Hypochaeris uniflora

specie di pianta della famiglia Asteraceae
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La costolina alpina (nome scientifico Hypochaeris uniflora Vill., 1779) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

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Costolina alpina
Hypochaeris uniflora
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hypochaeridinae
Genere Hypochaeris
Specie H. uniflora
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Genere Hypochaeris
Specie H. uniflora
Nomenclatura binomiale
Hypochaeris uniflora
Vill.., 1779
Nomi comuni

Erba porcellina uniflora

Etimologia modifica

L'etimologia del genere (Hypochaeris) è piuttosto dubbia e si perde lontano nel tempo; potrebbe derivare da due parole greche Hypo (= sottoterra) e choeros (= maiale); infatti le radici della specie Hypochaeris radicata sono molto ricercate dai maiali che per cibarsene scavano la terra col loro “grufo” per trovarle[3]. L'epiteto specifico (uniflora) fa riferimento ai capolini solitari della pianta.[4]

Il genere Hypochaeris venne introdotto nella classificazione scientifica nel 1754 da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese. Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico francese Dominique Villars (14 novembre 1745, Villar – 26 giugno 1814, Strasburgo) nella pubblicazione "Prospectus de l'Histoire des Plantes de Dauphiné " (Prosp. Hist. Pl. Dauphiné 37) nel 1779.[5]

I francesi chiamano questa pianta con il nome di Porcelle à une tête; mentre i tedeschi la chiamano: Einkōpfiges Ferkelkraut.

Descrizione modifica

 
La rosetta basale
Località Passo di Falzarego, Cortina (BL), 2105 m s.l.m. - 25/07/2008
 
Il capolino

Habitus. La forma biologica della specie è emicriptofita rosulata (H ros), ossia sono piante con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, e con le foglie disposte a formare una rosetta basale. Alcune parti della pianta sono provviste di latice. La superficie di queste piante è grossolanamente ricoperta da peli semplici o multicellulari privi di peduncolo (i peli sono rigidi).[6][7][8][9][10][11][12]

Radici. La radice è del tipo a fittone.

Fusto. Lo scapo è tubuloso, eretto e semplice (porta un capolino soltanto). Tutta la superficie è percorsa da grosse setole rivolte verso il terreno. Diametro del fusto 3 – 6 mm (sotto il capolino può ingrossarsi fino a 8 – 15 mm). L'altezza di questa pianta varia da 30 a 50 cm.

Foglie.

  • Foglie basali: le foglie basali hanno una forma lanceolata; la superficie è pubescente-ruvida; il margine è percorso da denti ottusi. Dimensione delle foglie basali: larghezza 2 – 3 cm; lunghezza 9 – 15 cm.
  • Foglie cauline: le foglie cauline sono progressivamente più piccole e sessili e hanno il bordo intero. Lunghezza delle foglie cauline: 2 – 5 cm.

Infiorescenza. L'infiorescenza è formata da un solo grande capolino emisferico. La struttura del capolino è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro cilindrico formato da più squame acuminate e pelose che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati e quelli interni tubulosi (in questo caso sono assenti). Il ricettacolo si presenta con diverse pagliette poste alla base dei fiori, mentre l'involucro è formato da più serie di squame disposte in modo embricato. Le squame sono irte di setole scure, mentre il loro bordo è dentellato o sfrangiato. Diametro del capolino : 5 – 7 cm. Dimensioni dell'involucro: larghezza 20 mm, altezza 20 – 25 mm.

Fiori. I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetra-ciclici (calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (a 5 elementi). In questa specie i fiori tubulosi non sono presenti.

*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]

Frutti. Il frutto è un achenio con becco (sono delle nucule tutte molto uguali fra di loro), sormontato da un pappo uniseriato (un unico ordine di setole) a setole piumose, quelle interne, mentre le setole laterali sono scabro-dentellate. Dimensione degli acheni : 12 – 15 mm.

