Ferrovia Moretta-Cavallermaggiore

La ferrovia Moretta-Cavallermaggiore era una linea ferroviaria regionale per passeggeri, che fu in esercizio dal 1886 al 1959.

Moretta-Cavallermaggiore
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioMoretta
FineCavallermaggiore
Attivazione1886
Soppressione1959
GestoreFerrovie dello Stato
Precedenti gestoriSFM (1886-1905)
Lunghezza15,268 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazioneno
Ferrovie

Storia modifica

Con legge del 29 luglio 1879 fu inserita fra le ferrovie complementari da realizzarsi in Piemonte la linea Airasca-Moretta-Cavallermaggiore, classificata inizialmente come "ferrovia economica" e riclassificata, durante la fase di progettazione, quale linea di seconda categoria in considerazione del fatto che la stessa sarebbe stata "probabilmente esercitata col materiale mobile in uso presso l'Amministrazione dell'Alta Italia"[1].

La costruzione venne divisa nelle due tratte Airasca-Moretta e Moretta-Cavallermaggiore, quest'ultima cantierata nel gennaio 1884; i lavori procedettero a rilento anche a causa di alcuni contrasti fra i Comuni interessati e vennero conclusi nel maggio 1886[2]. L'intera linea fu aperta al traffico il 17 maggio 1886[3].

In conseguenza delle diverse riforme che si susseguirono nel tempo la gestione della linea venne assunta dalla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo, con servizi eserciti dalla Rete Mediterranea, per poi passare, nel 1905, alle neocostituite Ferrovie dello Stato.

Rimasta pressoché indenne dalle vicende legate ai due conflitti mondiali ma interessata da un traffico scarso conseguente alla natura rurale dell'area attraversata, in conseguenza dell'orientamento allora non favorevole allo sviluppo dei trasporti su rotaia, la ferrovia fu chiusa al traffico il 14 settembre 1959, imponendo fra l'altro l'attestamento a Bra dei treni trainati dalle locomotive 640 non essendo Cavallermaggiore dotata di piattaforma per la loro giratura[4].

La linea venne infine soppressa nel 1961[5].

Caratteristiche modifica

 Stazioni e fermate 
 
per Airasca † 1986
 
19+266 Moretta 252 m s.l.m.
     
per Saluzzo † 1986
     
tranvia Torino-Saluzzo * 1881 † 1950
 
22+554 torrente Varaita
 
24+244 Villanova Solaro 263 m s.l.m.
 
26+957 Murello 268 m s.l.m.
 
30+984 Cavallerleone 276 m s.l.m.
 
32+986 torrente Maira
     
per Torino
 
34+534 Cavallermaggiore * 1853 282 m s.l.m.
     
per Savona
     
per Alessandria
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

La linea, a scartamento ordinario e non elettrificata, risultava prevalentemente pianeggiante con pendenza media dell'1,9 per mille[2].

Percorso modifica

 
La stazione di Moretta

La ferrovia si diramava a nord della stazione di Cavallermaggiore, dirigendosi in direzione nord-nord-ovest con un tracciato pressoché rettilineo, attraversando il torrente Maira con un ponte a tre luci, lambendo un paesaggio rurale caratterizzato da campi coltivati a granoturco, erba medica e filari di pioppi; sul suo percorso, si incontrano la stazione di Cavallerleone e la fermata di Murello, poste a un paio di chilometri dai rispettivi centri abitati e la stazione di Villanova Solaro (i cui fabbricati viaggiatori sono ora abitazioni private). Attraversato il torrente Varaita su un ponte a tre luci, una delle due opere più importanti di tutta la breve linea, insieme a quello precedente, si innestava a sud della stazione di Moretta con la ferrovia Airasca-Saluzzo, presso la quale è raccordato lo stabilimento ex Metalmeccanica Milanesio, specializzato nella riparazione di veicoli ferroviari. A più di sessant'anni dalla chiusura il sedime è stato pressoché completamente smantellato per fare posto a campi coltivati e costruzioni di vario genere: le ultime vestigia rimaste sono i fabbricati viaggiatori (trasformate in abitazioni private), case cantoniere (molte delle quali allo stato di rudere), svariati ponticelli per lo scavalcamento di fossi di irrigazione. Il tratto iniziale, nel centro abitato di Moretta, è stato utilizzato per la costruzione di una strada di circonvallazione. Il servizio era svolto dalle locomotive a vapore 875/880.

Note modifica

  1. ^ L. Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, op. cit., p. 120.
  2. ^ a b L. Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, op. cit., p. 121.
  3. ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926
  4. ^ Stefano Garzaro, "Dal mio vecchio diario di viaggio di... sei anni fa", in Italmodel Ferrovie, n. 229, agosto 1979, pp. 39-43.
  5. ^ Decreto del presidente della Repubblica 31 marzo 1961, n. 373, in materia di "Soppressione della linea ferroviaria Cavallermaggiore Moretta."

Bibliografia modifica

  • Luigi Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, Torino, Editrice Il Punto, 2002. ISBN 88-88552-00-6.

Voci correlate modifica

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