Giuseppe Li Bassi

militare italiano durante la seconda guerra mondiale

Giuseppe Li Bassi (Palermo, 1908Savnik, 6 agosto 1941) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Giuseppe Li Bassi
NascitaPalermo, 1908
MorteSavnik, 6 agosto 1941
Cause della morteFucilazione
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Anni di servizio1930-1941
GradoTenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneOccupazione italiana del Montenegro e del Sangiaccato
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia modifica

Nacque a Palermo nel 1908, figlio di Ernesto e Elena Celestia.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito frequentò il corso allievi ufficiali di complemento a Palermo, da uscì con il grado di sottotenente nel marzo 1929 ed assegnato al 10º Reggimento bersaglieri fu posto in congedo nell'ottobre dello stesso anno.[2] Ripresi gli studi universitari, si laureò in giurisprudenza dedicandosi poi alla professione di avvocato.[2] Nell'ottobre 1936 fu messo a disposizione del Comando generale della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale e destinato al CCXV Battaglione CC.NN. (Camicie Nere) parti volontario per l'Africa Orientale Italiana dove rimase fino al 1938.[2] Posto di nuovo in congedo riprese la sua attività professionale nel foro di Calatafimi. Fu richiamato in servizio attivo con il grado di tenente nel marzo 1941, assegnato al 9º Reggimento fanteria "Bari" allora di stanza in Albania.[2] Passato a disposizione del Comando militare, veniva nominato commissario civile del paese di Savnik in Montenegro.[2] Catturato dai ribelli fu successivamente fucilato da questi ultimi il 6 agosto 1941.[2] Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze modifica

«Commissario civile in un paese isolato, attaccato da forze ribelli soverchianti, veniva catturato dopo accanita ed eroica resistenza. Durante la prigionia, dava luminoso esempio di fierezza e di dignità militare animando i compagni e respingeva le lusinghe di avere salva la vita, persistendo nel suo atteggiamento di soldato valoroso e di italiano integro, con piena coscienza delle conseguenze che ne sarebbero derivate. Avuta la possibilità di comunicare con le nostre truppe che attaccavano il paese, per snidare i ribelli, chiedeva decisamente il bombardamento dell’abitato, in cui lui stesso si trovava con gli altri prigionieri, per facilitare l’avanzata, pur conscio del pericolo che tale richiesta importava. Separato dai suoi uomini per essere condotto a morte, si preoccupava soltanto di raccomandare loro di riferire ai superiori ed alla famiglia che aveva compiuto fino in fondo il proprio dovere. Esempio di purissima fede e di sublime eroismo. Savnik (Montenegro), 6 agosto 1941 .[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1949.[4]

Note modifica

Annotazioni modifica

Fonti modifica

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.554.
  2. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Li Bassi, Giuseppe, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 1 luglio 1949, Esercito registro n.19, foglio 112.

Bibliografia modifica

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 712.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica