Ferrovia Genova Bolzaneto-Genova Sampierdarena

linea ferroviaria italiana

La ferrovia Genova Bolzaneto-Genova Sampierdarena era una linea ferroviaria italiana ad uso esclusivo del trasporto merci, che si sviluppava sulla sponda destra del torrente Polcevera a Genova, da qui il nome di binario industriale in sponda destra del Polcevera. La linea era a semplice binario non elettrificato comprendente le tre stazioni intermedie di Genova Trasta, Genova Fegino e Genova Campi.

Bolzaneto-Sampierdarena
Binario industriale in sponda destra del Polcevera
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioGenova Bolzaneto
FineGenova Sampierdarena
Attivazione1914
Soppressione2007
Precedenti gestoriRFI (2001-2007)
FS (1914-2001)
Lunghezza4,762 km
Scartamento1435 mm
ElettrificazioneAssente
NoteLinea per solo traffico merci
Ferrovie

Storia modifica

Primo esercizio modifica

La linea venne formalmente attivata il 1º marzo 1914 sotto la gestione dell'azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato.[1][2] Nel 1916 viene realizzata la travata metallica di 78 m per l'allacciamento dello scalo del Campasso alla linea succursale dei Giovi, scavalcando la linea e la stazione di Genova Rivarolo.[3]

Nel 1918 le stazioni di Borzoli Trasta e Fegino cambiano nome in semplicemente Trasta e Fegino.[4] Nel 1926 le stazioni presenti sulla linea (insieme a diverse altre nel nodo di Genova) cambiano denominazione aggiungendo il prefisso "Genova" a Trasta, Fegino, Cornigliano Campi.[5]

Per un limitato periodo dal 25 luglio 1932 la gestione dell'esercizio venne temporaneamente affidata alla Società Anonima Ansaldo.[6][7]

Nel 1940 la stazione di Campi, allora denominata "Genova Cornigliano Campi", assunse la denominazione di "Genova Campi".[8]

Sempre in quell'anno venne inaugurata la Squadra Rialzo a Trasta – con denominazione Officina Rialzo di Genova Borzoli Trasta – per la manutenzione dei veicoli, in costruzione dalla fine degli anni '30,[9] in affiancamento alla preesistente di Campi[10][11] e in sostituzione di quella di Genova Piazza Principe;[12] risultava inoltre in corso, al 30 giugno 1941, la costruzione di un nuovo ponte in muratura a 9 luci di 108 m tra Bolzaneto e Trasta.[13]

Al 30 giugno 1944 risultava pronta per l'installazione una travata metallica in prosecuzione del costruendo ponte in muratura sul Polcevera.[14] Risultavano inoltre in corso dei lavori di ampliamento del capannone per riparazione carri e di costruzione di uno nuovo per la riparazione di carrozze viaggiatori alle officine di Trasta.[15] Annessi a questi le stazioni di Trasta e Bolzaneto erano anch'esse interessate da lavori di sistemazione.[16]

D'altro canto, il giorno precedente, lo scalo di Sampierdarena riportò gravi danni al parco Polcevera, a ridosso del "P.M. Forni".[17]

Dopoguerra e declino modifica

Nel 1958 venne attivata la gestione in Dirigenza Unica tra Bolzaneto e Campi;[18] contestualmente la linea venne limitata a Campi eliminando l'innesto nel parco Forni di Sampierdarena Smistamento e il ponte sul Polcevera stesso.[19]

Tra il 1959 e il 1960 risultava in corso la costruzione della galleria Facchini correlata alla realizzazione del collegamento diretto tra Genova Piazza Principe e Bivio Rivarolo via Genova Campasso.[20] Erano stati anche apportati dei lavori di sistemazione minori alla Squadra Rialzo di Trasta.[21]

All'inizio degli anni 2000 sussisteva un sostenuto traffico di vetture e carri inerente alla Squadra Rialzo di Trasta, con il piazzale della stazione spesso ingombro.[22][23]