Biologia modifica

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat modifica

 
Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[16] – Distribuzione alpina[17])

Fitosociologia modifica

Areale alpino modifica

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]

Formazione: comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Classe: Juncetea trifidi

Areale italiano modifica

Per l'areale completo italiano Hypochaeris uniflora appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]

Macrotipologia: vegetazione sopraforestale criofila e dei suoli crioturbati.
Classe: Caricetea curvulae Br.-Bl. 1948 nom. cons. propos. Rivas-Martínez, Diaz, Ferná ndez- González, Izco, Loidi, Lousa & Penas, 2002
Ordine: Caricetalia curvulae Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny, 1926
Alleanza: Nardion strictae Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny, 1926

Descrizione. L'alleanza Nardion strictae è relativa alle praterie acidofile e mesofile che si sviluppano in stazioni pianeggianti o poco pendenti presenti sui rilievi montuosi più elevati dell’Europa meridionale. Spesso queste aree sono legate a siti caratterizzati da innevamento prolungato. La distribuzione dell'alleanza è situata nella fascia dell’Europa media, andando dai Pirenei ai Carpazi. In Italia è presente sulle Alpi e, localizzata, sull'Appennino settentrionale.[19]

Alcune specie presenti nell'associazione: Ajuga pyramidalis, Alopecurus gerardii, Gnaphalium sylvaticum, Hieracium aurantiacum, Plantago alpina, Pseudorchis albida, Ranunculus villarsii, Trifolium alpinum e Viola ferrarinii.

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[20], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[21] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[22]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]

Filogenesi modifica

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hypochaeridinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hypochaeridinae fa parte del "quarto" clade della tribù; in questo clade è posizionata nel "core" del gruppo, vicina alle sottotribù Crepidinae e Chondrillinae.[10]

Il genere di questa voce, nell'ambito della sottostribù occupa "basale" subito dopo il genere Urospermum, quindi con il resto dei generi della sottotribù forma un "gruppo fratello".[23] Il genere è bifiletico (alcuni Autori hanno proposto una sua scissione, alcune specie dovrebbero essere descritte nel genere Achyrophorus Adans.), tuttavia attualmente si preferisce mantenere Hypochaeris nella sua circoscrizione più ampia. Le specie sudamericane formano un gruppo monofiletico con Hypochaeris angustifolia (del Marocco) come clade "fratello". Le prime Hypochaeris hanno avuto origine nella regione mediterranea e in Sud America sono arrivate molto probabilmente dopo una dispersione a lunga distanza dall'Africa nord-occidentale.[11]

I caratteri distintivi per questo genere sono:[9]

  • il ricettacolo è provvisto di pagliette (squamoso);
  • il pappo, degli acheni centrali, è formato da un unico ordine di setole generalmente piumose con rigide pinnule.

Il genere è diviso in cinque cladi. La specie di questa voce appartiene alla sect. Amblachaenium: include il clade Trommsdorffia con le specie eurasiatiche: H. grandiflora, H. maculata, H. uniflora e H. crepidioides.[11]

I caratteri distintivi per la specie di questa voce sono:[12]

  • il fusto sotto il capolino è ingrossato;
  • le foglie basali sono dentate (raramente sono intere);
  • l'involucro bratteale è lungo 20 - 25 mm;
  • le brattee esterne dell'involucro hanno delle forme laciniate e dentellate;
  • il pappo è uniseriato.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 10.[12]

Sinonimi modifica

La specie di questa scheda, in altri testi, può essere chiamata con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]

  • Achyrophorus helveticus Less.
  • Achyrophorus uniflorus F.W.Schmidt
  • Hieracium uniflorum E.H.L.Krause
  • Hypochaeris alpestris Facch. ex Ambrosi
  • Hypochaeris foliosa Vill.
  • Hypochaeris helvetica Wulfen
  • Porcellites helveticus Cass.
  • Trommsdorffia uniflora (Vill.) Soják

Specie simili modifica

Sui prati alpini è possibile trovare Hypochaeris uniflora assieme alla Hypochaeris maculata L. (Costolina macchiata); questo però soltanto a quote medie (1.500 m s.l.m. - quota alla quale le due specie possono convivere). Si distinguono comunque per le foglie macchiate la Hypochaeris maculata e per il capolino rigorosamente unico della specie Hypochaeris uniflora.

Un'altra specie con la quale può essere confusa è la Crepis pontana (L.) D.Torre (Radichiella subalpina) che tra l'altro frequenta gli stessi piani vegetazionali. Si può distinguere in quanto il pappo di quest'ultima specie è formato da setole semplici (non piumose).

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 marzo 2022.
  3. ^ Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 23 marzo 2022.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 23 marzo 2022.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag.196.
  10. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  11. ^ a b c Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  12. ^ a b c Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1059.
  13. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  15. ^ Judd 2007, pag. 523.
  16. ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 113.
  17. ^ a b Flora Alpina, Vol. 2 - p. 626.
  18. ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 23 marzo 2022.
  19. ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 47.1.2 ALL. NARDION STRICTAE BR.-BL. IN BR.-BL. & JENNY 1926. URL consultato il 29 gennaio 2019.
  20. ^ Judd 2007, pag. 520.
  21. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  22. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  23. ^ Enke et al. 2012.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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