Forma canonica di Jordan

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In matematica, più precisamente in algebra lineare, la forma canonica di Jordan di una matrice quadrata è una matrice triangolare J simile ad A che ha una struttura il più possibile vicina ad una matrice diagonale. La matrice è diagonale se e solo se è diagonalizzabile, altrimenti è divisa in blocchi detti blocchi di Jordan.[1]

Esempio di matrice in forma canonica di Jordan. I blocchi evidenziati in grigio sono detti blocchi di Jordan.

La forma canonica caratterizza univocamente la classe di similitudine di una matrice. In altre parole, due matrici sono simili se e solo se hanno la stessa forma di Jordan (a meno di permutazione dei blocchi).

Il nome è dovuto al matematico francese Camille Jordan che si è occupato di matrici diagonalizzabili.

Definizione

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Un blocco di Jordan di ordine   è una matrice triangolare superiore con   righe costituita nel seguente modo:

 

in cui ogni elemento della diagonale è uguale a   ed in ogni posizione   si trova un 1. Il suo polinomio caratteristico è  , e quindi ha   come unico autovalore con la molteplicità algebrica  . D'altra parte, l'autospazio relativo a   è:

 

avente, quindi, dimensione 1. Dal teorema di diagonalizzabilità segue che se   il blocco di Jordan non è diagonalizzabile.

Una matrice in forma canonica di Jordan o matrice di Jordan è una matrice diagonale a blocchi di Jordan, cioè del tipo:

 

dove   è un blocco di Jordan con autovalore  . Ogni blocco di Jordan contribuisce con un autospazio unidimensionale relativo a  .

La molteplicità geometrica di  , definita come la dimensione del relativo autospazio, è pari al numero di blocchi con autovalore  . D'altra parte, la molteplicità algebrica di  , definita come la molteplicità della radice   nel polinomio caratteristico di  , è pari alla somma degli ordini di tutti i blocchi con autovalore  .

In questo contesto, il teorema di diagonalizzabilità asserisce, quindi, che   è diagonalizzabile se e solo se le molteplicità algebriche e geometriche coincidono, ovvero se e solo se i blocchi hanno tutti ordine pari ad 1: in altre parole,   è diagonalizzabile se e solo se è già diagonale.

Teorema di Jordan

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Si dice che una matrice quadrata   con elementi in un campo   ha "tutti gli autovalori nel campo" se la somma delle molteplicità algebriche dei suoi autovalori è pari al numero di righe di  . Questo equivale a dire che il suo polinomio caratteristico ha "tutte le radici nel campo", cioè che si spezza come prodotto di polinomi di primo grado. Questo è sempre vero se   è algebricamente chiuso, ad esempio se   è il campo dei numeri complessi.

Il teorema di Jordan asserisce che ogni matrice ha una "forma canonica di Jordan", e che due matrici sono simili se e solo se hanno la stessa forma canonica:

  • Sia   una matrice quadrata con elementi in   avente tutti gli autovalori nel campo. Allora   è simile ad una matrice di Jordan.
  • Due matrici di Jordan   e   sono simili se e solo se si ottengono l'una dall'altra permutando i blocchi.

Si vuole calcolare la forma canonica di Jordan della matrice

 

Il suo polinomio caratteristico è  , quindi i suoi autovalori sono 4, 4, 2 e 1. Si ricorda che, se si indica con   e   le molteplicità algebrica e geometrica di un autovalore  , valgono sempre le seguenti disuguaglianze:

 

Quindi in questo caso le molteplicità algebriche e geometriche degli autovalori 2 e 1 sono tutte 1, e l'unica grandezza da trovare è la molteplicità geometrica di 4, che può essere 1 o 2. La molteplicità geometrica di un autovalore indica il numero di blocchi di Jordan presenti relativi a quell'autovalore. Si vede che:

 

Segue quindi che   non è diagonalizzabile, e l'autovalore 4 ha un solo blocco di Jordan. I dati in possesso sono sufficienti a determinare la matrice di Jordan, che è la seguente:

 

Polinomio minimo

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Il polinomio minimo   di una matrice   è calcolabile a partire dalla sua forma di Jordan  . Infatti si decompone come:

 

dove   sono gli autovalori (distinti, cioè elencati senza molteplicità) di  , e   è l'ordine del blocco di Jordan più grande fra tutti quelli relativi all'autovalore  .

Ad esempio, la seguente matrice:

 

ha   come polinomio caratteristico e   come polinomio minimo.

Usando il teorema di Jordan e la decomposizione del polinomio minimo enunciata, si ha che le due matrici

 
hanno gli stessi polinomi caratteristici (e quindi anche lo stesso determinante, la stessa traccia e gli stessi autovalori), gli stessi polinomi minimi, ma non sono simili.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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