La linea venne definitivamente soppressa il 18 giugno 2007 in seguito al calo dell'attività produttiva nella zona del Polcevera e, per ultimo, la chiusura delle attività presso le OMV di Trasta.[24][25] Al 2020 l'area di 92200  dell'ex Squadra Rialzo di Trasta risulta di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana ma in stato di abbandono[26] e in vendita dal 2015.[27]

Caratteristiche modifica

 Stazioni e fermate 
 
per Torino
 
0+000 Genova Bolzaneto
     
SR Genova Trasta * 1940 † 2007
     
0+194 per Genova
     
torrente Polcevera (108 m)
     
 
1+477 Genova Trasta
     
ferrovia succursale dei Giovi
 
 
 
galleria Facchini, per Genova Campasso
 
2+747 Genova Fegino
     
Bivio Polcevera, linee Asti-Genova e Tortona-Genova
 
3+302 Genova Campi officine riparazioni veicoli
 
autostrada A10 (viadotto Genova San Giorgio)
     
torrente Polcevera * 1914 † 1958 (600 m)
     
per Torino
 
4+762 Genova Sampierdarena Smistamento
 
per Genova
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

La linea era a semplice binario non elettrificato (anche se predisposto), gestita in Dirigenza Unica dal 1958 e in regime di raccordo nell'ultimo periodo di attività. All'attivazione riportava le seguenti caratteristiche tecniche:[1]

  • lunghezza 4568,08 m tra i due punti di innesto;
  • pendenza massima 16‰;
  • massa assiale 15 t;
  • raggio di curvatura minimo 150 m;
  • veicoli ammessi a circolare con passo non superiore a 5 m se a due sale e con passo non superiore a 4 m se a tre sale;
  • sagoma limite tipo FS;
  • l'unica stazione ammessa al servizio internazionale era quella di Genova Campi mentre le altre erano limitate al solo servizio interno FS.

Nel 1990 l'armamento venne rinnovato dal gestore dell'infrastruttura, installando rotaie UNI 60 e traverse in cemento armato.[28]

Percorso modifica

La linea ha origine 194 m dopo l'asse del fabbricato viaggiatori di Bolzaneto in direzione Genova per poi attraversare con un ponte in muratura il torrente Polcevera. La prima stazione che si incontra è quella di Genova Trasta, con annesse officine, per poi continuare sulla sponda destra del torrente, venire scavalcata dal ponte della linea veloce dei Giovi e dalla linea – scollegata – per lo scalo di Genova Campasso attraversando l'unica galleria della linea, denominata "Facchini", e immettersi nel piazzale di Genova Fegino.

Lasciato il piazzale di Fegino la linea è ancora una volta scavalcata dalle linee per Tortona e per Asti, costeggia la sponda del Polcevera fino allo scalo di Genova Campi per poi arrestarsi nei pressi di un casello riconvertito in abitazione privata.[22] Fino alla fine degli anni '50 la linea proseguiva attraversando il Polcevera con un ponte non più esistente e reimmettendosi nel fascio Forni dello scalo di Sampierdarena.

Traffico modifica

La linea era stata concepita sin dall'inizio come linea esclusivamente adibita a traffico merci[1] e, seppur tutte le stazioni erano munite di fabbricato viaggiatori, nessuno di essi ospitava all'interno servizi tipici come la sala d'attesa e la biglietteria a sportello, standard dell'epoca per il servizio viaggiatori.[29][30][31]

Vi circolava nei primi anni di esercizio una coppia di treni ordinari al giorno[1] mentre prima della dismissione era interessata da tradotte di materiale riparando inerente alla Squadra Rialzo di Trasta.[22][23] Le tradotte venivano effettuate con locomotive diesel FS dei gruppi 216, 245 e D.145; il materiale, viaggiatori di vario tipo, veniva fatto stazionare a Trasta prima di venir inviato a revisione.[23]

