Esperia (Italia)

comune italiano

Esperia è un comune italiano di 3 552 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.

Esperia
comune
Esperia – Stemma
Esperia – Bandiera
Esperia – Veduta
Esperia – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Frosinone
Amministrazione
SindacoGiuseppe Villani (lista civica) dal 6-6-2016
Territorio
Coordinate41°23′N 13°41′E / 41.383333°N 13.683333°E41.383333; 13.683333 (Esperia)
Altitudine670 m s.l.m.
Superficie108,57 km²
Abitanti3 552[1] (31-7-2023)
Densità32,72 ab./km²
FrazioniBadia di Esperia, Monticelli, Roccaguglielma (Esperia Superiore), San Pietro in Curolis (Esperia Inferiore)
Comuni confinantiAusonia, Campodimele (LT), Castelnuovo Parano, Formia (LT), Itri (LT), Pignataro Interamna, Pontecorvo, San Giorgio a Liri, Spigno Saturnia (LT)
Altre informazioni
Cod. postale03045
Prefisso0776
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT060031
Cod. catastaleD440
TargaFR
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 811 GG[3]
Nome abitantiesperiani
Patronosan Clino Abate
Giorno festivo30 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Esperia
Esperia
Esperia – Mappa
Esperia – Mappa
Posizione del comune di Esperia nella provincia di Frosinone
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Esperia è il comune più esteso della provincia, comprendendo le vette montagnose alle spalle della cittadina costiera di Formia. Il suo territorio è per lo più montuoso e boscoso con un'ampia escursione di quota: dai 42 m s.l.m. Cecubo.[non chiaro]

Clima modifica

Classificazione climatica: zona D, 1811 GG

Origini del nome modifica

Il toponimo Esperia risale al 1867, quando le attuali frazioni si unirono in un'unica amministrazione e Roccaguglielma venne scelta come sede municipale. Il nome scelto per la nuova realtà amministrativa indica l'astro Espero, ovvero il nome con cui gli antichi Greci indicavano la penisola italiana. Un'altra ipotesi vuole che il nome "Esperia" derivi dalla parola “spera”, che indica i raggi solari. Un'altra ipotesi ancora vuole invece che il nome sia dovuto allo “sperone” alle cui pendici è posto il paese. Non è comunque da escludere che il toponimo faccia riferimento a entrambe le parole.

Storia modifica

Alcuni studiosi fanno risalire i primi insediamenti sul territorio esperiano come Interamna Lirenas o all'epoca tardo-antica sul monte Cecubo; certa è invece la creazione di borghi voluta da Montecassino nel X secolo. La popolazione che prima di allora abitava piccoli insediamenti sparsi sul territorio fu fatta progressivamente convogliare nei pressi di San Pietro e di San Paolo della Foresta, due monasteri benedettini costruiti per sostituire l'antico Santo Stefano, distrutto tra l'817 e l'828 dai musulmani.

Il normanno Guglielmo di Blosseville, nello stesso periodo, fece confluire la popolazione sempre da insediamenti locali nel castrum sul monte Cecubo da lui voluto. Il castello prese il nome di Roccaguglielma e aveva il fine di controllare il passo che permette di raggiungere da Pontecorvo e Aquino, città dei Normanni, Gaeta senza dover passare per Cassino.

Nei secoli la collocazione strategica di Roccaguglielma e del suo feudo ne fece un territorio spesso conteso. Tra le famiglie nobili che ne presero possesso si ricordano gli Spinelli, che nel XIV secolo realizzarono molte opere edilizie, i della Rovere e i Farnese. A Roccaguglielma è documentata nel Cinquecento la presenza di un piccolo nucleo di ebrei insediato nella zona di Portella. Nel 1497 e nel 1503 il centro e il suo territorio subirono pesanti distruzioni a opera del generale spagnolo Gonzalo Fernandez de Cordoba. Il periodo più florido fu tra il XVI e il XVII secolo. Nel 1636 il feudo fu devoluto alla camera regia. Nel 1654, a seguito di un violento terremoto, si ebbe una nuova devastazione.

L'esperiano Clino Roselli ebbe parte attiva nella Repubblica Partenopea, ma venne giustiziato dai Borbonici nel 1799. Erano gli anni di maggiore diffusione locale del brigantaggio, che aveva forte presa sulla popolazione rurale spesso in funzione anti-napoleonica; agirono sul territorio l'itrano Fra Diavolo nel periodo napoleonico e Chiavone nel periodo post-unitario. Sotto il governo di Gioacchino Murat, si realizzò una nuova sistemazione amministrativa del territorio: Roccaguglielma fu separata dalle attuali frazioni di Esperia inferiore e Monticelli che costituirono il comune di San Pietro in Curolis. Dopo l'unità d'Italia, nel 1867, Roccaguglielma e San Pietro si fusero e presero il nome di Esperia. Con il declino delle opportunità date da un'economia rurale, Esperia iniziò a spopolarsi progressivamente.

Esperia si trova lungo quella che fu la linea Gustav durante il secondo conflitto mondiale: il territorio fu più volte bombardato, la popolazione fuggì ma ci furono comunque ingenti perdite. Lo sfondamento del fronte avvenne proprio a Esperia per opera delle truppe franco-maghrebine, le quali commisero le marocchinate, stupri ed episodi di violenza sulla popolazione locale che portarono allo stupro di 700 donne locali.[4] Per questi episodi di sofferenza, al comune fu conferita l'onorificenza della medaglia d'oro al merito civile.[5]

Simboli modifica

«D'azzurro, al castello d'argento, murato di nero, torricellato di tre pezzi con il centrale più alto, merlati alla guelfa, aperto e finestrato del campo, fondato sulla campagna di verde, al gallo al naturale, rivoltato, fissante la stella di 5 raggi d'argento, posta nel cantone sinistro del capo. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Onorificenze modifica

«Piccolo Comune con pochissime migliaia di abitanti, occupato per la posizione strategicamente favorevole dall'esercito tedesco impegnato a difesa della linea "Gustav", fu obiettivo di ripetuti e selvaggi bombardamenti che provocarono numerosissime vittime civili e la quasi totale distruzione dell'abitato. Con l'arrivo degli alleati il paese subì, poi, una serie impressionante di furti, omicidi e saccheggi e dovette registrare più di settecento atti di efferata violenza su donne, ragazze e bambini da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio e elette virtù civiche. Esperia, ottobre 1943 - maggio 1944.»
— 10 marzo 2004[5]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Portale con San Pietro e Madonna con Bambino

Architetture religiose modifica

  • Chiesa di San Maria Maggiore; in Santa Maria Maggiore, a Esperia superiore, si possono ammirare un'opera del pittore Taddeo Zuccari, la statua lignea del protettore San Clino Abate, che si dice riprenda i lineamenti di Clino Roselli, e un bassorilievo del 1521.
  • Chiesa della Madonna di Loreto; nella chiesa barocca si conserva una Madonna lignea risalente al XVI secolo e due opere del pittore Luca Giordano.
  • Chiesa di Santa Maria di Montevetro, con affreschi del XV secolo
  • Chiesa di San Donato

Architetture militari modifica

  • Castello

Altro modifica

Recentemente (2006) in località San Martino, sono state scoperte e attualmente in fase di studio, orme di dinosauro di diverse specie. I primi studi fanno risalire queste impronte presumibilmente a 250 milioni di anni fa.

Aree naturali modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[6]

Religione modifica

La popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica nell'ambito della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo

Economia modifica

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[7]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Esperia 140 0,42% 0,03% 251 0,24% 0,05% 147 259 145 261
Frosinone 33.605 7,38% 106.578 6,92% 34.015 107.546 35.081 111.529
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 140 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,42% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 251 addetti, lo 0,24% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco meno di due addetti (1,79).

Agricoltura modifica

La coltivazione e la lavorazione del tabacco e la pastorizia rimangono le maggiori attività produttive del comune; l'emigrazione, iniziata nel XIX secolo, si protrae oggi verso i centri industriali.[senza fonte]

Allevamento modifica

Esperia dà il nome ad una razza di pony, originaria dei Monti Aurunci ed Ausoni, che è una delle quindici razze a diffusione limitata riconosciute dall'Associazione Italiana Allevatori ed è l'unica razza italiana denominata "pony".[8]

Amministrazione modifica

Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Esperia passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone.

Altre informazioni amministrative modifica

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Pierluigi Romeo di Colloredo Mels, I goumiers in Italia, Bergamo 2018, p. V.
  5. ^ a b Comune di Esperia, Medaglia d'oro al merito civile, su quirinale.it.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  7. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 20 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  8. ^ Il Registro Anagrafico delle razze Equine ed Asinine a limitata diffusione, su aia.it, Associazione Italiana Allevatori, n.d. URL consultato il giugno 2011.
    «Anagraphic register of the horse and donkey breeds of limited distribution»

Bibliografia modifica

Giovanni Pesiri, Insediamenti ebraici a Fondi e negli altri feudi dei Caetani nel Regno di Napoli (secoli XIII-XVI), in Gli Ebrei a Fondi e nel suo territorio, Atti del Convegno, Fondi, 10 maggio 2012, a cura di G. Lacerenza, Napoli 2013, pp. 89-161_https://www.academia.edu/29150904/Insediamenti_ebraici_a_Fondi_e_negli_altri_feudi_dei_Caetani_nel_Regno_di_Napoli_secoli_XIII_XVI_

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Collegamenti esterni modifica

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