Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere

istituto pubblico di ricerca

L'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere è un organismo accademico dipendente dal Ministero della cultura con sede a Milano presso il palazzo di Brera.

Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere
Fondazione1838
FondatoreNapoleone Bonaparte
Scopocooperare al progresso degli studi e delle loro applicazioni
Sede centraleItalia Milano
Sito web

StoriaModifica

L'Istituto venne creato con decreto 15 agosto 1838 insieme all'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, dividendo il precedente Istituto di scienze, lettere ed arti di origine napoleonica.[1]

In periodo risorgimentale alcuni membri furono destituiti per volere dell'autorità e persero la relativa pensione, come Carlo Cattaneo, Luigi De Cristoforis[2] e Giuseppe Cadolini.

Nel 1859 con il passaggio al governo piemontese, la presidenza si dimise e venne acclamato presidente Alessandro Manzoni, che però rifiutò. Fu allora nominato presidente onorario e divenne presidente effettivo Andrea Verga.[2]

Vittorio Emanuele II, con decreto del 5 settembre 1863, approvò il nuovo regolamento del Regio Istituto Lombardo di Scienze e Lettere,[3] sopprimendo le Arti. Furono stabilite due classi, Classe di scienze matematiche e naturali e Classe di lettere e scienze morali e politiche.

Nel 1935 ebbe un nuovo statuto che prevedeva autonomia amministrativa sotto il controllo del Ministero della pubblica istruzione.[4]

Sede attualeModifica

Attualmente la sede storica e l'archivio si trovano presso il palazzo di Brera, mentre gli uffici e la biblioteca si trovano a Palazzo Landriani.

BibliotecaModifica

Già nel 1817 «il geologo Scipione Breislak sostenne la necessità per l'istituto di avere una raccolta libraria comprensiva di tutti gli atti delle Accademie e le principali opere scientifiche pubblicate negli ultimi decenni»,[5] ciò che garantì fin dagli inizi la costituzione di un'importante biblioteca al servizio dell'istituzione.

«Il R. Istituto Lombardo ha una biblioteca di oltre 18.000 volumi, 230 dei quali comprendono circa 3000 opuscoli. Concorsero a formare questa biblioteca le librerie delle Sezioni componenti l'Istituto Nazionale; i lasciti di alcuni membri, per esempio, Moscati e Carlini; la compera di qualche libreria privata, come quella dell'astronomo Oriani.»

(Nota del 1866.[6])

NoteModifica

  1. ^ Avvertimento, in Memorie del Reale istituto lombardo di scienze, lettere ed arti, vol. 1, p. XI.
  2. ^ a b Morlacchi, p. 75.
  3. ^ Annuario, p. 7.
  4. ^ Decreto 11 aprile 1935, in Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, 31 maggio 1935, pp. 2640-2645.
  5. ^ Amedeo Benedetti e Bruno Benedetti, Gli archivi della scienza. Musei e Biblioteche della Scienza e della Tecnologia in Italia, Genova, 2003, p. 89.
  6. ^ Annuario, p. 29.

BibliografiaModifica

Voci correlateModifica

Collegamenti esterniModifica

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