali, più o meno gravi. Conveniamo tutti sul fatto che sia una cosa da riportare? Conveniamo tutti che permettere che il lettore scambi l'omofobia come un disordine mentale tipo agorafobia non rende più grave il comportamento discriminatorio dell'omofobo ma, anzi, lo giustifica? --KS«...» 17:12, 22 giu 2010 (CEST)
Scusate e permettemi di fare un passo indietro: l'analogia con la xenofobia regge o meno? Perché credo che qui si parli di omofobia, ma lo stesso discorso dovrebbe essere applicabile alla xenofobia. Allora mi chiedo, esistono delle condizioni in cui la xenofobia possa essere inquadrata come fobia o no? Se sì, esistono analoghe situazioni che permettono di inquadrare l'omofobia anche come fobia; in caso contrario, no.
Concordo con te, KS, nel ritenere che presentare l'omofobia come una malattia "giustifichi" in qualche modo l'omofobo. Ma con omofobia si intendono tante cose ed allora mi pongo una seconda domanda: l'omofobia interiorizzata può determinare in alcune persone gay e lesbiche delle reazioni d'ansia che possono essere inquadrate come fobia? --Harlock81 (msg) 18:29, 22 giu 2010 (CEST)
Molte somiglianze con xenofobia, certamente. Xenofobia può lasciare un piccolo margine (paura dell'estraneo) che può essere disordine psichico e non discriminazione pura. Certamente, essere vittime di una discriminazione causa fenomeni ansiosi (sono sardo, se mi dicono che nella città x odiano, molestano, minacciano e picchiano i sardi soffrirò inevitabilmente di disturbi di quel tipo, senza che questo significhi l'esistenza di una sardofobia in senso medico).
Torniamo alla voce. A me continua a piacere molto il termine che usa en.wiki nella voce phobia: "non clinical uses of the term". KS«...» 22:54, 22 giu 2010 (CEST)
Ribadisco che è una patologia se e solo se L'esposizione allo stimolo fobico quadi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata e la persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole. Altrimenti è un atteggiamento o una paura ma non una patologia fobica. AlessioF 19:14, 24 giu 2010 (CEST)

Possibile frase

Cito da en.wiki
Homophobia has never been listed as part of a clinical taxonomy of phobias, neither in [[Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders|DSM]] or [[International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems|ICD]]; homophobia is usually used in a non-clinical sense.<ref>{{cite journal |first=Paula A. |last=Treichler |title=AIDS, Homophobia, and Biomedical Discourse: An Epidemic of Signification |journal=AIDS: Cultural Analysis/Cultural Activism |volume=43 |pages=31–70 |issue=Winter |month=October |year=1987 |oclc=17873405}}</ref>
Traduco e inserisco. --KS«...» 15:27, 23 giu 2010 (CEST)

Ho trovato diversi siti a supporto, ma molti mi sembrano farina del sacco di gruppi estremisti cristiani. Cito però il sito dell'arcigay di Verona, fuori di dubbi quindi:
L'accezione psicopatologica considera l'omofobia come una fobia, cioè una irrazionale e persistente paura e repulsione nei confronti delle persone omosessuali che compromette il funzionamento psicologico della persona che ne presenta i sintomi. Tale valutazione diagnostica includerebbe quindi l'omofobia all'interno della categoria diagnostica dei disturbi d'ansia e rientrerebbe all'interno dell'etichetta di fobia specifica. Da questo punto di vista, l'omofobia come fobia specifica non è frutto di un consapevole pregiudizio negativo nei confronti dell'omosessualità quanto piuttosto di una dinamica irrazionale legata ai vissuti personali del soggetto. Quest'accezione, per quanto più attinente alla radice etimologica del termine, ad oggi non è sostenuta da una letteratura sufficiente da farla inserire nei principali manuali psicodiagnostica.
L’uso più generico del termine omofobia, invece, fa riferimento ad essa come atteggiamento pregiudiziale o come atteggiamento apertamente discriminatorio. Nel primo caso l’omofobia include qualsiasi giudizio negativo nei confronti dell'omosessualità. In questa definizione vengono considerate manifestazioni di omofobia anche la convinzione che l'omosessualità sia patologica, immorale, contronatura, socialmente pericolosa, invalidante o la non condivisione dei comportamenti delle persone omosessuali e delle rivendicazioni sociali e giuridiche delle persone omosessuali. In questa accezione il termine richiama quello di pregiudizio sessuale proposto da Gregory Herek, mentre non vi rientra la conversione in agito violento o persecutorio nei confronti delle persone omosessuali.
Aggiungo anche questo sito e modifico la voce. Spero che nessuno voglia imbarcarsi in una edit war, soprattutto visto che alla discussione molti non hanno partecipato. --KS«...» 15:45, 23 giu 2010 (CEST)

pagina di parte

la pagina sull'omofobia è palesemente pro omosex. e quando qualcuno ve lo fa notare (io), oscurate il messaggio senza dare spiegazioni del perchè ricorre, nella pagina, l'uso dell'espressione "paura irrazionale dei gay". complimenti all'ENCICLOPEDIA LIBERAQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 151.99.198.66 (discussioni · contributi) 15:29, 2 set 2011 (CEST).

Intanto leggi Aiuto:Cosa vuol dire "libera"?. Poi, la frase con cui te la prendi tanto arriva dritta dritta da una risoluzione del Parlamento europeo (che è "di parte" sull'omofobia tanto quanto è "di parte" sul razzismo): "paura e avversione irrazionale" ricorre spesso perché è quello che è. -- Syrio posso aiutare? 15:56, 2 set 2011 (CEST)
Per l'IP: il commento è stato cancellato dal sottoscritto, con una azione da utente, perché a) non utile alla pagina, b) espressione dalla prima all'ultima parola di un netto ed evidente POV personale (e anche caratterizzato da una certa "enfasi"), c) mancante di rispetto verso il lavoro dei tanti utenti che hanno scritto questa pagina, che hanno speso non poche discussioni e non poco tempo proprio per cercare di garantire la neutralità della voce. Questo non è un forum o un blog e WP:LIBERA significa che "chiunque può contribuire in modo utile al progetto", non che si arriva qua e si scrive tutto quel che passa per la testa. Sarebbe ora di finirla di giocare sull'equivoco "libertà = assenza di regole" o peggio usarlo come alibi per protestare se qualcuno interviene a fronte di contributi non opportuni se non fuori regola. Se hai qualcosa di utile e di sensato da dire, sei il benvenuto, se devi intervenire per ripetere frusti slogan più o meno omofobi, con argomenti più o meno superficiali che denotano solo la "non conoscenza" di quel di cui stai parlando, non stupirti se poi qualche tuo commento viene eliminato come "non pertinente". Grazie. --L736El'adminalcolico 16:48, 2 set 2011 (CEST)

Incipit

Cercando di prendere in considerazione quello che è stato detto qui ho provato a riformulare leggermente l'incipt in questo modo. Ho ritenuto di attribuire esplicitamente l'analogia con razzismo, xenofobia, antisemitismo e sessismo alla fonte (UE), lasciando invece la definizione vera e propria scevra da ogni attribuzione, fatta salva ovviamente la citazione della fonte (sempre l'UE). --ArtAttack (msg) 20:03, 5 set 2011 (CEST)

ottimo, ma aggiungerei subito subito dopo il grassetto "secondo la definizione che ne dà l'UE": proprio per le ragioni che leggiamo di là, l'incipit deve far propria una sintesi e quindi sul problema virgolette concordo in pieno. Certamente però, soprattutto quando l'autore della sintesi è un ente politico, imho è molto meglio riferire esplicitamente chi sia l'autore e ad esso riferire la paternità della definizione. --Fantasma (msg) 00:06, 6 set 2011 (CEST)
Ihmo ci sono dei forti motivi per non farlo, dal momento che il lemma non è riferito ad un concetto associabile in nessun modo né a tale ente né a nessun altra fonte che possa averne dato la definizione (detto più esplicitamente: il concetto di omofobia non se l'è inventato l'UE) è necessario che la definizione che ne dà wikipedia, benché basata su fonti, non sia esplicitamente attribuita a nessuna di esse. L'iter è il solito: si raccolgono tutte le fonti disponibili, se ne valutano autorevolezza e pertinenza, si opera una sintesi e il risultato è la definizione. Quello che è successo qui è semplicemente che di fonti ne è stata presa in considerazione una sola e quindi tale processo si è ridotto a quello che i matematici chiamano funzione identità ^_^. La soluzione non è attribuire la definizione all'unica fonte usata, sarebbe limitante, ma semplicemente è quella di estendere la base delle fonti, valutarle e iniziare a fare il processo di sintesi. Ho fatto una prima operazione in tale direzione, quando si parla di definizioni anche il semplice vocabolario può essere considerato una fonte utile ed autorevole, De Mauro e Treccani danno, identicamente, questa definizione: "avversione ossessiva per gli omosessuali e l'omosessualità", che come vedete in buona parte si sovrappone a quella dell'UE ma aggiunge la parola "ossessiva". Ho aggiunto nell'incipit sia tale termine che le due fonti, ora le fonti citate sono tre, con delle lievi differenze tra loro ma fortemente concordanti, la definizione risultante nell'incipit è basata su tutte e tre ma non è identica a nessuna, quindi non è più necessario (né opportuno) attribuirla esplicitamente a nessuna di esse. --ArtAttack (msg) 17:57, 7 set 2011 (CEST)

Omofobo o omofobico

Qualcuno qui chiedeva se si dicesse omofobo o omofobico, stando all'Accademia della Crusca si può dire in entrambi i modi, ma non so se va aggiunto nella voce (magari in etimologia?), perché questa è wikipedia non wikizionario; però a volte mi è capitato di sentire persone che avevano questo dubbio e potrebbe essere interessante inserirlo. Che si fa?--DaVoDaVo (msg) 18:06, 25 gen 2012 (CET)

IMHO libertà di scelta, non essendoci divieti ad usare una o l'altra parola. Su Wikizionario si può specificare che si possono usare entrambi i termini. --★ → Airon 90 18:18, 25 gen 2012 (CET)
Mah, io un accenno in voce lo metterei (la sezione Etimologia mi sembra la più adatta), però mi rimetto ad altri pareri. --Syrio posso aiutare? 23:48, 25 gen 2012 (CET)

Dichiarazioni sugli omosessuali di Cassano

Non so se questo è il posto giusto dove discutere questa cosa, ma non riesco proprio a capire come mai le dichiarazioni fatte da Cassano sugli omosessuali continuino a sparire dall'articolo su Cassano (all'interno dell'apposita sezione controversie).. Questo era il paragrafo che avevo inserito... CUT Il precedente commento non firmato è stato inserito da Chichemei (discussioni contributi).

ti è stato già risposto nella talk di Cassano: se e quando queste frasi nel tempo avranno ancora rilevanza se ne darà conto in voce. Evita quindi di usare wikipedia per le tue battaglie --ignis scrivimi qui 09:41, 30 giu 2012 (CEST)
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