Note modifica

  1. ^ a b c d Bollettino dei Trasporti e delle Comunicazioni
  2. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato l'8 giugno 2021.
  3. ^ Collegio Nazionale degli Ingegneri Ferroviari Italiani, Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Rivista tecnica delle ferrovie italiane, primo semestre, su trenidicarta.it, 15 gennaio 1917, p. 224. URL consultato il 7 luglio 2021.
  4. ^ Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, su www.trenidicarta.it, Roma, 1918, p. 212. URL consultato il 7 luglio 2021.
  5. ^ Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, su www.trenidicarta.it, Roma, 1926, p. 559, Ordine di Servizio n. 115. URL consultato il 7 luglio 2021.
  6. ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione per l'anno finanziario 1932-33, su www.trenidicarta.it, Roma, 1933, p. 63. URL consultato il 7 luglio 2021.
  7. ^ Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, su www.trenidicarta.it, Roma, 1932, p. 587, Ordine di Servizio n. 176. URL consultato il 7 luglio 2021.
  8. ^ Bollettino FS 1940, p. 158.
  9. ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione per l'anno finanziario 1938-39, su www.trenidicarta.it, Roma, 1940, p. 190, allegato 22. URL consultato il 7 luglio 2021.
  10. ^ Bollettino FS 1940, Ordine di Servizio n. 105, p. 276.
  11. ^ Coppa, p. 154.
  12. ^ Bollettino FS 1940, Ordine di Servizio n. 125, p. 301.
  13. ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione per l'anno finanziario 1940-41, su www.trenidicarta.it, Roma, 1932, p. 288. URL consultato il 7 luglio 2021.
  14. ^ Relazione FS 1944-45, p. 196, allegato 25.
  15. ^ Relazione FS 1944-45, p. 198, allegato 26.
  16. ^ Relazione FS 1944-45, p. 200, allegato 27.
  17. ^ Relazione FS 1943-44, p. 171, allegato 10.
  18. ^ Relazione FS 1957-58, Ordine di Servizio n. 111, p. 3.
  19. ^ Relazione FS 1957-58, p. 32.
  20. ^ Relazione FS 1959-60, p. 62.
  21. ^ Relazione FS 1959-60, p. 71.
  22. ^ a b c Grasso.
  23. ^ a b c Paolini.
  24. ^ Volantino di soppressione della linea:
    «La RSU della manutenzione del trasporto regionale F.S. annuncia con dolore la prematura scomparsa dell'officina manutenzione carrozze di Genova Trasta il 18 giugno 2007 grazie ad un atto irresponsabile di Trenitalia FS ed alla totale e colpevole indifferenza di Regione - Provincia - Comune di Genova mancheranno alla produzione della comunità genovese e ferroviaria:
    • 45 lavoratori della Manutenzione e degli Appalti Ferroviari
    • 600 carrozze in manutenzione annuale
    • 10 manovratori della Stazione di Genova-PP
    • 6 verificatori della Stazione di Genova-PP
    • 80.000 mq di spazi utili al servizio ferroviario
    • 24 prove freno ai treni nella tratta Milano-Ventimiglia e ritorno
    I lavoratori ringraziano il gruppo F.S. per gli atti unilaterali.»
  25. ^ Trasta chiude: la protesta dei lavoratori, su ilsecoloxix.it, 16 giugno 2007. URL consultato il 7 luglio 2021.
  26. ^ Donatella Alfonso, Risiko delle aree: vuoti 500mila metri quadrati, su genova.repubblica.it, 23 febbraio 2020. URL consultato il 7 luglio 2021.
  27. ^ Massimo Minella, "Trasta è in vendita" Le Ferrovie cedono il loro patrimonio, su genova.repubblica.it, 12 luglio 2015. URL consultato il 7 luglio 2021.
  28. ^ Fabrizio Cerignale, Il "sogno di Matteo" si realizza, lettera di Ferrovie "pronti a cedere il binario" [collegamento interrotto], su genova24.it, 20 novembre 2016. URL consultato il 7 luglio 2021.
  29. ^ F.V. Genova Trasta
  30. ^ F.V. Genova Fegino
  31. ^ F.V. Genova Campi

Bibliografia modifica

Fonti FS modifica

Fonti web modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica