Libertà di parola
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La libertà di parola è considerata, nel mondo moderno, un concetto basilare nelle democrazie liberali. Il diritto alla libertà di parola non è tuttavia da considerarsi illimitato[senza fonte]: i governi possono decidere di limitare particolari forme di espressione, come per esempio l'incitamento all'odio razziale, nazionale o religioso, oppure l'appello alla violenza contro un individuo o una comunità, che anche nel diritto italiano costituiscono reato.
Secondo il diritto internazionale, le limitazioni alla libertà di parola devono rispettare tre condizioni: devono essere specificate dalla legge, devono perseguire uno scopo riconosciuto come legittimo ed essere necessarie (ovvero proporzionate) al raggiungimento di quello scopo.
StoriaModifica
L'origine del concetto e della pratica della libertà di parola risale all'antica Grecia, in particolare nelle polis con regime democratico, dove veniva chiamata col termine parresia (dovere morale di dire la verità) (gr. παρρησία), la facoltà che i cittadini (di condizione libera) avevano di esprimere liberamente la loro opinione durante le assemblee pubbliche che si svolgevano nell'agorà. Il termine compare per la prima volta nel tragediografo greco Euripide nel V secolo a.C. e ricorre in tutto il mondo letterario greco fin nei testi patristici del V secolo d.C. e, per l'ultima volta, nel Dottore della Chiesa Giovanni Crisostomo.
Gli antichi greci avevano stabilito che per dire la verità occorreva "dire tutto" ciò che si aveva in mente. La stessa etimologia di parresia (Παρρησὶα) è quello attribuito a pan (tutto) e rhema (ciò che viene detto). Nella parresia si supponeva che non ci fosse differenza tra ciò che uno pensava e ciò che diceva.[1]
Il filosofo greco Platone distingue due forme di parresia: una parresia falsa da un lato, dall'altro una parresia veritiera, sapiente e costruttiva.
NoteModifica
BibliografiaModifica
- M. Foucault, Il governo di sé e degli altri. Corso al Collège de France (1982-1983), trad. it. M. Galzigna, Feltrinelli, Milano 2009
- P. Semeraro, L'esercizio di un diritto, Milano, 2009, ed. Giuffré
- M. Foucault, Discorso e verità nella Grecia antica, trad. it. a cura di A. Galeotti, Donzelli editore, Roma 2005
- M. Detienne, I maestri di verità nella Grecia arcaica, trad. it. A. Fraschetti, Laterza, Roma-Bari 2008
- A. Tagliapietra, Filosofia della bugia. Figure della menzogna nella storia del pensiero occidentale, Bruno Mondadori, Milano 2001
- Seana Valentine Shiffrin, Speech Matters: On Lying, Morality, and the Law, Princeton University Press (Carl G. Hempel Lecture), 2014
- Juhani Rudanko, Discourses of Freedom of Speech: From the Enactment of the Bill of Rights to the Sedition Act of 1918, 978-1-349-44051-1, 978-1-137-03060-3 Palgrave Macmillan UK 2012
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
- (EN) Libertà di parola, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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