Gynerium sagittatum

specie di pianta

Gynerium sagittatum (Aubl) P.Beauv., 1812 è una pianta spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (ex. Graminacee). È l'unica specie del genere Gynerium Willd. ex P.Beauv., 1812 e della tribù Gynerieae Sánchez-Ken & L.G. Clark, 2001.[1][2][3][4]

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Gynerium sagittatum
Gynerium sagittatum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidi
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Panicoideae
Tribù Gynerieae
Sánchez-Ken & L.G. Clark, 2001
Genere Gynerium
Willd. ex P.Beauv., 1812
Specie Gynerium sagittatum
(Aubl) P.Beauv., 1812
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Panicoideae
Genere Gynerium
Specie Gynerium sagittatum
Specie

Etimologia modifica

Il nome generico (Gynerium) deriva da due parole greche: "gyne" (= femmina) e "erion" (= lana) e fa riferimento alle glume dell'infiorescenza dei fiori femminili che sono provvisti di lunghi peli lanosi.[5] L'epiteto specifico (sagittatum) significa "freccia" e fa riferimento alle infiorescenze di questa pianta in quanto assomigliano alle teste di una freccia.[6]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal farmacista, botanico ed esploratore francese Jean Baptiste Christophore Fusée Aublet (Salon-de-Provence, 4 novembre 1720 – Parigi, 6 maggio 1778) e dal naturalista e botanico francese Ambroise Marie François Joseph Palisot de Beauvois (Arras, 27 luglio 1752 – Parigi, 21 gennaio 1820). Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico, farmacista e micologo tedesco Carl Ludwig Willdenow (Berlino, 22 agosto 1765 – Berlino, 10 luglio 1812) e successivamente dal naturalista e botanico francese Ambroise Marie François Joseph Palisot de Beauvois (Arras, 27 luglio 1752 – Parigi, 21 gennaio 1820) nella pubblicazione "Essai d'une Nouvelle Agrostographie; ou Nouveaux Genres des Graminées; Avec Figures Représentant les Caractéres de tous le Genres. Imprimerie de Fain. Paris" (Ess. Agrostogr.: 138 - 1812) del 1812.[3] Il nome scientifico della tribù è stato definito dai botanici contemporanei J. Gabriel Sánchez-Ken e Lynn G. Clark nella pubblicazione "New Neotropical tribe of grasses (Poaceae)" (Novon 11 (3) :350-352) del 2001[1]

Descrizione modifica

 
Il portamento
 
Le foglie
 
Infiorescenza
 
Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto.
  • Ligula: le ligule sono membranosa; la membrana è sfrangiata oppure termina con una linea di peli. Le ligule abassiali possono essere assenti.
  • Lamina: la lamina ha delle forme generalmente lineari e consistenza coriacea. Le lamine si disarticolano dalle guaine.
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, in genere sono molto ramificate (o con rami primari non ramificati, o rami primari ramificati formanti rami di ordine superiore) e sono formate da alcune spighette ed hanno la forma di una pannocchia.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da uno o più fiori. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. Le spighette si distinguono in pistillate (femminili) e staminate (maschili) e sono posizionate su piante distinte. Quelle pistillate sono compresse lateralmente e contengono due fiori; i lemmi sono piumosi; la disarticolazione avviene con la rottura della rachilla sopra le glume. Quelle staminate hanno 2 - 4 fiori; sono glabre o scarsamente pubescenti; le glume e i lemmi sono ridotti; la disarticolazione avviene sotto il fiore più distale.
  • Glume: le glume, decidue, sono membranose senza carene; sono più lunghe dei fiori; la forma è lineare con apice ricurvo; la glume inferiore in genere è lunga metà o meno di quella superiore; sulla superficie sono presenti alcune venature longitudinali.
  • Palea: la palea, eventualmente carenata (o bicarenata), è membranosa; è lunga un quarto della lunghezza del lemma corrispondente; sulla superficie sono presenti due venature longitudinali.
  • Lemma: il lemma è membranoso senza carena; la forma è ellittica; sulla superficie sono presenti tre venature longitudinali e della peluria piumosa.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[7]
*, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule hanno una consistenza carnosa.
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è puntiforme. L'embrione è provvisto quasi sempre di epiblasto ha un solo cotiledone (allungato) altamente modificato (scutello con fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia si sovrappongono.

Riproduzione modifica

Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat modifica

Le specie di questo gruppo sono presenti nell'America centrale e meridionale e nelle Indie occidentali.

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questo genere (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9 700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9 500[10]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, la tribù Gynerieae è posizionata all'interno della sottofamiglia Panicoideae.[1][7]

Filogenesi modifica

All'interno della famiglia Poaceae la sottofamiglia Panicoideae appartiene al clade "PACMAD" (formato dalle sottofamiglie Aristidoideae, Arundinoideae, Micrairoideae, Danthonioideae, Chloridoideae e Panicoideae). Questo clade con il clade BEP (formato dalle sottofamiglie Ehrhartoideae, Bambusoideae e Pooideae) forma un "gruppo fratello" (il clade BEP a volte è chiamato clade "BOP" in quanto la sottofamiglia Ehrhartoideae a volte è chiamata Oryzoideae). La sottofamiglia di questa voce, nell'ambito del clade "PACMAD", a parte la sottofamiglia Aristidoideae in posizione "basale", forma un "gruppo fratello" con il resto delle sottofamiglie del clade.[1]

Il clade "PACMAD" è un gruppo fortemente supportato fin dalle prime analisi filogenetiche di tipo molecolare. Questo gruppo non ha evidenti sinapomorfie morfologiche con l'unica eccezione dell'internodo mesocotiledone allungato dell'embrione. Questo clade inoltre è caratterizzato, nella maggior parte delle piante, dal ciclo fotosintetico di tipo C4 (ma anche a volte tipo C3).[1]

La tribù Gynerieae fa parte del secondo gruppo di tribù che si sono differenziate nell'ambito della sottofamiglia e di questo gruppo occupa una posizione "basale". Nelle specie di questa tribù il ciclo fotosintetico è del tipo C3).[2]

Per questo genere sono state evidenziate le seguenti sinapomorfia: le piante sono diodiche; le lamine fogliari si disarticolano dalle guaine; nelle spighette pistillate i lemmi sono piumosi; gli stami sono 2.[1]

Il numero cromosomico di questa specie è: 2n = 44.[1]

Varietà modifica

Per questa specie sono incate tre varietà:[4]

  • Gynerium sagittatum var. glabrum Renvoize & Kalliola, 1994 - Distribuzione: Bolivia e Indie Occidentali
  • Gynerium sagittatum var. sagittatum (è la stirpe più comune).
  • Gynerium sagittatum var. subandinum Renvoize & Kalliola, 1944 - Distribuzione: Bolivia

Sinonimi modifica

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[4]

  • Arundo sagittata (Aubl.) Pers.
  • Saccharum sagittatum Aubl.
  • Aira gigantea Steud.
  • Arundo fastuosa Willd. ex Steud.
  • Arundo rugii Molina
  • Arundo saccharoides (Humb. & Bonpl.) Poir.
  • Cynodon gynerium Raspail
  • Gynerium parviflorum Nees
  • Gynerium procerum P.Beauv.
  • Gynerium saccharoides Humb. & Bonpl.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h Kellogg 2015, pag. 286.
  2. ^ a b Soreng et al. 2017.
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 29 giugno 2020..
  4. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 29 giugno 2020..
  5. ^ Etymo Grasses 2007, pag. 128.
  6. ^ Etymo Grasses 2007, pag. 256.
  7. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  8. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  9. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  10. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  11. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica