Lepiota subincarnata

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Lepiota subincarnata è un fungo lamellato del genere Lepiota, nell'ordine degli Agaricales. È noto per contenere amatossine; il consumo di questo fungo può essere potenzialmente letale.[1] La specie si trova in Asia, in Europa e in America settentrionale,[2] nei boschi e nei parchi molto estesi.[3] Fu descritto scientificamente per la prima volta dal micologo danese Jakob Emanuel Lange nel 1940.[4] Marcel Bon e Boiffard descrissero nel 1974 Lepiota josserandii, che si rivelò poi essere la stessa specie.

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Lepiota subincarnata
Lepiota subincarnata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneBasidiomycota
SottodivisioneAgaricomycotina
ClasseAgaricomycetes
SottoclasseAgaricomycetidae
OrdineAgaricales
FamigliaAgaricaceae
GenereLepiota
SpecieL. subincarnata
Nomenclatura binomiale
Lepiota subincarnata
Lange, 1940
Sinonimi

Lepiota josserandii Bon & Boiffard (1975)
Lepiota josserandi var. rosabrunnea Raithelh. (1988)
Leucoagaricus josserandii (Bon & Boiffard) Raithelh. (1989)
Leucoagaricus rosabrunneus (Raithelh.) Raithelh. (1989)
Lepiota subincarnata var. josserandii (Bon & Boiffard) Gminder (1999)

Lepiota subincarnata
Caratteristiche morfologiche
Imenio
Lamelle
libere
Sporata
bianca
Carne
virante
Ecologia
Commestibilità
mortale

Il cappello del fungo va dal rosso chiaro al rosso-marrone, tendente al color crema vicino ai bordi. Le lamelle sono biancastre e la carne va dal bianco al rosato, lievemente virante con il calore. Il gambo può essere leggermente più grande alla base ed è color crema, con chiazze più scure (del colore del cappello). L'odore è deciso e fruttato, mentre il sapore è sgradevole.[3]

Note modifica

  1. ^ (EN) I.R. Hall IR, Edible and Poisonous Mushrooms of the World, Portland, Timber Press, 2003, p. 107, ISBN 0-88192-586-1.
  2. ^ (EN) A. Razaq, E.C. Vellinga, S. Ilyas, A.N. Khalid, Lepiota brunneoincarnata and L. subincarnata: distribution and phylogeny, in Mycotaxon, vol. 126, 2013, pp. 133-141, DOI:10.5248/126.133. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  3. ^ a b (EN) Steve Trudell, Joe Ammirati, Mushrooms of the Pacific Northwest, collana Timber Press Field Guides, Portland, Timber Press, 2009, p. 75, ISBN 978-0-88192-935-5.
  4. ^ Jakob Emanuel Lange, Flora Agaricina Danica, vol. 5, 1940.

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